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Cimitero dei cassonetti, via Pontina
È ancora estate, anzi, inizio estate. A ricordarcelo ci sono le zanzare, mentre la Lucciola che abbiamo incontrato ieri, durante il sopralluogo, sembra scomparsa. O forse si è solo nascosta. Si era arrabbiata molto, la Pontina, perché temeva che il nostro viavai potesse compromettere l’incasso della sua giornata di lavoro. E non ci ha dato retta quando le abbiamo spiegato che quello era l’ultimo dei nostri desideri: abbiamo percorso la Pontina, cara Lucciola, solo per vedere se questo cimitero di cassonetti potrebbe essere il posto giusto per le note di Nasov. Ed è bastata una rapida occhiata per capire che non ci sbagliavamo. Ma niente, si è arrabbiata.
Oggi il rumore delle automobili che sfrecciano lungo l’arteria nell’ora di punta ci costringe a infilarci tra i cassonetti mentre l’ultimo raggio di sole illumina lo stupore di chi ieri non c’era e non ha ancora capito dove siamo. Quando Nasov compone il primo accordo ci rendiamo conto che siamo senza Autan. E la Lucciola continua a non farsi vedere.
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Nasov è Francesco Bordo, che dà voce ai classici temi della canzone d’autore: mammiferi, verdura, secrezioni corporee. Quando gli abbiamo chiesto che pezzo avesse in mente di suonare, Nasov ci ha proposto una canzone che parla del fatto che gli starnuti lo fanno ridere. Poi un’altra «che parla di un gabbiano che si ruba la merenda di uno sulla spiaggia». E infine una terza che parla delle palline di tessuto che si formano nell’ombelico di alcuni. Ecco, The fluff parla di questo.
www.nasov.org
/ nasov
nasov.bandcamp.com
©Upupa Pop (Giuliano Boraso, Tommaso Cassinis, Giulia Natalia Comito, Lucio Leoni,
Livia Massaccesi, Dario Pelliccia, Stefano Vittori).
Montaggio: Sara Petracca
Suono in presa diretta: Antonio Malzone