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Caratteri generali dei portinnesti della vite
Dopo l’arrivo della fillossera nel continente europeo nel 1858, secondo alcuni autori facilitato dall’avvento delle navi a vapore, che consentivano di attraversare l’Atlantico in tempi contenuti, i ricercatori si orientarono verso lo sfruttamento delle viti americane, tolleranti all’insetto, che invece porta alla morte la vite europea (Vitis vinifera) attaccandone l’apparato radicale.
La vite americana venne utilizzata per ottenere i cosiddetti ibridi produttori diretti, incroci interspecifici tra vite europea e viti americane, tolleranti l’insetto ma non valide in riferimento ai risultati enologici conseguibili… ma questa è un’altra storia.
Partendo dalle viti americane furono ottenuti anche i portinnesti su cui tuttora viene innestata la vite. Le principali specie individuate dai ricercatori furono la V. rupestris, che cresce in montagna, negli ambienti rocciosi, la V. riparia, che si trova lungo le rive dei fiumi, e la V. berlandieri, originaria delle zone boschive.
I portinnesti ottenuti dagli incroci, in funzione dei parentali e delle selezioni eseguite, presentano caratteri diversi che consentono di adattare al meglio la vite alle differenti tipologie di terreno.
Da V. berlandieri x V. rupestris furono ottenuti, tra gli altri, 1103 Paulsen, 140 Ruggeri, 110 Richter, 775 Paulsen e 779 Paulsen.
Da V. Berlandieri x V. riparia furono ottenuti, tra gli altri, Kober 5BB, SO4 (selezione di Kober 5BB) e il 420 A.
Da V. Riparia x V. rupestri furono ottenuti, tra gli altri, 3309 Couderc, 101 14, Schwarzmann.
Da V. vinifera x V. berlandieri furono ottenuti 41 B e Fercal.
Da V. vinifera x V. arizonica sono stati ottenuti M1, M2, M3 e M4 presso l’Università di Milano.
Da una mutazione di SO4 è stato ottenuto Binova, dalla cui autofecondazione sono stati ottenuti Star 50 e Star 74 presso l’Università di Bologna.
Esistono molti altri portinnesti oltre a quelli sopra elencati, anche se quelli più utilizzati sono essenzialmente 6, ovvero Kober 5BB, SO4, 420 A, 1103 Paulsen, 140 Ruggeri e 110 Richter (elencati in ordine sparso).
Riccardo Castaldi