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L'Istituto di Catechetica (ICa) della Facoltà di Scienze dell'Educazione, fondato nell'anno accademico 1953/1954, festeggia il suo 70° anniversario. Nel 2023 tra le tante iniziative ordinarie e straordinarie, la rivista on line «Catechetica ed Educazione» ha pubblicato diversi contributi che nel loro insieme fanno memoria dei settant’anni di vita e di attività dell’ICa, in particolare dell’ultimo ventennio. Richiamando il Convegno in occasione del 60° (15-16 maggio 2015) imperniato sul tema della catechesi come comunicazione nell’era digitale e del conseguente “cambio di paradigma” , il Simposio dell’8-9 novembre 2024 intende soffermare l’attenzione sulla dimensione educativa della catechesi, per più motivi, tra loro concatenati e intrecciati.
Dalle origini fino ad oggi, l’ICa ha avvertito una forte identità educativa e “pedagogica” sia come collocazione e ambientazione istituzionale-accademica (prima facendo parte integrante dell’Istituto di Pedagogia, poi della Facoltà di Scienze dell’Educazione), sia come radice ecclesiale e carismatica per l’originaria vocazione educativa e tipicamente “catechistica” della Congregazione dei Salesiani di Don Bosco (cf. Cost. SDB, 34).
Nell’attuale contingenza storica in cui si avverte da una parte l’“emergenza e l’urgenza educativa” e dall’altra una diffusa “latenza educativa”, emarginazione, se non proprio “rimozione” della prospettiva pedagogica, l’ICa ha sentito l’esigenza di coinvolgere nella riflessione quanti hanno a cuore l’educazione della vita e della fede di singoli e comunità, dei soggetti in ogni età e in ogni condizione di vita, per un rinnovato impegno sul campo dinamiche educative innovative, fedeli e creative a un tempo. L’anima educativa della catechesi esige un ripensamento e una riespressione facendo memoria del passato, guardando le sfide del presente e sognando nuove vie di ricerca di senso alla luce del Vangelo e secondo le nuove energie “spirituali” (secondo la creatività dello Spirito) che in maniera germinale stanno affiorando dal terreno umano ed ecclesiale.
La scelta della titolazione dell’evento, “simposio”, porta con sé il desiderio di un ampio coinvolgimento di riflessione, in cui, a vario titolo e secondo la propria singolarità e provenienza geografica e culturale, tutti possono intervenire e prendere parte per l’approfondimento e lo sviluppo tematico. È stata scelta questa modalità più snella rispetto ad un Congresso o ad un Convegno, perché permette di avere degli “assaggi” e degli “input” agili e speriamo significativi ed efficaci sul tema, al fine di essere un punto di arrivo e di partenza per una riflessione più concertata, frutto di un ampio confronto.