Opera Omnia making of n.4: Kimba

Fabian, il tecnico del suono che si è occupato del remix e remastering di alcune basi musicali inserite nel cofanetto, illustra le fasi del lavoro effettuato.
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@razonaresmioccupacio Ma i master originali non contengono i suoni finiti come li senti in sigla. Sono registrazioni "semi grezze" su cui poi il tecnico del suono interveniva, in fase di mixing, aggiungendo appunto effetti e compressori. Tutto questo nei nastri originali non è stato conservato, quindi andava rifatto da zero. E siccome dopo 30 anni è impossibile rifare gli effetti tali e quali, abbiamo lavorato duramente per avvicinarci il più possibile all'originale.

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Per cominciare mi complimento per l'idea di renderci partecipi del "making of" e per la perizia del tecnico Fabian. Tuttavia non ho capito da cosa nasce l'esigenza di usare i compressori, specie digitali e specie sulla batteria reale coi mitici rullanti! Un consistente ruolo della bellezza del suono delle registrazioni analogiche sino agli anni 90 circa è dovuto proprio al fatto che ogni singolo componente la melodia era lasciato piuttosto libero nella dinamica!

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@razonaresmioccupacio In realtà i compressori venivano usati regolarmente in ogni studio di incisione anche nell'era analogica, soprattutto per le batterie, che non suonerebbero affatto come siamo abituati a sentirle nei dischi. Trent'anni fa i compressori erano analogici, ora sono digitali, ma gli interventi che venivano effettuati sugli strumenti sono gli stessi che sono stati fatti per questo cofanetto.

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@tivulandia appunto! se è come dici, non bastavano forse già quelli analogici originali? è piuttosto evidente all'ascolto quanto i dischi di quegli anni in genere "suonassero" molto meglio