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"A me ha fatto molta impressione non tanto la cosa in sè che fa parte di un eterno potere italiano al maschile, che tratta la cosa pubblica con arbitrio, ma lo facevano anche quelli di prima" - E' un fiume in piena lo storico dell'arte sul caso Sangiuliano, che Montanari considera "una cosa da Unione Sovietica", ma anche i risvolti che ne sono seguiti. E ne trae una conclusione: - "E' un saggio in anticipo della logica del premierato: Non conta il partito, ma conta il capo, la sua famiglia, il suo cerchio magico" - Montanari ride "sulla presunta "egemonia culturale di sinistra" - "Magari ci fosse stata. Qui c'è un pensiero unico. Sangiuliano ha fatto le stesse cose del suo predecessore, Franceschini" - Lo storico ride dopo aver sentito il fedelissimo della Meloni che pende dalle sue labbra e che rivede i suoi video per imparare. Montanari afferma mestamente - "E' esattamente per questa ragione per cui i ragazzi se ne vanno da questo paese" - Lo storico commenta negativamente l'apertura della Schlein a Renzi e Calenda - "Cocsa ci vuoi coltivare nel campo largo? Con Renzi e Calenda ci puoi coltivare l'ortica. Mi pare che si perdano più voti di quelli che si guadagnano" - Infine chiosa Su Renzi rispondendo al giornalista Mieli - "Non comprerei non dico un'auto, ma nemmeno un triciclo da Renzi" -