Рет қаралды 26,494
Rappresentata per la prima volta nel 1916, questa commedia di Luigi Pirandello è una delle più umane del suo vasto repertorio. “Un lavoro audacissimo”. Così Pirandello descrive al figlio Pensaci, Giacomino!, la commedia scritta per Angelo Musco, che ci fa divertire nel guardare da vicino legami familiari paradossali e tumultuose relazioni con un perbenismo di facciata. Audacissimo è infatti l’intreccio che fin dalla stesura dell’omonima novella da cui il testo teatrale prende spunto crea scalpore tra i lettori del Corriere della Sera, su cui era stata pubblicata nel 1910: Agostino Toti, vecchio professore di liceo anticonformista ante litteram dichiara la sua intenzione di “vendicarsi” contro il governo - che lo ha costretto a una vita solitaria a causa di uno stipendio da fame - sposando una ragazzina giovanissima che beneficerà a vita della pensione che lo Stato sarà costretto a versarle in quanto sua vedova. Il caso di Lillina, figlia del bidello della sua scuola, messa incinta da Giacomino Delisi, un suo ex alunno, e adesso cacciata di casa dai genitori gli offre la possibilità di realizzare il suo piano. Commedia morale dunque, umoristica ma anche grottesca, con un personaggio che sembra voler affrontare l’ipocrisia del mondo senza la maschera di un ruolo sociale, quello di marito, perché di questo ruolo si libera subito, dichiarando di non volerlo essere. Questa presentata è l'edizione televisiva dello spettacolo teatrale trasmesso su Raitre il 17 gennaio 1986, con la regia teatrale e televisiva di Nello Rossati. Salvo Randone, costretto a lavorare per problemi economici, come è tristemente noto, anche ad età avanzatissima (qui aveva quasi ottant'anni), palesa una certa stanchezza anche se non mancano i consueti brillanti momenti di recitazione. Il grande attore si spegnerà circa cinque anni dopo a Roma il 6 marzo 1991.
Personaggi e interpreti.
Prof. Agostino Toti: Salvo Randone
Il Direttore: Giorgio Gusso
Padre Landolina: Edoardo Borioli
Cinquemani: Alfredo Piano
Marianna: Anna Maria Torniai
Lillina: Sabina Lucovich
Giacomino Delisi: Claudio Capuano
Rosa: Anna Lippi
Nini': Marco Vivio
Rosaria Delisi: Gioietta Gentile
Filomena: Francesca Faccini
Trama:
Il prof. Agostino Toti, settantenne, sposa, per beneficarla, la giovane figlia del bidello della scuola dove insegna; la bella Lillina infatti è stata scacciata dai genitori perchè incinta e impossibilitata a sposare Giacomino, il fidanzato povero, che non può mantenerla. Il professore pur essendo legalmente il marito di Lillina, la considera una figlia, accetta in casa le visite dell’amante Giacomino e si è affezionato al loro figlioletto Ninì come un nonno; allorché inaspettatamente riceve una cospicua eredità, fa assumere dalla banca che custodisce il suo denaro lo stesso Giacomino come impiegato. L’intera situazione è ovviamente causa di scandalo, invidia e malignità nella cittadina di provincia in cui vivono i protagonisti della storia: i genitori di Lillina, per salvare la faccia, rifiutano di frequentare la casa della figlia; il direttore della scuola dove insegna il professore, sollecitato dai genitori degli studenti, gli vorrebbe far dare le dimissioni; Rosaria, la sorella maggiore di Giacomino, pur di allontanarlo dalla scabrosa relazione, lo fa fidanzare con una sua amica e manda il suo confessore, padre Landolina, un prete falso e ipocrita, dal professore per farsi rilasciare un “attestato di innocenza” del fratello per quanto concerne le “dicerie” su di lui e sulla giovane Lillina.... Quando finalmente il vecchio professore capisce che sta per succedere qualcosa di grave alla sua protetta, prende il piccolo Ninì e con quello si reca nella casa della signorina Rosaria e di Giacomino e convince quest’ultimo con la famosa frase “Pensaci, Giacomino! ” a tornare e a restare definitivamente nella sua vera famiglia, quella che lui gli ha regalato, formata da lui stesso, da Lillina e dal figlioletto, con tutti i vantaggi umani, affettivi ed economici che ne derivano, senza curarsi dei pettegolezzi, delle invidie e del perbenismo ipocrita della gente.