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Testo: Roberto Fabbri
Musica: Emil Pianoman, Jamvortix
Voce: Roberto Fabbri
Seconda voce: Francesca Fiaccola
Voce narrante: Mauro Crosetti
Basso, chitarre, batteria (vst): Jamvortix
Pianoforte: Emil Pianoman
Elementi artistici: Roberto Fabbri
Riprese video/cameraman/drone: Silvio Russo, Silvio Calia
Montaggio video: Jamvortix, Silvio Calia
Luoghi: Parco Berlinguer (Settimo), Castelnuovo Don Bosco (Asti)
Testo:
In quella piazza silenziosa
stava accadendo qualche cosa.
Si animava una panchina,
era notte, quasi mattina.
Poi non più solo una
si muoveva al chiaro di luna.
Era in corso una discussione
su di noi, sulle persone.
Una si riteneva molto sfortunata,
nessuna passione su lei era nata,
nessun bacio, nessun abbraccio,
come se fosse scomoda o di ghiaccio.
Quella rossa, monumento civile,
ricordava le violenze dell’uomo vile,
quei fatti troppo spesso ignorati
come i giornali a terra lasciati.
Chi accoglieva amicizia
si chiedeva se vera o fittizia,
con gli occhi sul cellulare
per ore, senza parlare.
La più vecchia non comprendeva:
“Dov’è l’amore che l’animo eleva,
occhi timidi e mani intrecciate
lacrime vere, non disegnate?”.
“Ora io vi racconto la vera amicizia,
risate, consigli ed una notizia.
Poi un abbraccio: era l’inizio
di un discorso fatto in silenzio”.
“Io di un anziano sono stata il sostegno,
seduto nel vento fece un disegno.
Io vedevo il cielo e una nuvola vagare,
lui vedeva il mare e lei ballare”.
“È cambiata la mia vicina!!”
Gridò la verde di mattina.
“Nel giardino di una coppia per bene
ormai vive. State serene!”.
“Su lei sbocciò il loro amore,
lì passavano veloci le ore.
Su lei rivivono quel giorno.
È felice, non farà ritorno”.
In quella piazza ormai gremita
un cantastorie le dà vita.
E una ragazza la dipinge,
la piazza d’arte si cinge.
Si chiede ogni panchina
se andrà lei o la vicina
in un giardino con le tele,
con le chitarre e le candele.