Oltre la Rabbia - Un Messaggio Impopolare

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Just Mick

Just Mick

Күн бұрын

Пікірлер: 972
@JustMick
@JustMick 8 ай бұрын
Che ne pensate? Dibattiamo qui in modo costruttivo senza fare rumore ulteriore per nulla? E magari ci guardiamo quello che ho detto prima di commentare ad cazzum? Curioso di quanto sia effettivamente o meno impopolare come messaggio.
@alessandrosevera3859
@alessandrosevera3859 8 ай бұрын
È un buon punto di vista soprattutto quando esprime la consapevolezza che l' uccisione di un essere umano deriva da una condizione di profondo disagio mentale a livello clinico. Una tendenza che vedo sui social è che si stigmatizzano ad esempio alcuni disturbi di personalità condannandoli senza pensare che possono essere considerati una malattia. La consapevolezza di questo può aiutare magari al corretto trattamento. La proposta del marketing in un contesto di una ricerca psicologica potrebbe essere efficace sicuramente è da tentare. A mio avviso molta importanza deve essere data ad un educazione alla cura della propria salute mentale in modo da poterci lavorare costantemente durante la vita e magari non arrivare al punto critico di stare così male da far fuori qualcuno. Per questo mettersi nei panni dell' aggressore soprattutto con una consapevolezza di cosa siano e come agiscano i disturbi mentali mi sembra un consiglio utilissimo per la vera comprensione di questi fenomeni mi trovo d' accordo.
@mauriziorusconi
@mauriziorusconi 8 ай бұрын
Lo trovo ottimo come dibattito. Mi ero trovato in una situazione molto simile alla tua (voler discutere un argomento controverso in modo costruttivo),però senza le tue prime premesse le persone si alternavano subito e mi davano del giustificatore del carnefice, nonostante dicessi invece che la cosa era sbagliata, ma si tralasciavano i fattori che lo avessero portato a compiere il gesto, sono questi da analizzare, poiché se tutti conoscessimo meglio noi stessi, forse questi crimini diminuirebbero. Sono convinto che gli stessi carnefici,un mese prima dei fatti, magari avrebbero risposto che mai farebbero una cosa simile.
@erikrainieri1772
@erikrainieri1772 8 ай бұрын
Ne parlavo proprio ieri sera con la mia compagna, sostengo esattamente la tua tesi. Al di la di questo ammetto che mancavi, sei uno dei più bravi content creator di yt italia secondo me, sono felice che questo concetto sia stato espresso così bene..grande e grazie!
@AlessioC97x
@AlessioC97x 8 ай бұрын
Ragazzi, vi lascio qui un commento di Fact Checking, abbastanza disilluso dopo tutto lo schifo che sto leggendo e sentendo ovunque, approfittando dello spazio di discussione che ci ha messo a disposizione Mick. L’ho scritto sotto il video di un altro creator ma vale lo stesso anche in questo contesto, penso sia molto informativo. Buona lettura - - - - - - Faccio un fact checking, da persona che studia e si occupa di temi sociali da anni, per smentire ahimè tutta la retorica e la narrazione tossica che purtroppo sta girando in questi giorni… 1) No, gli omicidi e le violenze in contesti relazionali non sono un problema di genere, ma un fenomeno trasversale trasversale. Un problema di genere indica che sia intrinsecamente legato ad un genere che commette un’azione, spesso a discapito di membri dell’altro genere. Questo implicherebbe, nella narrazione che viene fatta passare, che l’uomo sia intrinsecamente un essere possessivo verso la donna, e che per gelosia e senso di dominazione decide di picchiarla o ucciderla per tenerla sotto controllo. Fenomeno che sarebbe esclusivo del maschio in quanto tale. Sappiamo con assoluta certezza, da decenni di letteratura scientifica e statistica, che questo è assolutamente falso. Il fenomeno delle violenze in contesti relazionali/amorosi, fino all’omicidio, è purtroppo diffuso simmetricamente tra i due generi, il maxi studio aggregato di Murray A. Strauss del 2011 ha messo un punto sulla questione, che era comunque già chiara da anni. 2) Le violenze e i fenomeni tossici annessi sono spiegabili dalla psicologia e questo ci potrebbe permettere di prevenirli in modo più efficace: la violenza, la rabbia, l’aggressività, la gelosia, sono tutte emozioni che nascono dalla paura, che nei contesti relazionali è la paura di perdere l’oggetto della nostra dipendenza. Dipendenza affettiva che funziona esattamente come tutte le altre dipendenze, e quindi causa un abbassamento della soglia razionale e dell’autocontrollo, genera panico, paura della perdita, dall’abbandono, che generano di conseguenza ancora più possessività che può sfociare in aggressività. Questi fenomeni neurobiologicamente vengono scatenati dall’amigdala, che chiaramente è un’area del cervello che hanno sia uomini che donne, non a caso la possessività e i fenomeni di gelosia tossica e isterica sono statisticamente trasversali ed equi tra i generi e in generale nella popolazione. Così come le violenze di genere sono trasversali. Per avere un esempio concreto di come può funzionare l’isteria di gelosia anche da parte femminile, e le conseguenti aggressioni, vi invito a vedere il servizio delle Iene fatto su Natalia Paragoni, oppure la storia di Giuseppe Morgante. Il modo migliore per debellare questo fenomeno è rivoluzionare il paradigma culturale alla base delle relazioni sentimentali, superando la cultura del romanticismo, quello che in psicologia è stato anche definitivo “Post-Romanticismo”, eliminare culturalmente tutti quei fattori emotivi e di idealizzazione o dipendenza che permeano la cultura delle relazioni, superare in parte anche il paradigma monogamo. 3) Gli omicidi quindi come detto sono un problema trasversale, in realtà in Italia statisticamente siamo messi molto bene, siamo il secondo Paese in Europa col tasso di omicidi più basso, e due terzi degli omicidi sono commessi verso maschi. I numeri dei cosiddetti “femminicidi” sono sistematicamente manipolati in quanto i media, seguendo il modus operandi delle associazioni femministe, prendono in considerazione tutti gli omicidi verso donne, in realtà il Ministero dell’Interno pubblica un report annuale con tutti gli omicidi commessi suddivisi per genere e modalità, da quel report sappiamo che gli omicidi verso gli uomini sono circa 200 all’anno, gli omicidi verso donne sono circa 100 all’anno, e di questi, solo tra i 50 e i 60 mediamente sono commessi da uomini partner o ex partner. Ad esempio ad oggi nel 2023 siamo a 53 casi. Invece, per quanto riguarda gli omicidi commessi da donne verso uomini, siamo intorno ai 20/30 omicidi all’anno. Al contrario delle violenze, che sono pari, gli omicidi sono invece leggermente inferiori verso gli uomini da parte delle donne per via della differenza di forza fisica, ecco che infatti generalmente le donne che uccidono lo fanno molto di più con metodi più strutturati, ad esempio tramite sicari o veleno. Detto ciò, parliamo sempre di causi al di sotto delle 100 unità, sono dati in calo vertiginoso da anni, siamo al minimo storico di omicidi, sia verso maschi che verso femmine, e siamo tra i Paesi più sicuri al mondo. Per fare un paragone statistico per mettere in relazione le incidenza, i suicidi in Italia sono 4000 all’anno, le morti sul lavoro sono 1400 all’anno, le morti per incidente stradale sono 3000 all’anno. 4) Violenze e omicidi sono proporzionalmente più diffusi tra le coppie omosessuali rispetto a quelle eterosessuali, questo è un dato corroborato da tutti gli studi fatti sia in Nord America che in Europa. Anche per le donne lesbiche proporzionalmente il tasso è più alto rispetto agli etero. Questo conferma che il genere così come tutta la retorica sul patriarcato non c’entra nulla. 5) La narrazione che il femminismo sta facendo attraverso i media è terrificante e pericolosa oltre che assolutamente falsa. Si sta solo aizzando il terrore ingiustificato nelle ragazze che, di conseguenza, inizieranno (come già sta succedendo) ad odiare per pregiudizio gli uomini, si creerà una frattura sociale con conseguenze terribili che porterà all’odio reciproco e alla diffidenza reciproca, situazione simile a quella che già sta avvenendo in Corea del Sud, cosa che porta alla disgregazione sociale e ad un aumento di fenomeno di intolleranza e violenze da ambo le parti, nel soliti sistema di escalation. Inoltre non si andrà a risolvere il problema perché come detto per risolverlo bisogna rivedere la cultura relazionale nell’ottica di annullare le dipendenze affettive, per ambo i sessi. Il femminismo non si occupa proprio di queste dinamiche, tutto ciò che si fa è aizzare l’odio e il terrore verso l’uomo, cosa che ripeto, non serve a nulla e anzi peggiora la situazione.
@michelepavesi6117
@michelepavesi6117 8 ай бұрын
Mi ritrovo d'accordo con tutto e in tutto. Sei risucito a dare parola alla perfezione ad ogni mio pensiero ed emozione. Sull'argomento ne ha pure parlato la dottoressa Stefania Andreoli con Alessandro Cattelan su radio Deejay a "Catteland" giusto un'oretta fa. La registrazione della puntata verrà pubblicata su spotify nella pagina "Catteland". Praticamente hanno sviluppato più o meno gli stessi concetti che riporti nel video, hanno parlato del "not all man", del patriarcato, del sentirsi colpevoli in quanto maschi, di possibili soluzioni e lo hanno fatto con contezza e professionalità incredibili. A mio avviso tu e la Andreoli siete le figure che fino ad ora sono state più capaci di parlarne in modo chiaro, costruttivo e profondo, senza cadere in slogan o banalità. Grazie mick per le tue parole ❤
@Valentina-lh8dj
@Valentina-lh8dj 8 ай бұрын
È bellissimo poter ascoltare argomentazioni così complesse in modo così fluido e ben bilanciato. Ci vuole voce, ma voce consapevole, altrimenti il silenzio rimane silenzio e il rumore rimane rumore. Grazie.
@MirkoPapa91
@MirkoPapa91 8 ай бұрын
Gesù Cristo finalmente qualcosa di sensato dopo giorni. Ho ascoltato ORE di sproloqui propinati da psicologici, filosofi, politici e peggio di ogni altro influencer e tutti, a loro modo, divisivi e terribilmente privi di analisi. mi hai fatto respirare, grazie.
@fabiospagnuolo4442
@fabiospagnuolo4442 8 ай бұрын
Nel mio post scrivevo che in realtà il pensiero che esprime Mick è molto più condiviso di quanto si creda. È soltanto il lavoro infame che fa l'intera informazione di propaganda a far sembrare gigantesco il problema del patriarcato (non più esistente come è intenso nella sua forma corretta) e dell'associare come assassino ogni maschio in circolazione. La maggior parte delle persone non la pensa come starnazzano i giornalai.
@ricodiciassette8496
@ricodiciassette8496 8 ай бұрын
Io come persona potenzialmente tossica, gelosa e con tanta rabbia dentro mi sento finalmente incluso in una tematica dove mi sono sempre visto escluso e non voluto. Tutto questo baccano e cercare il colpevole non fà altro che allontanarmi dalla questione e disinteressarmi del tutto se non provare odio nei confronti dei protestanti. Grazie per questo video istruttivo, mi hai tolto un peso e fatto vedere la situazione da un’altra prospettiva, ora so di cosa parlare nella prossima seduta in terapia.
@alessiaboschis8087
@alessiaboschis8087 8 ай бұрын
È bello che tu stia lavorando su di te: ti faccio i complimenti più sinceri per questo. Il problema enorme sono quelli che non lo fanno, che percepiscono solo i propri bisogni e poco importa se devono distruggere qualcuno per soddisfarli. I migliori auguri per il tuo percorso.
@XSparterKnowledge
@XSparterKnowledge 8 ай бұрын
@@alessiaboschis8087 il suo truffatore con la laurea sarà contento dell'ennesima 50€
@antoniofaggiano1681
@antoniofaggiano1681 8 ай бұрын
Sei sulla buona strada amico, hai tutto il mio sostegno. Hai l’opportunità di essere un esempio per tanti uomini che convivono con questi impulsi
@stefanodebiasio7491
@stefanodebiasio7491 8 ай бұрын
"Non combattiamo tra noi se lo scopo è lo stesso"❤
@nikoluceri8014
@nikoluceri8014 8 ай бұрын
Finalmente qualcuno che collega il cervello alla bocca. Grazie per il tuo spunto Mick! Negli ultimi giorni se ne sentono di tutti i colori
@mrgi4nky88
@mrgi4nky88 8 ай бұрын
Ti darei un programma a puntate in prima serata perchè le persone hanno bisogno di scavare dentro se stesse, e tu riesci a far riflettere tanto. Complimenti
@JustMick
@JustMick 8 ай бұрын
Grazie mille!!
@damianocheri3899
@damianocheri3899 8 ай бұрын
Grazie a Dio ci sono persone come te che si fermano a riflettere su certi argomenti senza farsi attanaiare dalla paura e dalla rabbia. La paura è la via per il lato oscuro gente, ricordatelo sempre.
@rivelami
@rivelami 8 ай бұрын
Finalmente un’esortazione a far funzionare il cervello, di cui tutti siamo dotati, anziché stimolare solo ed esclusivamente la parte animale che è in noi. Grazie Mick
@Andreea-ew6nm
@Andreea-ew6nm 8 ай бұрын
Mi hai aperto gli occhi perché parlavo sempre mossa dalla rabbia. È facile essere arrabbiati quando così tante ingiustizie accadono, ma capisco che dovrei essere più propositiva, incolpare meno, per cambiare qualcosa, invece di essere quella nel giusto.
