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Ti Ho Vista Ieri - Patrizia Laquidara (testo e musica)
etichetta: Ponderosa Music Records
Michele Piazza - videomaker riprese e montaggio
Patrizia Laquidara e Anna Zago - soggetto e sceneggiatura
Simone Bressello - direttore della fotografia Simone Bressello
Letizia Frigo - assistente e coordinatrice @lunanordestina
Giangiacomo Doglio-A&R
Abiti Patrizia Laquidara di @Forte _ Forte.
Grazie a Titti Santini e a Giangiacomo Doglio di Ponderosa Music Records
Grazie a Sergio Maron per le riprese all'interno della mongolfiera c/o l'aereoporto Ferrarin di Thiene. Grazie a Paulon Antonio, Lanaro Giuseppe.
Grazie a Carlo Cappellotto per le riprese girate in Fabbrica Saccardo | La fabbrica nel bosco, Tretto di Schio @Fabbrica Saccardo
Grazie a Giada Forte (@Forte_Forte) e a Francesca
Grazie ad Anna Zago per lo spazio AB23
Grazie a Rosanna Pante per la scelta abiti comparse
Grazie a Stella e a tutte le donne che compaiono nel video:
Serena Eberle, Elisabetta Bergomi, Cristina Dal Cengio, Chiara Gentilin Anna Morandi Micaela Romio Nadia Spiller Jenny Calgaro Silvia Cattelan Anna Rita Pendin Elisa Vitacchio Maria Licia Catena Elisa Sperotto Tatiana Bergomi Stella Zovico Serena Signorini Beschin Katia Giada Cattani Cinzia Zolie Daniela Peron Stefania Cogo Lisa Simeoni Bianca Sarolo Mascotto Silvia Denise Gagliardi Rina Casarotto
Grazie a Marco Adriani per Luisa, la gallina special guest @ilmaggiociondoloagriturism345
"Con questo videoclip ho voluto ricreare e rappresentare l'immaginario legato al mio romanzo “Ti ho vista ieri” (ed. Neri Pozza), pagine che ripercorrono una memoria collettiva e in qualche modo condivisa, ma anche un'altra, personale e intima, legata alle figure femminili che popolano il mio albero genealogico.
Donne che qui vengono cantate, chiamate ognuna col proprio nome e invitate a prendere posto per partecipare a un rito collettivo di trasformazione “prendiamolo questo male e gettiamolo fuori” , con la consapevolezza che “da ogni ferita poi passa un raggio di sole”.
Al centro una bambina, che corre leggiadra in mezzo a queste donne come addentrandosi tra i rami di quell'albero genealogico.
Il videoclip si chiude dentro uno spazio variopinto e “multicolor", il rito è concluso, il passato è stato visto, si è pronti ad andare avanti, illuminando il futuro.
Gli spazi usati sono evocativi e suggestivi: l'interno insolito e spettacolare di una enorme e coloratissima mongolfiera e quello di una sala di Fabbrica Saccardo, industria nata nel 1892, stabilimento all'avanguardia nell'era della rivoluzione industriale e oggi fulgido esempio di archeologia e riqualificazione industriale, già definito al tempo “Opificio magico”.
Un particolare legato a questa scelta: alcune donne citate nel brano sono state operaie presso lo stesso - magico -opificio.
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