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“PASSEGGIATA CONTIANA” - UN PERCORSO LETTERARIO PER LA VALORIZZAZIONE DEL CENTRO STORICO
I ragazzi del gruppo culturale “Bibliofili - letture a palazzo” leggono e commentano i sonetti de "La bella mano di Giusto" de’ Conti da Valmontone.
Qui Sara Ciprari interpreta i versi del Sonetto 43, seconda panchina.
Ben puoi la voglia altera e ’l cor feroce,
perché di me pietà mai non ti pieghi,
tener, dolce mia pena, e nei mei preghi
chiuder l’orecchie a la tremante voce; 4
ben puoi con quelle man tenermi in croce
onde sì spesso il dì me prendi e leghi,
e quei begli occhi schifi, ove tu spieghi
il foco del disio che ognor mi coce; 8
ma non che viva viva tua sembianza
nel cor non porti io sempre, e il dolce umile
mirar vezoso, e ’l riso e le parole. 11
Or se da te se attende, alma gentile,
mia pace, mia salute e mia speranza,
ben sei crudel se di me non ti duole! 14