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La Ministra Daniela Santanchè ha debiti per almeno 25 milioni di euro tra banche, fisco, inps, fornitori e dipendenti.
Solo in minima parte c’è stata una negoziazione. Per il resto la Santanchè rischia di far fallire alcune aziende.
La fallita Visibilia, di cui Santanchè è praticamente padrona, ha ottenuto un bello sconto dai creditori anche grazie all’intermediazione del ministero delle Finanze guidato dal suo alleato di partito Giancarlo Giorgetti. E allora la banca Prelios si accontenta di 1 milione e 200 mila euro invece di 4 e mezzo, cioè il 73% di meno.
Al fisco per i prossimi 10 anni pagherà a rate 1 milione e 3 invece di quasi 2 milioni grazie alla rottamazione delle cartelle deliberate dal Governo Meloni di cui Santanchè fa parte. Perciò tasse quasi dimezzate.
Di pari passo Santanché dovrà rispondere di truffa all’Inps per aver usato per conto di Visibilia 120 mila euro di cassa integrazione non dovuti.
Per quanto riguarda il gruppo alimentare biologico Bioera Ki group, di cui la senatrice meloniana Santanchè è stata presidente, aveva debiti per 3 milioni e 130 mila euro, dei quali 1 milione e 100 col fisco. Gli altri 2 milioni con i fornitori.
Anche qui sono in corso verifiche per aiuti da parte dell’Inps non dovuti per oltre mezzo milione di euro.
Ci sono altri 2 milioni e 700 mila euro da restituire a Invitalia inizialmente ottenuti come aiuto durante il Covid.
Poi ci sono le banche: Santanchè deve 2 milioni e 600 mila euro a Bpm, Banco Desio e Monte dei paschi, dove mi trovo adesso, davanti alla sede storica di Siena, la città spolpata dal Pd grazie alla gestione banditesca di questa banca dal passato glorioso.
Poi ci sono 3 milioni e 700 mila euro da dare ai fornitori, un altro mezzo milione al fisco, 121 mila all’inps, e quasi mezzo milione a General Finance. Ci sarebbero dicevo perché sono tutti soldi andati in cavalleria e finiti nel calderone del fallimento.
Fino qui siamo a 13 milioni.
Poi c’è la Biofood Italia, di cui Santanchè è stata padrona per 4 anni fino al 2019, che ha accumulato altri 6 milioni e mezzo di debiti. Di cui 5 con le banche, 800 mila col fisco e 42 mila con l’Inps.
Il bello è che la Biofood era partita già con più di 5 milioni di debiti ereditati da Bioera che doveva sempre a questa gloriosa banca, il Monte dei Paschi.
Li doveva, perché qui di soldi dalla Santanchè non ne sono proprio arrivati.
Nel frattempo quei debiti li ha acquisiti la Amco, una società controllata dal ministero dell’Economia che guida il collega della Santanchè, Giorgetti. Ma siccome Amco non ha visto nemmeno un centesimo, Giorgetti ha portato in tribunale fallimentare la Biofood della Santanchè. Poi ha ritirato l’istanza per presunte negoziazioni.
Anche qui, nell’inciucio tra Giorgetti e Santanchè, si è inserita la procura di Milano che adesso indaga in un unico faldone tutte le aziende che Santanché in qualche caso ha diretto col duo Canio e Mazzaro e di cui è stata chiesta la liquidazione giudiziale.
Adesso avete capito perché la Santanché è sparita dai telegiornali no?
Meglio parlare di europei di calcio…