@sargon931
@sargon931 8 ай бұрын
i tuoi ultimi 3 video denotano un'abilità ebnorme di storytelling e di ragionamenti contro intuitivi che ti colpiscono allo stomaco, ti buttano a terra ma ti fanno rialzare cambiati. Davvero complimenti dal profondo...❤
@JustMick
@JustMick 8 ай бұрын
Ma wow grazie quanto mi danno spinta questi commenti
@AlessioC97x
@AlessioC97x 8 ай бұрын
In quest’altro commento faccio una reaction su alcuni punti del ragionamento. Premetto che ho apprezzato molto il video e il tuo tentativo di razionalizzare, grazie davvero!! 2:58 ) Attenzione ai dati, femminicidio numero 105 è un dato errato, che rappresenta il totale degli omicidi verso donne. Il Ministero degli Interni pubblica regolarmente l’aggiornamento del report annuale sugli omicidi e li suddivide per categorie. Gli omicidi di donne da parte di partner o ex partner sono stati 53, non 105. Per fare un paragone, annualmente gli infanticidi, commesso quasi esclusivamente da donne, sono circa 30/35. Gli omicidi totali in Italia, sono circa 270/300 annualmente, in gran parte i morti sono uomini. Per mettere ancora di più in paragone i fenomeni, i suicidi ogni anno sono 4000, i morti per incidente stradale sono 3000/3500 all’anno, per incidenti sul lavoro muoiono annualmente 1.400 persone. 3:55 ) Statisticamente è universalmente appurato che i tassi di violenze sono sovrapponibili tra uomini e donne, il fenomeno è stato chiamato Gender Symmetry. Inoltre, per le coppie omosessuali gay o lesbiche (ben lontani quindi dal concetto di mascolinità) o tassi di violenze sono molto più alti. Parliamo di statistiche e realtà estremamente appurate in letteratura scientifica. Ovviamente per gli omicidi (rispetto alle violenze) in coppia c’è una prevalenza di donne uccise, le violenze sono numericamente simili, sugli omicidi in coppia il rapporto non si può fare in Italia perché non abbiamo i dati maschili, ma ad esempio in Francia il rapporto è di 1:5, gap causato indubbiamente dalla maggior forza fisica degli uomini e questo sicuramente è un fattore problematico quando ci sono violenze trasversali nella società. 6:03 ) Questo ragionamento è fallace, ed è anche storicamente scorretto. La suddivisione in ruoli dei generi in passato non ha mai portato vantaggi agli uomini, vantaggi che erano dati più dalla ricchezza/casta (essere ricchi o poveri) che non dal sesso d’appartenenza. Gli uomini morivano in guerra continuamente come mosche, e facevano lavori che oggi considereremmo disumani e schiavisti, e avevano un’aspettativa di vita bassissima. Parlare di vantaggi maschili è scorretto. La suddivisione dei ruoli ai tempi serviva a mantenere un certo equilibrio delle funzioni sociali, superati poi dalla seconda rivoluzione industriale in poi man mano che la struttura sociale e il sistema socioeconomico è mutato, e lo Stato ha iniziato a colmare quei vuoti funzionali che dovevano prima essere colmati con la suddivisione dei ruoli. Detto ciò, non ha assolutamente senso il ragionamento del “siccome in passato siamo stati… ora dobbiamo…”. In quanto associa la propria individualità ad un’identità che in realtà non esiste e non ha influenzato la nostra vita: la vita delle donne di 300 anni fa non influisce né ha legami con la vita di una donna oggi, non puoi sentirti (presunta) vittima di qualcosa di cui non sei stata vittima, come io non posso sentirmi vittima delle morti in guerra degli uomini se non sono mai stato costretto ad andare in guerra. La responsabilità è individuale così come la vita è individuale, non si può associare il proprio sé a qualcosa di esterno pretendendo che venga riconosciuto anche al sé. 10:57 ) Ti riferisci al parlare con l’aggressore, prevenire le violenze entrando nel suo mondo ecc… Ma nel mondo di chi? Perché i media e le femministe non si stanno rivolgendo ad aggressori o potenziali aggressori, ma ai maschi, il che è diverso. Un aggressore è anche, per dire, Edlaine Ferreira che da poco è stata condannata per aver ucciso a martellate durante il sonno il marito Francesco Vetrioli. L’aggressore può essere chiunque, è una figura neutrale e specifica. Mentre i media e le femministe fanno un attacco specifico verso i maschi, come gruppo sociale, e questo è proprio ostentato. È molto diverso! 15:39 ) “Certo che è legato al patriarcato”… Quali prove abbiamo di ciò? Se un fenomeno fosse causato da un altro (presunto) fenomeno X, dovrebbero apparire dati consequenziali tra i due fenomeni. Gli omicidi nelle coppie sono legati al patriarcato e quindi ad una presunta cultura di superiorità e possesso sull’uomo verso la donna? Allora i dati ci dovrebbero restituire una tendenza unidirezionale di violenze e omicidi da uomini a donne, invece sappiamo che le violenze sono equamente trasversali, e gli omicidi sono solo di poco peggiori verso le donne ma anche essi trasversali. Già qualcosa non torna. Poi, come si spiega il fatto che nelle coppie lesbiche (e gay) i tassi di violenza e omicidi siano maggiori rispetto alle coppie etero? La tesi del patriarcato non tiene. La complessità psicologica delle persone, fenomeni come dipendenza affettiva e gelosia morbosa, sono fenomeni che non hanno genere, sono trasversali. 16:43 ) Ognuno può avere paura di ciò che vuole, ma se una paura è irrazionale, va fatto notare. Gli uomini sono in assoluto estremamente più esposti a qualsiasi tipo di violenze, in strada, a scuola, sul lavoro, e (a parità in questo caso) in casa, sono anche maggiormente esposti agli omicidi. Quindi razionalmente parlando saremmo più giustificati noi ad aver paura di uscire fuori casa. Ma neanche, perché i tassi sono bassissimi. 270 omicidi totali all’anno, beh sarebbe molto più razionale avere il terrore di prendere l’automobile, che causa 3.000/3.500 morti l’anno. In ogni caso sono piuttosto in linea col messaggio del video e ti ringrazio per averlo fatto, complimenti per l’audacia e il coraggio!
@JustMick
@JustMick 8 ай бұрын
Sono d'accordo su alcuni punti, su altri sarebbe da costruirne un pensiero assieme, perché l'argomento è veramente intricato. Vorrei fare dei video su più punti tra quelli che hai elencato, ma sarebbe dura mentalmente e in termini di tempo e ricerca. Però grazie del tuo punto di vista e degli accorgimenti Alessio. E soprattutto dell'impegno nel buttarli giù in un commento
@alessiodaini7907
@alessiodaini7907 8 ай бұрын
mi trovo perfettamente d'accordo. C'è anche un problema di indagine, di fatto, che guarda caso non viene quasi mai detto.
@luke_sagginno98
@luke_sagginno98 8 ай бұрын
Vero, grazie del commento perché più si assorbono opinioni sensate e argomentazioni fondate e più si può ragionare e farsi un'idea "giusta".. Non so parlare a differenza vostra il succo è che ho apprezzato video e commento
@andreakleiner80
@andreakleiner80 7 ай бұрын
Alessio temo tu non sia adatto a KZbin. Non è un luogo di razionalità, cultura o sapienza. È uno specchio dei nostri tempi decaduti. Credimi, quasi lo 0% dei lettori potrà mai capire quello che hai scritto.
@weill6872
@weill6872 7 ай бұрын
Bravo, hai fatto una disamina attenta e sono d'accordo con te. Tra parentesi se andiamo a vedere i femminicidi degli ultimi 20 anni, statisticamente questi sono agli stessi livelli se non diminuiti. Insomma non c'è sicuramente un'impennata che giusitifichi tutta la propaganda che viene messa in atto, sebbene il problema sia presente (e non so se esista una soluzione visto che come dici anche tu è un qualcosa insito nell'individuo, sia esso uomo o donna).
@Adamrei
@Adamrei 8 ай бұрын
Grazie. Sono giorni che covo rabbia cercando di non lanciarla contro nessuno. Da quando sono nato mi è stato ripetuto di essere irrimediabilmente un mostro per il mio genere, cosa che ha segnato le mie relazioni e la mia visione del sesso femminile. Il mio unico timore da cinico, è che non si possano superare le etichette. non si possa accettare che ognuno fa testo per sé, anche per assurdo, siamo tutti uguali.
@marinaonda7593
@marinaonda7593 8 ай бұрын
Mi dispiace tanto, Adam, di quello che hai passato 😔 Tu possa trovare la tua strada, la tua pace e gioia vera🌈 Noi non siamo ciò che gli altri decidono!! Anche a me ne hanno dette di tutti i colori sin da piccola e solo da qualche anno in qua ho scoperto che posso essere meravigliosamente me stessa al di là dei loro giudizi e con tutte le mie imperfezioni; che posso amarmi ed essere felice... Essere amata diventa una conseguenza del mio volermi bene: è come se fosse "contagioso"😅 Io ti auguro tutto questo e te lo auguro con tutto il cuore 💝
@KRONOSVIRUS
@KRONOSVIRUS 8 ай бұрын
ti capisco benissimo adam, una cosa molto simile è successa anche a me, vorrei che queste insinuazioni che avvelenano le nostre percezioni sul prossimo terminasserò.
@Elisa___00
@Elisa___00 8 ай бұрын
O cavolo mi dispiace un sacco per quello che hai passato! Essere un uomo non è un “difetto”, così come non lo è essere una donna!!! Spero tu riesca a uscire da questa violenza che ti è stata imposta dall’esterno e che tu possa liberarti e trovare la tua strada. Si può stare bene con se stessi e con le altre persone, donne e uomini. Immagino che possa essere difficile, però forse potresti provare a chiedere aiuto ad un professionista, esistono anche tante terapie di gruppo in tal senso! In giro, per fortuna, ci sono anche tante persone valide
@naudr_
@naudr_ 8 ай бұрын
Ho iniziato a pensarla così dopo avere letto "Un nuovo mondo" una decina di anni fa, ma ho appena realizzato che quando si parla di femminicidi si attiva il mio ego. Cioè avendo ho subito abusi da adolescente, ho lavorato molto per superare questo trauma, e pensavo di avere risolto, ma evidentemente no. Anche questa volta mi sono lasciata guidare dalle emozioni e non ho ragionato a mente lucida. Grazie, avevo bisogno di guardare questo video.
@alessiodaini7907
@alessiodaini7907 8 ай бұрын
grazie per la tua onestà. I traumi sono cicatrizzi, la consapevolezza dei suoi effetti su se stessi è già un ottimo punto di partenza
@raff9219
@raff9219 8 ай бұрын
"quando si parla di femminicidi si attiva il mio ego" è proprio quello su cui giocano i giornalisti per andare a colpo sicuro. Non sono né psicologi né istituzioni governative che si impegnano a limitare i danni presenti e futuri, ma si guadagnano il pane con le emozioni della gente, vuoi che sia una guerra, o un tema scottante come quello COVID-sì - COVID-no. Hanno fatto anche un film sullo sciacallaggio mediatico: Nightcrawler dove un reporter freelance d'assalto viveva praticamente in auto, sintonizzato sulla radio della polizia per arrivare sul luogo dell'accaduto prima della concorrenza per vendere i suoi servizi. Era diventato così bravo da arrivare addirittura prima della polizia, perché girava sempre in auto come un avvoltoio in attesa, e ha perfino spostato un corpo dalla scena del delitto perché l'illuminazione era pessima e non veniva bene in video. È arrivato anche mentre stava avvenendo un crimine, ma per poter avere una storia da vendere è stato inerme, non ha fornito soccorso alla vittima. Adesso quello era solo un film, ma quanti giornalisti si ridurrebbero a questo, pur di fare scalpore?
@jackzugna5830
@jackzugna5830 8 ай бұрын
Finale da brividi. E' assolutamente ciò che penso da parecchi anni, già col caso di Giulia Tramontano ho fatto notare, nelle varie discussioni, che bisogna cercare di agire in anticipo ma ogni volta andava tutto in vacca con chi mi accusava di prendere le difese dell'aggressore.. Sembra che la prevenzione non esista o che vada scartata a priori. Forse un'altra possibilità è l'avere dei centri con psicologi, finanziati dallo Stato, a chiunque abbia qualche problema a livello emotivo/mentale anche minimo, anche finanziare campagne a favore dell'autocontrollo emotivo, ovviamente tutto a libero accesso, magari non ci vai perché consapevole di qualche problema interno ma solo per curiosità che poi ti porta ad analizzare te stesso.
@laura6344
@laura6344 4 ай бұрын
La PRIMA forma di prevenzione è insegnare che non tutti sono portati a procreare, smetterla di insistere che tutti devono avere figli, smetterla di insistere con le donne che devono trovarsi qualcuno che le fecondi perché la società si aspetta questo da loro, smettere di insegnare agli uomini che devono trovarsi una che gli faccia mettere la testa a posto e fare bambini, eccetera. I primi mali originano proprio da queste convenzioni sociali e dalla famiglia. Bisogna insegnare l'indipendenza emotiva, che OGNUNO è come è , SOLO CHI è davvero portato procrea, diminuirebbero tanti problemi sociali e la sovrappopolazione mondiale.
@Rita.D.G3638
@Rita.D.G3638 2 ай бұрын
Concordo.....in pieno
@letolevy7251
@letolevy7251 8 ай бұрын
Boh, questo video mi ha fatto quasi piangere, penso che finalmente qualcuno sia riuscito a dare voce a chi non sapeva di aver bisogno di parlare, abbiamo problemi, tanti, e le accuse ci portano solo a chiuderci o ad attaccare, che bello poter capire che ci sono soluzioni e sapere che c'è possibilità di cercarle. Che bel messaggio
@user-pl9mt2lg5i
@user-pl9mt2lg5i 8 ай бұрын
Mi ha rassicurato sapere che c’è ancora gente che ragiona bene al mondo ❤🎉
@dafneb5342
@dafneb5342 8 ай бұрын
È raro che commenti qualcosa perché ho sempre la sensazione di parlare al muro, soprattutto nei social, ma il tuo video mi ha fatto sentire meno sola quindi scriverò due parole aggiungendo un altro ragionamento scomodo (x le menti limitate) ai tanti che hai fatto da intellettuale quale sei: "Perché odiare qualcuno che fa del male.. non gli è forse stata data una condanna dalla vita stessa x non avere avuto la fortuna di amare e quindi vivere nel bene? Odiamo piuttosto il suo comportamento, cercandone le cause ed evitare così che si propaghi nelle generazioni future." Contrariamente a quanto si crede, o peggio si vuole credere, il problema della violenza in questa società nn lo si risolverà di certo parlando senza analizzare le complessità di simili situazioni e giudicarle in modo superficiale dall'esterno farcendole di nostri pregiudizi nn fa che alimentarne la gravità.. e questo lo dico da vittima.. ma magari siamo solo esseri superficiali che meritano di appartenere alla realtà che ci siamo costruiti. Con affetto da una tua fan
@albi_san
@albi_san 8 ай бұрын
Sono contento che esistono persone online e suoi social come te perchè queste parole, queste riflessioni vorremmo farle in tanti ma abbiamo paura anche solo a incominciare un discorso del genere per timor di esser etichettati in una fazione o nell'altra. Credo che questo, tra i tanti, sia il più grande problema della società contemporanea è più importante urlare che ragionare, puntare il dito purché non venga mai puntato su di sé. Grazie ancora @JustMick
@leonardozago-xt8tc
@leonardozago-xt8tc 8 ай бұрын
“un eco nell’etere della violenza” questa frase vorrei stamparla su uno striscione e metterlo fuori casa hai dato voce ad alcuni se non a molti degli “astenuti che si sono presi il tempo per riflettere” grazie
@davide6449
@davide6449 8 ай бұрын
Tu e rickdufer avete fatto un lavoro importantissimo su questo tema. Grazie mick. L'unico concetto che non ho condiviso è che questo omicidio sia, in parte, responsabilità della società. A mio avviso l'individualità è qualcosa che non puoi gestire, anche con l'educazione migliore al mondo. Non possiamo attribuire responsabilità a nessuno, se non al carnefice. E relativamente alla colpa al patriarcato, nei paesi del nord Europa in cui il patriarcato è assente, si registra un numero di femminicidi maggiore. Credo che si dovrebbe parlare di incapacità di stare da soli sempre più diffusa e di difficoltà accettare le variabili incontrollabili della vita come dice anche Rick ( la fidanzata che ti molla) .
