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Siamo scesi in piazza a Roma per raccontare l’autoproclamata “Marcia per la liberazione”, un consesso di sovranisti, nomask, novax, no5G e no scie chimiche.
La piazza era politicamente variegata, ma con una spiccata propensione a guardare il mondo da destra.
Io e la mia collega, prima di essere aggrediti dai partecipanti alla manifestazione, fra insulti, minacce e strattoni - obbligando così la Polizia a intervenire per proteggerci - siamo riusciti a porre qualche domanda a chi era sceso in piazza.
C’è chi nega l’esistenza del Covid-19, chi lo paragona a una “banale influenza”, ci sono quelli che non credono alle bare di Bergamo e pensano che i morti per Covid-19 siano una truffa mediatica perché loro “dentro le bare non abbiamo visto niente”.
Ci sono quelli che credono che il Covid-19 sia stato gettato in mezzo a noi tramite scie chimiche.
Ci sono quelli che credono che le persone le abbiano ammazzate i medici, ci sono quelli che hanno ritirato i figli da scuola perché “con il tampone gli trapassano il timpano e poi fra 30 o 40 anni con il vaccino li faranno morire tutti”. E ci sono quelli che credono ai rettiliani, gli extraterrestri in mezzo a noi.
Saverio Tommasi