Lo specchio mi ricorda il mio amico scomparso Enomis, che scriveva spesso di quella matta superficiale profondità dello specchio (vd. Incarminandosi follemente). Ricordo che spesso ci chiedevamo perché lo specchio inverte la destra e la sinistra ma non il sopra e il sotto, o l'alto e il basso. E poi ci chiedevamo, considerando le proprietà e le caratteristiche dello specchio, qual è il rapporto tra l'autore e la sua opera (che sia l'uno l'inverso dell'altro?); per poi chiederci se la poesia è arte (ma forse no, perché in poesia non si usano gli arti). POGGI: la natura come redenzione ... ! TISI: l'anarchia come disobbedienza, amore e libertà ... ? PICCIARIELLO: e brava! LOOKATHEEDGE: la passione, i mali ... e la redenzione? COSTA ... MARULLI: la pasisone, i mali ... e la redenzione? COLLETTI: l'istante, il contrasto DELLA POSTA: il momento evocativo GALLI: l'estraneità e la rimembranza RAFFO e PALOMBA: rinominare e arrendevolezza LA CARRUBBA: lacerti di un altrove AMENDOLA e IANNELLI: as-sonanze assonanze LOCONTE E TABALLIONE: idem ASMA DI POESIA: Vacca Vittoria! Ci sei? Come sei? Ho sbagliato? Te? Forse poi ... una pietra In recitazione: quale differenza tra poesia e prosa poetica? Quale differenza tra poesia e monologo teatrale?
@escamontageАй бұрын
L'opposto e l'altro é l'altro apparire nello specchio dove prosa, poesia, teatro, musica sono speculari forme di questa incivile visione dissociativa che é la rimanenza della nostra società... Carunchio, Enomis alla prossima vi aspettiamo ovviamente, dall'Altra parte dello specchio