@JustMick
@JustMick 8 ай бұрын
Sono stato felice di vedere che ancora una volta sono in linea con Rick. Su questo specifico omicidio, sarebbe da farci un video apposta. Che sia sempre responsabilità della società è matematico. La società influenza tutte le nostre vite. Che vadano spostati i pesi e destrumentalizzate certe cose, si. Quello si
@FabioFalcucci
@FabioFalcucci 8 ай бұрын
Anch'io penso questo, e ti dirò di più: credo che la società stia indebolendo tutti, soprattutto mentalmente, togliendoci ogni giorno pezzetti di certezze, di tempo libero e di creatività e non tutti siamo forti in egual misura da poter reagire o ignorare il malessere. Si potrebbe parlare per ore di tutto ciò...
@anonimo6603
@anonimo6603 8 ай бұрын
Per me il discorso è più contorto e complicato: noi siamo il prodotto della società che è formata da singoli individui, con le loro caratteristiche biologiche. Ci autoalimentiamo. La responsabilità invece è uno strumento per regolare la società stessa; dovremmo decidere di chi è la responsabilità esclusivamente in base a quanto ci è utile. E' utile dare la responsabilità a una persona malata se questa a causa della sua malattia compie un crimine? No, ci è più utile la prevenzione sulla malattia e dunque la responsabilità la si da alla "società" (specifiche istituzioni, ed ecc...). Dovremmo porci in maniera pragmatica. Parlare di patriarcato è utile? No. Si vede chiaramente come stanno aumentando gli estremismi usando un termine che da implicitamente la colpa al 50% della popolazione. C'è qualche epidemia? No. Si parla di casi così rari che siamo un esempio positivo per l'Europa, per una volta tanto. Dunque si parla del reato di un singolo la cui cosa più utile è dare la responsabilità allo stesso.
@domenicofanclub7177
@domenicofanclub7177 8 ай бұрын
@@JustMick La società non ha alcuna responsabilità per qualcosa di fisiologico. Ciò che conta che in italia non esiste alcuna emergenza "femminicidi".
@lorenzo_bo
@lorenzo_bo 8 ай бұрын
noi e la Grecia occupiamo gli ultimi posti. Fa comodo ad una certa sinistra radicale e ai media che sulle polemiche ci sguazzano@@domenicofanclub7177
@GENNAROTHEBEST94
@GENNAROTHEBEST94 8 ай бұрын
Non hai idea che conforto mi hai dato con questo video, è tremendo vedere di avere un'idea diversa dalla massa, un'idea costruttiva, verso il vero cambiamento, ma vedersi tutti contro perchè non sei distruttivo come loro, perchè se non vuoi combattere la battaglia come dicono loro allora la battaglia non la vuoi combattere, anzi sei contro la battaglia, io sto ragionamento l'ho sempre trovato insensato e assurdo. Per fortuna ci sono persone che lo usano il cervello e riescono a trasmettere il giusto messaggio. Grazie Mick
@Gioppo1982
@Gioppo1982 6 ай бұрын
“Chi sfoga è complice” potrebbe essere molto vicino al cuore dei problemi sociali del nostro tempo, mi hai fatto sobbalzare
@xhenilluca3611
@xhenilluca3611 8 ай бұрын
Apprezzo molto questo tipo di contenuto, perché ti guida ad una riflessione più profonda e razionale. Primo pensiero: Si okay, sono d’accordo, ma nel momento in cui entro in relazione con una persona che si dimostra problematica (…) come mi comporto? Rimango cercando di educarlo e farli capire? No, non è compito mio. Il mio compito sarà quello di capire perché ho scelto di relazionarmi con tal persona e come uscirne senza innescare meccanismi violenti nell’altro. Sperando che nel mentre quella persona si renda conto delle proprie emozioni e impari a gestirle in maniera sana. Arrivando dunque alla soluzione di dover educare ambo gli individui, anche se in modo diverso, perché rimane la diversa posizione Vittima-Aggressore, dunque strategie e strumenti diversi. (Tendendo però in considerazione anche che chi è vittima, potrebbe diventare aggressore e viceversa, bene e male vivono in ognuno di noi) Secondo pensiero: Senza la rabbia del movimento femminista di questi giorni, senza tutto questo rumore qui definito superfluo, inutile e vuoto, se non addirittura dannoso e controproducente, tu non avresti fatto questo video e io non sarei qui a guardarlo e a riflettere su questo piano. Questo rumore, tutta questa indignazione pubblica e rabbia delle donne (e non solo) ha smosso qualcosa. Ci ha portati qui: a fermarci, fare il punto della situazione, informarci e condividere. Forse non sarà così per i “possibili futuri aggressori” o sulle femministe più accanite, ne sono consapevole, ma intanto si porta l’attenzione sul tema, se ne parla. Come hai detto tu una strategia vincente potrebbe essere marketing efficace, che sicuramente non mancherà a svilupparsi in risposta a tutte queste grida. (O è solo un’illusione?) Sono sempre stata contro la violenza e soprattutto ho sempre pensato che nel momento in cui urli e anche tu (che in teoria hai ragione) diventi violento nei confronti dell’aggressore passi dalla parte del torto. Ma dopo diverse riflessioni ed esperienze, mi sto rendendo conto sempre più che per cambiare devi smuovere, scuotere, distruggere (vecchi schemi, pensieri, idee, convinzioni e credenze) per poterti riappropriare della tua libertà. Sono dunque grata a quelle persone che stanno scendendo in piazza, e stanno urlando anche per me, perché è grazie alla loro voce e rabbia e ora mi trovo qui a guardare il tuo video e a riflettere davvero, in maniera più informata e razionale, sulla questione. Penso che ognuno abbia un ruolo in questa “battaglia”: Le femministe più accanite urlano, smuovono e ci evidenziano un problema; Chi, come te, ha capacità comunicative e di pensiero più strutturare ( che non si limitano agli slogan, delle femministe qui sopra citate) ha il compito di incanalare questa energia in maniera più costruttiva. Per aprire discussioni e spazi inclusivi e accoglienti per tutti. Sta poi a chi ha competenze e posizioni maggiormente strategiche ed avvantaggiare (politici, psicologi, chi si occupa di marketing e comunicazione, e tutti i professionisti del caso) proporre ed attuare soluzioni concrete e realizzabili. Come hai detto, dobbiamo dunque lavorare tutti insieme, facendo ognuno quello che gli riesce meglio, per riuscire a raggiungere l’obiettivo comune di vivere nella maniera più equilibrata, sana e soddisfacente i rapporti umani. Vorrei chiudere questa mia riflessione con una sola parola: ASCOLTO. Come hai detto tu dobbiamo imparare ad ascoltarci, ascoltare noi stessi e gli altri, per conoscerci: Sia le femministe piene di rabbia che gli aggressori, le vittime e chi rimane in disparte. Le urla e il silenzio, hanno la stessa potenza, ed entrambi stanno cercando di dirci qualcosa, ascoltiamoci.
@dennis9052
@dennis9052 8 ай бұрын
Sono completamente d'accordo con il tuo ragionamento Mick. Ognuno di noi deve interrogarsi sui suoi punti deboli e su determinate emozioni che prova affinché un giorno, per un motivo o per l'altro, non si trasformino in un mostro che ci ingloberà con lui. Nessuno di noi può sapere cosa penseremo noi stessi in futuro, ma possiamo solo cercare le nostre fragilità, SCOPRIRLE e rimediare a loro. C'è sempre un rimedio, basta avere il coraggio di guardarsi allo specchio, e negli occhi. La citazione finale di Galileo Galilei è perfetta per questo tema delicato, perché alla fine il nodo che si trova sul pettine è la psiche di ognuno e agli interrogativi che non si è posto a tempo debito, su se stesso e sulla psiche umana (e qui ci ricollegheremmo al discorso del lavoro delle istituzioni utili alla sensibilizzazione). L'esame di coscienza dobbiamo farcelo prima, e non dopo aver sbagliato (per ogni cosa e, a maggior ragione, anche in questi casi). Condivido ciò che hai detto Mick, perché la forza è dettata non solo dall'unione di più persone, ma dalla loro collaborazione per raggiungere il fine comune: d'altronde, se viviamo di pregiudizi e iniziamo a tenere le distanze l'uno dall'altro, potremmo trovarci a parlare comunque in una stanza, ma non concluderemmo nulla. Le persone devono combattere insieme, non l'una contro l'altra, e tutto parte dalla scoperta di se stessi e dalla condivisione delle nostre debolezze, cosa che solo le istituzioni possono fare con spunti di riflessione.
@DakorEris
@DakorEris 8 ай бұрын
Non ti conoscevo, ho guardato il video, mi sono iscritta al tuo canale. Io per prima negli ultimi giorni sono stata sopraffatta spesso da tanta rabbia, pensieri istintivi che ti rendi conto portano allo schieramento, alla divisione, alla colpevolizzazione, e mi sono trovata, a volte, a chiedermi quanta di questa rabbia venisse dalla voglia di contribuire alla sensibilizzazione e prevenzione a riguardo, e quanta, invece, venisse da trigger miei. La chiusura del video è una profonda apertura, uno squarcio, a qualcos'altro. Grazie per questo video.
@ryato6472
@ryato6472 8 ай бұрын
In un mondo e una società come quella in cui siamo, questo video è uno dei pochissimi spiragli di luce che vedo, io non ho mai giustificato l'omic***o, lo st***o, ecc ecc. ma mi sono ritrovato in una situazione in cui tutti intorno a me dicono le stese cose senza mai dare a noi giovani un insegnamento vero e delle soluzioni tangibili. SOno circondato da persona che invece che insegnare dicono "uccidere è sbagliato MA su una donna è peggio" "violentare è orribile MA su una donna è peggio". In un mondo del genere vedere un video cosi mi da ancora la speranza di una societa sana. Questo è quello che vivo io siete pregati di non insultare se avete dubbi o volete rispondermi siete pregati di farlo senza insultare
@raffaellagliottone5223
@raffaellagliottone5223 8 ай бұрын
Grazie per aver condiviso concetti che trovo profondamente veri. Non è facile ragione con occhi diversi da quelli della vittima ma io più volte in questi giorni ho pensato al carnefice. Nessuno ha colto segnali di malessere… famiglia, amici… gli strumenti di comunicazione sono ridotti al minimo e si finisce per non parlare, non dire… è un momento! Passerà… e poi… c’è il gesto estremo espressione di un profondo disagio che nessuno ha preso sul serio! È terribile come questo punto di vista non passi e non sia attenzionato seriamente come una tutela per tutti noi… vittima o carnefice… siamo esseri umani ❤
@anawesomekiwi
@anawesomekiwi 8 ай бұрын
Uno dei video più belli presenti qui sul tuo canale. Ed è dura da dire, perché la qualità che metti in ciò che dici e come lo esponi è sempre stata solidissima. Sei riuscito a catturare tutto quello che penso al riguardo, e non del fattaccio che sta alla base, su cui probabilmente la pensiamo tutti allo stesso modo. Ma su quello che viene dopo, ovvero quando tocca a noi. Grazie mille per questi venti minuti di riflessione.
