Рет қаралды 138
RACCONTAMI O VECCHIO Marzo 1979
di Fabio Massimo Aloisi
Raccontami o vecchio
quella favola smarrita
quando i segni dei tuoi tempi
balenavano la vita;
di quei giorni ormai perduti,
di quei giorni ormai trascorsi,
di quei giorni ormai lontani,
di quei giorni tramontati.
Traccia con me il solco,
affonda pure il vomere,
getta il seme a terra,
comprimi poi la terra,
chiedi al Gran Padrone
pioggia in abbondanza,
chiedi poi la Grazia
della pianta il germogliare,
chiedi poi il calore
che fa maturare il fiore,
chiedi poi il vigore
per raccoglierne i frutti.
Ma tu dimmi dunque è vero
il sussulto che ho provato
son pervaso da un qualcosa
che tu definisci Amore
ho le lacrime negli occhi
ma non son quelle di prima
ora vedo, ora ascolto
cose strane, cose nuove;
E vorrei vederle ancora
e vorrei sentirle ancora
non sapevo cosa fosse
è il bisogno mio profondo
e il tuo canto o Vecchio Saggio
me le ha poste dentro il cuore
e la vita che ho dinanzi
non può certo rattristarmi
e ora grido e ora canto
la speranza ai quattro venti,
e ora vedo e ora ascolto
cose vere intorno a me.