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“E quindi uscimmo a riveder le stelle”. Nel Mezzo del Cammin prosegue con l’uscita di Dante dall’Inferno e l’entrata nel Purgatorio. È l’ inizio di un percorso di purificazione. Tema centrale di questa cantica, come afferma Franco Nembrini, è la misericordia, il perdono. L’Inferno e il Paradiso hanno una loro definitività, mentre il Purgatorio è più vicino a noi perché ci rappresenta maggiormente. In esso, infatti, si può cambiare, ci si può convertire, un uomo può iniziare a conoscersi veramente e a compiere un lavoro su se stesso. Tutti siamo chiamati a intraprendere questo tipo di percorso poiché tutti noi abbiamo questa esigenza di essere perdonati. Esiste infatti il problema del male, dell’esperienza del male che ciascuno di noi vive. C’è sempre quel peccato originale, che sta all’origine di tutto, che sembra segnare in modo negativo ogni cosa, anche ciò che ci parrebbe buono, vero e giusto. Tutti vorremo spesso tornare indietro, ricominciare, che ci venisse donata una seconda possibilità o che si potesse proprio addirittura voltare pagina. Dante si pone e ci sottopone una serie di domande: si può nascere di nuovo? Quando ci svegliamo la mattina o facciamo la sera un piccolo esame di coscienza possiamo ricominciare? Possono rinascere un amore o un’amicizia dopo tanti anni? Si può perdonare per davvero? Che cosa ci salverà definitivamente? Come pellegrini inizieremo questo cammino col Poeta la prossima settimana proseguendo nel nostro viaggio.