@sodumb6843
@sodumb6843 8 ай бұрын
Grazie Mick, erano giorni che tra i miei amici e le mie conoscenze parlavamo di questo argomento proprio nel modo in cui ne hai parlato tu, un modo più approfondito e analitico. Il perbenismo che ho notato a fronte di questa vicenda mi ha un po’ preso alla sprovvista, non me lo aspettavo, anche perché, è il numero 105 dell’anno… al di là di ciò mi è piaciuto molto il tuo pensiero e l’analisi di argomenti come l’educazione, la rieducazione, e la psiche. Ciò che personalmente reputo assurdo è che per queste cose non esistano veri e propri sistemi di prevenzione. Esiste letteralmente una scienza che tratta il benessere psicofisico dell’individuo, eppure se non te la vai a studiare te da solo o all’università, non ne sai un cazzo, sto parlando di psicologia ovviamente; certo considero che esistano gli psicologi e gli psicoterapeuti che soprattutto ultimamente sono in grado di aiutare sempre più persone, ma quello che credo che manchi è proprio una educazione emotiva per comprendere le proprie emozioni e quindi noi stessi, in modo da riuscire a gestirci e a indirizzarci verso una vita più serena e sana. Purtroppo questo mondo legato all”psiche “ ora come ora lo vedo arretrato, buona parte delle persone considerano la psicologia ancora come fuffa, stronzate, ed è anche questo che a mio parere tiene l’offerta di aiuto di psicologi e psicoterapeuti a prezzi ancora piuttosto alti, la salute mentale non è una cosa per tutti. Ed è proprio da questo punto che si deve partire secondo me, perché la gente pensa ancora così? Perchè nonostante ci sia scritto chiaro e tondo nella nostra costituzione del 1945 che il carcere ha una funzione rieducativa e di reinserimento nella società, buona parte della gente crede ancora a una realtà di un carcere punitivo?! Credo che la cosa che ci possa più aiutare è un programma serio di educazione emotiva e quindi, per quello che è di fatto di educazione alla vita, perché per quanto noi siamo industrializzati, avanzati tecnologicamente, sviluppati, lavoratori, razionali, siamo anche esseri umani pieni di emozioni e quindi di reazioni chimiche che alterano la percezione delle cose da quella che può essere considerata una visione oggettiva, una cosa che credo debba essere chiara a tutti è proprio questa, l’oggettività non esiste, in ogni caso qualsiasi frase esprimiamo, essa è condizionata dall’inconscio e quindi dal nostro vissuto, certo noi possiamo avvicinarci il più possibile a quell’obiettività (attraverso l’elaborazione di un pensiero approfondito e analitico), ma in quanto esseri umani, non possiamo essere oggettivi al 100% , siamo animali, non macchine. Quindi credo sia un tema piuttosto importante quello della salute mentale, e nonostante le proposte del governo siano comunque interessanti, ho paura che tutta questa impulsività nell’agire porti a programmi inutili, noiosi e che portino ancora più in basso il pensiero che si può avere sulla psicologia ( che cerca di capire l’individuo), credo quindi che bisogni stare attenti anche alle stronzate che si fanno in questo ambito, nel momento in cui si dice che si vuole intervenire, lo si deve fare bene, con un programma, con esperti, con studi scientifici. Ultimamente ho sentito alcune cose su psicologi ormai conquistati dal mondo del denaro e del potere che svolgevano il loro compito in maniera così oscena , che ormai otteneva un risultato peggio di un inquisitore, quindi, questo per dire di star attenti a quando si mette in mezzo concetti di psiche, benessere, psicologia etc.. perchè non tutti sono bravi ed eccelsi, anzi, si potrebbero fare addirittura più danni. Mi duole, ma una cosa che ho capito è proprio che senza sforzo mentale non si va da nessuna parte. Un ultima cagata che ho da dire è sulla nostra cecità, che a mio parere è presente dappertutto, oggi, con questa vicenda, si sono attivate centinaia di migliaia, se non milioni di persone, questo perchè una povera ragazza ha perso la vita accoltellata dall’ex fidanzato, più che lecito e comprensibile, ma una cosa che mi infastidisce è proprio il silenzio riguardo agli scandali del mondo che ci riguardano personalmente. Una fabbrica a Busto Arsizio che teneva in schiavitù persone per produrre vestiti, Shein, che attraverso un sistema di schiavitù commercia in tutto il mondo i loro prodotti, dannosi anche per la salute, Eni che per fornire elettricità in Italia, investe in Africa con governi corrotti e smobilitando migliaia di persone dal loro habitat, perché noi dobbiamo estrarre petrolio ( smobilitare è una parola gentile, fin troppo che non descrive lo scempio che accade), e tutto questo? Silenzio, assoluto silenzio, perché queste sono cose che non ci toccano, che non vediamo, non sono italiani, non vediamo il loro sangue in televisione, non tocchiamo con mano quello che succede, eppure è direttamente collegato a noi e al nostro stile di vita; questi erano solo tre piccoli esempi, ma siamo circondati da stronzate del genere, ma casualmente quando ci sono di mezzo tanti soldi o potere, le cose vengono meno a galla, non se ne parla su giornali o tv, non se ne parla in giro, casualmente quando un povero cristo, una persona che fino a quel punto si è dimostrata normale, come noi, come la massa, commette un errore, si, un errore grave, allora diventa caso di stato… questo lo dico solo per riflettere, il mio pensiero si ferma qui. Buona giornata e grazie ancora Mick per questo video😁
@irenedicocco3601
@irenedicocco3601 8 ай бұрын
Complimenti per il video è per il coraggio di esporre un pensiero critico costruttivo. Pienamente d’accordo che bisogna imparare a mettersi nei panni anche del potenziale aggressore e aiutarlo a non diventare tale. Le istituzioni in questo possono fare molto e anche ognuno di noi sensibilizzando al tema della salute mentale in modo ampio e a tutti gli individui, indipendentemente dal sesso.
@walkalon83
@walkalon83 8 ай бұрын
Il discorso più sensato che abbia sentito in questo periodo. Come al solito é un piacere ascoltarti.💛
@valeriavalentini8478
@valeriavalentini8478 8 ай бұрын
Chi sfoga è complice! Davvero un bel concetto. Caro Mick tu parli da persona lungimirante. Ti ho ascoltato attentamente. Quello che mi stupisce di più dopo qualche omicidio sono le parole dei vicini o dei conoscenti :era così una brava persona, disponibile e sempre con buone maniere. Siamo sempre di fretta, nervosi e incentrati sulle nostre vite che non ci accorgiamo più di un cazzo di quello che succede attorno a noi e di chi abbiamo intorno a noi. É un sistema malato che ci vuole malati. Unione?? Non ci vuole uniti. Ci vuole divisi e sempre più arrabbiati. Uniti saremmo troppo forti. Il discorso che fai tu.di prevenire é stupendo. Ma è possibile solo se qualcuno se ne accorge: amici, parenti, la scuola. Prima che perda la testa.
@the01condor
@the01condor 8 ай бұрын
Già tempo fa qualcuno diceva "divide et impera"...
@tatagufa
@tatagufa 8 ай бұрын
"per dare un senso all'Olocausto dobbiamo trovare l'Hitler che c'è in ognuno di noi" (Victor Frankl: uno psicologo nei lager)
@francescorosucci7688
@francescorosucci7688 8 ай бұрын
Io sono una di quelle persone che non commenta mai video o post ma volevo dirti che ti ringrazio. Ho riletto e corretto questo commento innumerevoli volte avendo paura di essere frainteso in qualche punto ma a questo punto mi arrendo e lo lascio cosi com'è tanto per quanto uno rifletta sulle giuste parole da usare qualcuno si arrabbierà in ogni caso. In questi giorni la quantità di commenti illogici e guidati da paura rabbia in cui si esprimevano concetti che non portano assolutamente a nulla se non incitare altri tipi di violenza mi aveva letteralmente nauseato e ho cominciato a evitare di proposito qualsiasi post parlasse di femminicidio per evitare di incappare nei commenti delle persone. I social stanno tendendo ad ottenere l'effetto opposto alla sensibilizazzione in questo momento secondo la mia modestissima opinione allontanando gli uomini a cui interessa il problema (che dovrebbero essere tutti) ma che non vogliono trovarsi in mezzo ad un turbine di rabbia accusatoria guidato dalle emozioni e che non vogliono sentirsi costantemente colpevoli e sotto giudizio mentre volentieri vorrebbero partecipare alla risoluzione di questo enorme problema. Il tuo video è stato letteralmente una boccata d'aria fresca e ho controllato piu volte quanto mancasse alla fine sperando che continuassi a parlare all'infinito. Ho trovato incredibilmente interessante il tuo punto di vista sulla questione e decisamente piu persone dovrebbero comunicare in questo modo.
@ameliap9670
@ameliap9670 8 ай бұрын
Hai ragione, non è una lotta uomo-donna, ma un lavoro da fare insieme. Grazie, il tuo video mi ha fatto vedere la situazione da un altro punto di vista.
@crocro1550
@crocro1550 8 ай бұрын
Ecco, adesso, una cosa buona dovresti fare: cercare di fare capire questo punto di vista(che condivido in tutte le sue parti al 100% ) a quelle che vicino a te non fanno altro che cavalcare l onda del sessismo scissionista. Sarebbe un ottimo primo passo verso una società migliore👍 grazie
@cristian.s13
@cristian.s13 8 ай бұрын
Finalmente un discorso ragionato che affronta il problema in modo costruttivo. Sono perfettamente d'accordo con quanto dici, Mick, e anche molto dispiaciuto nel vedere che quasi nessuno è capace di affrontare il tema apportando degli elementi di riflessione validi che possano guidarci verso un miglioramento. Proprio ieri facevo delle lezioni in una scuola primaria e ho dovuto assistere all'ennesimo minuto di silezio imposto dagli insegnanti ai bambini... con i bambini che erano gli unici a porre delle osservazioni intelligenti del tipo: "Ma maestra, a cosa serve?" oppure "A me non interessa!". E proprio queste due affermazioni mi sono parse indicare chiaramente che il modo in cui si sta agendo ora non è efficace, nè per gli adulti di oggi nè tanto meno per quelli di domani. Il messaggio non arriva. Soprattutto alle persone che avrebbero bisogno di riceverlo, cioè i futuri possibili aggressori. Non arriva perchè sono sbagliati sia il contenuto sia le modalità. Intanto, però, molti sentono di aver fatto qualcosa semplicemente scrivendo un commento o imponendo un minuto di "riflessione". Grazie Mick per aver espresso così bene delle idee molto importanti!
@giorgiagalliani688
@giorgiagalliani688 7 ай бұрын
Condivido il tuo pensiero… la direzione della comunicazione dovrebbe prendersi cura dell’aggressore, quanto delle vittima. Anzi a mio pensiero,e giuro che mi sta davvero a cuore, in quanto io sono una di quelle persone che ha “ paura “ e tante volte mi sono ritrovata a combattere per lavorare su di essa e di conseguenza lavorare su rabbia e frustrazione: non verso gli uomini, ma verso la cultura delle nostra società. Io penso che una cosa che potrebbe migliorare le situazione possa partire dall’ insegnamento che si ha a casa. Se da i nostri genitori vieni cresciuto non come individuo , ma come donna o uomo …. Beh iniziamo già ad avere dei problemi. Esempio: quando avevo 13 anni, io non potevo uscire da sola perché appunto ero una “ragazza “ mentre mio fratello ( che puntualizzo non ha colpe per questo ) poteva uscire da solo con i suoi amici. Ecco già che ci troviamo davanti ad un problema pratico e semplice dove ancora io ho difficoltà a trovare una soluzione e quando lo metto davanti al naso alle persone si ricade nella differenza di genere. Che ovviamente c’è, ma il problema rimane! E io quando diventerò mamma e dovrò prendere questa decisione per mia figlia ?! Non so se questo preambolo possa servire: uno strumento che penso possa influire e’ il maggior coinvolgimento nella sfera sessuale maschile (per esempio che il consultorio, un mezzo che viene usato solo dal genere femminile. Io non sto parlando dell’uomo già bello e formato. Io sto parlando del ragazzino. Questo come può aiutare con i femminicidi? Andare da adolescenti in un consultorio è difficile, imbarazzante inizialmente… ma dopo le difficoltà iniziali, acquisisci una maggiore consapevolezza non solo del rapporto sessuale ma anche delle sessualità propria e altrui. E penso che la consapevolezza sia la chiave delle prevenzione. Se non è comprensibile quello che ho scritto chiedo e venia. E se vuoi sapere altro beh scrivimi.
@davide7516
@davide7516 8 ай бұрын
Non ti conoscevo, ho trovato il video per caso, non so se essere commosso per aver trovato finalmente qualcuno che riesce a fare un discorso ragionato al netto delle emozioni, o arrabbiato che tu sia l’unica persona a cui l’ho visto fare. Indipendentemente da ciò, complimenti per la magistrale capacità comunicativa e complimenti per quello che hai fatto. Perché chi ci tiene davvero cerca di capire come cambiare le cose, chi non vuole sforzarsi e non vuole sentirsi colpevole invece pubblica storie preconfezionate. Anche se vorrebbero farci credere che sia il contrario. Grazie.
@sderr9371
@sderr9371 8 ай бұрын
Erano anni che non rimanevo incollato allo schermo per non perdermi nemmeno un millisecondo del contenuto.
@nicola150
@nicola150 8 ай бұрын
ua i brividi... bisognerebbe mandarlo a tutte le persone rabbiose in questo momento, dicendo che se lo trovano noioso o che non lo vogliono vedere tutto, di andare dritti al finale e guardare solo l'ultimo minuto e mezzo
@AndreAdda97
@AndreAdda97 8 ай бұрын
Grazie mille Mick. Come al solito i tuoi punti di vista aiutano a ragionare in maniera "differente", o meglio: ampliata. Complimenti a parte, penso che ci fosse il bisogno di una voce, la tua in questo caso, che potesse aprire il capitolo "E quindi? Possiamo attivarci per pensare a soluzioni concrete per il futuro?". Fazioni ed estremismi creano solo odio e la conseguente comunicazione sbagliata (o tossica a volte), prepara solamente il terreno per future generazioni di individui ancora più fragili. Se solo imparassimo come specie a rialzarci e tendere la mano a chi si deve ancora rialzare, anziché a metterci sul piedistallo, certe piaghe sociali come questa, forse, si sarebbero chiuse da tempo.
@CAtheFlame
@CAtheFlame 8 ай бұрын
👏👏👏👏 (ho guardato e ascoltato con attenzione il video fino in fondo) poche parole: esaustivo ed sbalorditivo. Grazie Mick!☺ Ciò che ogni persona dovrebbe considerare in ogni momento della propria vita di fare è quello di esaminare se stessa non solo alla ricerca dell'errore o del punto sbagliato ma anche alla ricerca di punti buoni (perché ogni persona che sia un ipotetico aggressore o vittima ha), comportamenti, qualità, modi di fare, reazioni a certi stimoli o situazioni, pensieri, modi di dire le cose ecc.. Se con pazienza vengono esaminati tutti i fattori che si è in grado di migliorare, allora quella persona col tempo migliorerà anche nei rapporti che ha con altri in primo luogo con quelli ancor più stretti di semplici amici. L'obiettivo deve essere a prescindere da tutto il conoscere sè stessi fino in fondo, il modo in cui reagisco (fisicamente e mentalmente) se mi arrabbio, se piango, se vengo tradito, se provo all'improvviso pensieri o desideri strani che prima non avevo e le conseguenze a cui possono portare questi desideri o pensieri. In più non aver paura di farsi aiutare se necessario da uno psicologo, perché la salute mentale è molto importante e se ci si prende cura di se stessi anche a livello mentale, tutto questo forse non sarebbe successo. In conclusione, conosci te stesso. 🦾
@MattiaVescovo
@MattiaVescovo 8 ай бұрын
Capitano.... è un onore sentirla argomentare
@alice-hp7dh
@alice-hp7dh 8 ай бұрын
Mi hai fatto commuovere. Sono assolutamente d'accordo sui concetti espressi nel video. Ho superato da un pezzo i 40 e conosco benissimo la famiglia patriarcale perché ci ho vissuto dentro e per reazione sono caduta nel femminismo duro e puro che comunque non ha creato un cambiamento radicale. Cresciuta in un paesino di provincia, ero l'unica che vedeva il problema e ammetto che le prime oppositrici alle mie recriminazioni sono state mia madre e tutte le amiche. Perchè era meglio tenere calme le acque e infatti quarant'anni fa il femminicidio non c'era proprio perché le donne non chiudevano le relazioni e sopportavano. Dopo una lunga relazione tranquilla, mi sono innamorata di un "carnefice" e ho sempre cercato di capire il suo punto di vista, il perché é arrivato lì. Tralasciando i miei motivi per cui non lascio la relazione (lo psicologo direbbe che sto provando a dare un finale diverso al rapporto tossico e anaffettivo con mio padre), ho capito che se mantengo un minimo di confini, posso aiutarlo a stare meglio. Io non conosco la storia di tutti i carnefici sulla faccia della terra, ma conosco la radice della rabbia di mio padre, cresciuto da un padre che lo faceva vergognare e da una madre che lo trattava come un bambino anche a 20 anni. E sono sicura che anche nel passato del mio carnefice, ci siano vergogna, frustrazione e il non sentire accettata la fragilità che anche un uomo può avere. Non é facile cambiare pattern, ma da qualche parte bisogna pur iniziare. Aggiungo solo una cosa, in un social famoso che non cito, ho provato a postare una domanda che mi era venuta di getto, solo che avendo pochi caratteri a disposizione per scriverla. non ho potuto argomentarla a dovere e con mia enorme sorpresa sono stata insultata anche dopo che ho provato a spiegarmi meglio. La domanda era relativa al fatto che non comprendevo tutto il circo mediatico nato attorno a questo specifico femminicidio, quando nella realtà, una donna muore per mano di uomo, tutti i giorni e i media non hanno fatto tutto questo baillamme. Io mi sono detta che purtroppo il giornalismo tende a fare profitto anche sulla morte delle persone ( e già lo sapevamo) perchè secondo me hanno provato a fare leva sullo storytelling del bravo ragazzo che si trasforma in mostro, della ragazzina acqua e sapone che si doveva laureare, della fuga all'estero come in un film d'azione che tiene tutti col fiato sospeso, proprio per stimolare le corde più profonde dello sdegno umano, ma un po' come una cartolina patinata. E tutto questo ragionamento é scaturito dal fatto che non c'era luogo in cui non se ne parlasse ( autobus, negozi, lavoro, a cena con amici), cosa mai successa con altri femminicidi, nemmeno con uno successo pochi mesi prima in città. Per non parlare delle donne straniere, dei trans o comunque degli ultimi che non destano lo stesso sdegno quando vengono assassinati. Tu stesso hai deciso di farci un video. Cosa ne pensi?
