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Santuario dell'Addolorata di Rho (Milano, Italia)
Domenica 23 aprile 2023
Santa Messa solenne della III Domenica di Pasqua durante il Triduo della Lacrimazione
Omelia di mons. Ennio Apeciti rettore del Pontificio Seminario Lombardo
Nel 1522 il cavallo di un gentiluomo di Gallarate si fermò di colpo all’incrocio della strada che da Lainate portava a Rho, salvandolo così da un agguato mortale. Riconoscente per la grazia ricevuta espresse la volontà di edificare una cappella, poi dedicata alla Madonna della Neve e ornata da un dipinto raffigurante la Pietà.
Davanti al gesiolo sostavano in preghiera numerosi viandanti e contadini della zona, finché il 24 aprile 1583 due uomini si accorsero che il volto dell’Addolorata era rigato da lacrime di sangue. Il parroco, inizialmente propenso a credere che si trattasse di allucinazioni o di un sacrilego atto vandalico, dovette ben presto cambiare idea di fronte alle guarigioni miracolose che andavano moltiplicandosi a dismisura. Il fatto venne sottoposto all’arcivescovo Carlo Borromeo, al quale venne presentato un dossier ricchissimo di testimonianze che portarono a riconoscere senza ombra di dubbio prodigio.
San Carlo chiamò prontamente l’architetto Pellegrino Tibaldi, cui affidò l’edificazione sul luogo della lacrimazione di un nuovo santuario mariano. La prima pietra venne benedetta dall’arcivescovo stesso il 6 marzo 1584, mentre nell'ottobre di quello stesso anno il cardinale tornò nuovamente a Rho per affidare agli Oblati la gestione del santuario. Nel 1586 il santuario venne ufficialmente aperto al culto sebbene ancora in via di edificazione. L’antica cappella del miracolo fu inglobata nell’abside del nuovo santuario, rimanendo accessibile dall'esterno, mentre il prodigioso affresco della Pietà venne staccato e ricollocato sull'altare maggiore.