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Enzo e Pino Daniele erano nella stessa scuola alle elementari. La loro amicizia è durata nel tempo, fino agli ultimi giorni di Pino, che voleva fare anche un disco insieme a Gragnaniello.
Ho fatto una lunga intervista con Enzo Gragnaniello nella sua casa sulle colline di Benevento. La trovi a questo link:
• Enzo Gragnaniello, l’A...
Mentre la versione extended è su
www.redronnie.tv
Ho isolato qui la parte dove esegue la sua canzone che Pino Daniele preferiva, “Senza voce”, accompagnato alla Mandolina da Piero Gallo. Poi racconta della loro amicizia, dall’infanzia a quando Pino iniziava a strimpellare la chitarra, fino alle telefonare e visite prima che Pino volasse via.
“Negli ultimi anni della sua vita ci sentivamo spesso la sera o passavamo weekend in Toscana a casa sua. Lui aveva l’idea di fare ul album con chitarra flamenco. A lui piace mio modo di scrivere visionario. Mi voleva far cantare brani suoi vecchi inediti, con i suoi arrangiamenti. Poi la vita ha voluto succedesse quello che è successo. Pino l’ho sempre nel cuore. A scuola elementare stavamo sempre vicini. Abitavamo nello stesso quartiere. Una volta, a 8 anni, suonava la chitarra con Mimmo Caputo e io lavoravo al bar e portavo il vassoio. Li vidi seduti a terra. Io ero più terribile. Gli presi la chitarra per suonarla. Facevo il bullo. Mi voleva molto bene. Mi telefonava. Mi chiedeva come fare pasta e ceci. Mi è dispiaciuto poi che non l’ho visto più. Anche se siamo cresciuti insieme, artisticamente siamo diversi. Lui raccontava il visibile e io l’invisibile. Lui, essendo anche ottimo chitarrista, facesse composizioni importanti. Le mie sono più silenziose. Due napoletani con gli stessi umori. Essere napoletano non è fare napoletano, ma avere umori. La vera musica sta negli umori non nella melodia. Di come canti, trasmetti. Io e lui abbiamo gli stessi umori. Come i fiori con la loro bellezza, cerchi di sentire gli odori. Gli odori della musica sono gli umori.”