@lorenzo_bo
@lorenzo_bo 8 ай бұрын
il punto è lì: " se mantengo dei confini lo aiuto a stare meglio". Al di là delle storie, quello che accomuna le personalità narcisistiche è che saltano i confini. Il primo tra tutti, il confine Io -Tu. Si tende sempre verso uno sconfinamento, alla simbiosi. Si sta tra la tendenza ad assimilare l'altro e poi dall'angoscia di essere fagocitati se l'altro vi si presta troppo. Il narcisista sta benino solo se l'ambiente gli frena le sue tendenze simbiotiche poichè il suo Io tende ad evaporare nell'altro. Più l'altro sta nella posizione dell'infermiere più a loro gli si alza il livello di maniacalità. Il che sembra un paradosso.
@proximo1977
@proximo1977 8 ай бұрын
Siamo probabilmente coetanei e veniamo da ambienti simili, perlomeno demograficamente. Quindi si, comprendo le tue scelte e le tue idee. Non significa che le condivida, ma le comprendo. La domanda che fai è giusta, è coerente, ma la risposta nessuno la vuole dare, è abbastanza impopolare. Bisogna partire da un assunto, e cioè che la pressione sociale costa. E tanto. Mai, nel corso della storia, gli eventi sono stati trattati con tanta intensità senza un motivo. Lo abbiamo visto coi migranti per decenni, al numero sempre crescente di servizi che davano l'impressione dell'invasione corrispondeva a proposte normative di certe parti politiche. Di solito il motivo è sempre economico, molto meno nobile di quello manifestato, e se non è economico riguarda il Potere, come nell'esempio che ho appena fatto, ma potremmo farne centinaia. Questo video lo trovo finalmente davvero eccellente, perchè per formazione, studi e carattere tendo all'analisi, anche solo perchè se la diagnosi è sbagliata lo sarà anche la cura. Mi interesso di certe dinamiche dal 97 quindi si insomma, di tempo ne è passato. Per rispondere alla tua domanda cercherò di essere rapido e tranchant: perchè fa traffico. I social sono il posto dove circola il denaro (le prime 5 aziende del mondo sono Big Tech, da qualche anno - Forbes). Incentivare commenti, likes, condivisioni incentiva la circolazione di dati quindi profilazione quindi denaro. Non importa se il commento è positivo o negativo, genera traffico quindi denaro. Ecco perchè l'informazione segue i trend topic e lancia taniche su taniche di benzina sul fuoco finchè brucia. Quando si estinguerà si cercherà un altro fuoco. Solo che la conseguenza è che sul web tutto è venduto come importantissimo, ma se tutto è importantissimo niente lo è realmente. L'importante è polarizzare, creare i verdi di qua, i gialli di la e farli scannare per fare soldi. Si perde il controllo? Ci si nasconde dietro il dito dell'informazione. Tanto dove nulla è etico tutto lo è, per lo stesso meccanismo di appiattimento di cui sopra. Il trend topic. Se a venire ammazzato o sfigurato è una persona trans, uno straniero, un uomo, non va in trend topic, non c'è modo di usare quella notizia per accrescere un potere e quindi non è rilevante. Da un vantaggio a qualcuno? No. Ci sono categorie talmente invisibili che nemmeno vengono studiate o le indagini statistiche sono minoritarie se non assenti. Perchè fare indagine statistica costa un botto di soldi, e se non hai un motivo economico o di potere gestionale non hai motivo di studiare un certo fenomeno. Ecco perchè trovo questo video bellissimo: perchè mette l'accento sulla prevenzione, proprio perchè bisogna agire per diminuire la probabilità statistica che questi avvenimenti diventino più frequenti. Certo, non saranno mai 0, ma avvicinarsi allo 0 sarebbe già una conquista notevole, perchè 1 persona morta è 1 in più di quella che dovrebbe essere. E lo è indipendentemente dal suo colore, status, genere, condizione sociale ecc. Scusa la lunghezza, ma mi è piaciuto il tuo messaggio e in ogni caso spero che tu possa stare bene ed essere il più felice possibile. Come individuo. Un saluto.
@alice-hp7dh
@alice-hp7dh 8 ай бұрын
@@lorenzo_bo si sono un paradosso e non è facile stare in relazione. Ovviamente non sono tutti uguali e ognuno ha il suo carattere e il suo vissuto ( meglio sempre specificare prima che si alzi un polverone), ma ci sono dei comportamenti specifici che li caratterizzano. Mai troppo vicino e mai troppo lontano, solo che il grado di quella giusta distanza, lo decidono loro e quello che facciamo noi non va mai bene.
@alice-hp7dh
@alice-hp7dh 8 ай бұрын
@@proximo1977 grazie di cuore per esserti preso il tempo di darmi una risposta così sentita e dettagliata. Si la mia domanda è scomoda così come è scomoda la tua risposta e il tenore del video qui sopra. E mi fa un piacere enorme scoprire che in giro esistano altre persone come me, che non si accontentano delle cosiddette reazioni di pancia. Mi sento meno sola.
@proximo1977
@proximo1977 8 ай бұрын
@@alice-hp7dhE se ti senti meno sola sono contento di aver dedicato il tempo per scrivere, perchè è servito a qualcosa. Le reazioni di pancia difficilmente sono quelle che portano a dei risultati. Ora bisogna capire se le persone vogliono i risultati o le vendette. Un saluto e in bocca al lupo per tutto!
@edgardo8717
@edgardo8717 8 ай бұрын
Non ti conoscevo, ti ho scoperto con questo video e devo davvero farti i complimenti, fino ad ora è la migliore analisi in merito a queste questioni che abbia sentito in questi giorni, lucida, logica, sensata e soprattutto non impulsiva, ponderata e lontana da pericolose polarizzazioni ed uscite di pancia. Mi iscrivo!
@dadabronuzzi2419
@dadabronuzzi2419 8 ай бұрын
brividi, solo brividi. parole sante, quelle che vorrei dire da piccola persona a chi è sempre conflittuale e sempre di parte. sono sempre stato preso di punta perché tendo a pensare di più e ad aspettare e tenere il sangue freddo, piuttosto che schierarmi subito, su tutto. l'impulsività non premia, al peggio lo si vedrà con il tempo, spero non si arrivi a questo punto. sto video dovrebbe raggiungere tutti, con la tua voce aiuti persone come me che non vogliono puntare il dito, ma risolvere il problema in modo ragionato e soprattutto calmo. grazie molte del tuo contributo
@gaetanodestefano7647
@gaetanodestefano7647 8 ай бұрын
Grazie Nick, finalmente qualcuno che parla in modo obbiettivo ed intelligente.
@redunkle23
@redunkle23 8 ай бұрын
Grazie per questo video, serviva sentire nel marasma di questi giorni un punto di vista lucido e costruttivo, che si ponesse un obiettivo chiaro, al contrario della solita caccia alle streghe o della rivoluzione a colpi di ghigliottina
@hellvizio
@hellvizio 8 ай бұрын
è la prima volta in questi giorni che trovo su un social qualcuno che non strumentalizza il lutto di una famiglia per poi restare nel "superfluo". Grazie! Il problema di oggi riguarda tutti perché alla base della disparità di genere c'è un'incapacità di fondo di portare rispetto verso TUTTI, in primis a noi stessi, ignorando che cosa ci fa star bene e cosa no, che cosa vogliamo modificare di noi stessi e cosa vogliamo mantenere.
@SimonLynx8804
@SimonLynx8804 8 ай бұрын
Grazie per questo fantastico video. Finalmente qualcuno che parla, che pensa, e che lo fa nel modo più costruttivo possibile. Condivido pienamente parola per parola e sono contento di sapere che esisti. Ho già condivido e farò in modo che se ne parli più possibile in questi termini. Quindi, GRAZIE.
@riccardo4396
@riccardo4396 8 ай бұрын
Indipendentemente dal "giusto" o "sbagliato", dall'essere d'accordo o meno, quanto è bello un contenuto argomentato? Sono giorni che dibatto nella mia testa nel modo più razionalista possibile sulla questione, leggo i dati, le ricerche, e le opinioni approfondite. Come questa. Complimenti non tanto per l'analisi in sè (che condivido), ma per l'analisi in quanto approfondimento, davvero.
@raffaelescarano175
@raffaelescarano175 8 ай бұрын
Un video che dovrebbe essere condiviso e ascoltato ovunque. Capacità comunicative e contenuto, non si potrebbe chiedere di meglio. Just Mick la scoperta del decennio. 🎉 Grazie.
@sebastianofailla4752
@sebastianofailla4752 8 ай бұрын
Non lascio praticamente mai commenti su KZbin, nè sui social in generale, ma adesso mi sento proprio mosso da dentro e lo faccio. Ho visto questo video mentre pranzavo oggi, giorno in cui è uscito. Adesso sto assistendo ad un dibattito in famiglia su questo tema, un dibattito che di fatto è una propaganda unilaterale che mira a condannare chi ha commesso l'omicidio. Capisco adesso l'importanza di questo video, di questa prodonda riflessione, che, da persona che non resta ad analizzare superficialmente le vicende della vita, mi sento di appoggiare fortemente. Purtroppo la discussione "media" a cui si può assistere è mossa solo da rabbia e indignazione, ed è una discussione di fatto vuota, che attende solo che succeda un altro fatto simile per poter perpetrare i medesimi sentimenti, così in loop, senza di fatto provare a dare spunti risolutivi concreti. Ci vorrebbe più gente su questo genere di canali KZbin, e meno incollata alla TV a divorare fatti di cronaca di cui non hanno bisogno, che mirano solo a zombificarli.
@Gianluca.3
@Gianluca.3 8 ай бұрын
Ciao Mick! Anche io come altri utenti sono d'accordo con tutto e in tutto. Hai praticamente trasformato in parole ogni mia emozione e ogni mio pensiero. Quindi tengo a ringraziarti davvero tanto, di cuore, e a farti i miei più sinceri complimenti: concordo totalmente con tutto quanto hai espresso - con estrema competenza - nel video: il pensiero, le opinioni sui vari aspetti della faccenda, l'eccellente e lucida analisi della problematica, i metodi ipotizzati e prospettati quantomeno per muoversi in direzione di una soluzione, i suggerimenti... tutto. Niente di ciò che avevo già letto o sentito si avvicina minimamente. Mi dispiace solo che alcune persone, secondo me, abbiano frainteso o addirittiura non compreso ciò che volevi dire in alcuni passaggi, pertanto ti consiglio di leggere i loro commenti, alcuni li ho trovati "gratuiti", altri davvero "fuori luogo". Per quanto mi riguarda ribadisco: bravo, bravo e poi ancora bravo!
@martinagodina5263
@martinagodina5263 8 ай бұрын
Sono d'accordo in parte con questo video. Perché sono consapevole che reagire d'impulso non sia la strategia più efficace per risolvere un problema ma a volte diventa una riposta automatica perché si è stanche. Si è stanche di cercare di educare uomini (amici, fidanzati, conoscenti o sconosciuti) su tematiche quali molestie e abusi, possesso, oggettifivazione della donna ecc... e sentirsi dire "ma stai esagerando" "ma cosa vuoi che sia" "io sto bene anche con queste dinamiche". Questo avviene nella vita quotidiana, al di fuori del caso di femminicidio di turno che fa tanto scalpore (purtroppo molto frequenti). Quando poi un femminicidio occupa così tanto spazio nel dibattito pubblico quello che avviene e che se ne parla, ma se ne parla male. Alla televisione, nei giornali vi è sempre la stessa narrazione, lui poverino era un bravo ragazzo, lei lo ha ferito. Perché è questa la narrazione che viene fatta. Si parla anche della vittima? Certamente ma facendo solo pornografia del dolore, cercando tutti quei dettagli che rendono la storia solo più agghiacciante, nessun contenuto utile, o almeno molto pochi. E quindi si prova rabbia, perché è l'ennesima donna, perché quando si cerca di affrontare l'argomento (e personalmente lo affronto in maniera soft) l'interlocutore uomo di solito cambia argomento perché "anche io soffro" (non lo metto in dubbio ma non mi interessa il ratio di suicidi maschili/femminili in questa conversazione), perché la polizia non ci crede e fare denuncia spesso non serve a niente, perché lo stato non introduce un educazione sessuale e affettiva, perché i giornali e la tv non ne parlano bene. E i social diventano il luogo in cui esprimere la nostra rabbia, perché non vediamo fare nulla. Perché la maggior parte delle donne ha subito nella propria vita una molestia (non conosco nessuna mia amica che non abbia almeno una storia in merito), lo viviamo nella nostra pelle. Giulia un po' siamo tutte noi. E quando qualcosa ti colpisce cosi nel profondo si ha il diritto di essere arrabbiate, senza essere "sgridate" per questo. Perché siamo stanche che la maggior parte del lavoro lo dobbiamo fare noi, perché non vediamo l'altro mai venirci incontro. Mi devo moderare perché sia mai che l'uomo con cui sto parlando si metta in discussione. E un argomento lungo, complesso, questi sono i miei 50cent, ripetendo che in liena generale concordo con il tuo video ma volevo spiegare da dove nasce questa rabbia e questa impulsività
@robertochiantia1494
@robertochiantia1494 8 ай бұрын
Sai quanto uomini subiscono violenze da donne e non dicono nulla. Il vostro denigr6e deridere gli uomini non vi rende migliori di noi. Avete tanta di quella merda e pensate di essere perfette. Guardatevi voi e smettete di dare tutte le colpe agli uomini delle vostre mancanze(soprattutto lavorative).
