Grazie signor Mannoia che meraviglia conoscere la propria storia di Caltanissetta
@mannellovincenzo9 жыл бұрын
Sabucina,quanti di noi siciliani sappiamo che esiste ? E dove si trova ? Cosa rappresenta per la conoscenza del nostro passato ? Cosa potrebbe essere in termini di valorizzazione turistica da parte delle istituzioni ? Tutti interrogativi cui Gaspare Mannoia non può dare risposta...se non quella di proporci questo splendido documentario. Che già è tantissimo...,toglie dall'oblio in cui rischia di cadere Sabucina e la consegna alla conoscenza di quanti,non solo siciliani,abbiano a cuore i tesori della nostra terra.
@giuseppespina40753 жыл бұрын
Veramente interessante, lavoro lodevole e unico nel suo genere. Speriamo le amministrazioni comprendano che è questo l oro da ricercare!!!
@PeppaNappa-qr4yi Жыл бұрын
Bellissima la sua proposta di riqualificazione del sito... è una cosa che mi viene in mente ogni qual volta mi trovo davanti un sito con pochi e non comprensibili resti
@Jazeera19737 жыл бұрын
La Sicilia è di una bellezza quasi straziante. Ti abbaglia. Ti stordisce. Ti ubriaca. Se nasci in Sicilia poi non potrai più liberarti di Lei... anche se sarai dall'altro capo del mondo. La Sicilia è come una maledizione. O una benedizione. La Sicilia è stata ricca. Immensamente ricca. Ricca e florida. E ora... non facciamo altro che ammirare le vestigia di questa ricchezza senza accorgerci che potremmo tornare allo splendore antico ! Sabucina è un sito spettacolare. Magari da visitare quando il ghibli metafisico soffia come un abbraccio torrido... naturalmente stando con la testa ben coperta ! Sabucina è un sito che, se ben curato, potrebbe offrire moltissimo al turista, al visitatore, alla scolaresca in gita. Forse però, oltre alla totale assenza di manutenzione, esso soffre pure della mancanza di infrastrutture che lo collochino in una rete facilmente fruibili. Per esempio da Catania abbiamo solo l'autostrada Catania-Palermo, che già è pessima, per poi essere costretti a deviare su un labirinto di strade statali che, certo, per un Siciliano sono passibili di orientamento. Ma che per il forestiero, purtroppo, sono improponibili. Insomma: il decollo turistico dei siti (falsamente) valutati "minori" è anche legato ad un decollo della Sicilia in generale. Ciò non toglie, naturalmente, che quanto si può fare per migliorarne la gestione va assolutamente fatto. A parte l'aspetto naturalistico stupefacente, quest'omphalos siciliano è meraviglioso nel mostrare la stratificazione della Storia e, per questo, anche didattico. Colpisce, come altrove, il passaggio dalla capanna rotonda indigena a quella rettangolare di derivazione ellenica, come si può osservare in altri siti tra i quali l'interessante (e naturalisticamente splendido) Pietralunga presso Paternò (CT). E' come se da un modo basato su una visione olistica, magica, globale, sciamanica del mondo si trascorresse ad una lineare, razionale, strumentale. Nel Mediterraneo orientale la costruzione rettangolare è antichissima, legata alle prime conurbazioni neolitiche (come quella di Catal Hueyuek in Turchia, VII-VI millennio a.C.), ma nel Mediterraneo Centrale e Orientale essa arriva solamente con l'espansione del mondo greco arcaico. Anche le capanne rotonde (che un po' ricordano i trulli di Alberobello) hanno radici estremamente arcaiche e, sostituendo la capanna oblunga del Neolitico, sembrano anch'esse provenire dal Mediterraneo Orientale nel quale erano già presenti, con la stessa struttura, nel Neolitico più ancestrale come quello di Gerico (VIII millennio a.C.). La Grecia dovette cambiare molto i Siciliani pregreci, sebbene... pure i Siciliani pregreci senz'altro modificarono qualcosa della Grecia e non è un caso che Eschilo e tanti altri personaggi illustri venissero da noi, come anche da noi si risolvessero le sorti politiche del mondo in tante occasioni. Tornando ai primi abitanti di Sabucina, evidentemente si trattava di Sicani. L'affinità delle ceramiche e delle tombe a forno con Castelluccio prima, Pantalica Nord dopo parla in questo senso. Notevole l'assenza di mura difensive che, comune pure ad altre località, mostra come il mondo siciliano pregreco fosse fondamentalmente pacifico.Il modellino di tempietto, molto bello, ricorda che questi Sicani forse erano grandi allevatori di cavalli (tuttora nel luogo vi sono eccellenti allevamenti ippici), abilità forse mutuata dai vicini Siculi. L'eccesso decorativo della ceramica in fondo richiama nuovamente l'assoluta diversità del mondo pregreco, sinuoso, opulento e labirintico, con quello greco, sobrio e razionale.Splendide pure le famose placche bronzee lavorate a sbalzo, con simbologia ancora arcaica cerchietti puntati-sole-capezzoli e quindi nutrizione, abbondanza. La lavorazione e i volti stilizzati richiamano certi elementi del mondo protoceltico orientale - quello di buona parte dei Popoli del Mare.Insomma: un sito ricchissimo e degno di essere visitato con attenzione, godendo pure della Natura meravigliosa che lo avvolge. Grazie ancora di cuore per questo nuovo documentario, e senz'altro il villaggio Stella mi chiama: non sapevo della sua esistenza !!
@tumblinjack9 жыл бұрын
Bravo Signore Mannoia. Molte grazie per I vostri bellissimi lavori. Chiedo scuso se non mi scrive molto bene in italiano.
@follettoibleo8 жыл бұрын
Magnifico, bella poi la chicca che non sapevo su Alcara Li Fusi
@cicciorizzo77037 жыл бұрын
grazie.. mi ha fatto sognare..
@albertrexhepaj83304 жыл бұрын
Hymera nome di origine Albanese, in lingua Albanese acuqa dolce=hymela-hymera, le lettera R=L son consonanti, in lingua Greca acqua dolce=nero glykos.