@ziogio2008
@ziogio2008 8 ай бұрын
secondo me hai centrato il punto! bravissimo Mick! io credo che il vero responsabile di tutto ciò siano le relazioni tossiche in cui si ci sta in due! insegnare/educare a riconoscerle ed ad uscirne è la strada secondo me! detto ciò l'idea di usare il marketing per parlare a un certo "target" è geniale! Grandissimo MICK!!!!!!!
@silviarosellini1
@silviarosellini1 8 ай бұрын
Che bellezza. Grazie. Adoro quando trovo qualcuno che mette in fila le mie "opinioni - quasi - istintive" in modo logico, pacato e conseguente. Tutti i passaggi del tuo ragionare hanno attraversato la mia vita e mente nel corso degli anni e li trovo illuminanti ed essenziali. Voglio però soffermarmi su un dato. Mi sono trovata in diverse situazioni in cui ho potuto personalmente sperimentare che il modo di "spengere" un atteggiamento aggressivo - anche molto, pericolosamente aggressivo, era quello di mostrare una forma di empatia o addirittura "affetto", "amore umano" (scusate le virgolette, sono concetti che non so spiegare con poche parole). Dapprima devono essere stati tentativi, ma poi ho utilizzato il modo scientemente in qualche occasione. Non ne capitano molte nella vita di una persona qualsiasi (non sono un operatore di qualche ambito particolare), però mi hanno lasciato una profonda impressione, per l'esito ottenuto, anche se non mi sento di consigliarne la replica, specie nel ruolo di vittima. In questi giorni dei colleghi attori stavano provando uno spettacolo ispirato ad Otello in versione ridottissima, con l'aggiunta delle streghe del dramma scozzese come demoni di Iago e del Moro, per la rappresentazione odierna. Lo avevano già fatto, ma la regista si è trovata ad interpretare lei stessa Desdemona, per una sostituzione dell'ultimo minuto. La regista, intorno ai quaranta, una figlia piccola, esce recentemente da una relazione con un manipolatore che l'ha abusata psicologicamente e ancora la fa soffrire nel percorso di gestione della bambina. Il suo Otello finisce con Otello che si ferma: non uccide Desdemona, si sveglia da un incubo, riuscendo a capire che Desdemona lo ama davvero. Lettura che può rendere perplesso un realista. Ho visto due prove: nella prima la regista-attrice era riuscita a mantenere quasi per tutto il tempo una inflessione di amore, privo di vittimismo e al tempo privo di aggressività; nella seconda, ieri sera, ella ha "recitato" come uno psicodramma, con i suoi propri toni, quelli che le conosco quando racconta, quelli che ho udito nelle registrazioni di pesanti scontri con l'ex: acuti, da vittima, sottomessa, stupita, spaventata. Non era sua intenzione, ma è successo. L'attore che interpretava Otello ne è uscito turbato: "Bisogna che tu sia più... meno vittima o non riuscirò a fermarmi in un modo credibile, la sensazione, interpretando Otello, è di non volermi fermare". Ho commentato, da occhio esterno ai due, che forse anche un atteggiamento aggressivo non andava bene, spingeva a una controrisposta. Ho detto che che forse se lei avesse alzato le mani carezzandolo e guardandolo con amore, forse... E mentre la regista ci ha ricordato che in realtà era quella la lettura che avrebbe voluto dare, cioè capire/amare Otello (non giustificarlo), vittima a sua volta di Iago e di se stesso, l'attore ci diceva che era esattamente essere accarezzato l'atto di cui aveva sentito il bisogno in quel momento per disarmarsi. Racconto questo come cosa su cui riflettere, assolutamente non come consiglio nella pratica, ma mi sembra che vada nella scia del bel ragionamento appena ascoltato nel video. Sappiate anche che non è mia intenzione dibattere sopra a quello che ho raccontato e alle mie opinioni, bene o male espresse. Quindi non me ne abbiate se non rispondessi a vostri commenti al mio. 😊
@f.e.p.f.e.p.3423
@f.e.p.f.e.p.3423 8 ай бұрын
Una sola parola: grazie. Volevo dire le stesse cose sui miei social ma il timore di essere aggredito mi ha fatto desistere. Me ne fregherò e dirò la mia, perché alla violenza non ci si arrende! Grazie! ❤
@JustMick
@JustMick 8 ай бұрын
tanti di noi, io stesso.. abbiamo tutti quel timore. Ed è anche importante pensare prima se parlando si fa rumore o si genera un pensiero costruttivo. Secondo me in queste situazioni sta tutto li
@mordisia
@mordisia 8 ай бұрын
La differenza tra TV e KZbin ❤ La differenza tra un politico che va in TV e, ammesso si accorga di essere grossolano o non gestire propriamente il tema e la comunicazione, non farà mai auto critica perché sarebbe escluso dal suo partito o meglio gli verrebbe tolta visibilità, e chi ha libertà di parola, quella vera. Il “politico” in TV ci va a fare il pappagallo degli obiettivi del suo partito, senza libertà personale. Grazie per il video, Grazie Mick, Grazie KZbin ❤
@luisabasler4313
@luisabasler4313 8 ай бұрын
Ciao Mick, grazie per le tue parole e il modo in cui le esprimi. Siccome penso che uno dei temi/delle difficoltà fondamentali dei giorni nostri sia "la comunicazione" propongo di inserire nelle scuole primarie e secondarie momenti in cui si discute su questo tema in modo approfondito, anche con esempi. Troppo spesso chi si sente a disagio in una relazione "giustifica" se stesso e il partner al punto da non esprimere con chiarezza ciò che sente/accade/... ad esempio la paura di allontanarsi da un partner violento, la gelosia esplosiva, la rabbia per il comportamento del proprio partner, ecc.. impariamo a comunicare meglio a noi stessi e agli altri le nostre emozioni senza timore del giudizio... e soprattutto piantiamola di giudicare alla caxxo tutto e tutti ecc.ecc.ecc. La materia "comunicazione" nelle scuole aiuterebbe a migliorare molte situazioni e difficoltà che stiamo vivendo oggi. Ovviamente questo è il mio sfogo. Un saluto a tutti
@Nullius_in_verba
@Nullius_in_verba 8 ай бұрын
Comunque devo dartene atto, sei un concentrato, una miscela della parte migliore del pensiero critico e filosofico occidentale, quanto di meglio la società postmoderna può offrire al prossimo. È grazie a persone come te che continuo a nutrire stima, speranza e positività nei confronti della nostra cultura. Sei prezioso, punto.
@stefanopiccolotto1781
@stefanopiccolotto1781 8 ай бұрын
Quoto
@lilyisel7362
@lilyisel7362 8 ай бұрын
Ci sarà un motivo se ho scelto di supportarti. Riesci a dire la tua senza paura e far vedere le cose da un altro punto di vista per riflettere meglio sulle cose. Magari proprio su quel famoso elefante nella stanza. Mi sento di dire che tutta la rabbia, il caos che si è creato con la storia di Giulia ( che è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso), è servito a far smuovere ancora di più le persone. Le emozioni forti come indignazione, rabbia e frustrazione servono a portarci ad agire. E qui arrivi tu che affronti le cose con più razionalità. E' un argomento vasto e delicato e non è facile evitare un divario di genere in questa prima fase. O comunque non è facile mettersi subito nei panni di un potenziale aggressore quando son spesso le donne a subire. E non parlo solo di aggressioni. Vogliamo trovare un modo come individui a fare qualcosa ora e adesso? Bene. Non dimentichiamo ciò che stiamo dicendo oggi. Non facciamo passare questo senso di urgenza nell'agire subito. Lavoriamo giornalmente anche nel nostro piccolo cerchio di conoscenze, se notiamo atteggiamenti che accendono in noi un " campanello d'allarme". Familiari, amici, colleghi, compagni, noi stessi. Nessuno escluso. E resto anche io aperta ad argomentare la questione cercando di non strappare i capelli a nessuno. Forse. Detto questo, Mick, sono contenta che ti sei preso tempo per parlarne con calma e argomentare meglio il tutto. Un abbraccio grande dalla Supporter del buon capitano pazzo, ma saggio quanto basta.
@Ciccio3166
@Ciccio3166 8 ай бұрын
Sempre un piacere ascoltarti, grazie🙏
@Silvia_1426
@Silvia_1426 8 ай бұрын
Grazie Mick per questo video... dal profondo del cuore davvero. Sono giorni che mi sento "bloccata" senza riuscire a comprendere cosa sia necessario fare, analizzando ogni aspetto e andando in confusione mettendomi nei panni della vittima, dell'aggressore, degli amici, dei genitori... Grazie, perchè ora ho capito il motivo per cui mi sento così...
@andreasavigliano4194
@andreasavigliano4194 8 ай бұрын
Ne stavo parlando due giorni fa con la mia fidanzata. Detto in parole ridotte al nocciolo, abbiamo concordato che il punto d'incontro sia proprio il dialogo, interiore ed esteriore. In una società basata sul concetto di empatia e comunicazione, le probabilità di atti come questi si riducono ad un nulla.
@mauro4913
@mauro4913 8 ай бұрын
Al nulla nulla direi che è utopico.. si può lavorare anche tra i mille spunti forniti dal video a ridurre questa cifra che, triste dirlo, ma ci piazza bene a livello europeo (siamo terzultimi ben dietro a paesi come Francia Germania Austria). In senso assoluto non mi piace vivere in un paese dove si uccidono 100 donne all'anno ma in tutta Europa è così o peggio e in tutto il mondo non va sicuramente meglio. Non è per sminuire ma per una volta non è un problema del sistema Italia ma del sistema Homo sapiens. Gli omicidi purtroppo accadono. Anche quelli di uomini (o peggio ancora bambini!) e non dovrebbero accadere, sono ingiusti anch'essi. Ogni vita salvata nell'anno successivo è una vittoria in qualsiasi modo si sia raggiunta ma pensare che l'agire come se tutti fossimo il padre della povera vittima migliorerà la situazione è tragicomico. Neanche trasmettessero in diretta tv l'esecuzione del colpevole o l'evirazione per i più esigenti. Anche così NON si arresterebbero i femminicidi! Siatene certi! C'è tanta retorica e voglia di cavalcare il momento solo per esprimere un po' di rabbia repressa e far creare un po' di divisione che male non fa mai.. bisognerebbe sempre ricordarsi come detto in un intervista dalla Gabanelli che l'informazione è gratuità perché pagata con la pubblicità. Quale modo migliore che presentare argomenti divisivi in modo divisivo per generare audience, like e quindi engagement?
@marcoantonello5238
@marcoantonello5238 8 ай бұрын
Come sempre super contenuto Il tema è enorme Io punterei molte attenzione anche a familiari e amici che dovrebbero avere le conoscenze e capacità di intervenire per aiutare molte donne che faticano tanto ad uscire da relazioni pericolose
@JustMick
@JustMick 8 ай бұрын
molto vero ottima aggiunta
@marcoantonello5238
@marcoantonello5238 8 ай бұрын
Tu come ti comporteresti se una tua amica fosse dentro ad una relazione “pericolosa”?
@manueledarman8030
@manueledarman8030 8 ай бұрын
Grazie del tuo tempo e impegno
@albertofontanabona1757
@albertofontanabona1757 8 ай бұрын
Complimenti, é ormai qualche mese che mi spilcio contenuti nuovi e vecchi e devo dire che non mi ha stupito un tuo video riguardo all'accaduto, e mi ha stupito ancora meno il fatto che finalmente io mi possa trovare concorde con una posizione. Penso che i giorni intermedi tra il fatto e l'uscita del video tu li abbia passati a riflettere e ti ammiro molto per questo, perche hai intrapreso quello che, a mio parere, é il miglior comportamento davanti a fatti come questo: informarsi, pensare, riflettere, raggiungere una conclusione in autonomia e poi confrontarla con quella altrui. Grazie mille per la passione e la sinceritá che metti in questi video, ti stimo molto
@federicomasetti8809
@federicomasetti8809 8 ай бұрын
"... e guarda un po', è come la psiche di un aggressore" (può servire come prova per dimostrare che ho guardato tutto il video? 😅) Mick, a bordo della barca, ti ho immaginato come a volte immagino anche me stesso, ma con decisamente meno coraggio di te: un'onda che si infrange contro gli scogli (pregiudizi, che si ergono, granitici e fieri, di fronte al mare magnum di ogni cosa che compone la nostra vita), ma, nonostante ciò, continua a ripetere tale moto, a volte con più forza, a volte in una maniera che pare più stanca, ma senza mai demordere. La soluzione da te proposta è valida per qualsiasi tipo di crimine, perché non esistono solo gli uomini che uccidono le donne, ma esistono anche i ladri, i truffatori, i malviventi e criminali come mafiosi, camorristi ed affini. Tutti hanno in comune una cosa, che ho sempre identificato come IL PROBLEMA: mancano di rispetto verso il prossimo (e, in senso lato, anche verso se stessi). Ciò che vorrei tanto fosse insegnato e spiegato bene è questo, non l'educazione sessuale, non l'educazione emotiva. L'educazione al rispetto. Non c'è bisogno di fare diversificazioni caso per caso, basta "solo" far capire perché rispettare il prossimo sia giusto, per gli altri e per se stessi. P.S.: il rispetto per il prossimo, poi, si manifesta anche nel rispetto per l'ambiente, perché ciò comporta un miglioramento delle condizioni di vita di tutti quanti noi, non solo "la salvaguardia del pianeta". Cominciassimo a ragionare al problema in termini realmente esistenziali, forse qualcuno ci penserebbe una volta in più Amichevolmente, tvb ❤ (da millennial 😁)
@marinaottootto
@marinaottootto 8 ай бұрын
Sono d'accordo che il discorso sia molto complesso e che polarizzare tutto come ormai avviene sui social per ogni singolo tema, sia profondamente tossico, nonché pericoloso. Mi permetto di aggiungere a tutto ciò che hai detto sull'identificare un potenziale aggressore prima che diventi tale, che serve anche un educazione che porti ad accettare e elaborare in modo sano i propri sentimenti, in questo caso in particolare gli uomini. Mi spiego: nella nostra società, un uomo che soffre e prova del dolore emotivo per un rifiuto, un abbandono, perché si sente meno della fidanzata o perché viene lasciato, non viene "visto bene". La tristezza o il dolore emotivo, sono permessi alle donne, ma non agli uomini, specialmente in alcuni contesti sociali ed ambienti, e l'unico stato emotivo concesso agli uomini è la rabbia, che se non canalizzata e vissuta in modo sano, sfocia nella violenza. Educare in particolare gli uomini a vivere il proprio dolore in modo sano, deve diventare un priorità, a mio avviso, perché il non farlo sta avendo conseguenze sempre più tragiche
@juanmejiagomez5514
@juanmejiagomez5514 8 ай бұрын
Grazie per aver condiviso questi pensieri. Purtroppo viviamo in un periodo nel quale dire la propria online uscendo dal sentiero battuto dell’opinione “corretta” porta a un sacco di odio. La cosa positiva di questa situazione è che, quelle poche volte che commento, mi porta a pensare e ripensare a quello che scrivo finché non arrivo a un pensiero (di solito) ben definito, pulito e coerente. Questo mi porta a prendere in considerazione miei eventuali bias e al fare del mio meglio per perfezionare la forma affinché quello che scrivo non sia fraintendibile. Credo sia un buon esercizio per analizzare le proprie opinioni, i propri punti di vista, i propri pensieri ecc. ma dall’altra parte mi preoccupa molto la situazione della comunicazione odierna. Infatti in America e/o Canada (non mi sembra cose simili siano già accadute in Italia per fortuna) sono capitati casi di persone che sono state licenziate o cacciate da università per opinioni che hanno condiviso sui social o (ancora peggio) per qualcosa di stupido che avevano scritto molti anni prima, quando erano giovani e immaturi, e che non si sono poi ricordati di eliminare, e il mio timore è che pratiche del genere divengano comuni anche qui. Video come questo però mi fanno sentire speranzoso, che forse il mondo non è fatto solo di due grandi masse di persone arrabbiate che si scontrano su ogni argomento che suscita scandalo o controversia, pronte a divorare chiunque non segua i loro dogmi, ma che magari esistono o possono esistere, oltre che singoli individui sparpagliati, anche gruppi coesi di persone che pensano razionalmente, nei quali è ammissibile assumere punti di vista diversi o magari anche opposti al proprio, che accolgono il dibattito e la discussione senza renderli un processo per eresia, che non fanno a gara per chi condanna per primo la cattiveria di turno ma pensano a come effettivamente affrontare il problema in modo efficace. Grazie per questo e per avermi dato degli spunti di pensiero sulla vicenda di Giulia che non avevo considerato prima
@stefpi4682
@stefpi4682 8 ай бұрын
Meraviglioso un discorso molto interessante con tanto di risoluzione con una mente tranquilla e APPAGATA gli faccio i miei complimenti ,avere un professore così riesci ha capire anche la cosa più strana e angosciante di qualsiasi problematica grazie 👍
@mary.outis.
@mary.outis. 8 ай бұрын
Ogni singola parola si trova sulla stessa lunghezza d'onda del mio pensiero, e non posso neanche spiegare il senso di gratitudine che provo ad ascoltare qualcuno che, con dedizione , ha indirizzato la propria consapevolezza alla creazione di un discorso efficace e pieno di intelletto umano. Ci sono tante di cose che mi turbano in testa, soprattutto negli ultimi giorni, vista l'irrazionalità umana che si sta riversando sui social. Ma pensando a quello che vorrei dire, mi vengono in mente alcune parole che ho scritto qualche mese fa: "Quello presentato sui social media è un mondo utopico, dove i più si professano paladini della giustizia e dell' inclusività sociale,e tutto ciò che non corrisponde a questa immagine pulita della realtà, viene condannato dagli stessi. Tutto sui social è estremizzato e ciò porta inevitabilmente a creare un'ideologia potenzialmente nociva poiché esclusiva del pensiero di chi osa esprimere un pensiero diverso da quello condiviso dalle masse, le quali sembrano ritrarsi dietro una maschera di finto buonismo pur di non essere categorizzate fra "i cattivi" ed essere perciò vittime della cosiddetta cancel culture, ossia la cultura della cancellazione. Effettivamente, soprattutto negli ultimi anni, i social sono stati la dimora del fenomeno del politicamente corretto, che pur essendo probabilmente nato su linee ideologiche coerenti, è stato estremizzato fino a nuocere al suo stesso obiettivo, ossia l' inclusività: Paura di essere offensivi o finto buonismo che sia, gli utenti sui social e di conseguenza i singoli individui nella realtà, sono legati da un pensiero omologato e ben lontano dall'idea di progressismo che tanto osannano. " Penso che quelle ideologie estremizzate e nocive che stanno traboccando ora sui social, stiano raggiungendo un nuovo livello pericoloso di consenso, il che per me è sempre stato piuttosto prevedibile. Più che fomentare la guerra di chi strumentalizza la vita di una vittima per propagandarsi e per diffondere odio, (perché è quello che si sta facendo, mettere le donne contro gli uomini, non generando altro che misandria e odio) forse dovremmo tutti prenderci un momento per staccarci dal flusso continuo di ciò che i social ci danno, e dalle nostre emozioni, per ritrovare innanzitutto la nostra individualità e consapevolezza, per metterci un minimo in discussione e chiederci se con questo atteggiamento di omologazione, non vogliamo far altro che giustificarci e ignorare la nostra natura umana che ci accomuna con un aggressore. E non ci si rende conto che pur di non sentirsi dalla parte sbagliata, si ricade in estremismi che non fanno altro che puntare ulteriormente il dito, cercando qualcuno da accusare, perpetuando un ciclo di violenza." Un eco nell'etere della violenza".Hai già detto tutto tu. "Il mondo si differenzia tra chi agisce d'impulso e chi prova ad andare oltre, e guarda un po', è come la psiche di un aggressore". Termino riportando alcuni versi di "Mirror", canzone dell'artista hip hop Kendrick Lamar: "Don't you point a finger, just to point a finger/ 'Cause critical thinking is a deal-breaker/ Faith in one man is a ship sinking/ Do yourself a favor and get a mirror that mirror grievance/ Then point it at me so the reflection can mirror freedom" In più consiglio una pagina ig, @thetinmen, che da voce alle problematiche alle quali vanno incontro gli uomini, perché è facile dire che le donne siano le sole vittime del patriarcato, quando è scontato che le conseguenze di questo si ripercuotino su entrambi i sessi.
@nonnomir
@nonnomir 8 ай бұрын
1) Se davvero sei esperto di comunicazione e ti parli addosso mezz'ora per un video che avresti potuto fare in due minuti, vuol dire che il tuo obbiettivo è tenere la gente davanti a te, più che l'argomento. Mio parere, ma magari volevi essere davvero molto chiaro ed hai curato molto i tuoi messaggi sapendo che ti rivolgi ad una platea ampia, non so. Io però ho fatto fatica ad arrivare alla fine, tanta era la ridondanza. 2) la rabbia delle donne è sacrosanta e si esprime come si esprime: è un meccanismo politico, non meramente comunicativo. La "folla" fa capire alla classe politica che qualcosa è desiderato con forza. La protesta, specie su qualcosa che viene sentito molto a livello emotivo, non si esprime sempre in modo equilibrato e studiato: non succedeva nemmeno quando la struttura politica era super organizzata e le masse super consapevoli, figurati ora. Io sono uomo e anche io sento questa "colpa" di appartenere allo stesso genere degli assassini su una questione legata al genere, ma ritengo che sia ingiusto sentire questa colpa. Però questo può essere un motore per costringermi a interessarmi del problema con più forza. Se non ci fossero queste ondate di indignazione la società se ne fotterebbe dei femminicidi: questo è un fatto. Non è che i femminicidi siano iniziati negli ultimi anni e solo ora se ne parla con forza. E' questo "con forza" il punto. Poi se ne può discutere, ma un certo grado di "ingiustizia" è inevitabile e necessario. Io comunque oggi (25 novembre) sarò in piazza a fianco delle mie sorelle, e sono sicuro che nessuna mi dirà di andarmene, perché sanno benissimo che non tutti gli uomini sono maschilisti. Quindi sta gran divisione di cui parli tu certo, puoi puntualizzare su qualche particolare, ma in generale secondo me non esiste e quello che esiste è qualcosa che chiamerei "effetto collaterale", che comunque non produce tutti i danni che mi pare tu pensi vengano prodotti. Io sono amico di molte femministe (alcune le definirei ultra-femministe): si discute, a volte ci si sgrugna, ma ci si vuole bene e non insinuano mai che il problema sia il mio sesso in quanto tale. La sorella della vittima ha detto una cosa splendida, per quanto è centrata ed efficace: l'assassino è il prodotto sano di una società malata. 3) "Arrivare a un potenziale omicida partendo da luoghi come tiktok" è la cosa più lombrosiana che abbia sentito negli ultimi anni. L'idea del trattare potenziali devianti (che già fa rabbrividire, visto che siamo TUTTI potenziali devianti) come "clienti", poi, scusa ma la trovo delirante. Più in generale, l'approccio della ricerca del potenziale criminale è storicamente infruttuosa e in genere peggiora le condizioni di tutti per avere risultati molto scarsi. Gli unici mezzi che possono funzionare sono quelli culturali, primi tra tutti la scuola, dove va introdotto un programma SERIO di educazione sessuale fin dall'infanzia. Dove OVVIAMENTE per educazione sessuale nell'infanzia si intende l'educazione ai sentimenti, la relazione con l'altro, la costruzione di una risonanza emotiva (percepisco le emozioni che provoco negli altri con le mie azioni), la costruzione di una idea di sè positiva e tutte le altre cose fino ad arrivare al sesso che deve smettere di essere un tabù in sto paese di finti cattolici. edit: ortografia
@AlessioC97x
@AlessioC97x 8 ай бұрын
Ragazzi, vi lascio qui un commento di Fact Checking, abbastanza disilluso dopo tutto lo schifo che sto leggendo e sentendo ovunque, approfittando dello spazio di discussione che ci ha messo a disposizione Mick. L’ho scritto sotto il video di un altro creator ma vale lo stesso anche in questo contesto, penso sia molto informativo. Buona lettura - - - - - - Faccio un fact checking, da persona che studia e si occupa di temi sociali da anni, per smentire ahimè tutta la retorica e la narrazione tossica che purtroppo sta girando in questi giorni… 1) No, gli omicidi e le violenze in contesti relazionali non sono un problema di genere, ma un fenomeno trasversale trasversale. Un problema di genere indica che sia intrinsecamente legato ad un genere che commette un’azione, spesso a discapito di membri dell’altro genere. Questo implicherebbe, nella narrazione che viene fatta passare, che l’uomo sia intrinsecamente un essere possessivo verso la donna, e che per gelosia e senso di dominazione decide di picchiarla o ucciderla per tenerla sotto controllo. Fenomeno che sarebbe esclusivo del maschio in quanto tale. Sappiamo con assoluta certezza, da decenni di letteratura scientifica e statistica, che questo è assolutamente falso. Il fenomeno delle violenze in contesti relazionali/amorosi, fino all’omicidio, è purtroppo diffuso simmetricamente tra i due generi, il maxi studio aggregato di Murray A. Strauss del 2011 ha messo un punto sulla questione, che era comunque già chiara da anni. 2) Le violenze e i fenomeni tossici annessi sono spiegabili dalla psicologia e questo ci potrebbe permettere di prevenirli in modo più efficace: la violenza, la rabbia, l’aggressività, la gelosia, sono tutte emozioni che nascono dalla paura, che nei contesti relazionali è la paura di perdere l’oggetto della nostra dipendenza. Dipendenza affettiva che funziona esattamente come tutte le altre dipendenze, e quindi causa un abbassamento della soglia razionale e dell’autocontrollo, genera panico, paura della perdita, dall’abbandono, che generano di conseguenza ancora più possessività che può sfociare in aggressività. Questi fenomeni neurobiologicamente vengono scatenati dall’amigdala, che chiaramente è un’area del cervello che hanno sia uomini che donne, non a caso la possessività e i fenomeni di gelosia tossica e isterica sono statisticamente trasversali ed equi tra i generi e in generale nella popolazione. Così come le violenze di genere sono trasversali. Per avere un esempio concreto di come può funzionare l’isteria di gelosia anche da parte femminile, e le conseguenti aggressioni, vi invito a vedere il servizio delle Iene fatto su Natalia Paragoni, oppure la storia di Giuseppe Morgante. Il modo migliore per debellare questo fenomeno è rivoluzionare il paradigma culturale alla base delle relazioni sentimentali, superando la cultura del romanticismo, quello che in psicologia è stato anche definitivo “Post-Romanticismo”, eliminare culturalmente tutti quei fattori emotivi e di idealizzazione o dipendenza che permeano la cultura delle relazioni, superare in parte anche il paradigma monogamo. 3) Gli omicidi quindi come detto sono un problema trasversale, in realtà in Italia statisticamente siamo messi molto bene, siamo il secondo Paese in Europa col tasso di omicidi più basso, e due terzi degli omicidi sono commessi verso maschi. I numeri dei cosiddetti “femminicidi” sono sistematicamente manipolati in quanto i media, seguendo il modus operandi delle associazioni femministe, prendono in considerazione tutti gli omicidi verso donne, in realtà il Ministero dell’Interno pubblica un report annuale con tutti gli omicidi commessi suddivisi per genere e modalità, da quel report sappiamo che gli omicidi verso gli uomini sono circa 200 all’anno, gli omicidi verso donne sono circa 100 all’anno, e di questi, solo tra i 50 e i 60 mediamente sono commessi da uomini partner o ex partner. Ad esempio ad oggi nel 2023 siamo a 53 casi. Invece, per quanto riguarda gli omicidi commessi da donne verso uomini, siamo intorno ai 20/30 omicidi all’anno. Al contrario delle violenze, che sono pari, gli omicidi sono invece leggermente inferiori verso gli uomini da parte delle donne per via della differenza di forza fisica, ecco che infatti generalmente le donne che uccidono lo fanno molto di più con metodi più strutturati, ad esempio tramite sicari o veleno. Detto ciò, parliamo sempre di causi al di sotto delle 100 unità, sono dati in calo vertiginoso da anni, siamo al minimo storico di omicidi, sia verso maschi che verso femmine, e siamo tra i Paesi più sicuri al mondo. Per fare un paragone statistico per mettere in relazione le incidenza, i suicidi in Italia sono 4000 all’anno, le morti sul lavoro sono 1400 all’anno, le morti per incidente stradale sono 3000 all’anno. 4) Violenze e omicidi sono proporzionalmente più diffusi tra le coppie omosessuali rispetto a quelle eterosessuali, questo è un dato corroborato da tutti gli studi fatti sia in Nord America che in Europa. Anche per le donne lesbiche proporzionalmente il tasso è più alto rispetto agli etero. Questo conferma che il genere così come tutta la retorica sul patriarcato non c’entra nulla. 5) La narrazione che il femminismo sta facendo attraverso i media è terrificante e pericolosa oltre che assolutamente falsa. Si sta solo aizzando il terrore ingiustificato nelle ragazze che, di conseguenza, inizieranno (come già sta succedendo) ad odiare per pregiudizio gli uomini, si creerà una frattura sociale con conseguenze terribili che porterà all’odio reciproco e alla diffidenza reciproca, situazione simile a quella che già sta avvenendo in Corea del Sud, cosa che porta alla disgregazione sociale e ad un aumento di fenomeno di intolleranza e violenze da ambo le parti, nel soliti sistema di escalation. Inoltre non si andrà a risolvere il problema perché come detto per risolverlo bisogna rivedere la cultura relazionale nell’ottica di annullare le dipendenze affettive, per ambo i sessi. Il femminismo non si occupa proprio di queste dinamiche, tutto ciò che si fa è aizzare l’odio e il terrore verso l’uomo, cosa che ripeto, non serve a nulla e anzi peggiora la situazione.
@JustMick
@JustMick 8 ай бұрын
interessante Alessio. Grazie per l'impegno nel commentare con dati e fonti. Mi informerò anche io e bene che possano farlo anche altri tutti qui 🙏
@giacomopinna2170
@giacomopinna2170 8 ай бұрын
Finalmente un post con qualche dato
@dhananjayadas1015
@dhananjayadas1015 8 ай бұрын
Sono tra quelli che sta in silenzio per prendersi il tempo di studiare e pensare. Questo video, quindi, mi darà un grande aiuto, lo inserisco tra quelli che ascolterò e riascolterò più volte. Grazie.
@roccollo976
@roccollo976 8 ай бұрын
FINALMENTE uno che ragiona e sa far ragionare! grazie, mi sei arrivato con ogni singola parola
@SignorTromboncino
@SignorTromboncino 8 ай бұрын
Grandissima riflessione! Demonizzare qualcosa e reprimerlo come il male assoluto non fa altro che incitarlo a scoppiare come una pentola a pressione, soprattutto se si parla di temi talmente viscerali come la rabbia e violenza, che anche se la società moderna continua a cercare di farcelo dimenticare, fanno parte di ogni singolo essere vivente a questo mondo. Siamo gli esseri più intelligenti a questo mondo, ma non abbiamo ancora capito che sopprimere qualcosa del genere è letteralmente impossibile, ma è possibile imparare a riconoscere e capire i segnali sia se ci si trova nei panni del possibile aggressore e sia della possibile vittima (che non per forza si tratta sempre di una donna) ed agire nel modo più opportuno in base alla situazione per evitare che ci scappi il morto.
@darckrus2323
@darckrus2323 8 ай бұрын
Non so come mi sia capitato questo video tra i consigliati ma i miei più sentiti complimenti. Una riflessione che mi ha messo i brividi, dall’inizio alla fine, in senso positivo. Davvero complimenti.
@ivangritti8800
@ivangritti8800 8 ай бұрын
Analisi molto accurata. Diciamo che ha analizzato molto nel profondo la questione, ed ha colto proprio nel segno quando ha iniziato a parlare di prevenzione ( metà video, la prima parte è stata introduttiva per scoprire le carte in tavola ). La parte che più ma colpito è quando fa la distinzione tra comprende e giustificare in riferimento ad un aggressore, poi parla di immedesimazione nell aggressore, ottimo spunto perché bisogna comprendere quali meccanismi scattano nella mente di una persona, fino ad arrivare all atto finale della violenza. Altra affermazione che mi è piaciuta è quando dice: la battaglia è di tutti, i entrambe le parti. Se allontani un mostro dalla società diventa ancora più mostro, altra perla che mi ha aperto la visione sulla questione, una cosa del genere non è scontata e a dir la verità non ci avevo mai riflettuto così a fondo su questo punto; bisogna includerlo. Le etichette dividono le persone, la vera rivoluzione è abbracciare le nostre differenze altra frase top che condivido al 100%. Video molto costruttivo
@nadialandolfi8435
@nadialandolfi8435 8 ай бұрын
Un piccolo commento: Grazie. Grazie per tutti i video che divulghi, a prescindere dal contenuto
@luciaguaglio3170
@luciaguaglio3170 8 ай бұрын
Ho letto qualche commento ma poi mi sono fermata perciò non so se altri prima di me lo hanno già detto: questo tuo video è un buon punto di partenza, grazie Sono sicura che le cose possano migliorare se impariamo tutti ad ascoltare i punti di vista di chi ci è intorno. Una strategia educativa migliore di quella che anch’io ho ricevuto ( ho 50 anni) deve partire dall’ascolto e dalle emozioni per indirizzare tutti gli individui a saper gestire la paura e la rabbia… Quello che succede spesso nelle istituzioni ( scuola e parlamento) è la mancanza di consapevolezza dell’obiettivo finale: una società con persone capaci di sufficiente buona convivenza. Sarà un pensiero utopico ma il genere umano sta camminando verso il riconoscimento di ciò che è meglio per tutti, la partenza del cammino è accogliere le differenze, diventare consapevoli dei nostri limiti, creare sempre più alleanza tra diversi perché insieme si costruisce di più e meglio che da soli( o in gruppi ristretti con un pensiero unico) Sarebbe bello se tutti ci aiutassimo gli uni gli altri al dialogo e al confronto
@andreaparovel3718
@andreaparovel3718 8 ай бұрын
Si percepisce anche dalla tua voce che dietro a questi argomenti e situazioni ci sono tante emozioni de tener "a bada" per riuscire ad arrivare ad analizzare questa tematica. Ti ringrazio per lo sforzo e nel arrivare a queste considerazioni. È Raro purtroppo avere a che fare con persone che non si lasciano pervadere dall'impulsività, principalmente perché richiede fatica, la stessa che serve ad arrivare a sviscerare problemi simili, cercando delle soluzioni che non è detto si possano trovare. E quindi si, sono qui principalmente per ringraziare il fatto che tu ti sia fermato a pensare, cosa mal vista oggi ( bisogna esprimersi a dare sentenze subito evidentemente, ma questo non è proprio uno specchio di un comportamento impulsivo ?). Un abbraccio a tutti ... forse ciò che ci serve è proprio mettere in discussione noi stessi e interrogarci sulla nostra psiche, per arrivare a capire gli altri, raggiungendo possibilmente una comunicazione efficace, completa e per quanto possibile onesta.
@A.Bellini
@A.Bellini 8 ай бұрын
Condivido e anzi ti ringrazio per aver trasmesso idee e pensieri illuminanti che faccio miei. Per me la rabbia e i ragionamenti di pancia che ci sono e ci saranno nel breve sono fisiologici, vanno accettati. Cio che inviti a fare, sul come prevenire in modo efficace, che poi è anche un aiutare il possibile futuro "mostro" è, e sara la cosa piu difficile. Sta a tutti noi provare a non dimenticare, passata la rabbia poi a scordarci. Tocchi tanti aspetti, personalmente dubito che la nostra società possa evolvere in modo cosi razionale alla ricerca di soluzioni, ma ci spero.
@gabrielefilippi1593
@gabrielefilippi1593 8 ай бұрын
In questo video ci sono talmente tante informazioni che non basterebbe un mese intero ad analizzarle tutte ad una ad una, una precisione e una qualità che denotano quanto ti stia a cuore questo argomento. Grazie mick per aver portato un briciolo di razionalità in questo periodo di caos.
@ritadm8753
@ritadm8753 8 ай бұрын
La differenza fra comprendere e giustificare... notevole. Grazie Mick!
@jacopoiaconi3317
@jacopoiaconi3317 8 ай бұрын
Ti seguo da qualche anno, hai sempre portato punti di vista molto interessanti e soprattutto diversi dal pensiero comune. Sei in grado di argomentare con molta pacatezza e lucidità, condivido tutto ciò che hai detto, per quanto consapevole non sia facile realizzare i percorsi che hai proposto, ma qualcosa va tentato. Ti ringrazio per esserti esposto❤
@saradalcortivo2119
@saradalcortivo2119 7 ай бұрын
L'unico intervento funzionale e sensato che ho sentito. Grazie sempre illuminante
@federicamanfrediart
@federicamanfrediart 8 ай бұрын
Non puoi che trovarmi d'accordo... ❤ ammiro la tua capacità comunicativa! Risalire alle cause dei mali, operare su quelle con cura, attenzione, in modo fisiologico, e non continuare a colpire e bombardare gli effetti dovrebbe essere alla base della medicina, della geopolitica e della psicologia... Invece spesso (non sempre, non tutti ma come prassi della nostra struttura sociale, del sistema come la abbiamo/lo hanno creato) si trascura il terreno, le cause e concause, tanto sul "bombardare" a posteriori, alcuni ci guadagnano tanto. Dalla violenza, dalla malattia e dalle guerre c'è chi ci guadagna tanto. In potere, soldi, ecc. L'unico strumento che come masse e come individui abbiamo e la cultura, la consapevolezza e potremo almeno un po' limitare questa tendenza insana. Grazie 🙏🏻💫🥰
@lonewolf11577
@lonewolf11577 8 ай бұрын
Raramente commento, ma questo intervento mi ha colpito... Due punti in particolare, il mettersi nei panni dell'aggressore, per sforzarsi almeno di provare a capire cosa sia successo nella sua mente ( non giustificare o condannare...), e poi il non schierarsi ed esprimere nell'immediato un giudizio o prendere posizione, anche a me piace capire ed osservare invece di "vomitare" odio ed alzare la voce per dire è giusto/sbagliato. Grazie per questi 20 minuti "ragionati", seguiti fino alla fine ed apprezzati forse più di quanto mi sarei aspettato!
@alessialuzzi4862
@alessialuzzi4862 8 ай бұрын
Video molto interessante, sicuramente un importante spunto di riflessione. Condivido pienamente il discorso sulla comunicazione ai potenziali aggressori: esattamente in questo periodo avevo lasciato il mio fidanzato di due anni perché non più innamorata. Contemporaneamente alle notizie nei telegiornali e nei social, che riportavano le parole che Filippo diceva a Giulia e che lei aveva riferito alle sue amiche, quegli stessi discorsi li faceva lui a me. Nonostante non fosse mai stato ossessivo prima, mi sono resa conto che le emozioni lo accecavano e che non riusciva a vedere le similitudini tra le sue parole e quelle dell'aggressore in televisione (cosa di cui tutti i miei amici si accorgevano invece). Questa è stata per me la prova che la comunicazione riguardo a questi fenomeni esclusivamente come denuncia agli uomini violenti non può funzionare totalmente, perché consapevolizza solo le possibili vittime e non i possibili aggressori.
@AlessandroBarlotta
@AlessandroBarlotta 8 ай бұрын
Ottima la chiarezza e l'esposizione. Chiusura poi leggendaria . Felice di scoprire questo canale, mi iscrivo!
@daniloguarnieri4261
@daniloguarnieri4261 8 ай бұрын
Grande Mick, hai colto appieno quello che buona parte delle persone non comprende. Complimenti
@crocro1550
@crocro1550 8 ай бұрын
Dieci e lode. Esattamente come la penso io...tant e che ho provato a parlarne in famiglia (alle donne)....indovina? Apriti cielo....." Ma cosa ne capisci tuuuuuu.....ma cosa stai dicendo.......adesso stai esagerando....". Ormai il dado e tratto. La polarizzazione e completa e difficilmente si può tornare indietro. Ormai noi maschietti(quelli rimasti "sani") siamo dei mostri. E la cosa non e per niente piacevole. Ma hai ragione tu. Tra di noi,proprio per questa etichetta,stiamo spingendo un nuovo mostro a venir fuori. Francamente penso che oltre alla rabbia sociale, penso ci siano molti problemi da un ventennio buono a questa parte,tra uomo e donna. I rapporti sono sempre più instabili, si tende a sfidare la altro invece che ad amarlo. Si tende a giocare il gioco della sottomissione e del comando, anche e sempre di più a ruoli invertiti rispetto al passato. E diciamo che un po' di rabbia e astio e innestata per benino da varie fonti(Mass Media, avvocati, social, movimenti femministi....) Non deve certo essere una scusante. Ma di certo come hai ben detto tu, emarginare un futuro mostro, non farà che farlo avvicinare sempre di più verso il se stesso peggiore. E proprio vero: l' unica vera cura e la amore. Chissà quando gli uomini e le donne torneranno ad amarsi.......un augurio a tutte le coppie del mondo: siate liberi di amarvi
@ivanc3877
@ivanc3877 8 ай бұрын
Se mi sono iscritto al tuo canale da tanto tempo é perché sei anche questo , grazie Mick
@albertopoggi8759
@albertopoggi8759 8 ай бұрын
I 20 minuti più densi di idee da tanto tempo. Non ho altro da aggiungere, hai riassunto discussioni diverse che ho avuto questi gg, questi mesi, questi anni con tante persone... aggiungendo parecchio.
@shira4504
@shira4504 8 ай бұрын
Bravo bravo bravo!!!❤ Grazie . Il primo video che parla dell argomento in maniera giusta !!!!
@Emilia-gc6wx
@Emilia-gc6wx 8 ай бұрын
Grazie Mick, finalmente un video che fa vedere le cose sotto un altro punto di vista ❤
@pabloraspa1594
@pabloraspa1594 8 ай бұрын
Giuro che di un video così, con una spiegazione così chiara e, al contrario di ciò che hai detto tu, secondo me, molto intuitiva ne avevo proprio bisogno. Probabilmente è controintuitiva, se dovessimo mettere questi ragionamenti a confronto con determinati canoni della società ma secondo me è molto intuitiva, perché sono ragionamenti molto umani. Sono implicazioni che provo io da giorni, le ho provate sulla mia pelle e tu sei riuscito a dargli una forma, li hai concretizzati. Sapere, oltretutto, che non sono l'unico a pensarla così nel profondo mi fa sentire meglio e più compreso, quindi ti ringrazio.
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