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“Spesso da piccolo ho subìto atti di bullismo. Dentro di me nasceva un messaggio ‘tu non vali e non sei degno d’amore’. A 18 anni ho cominciato a conoscere il mondo della droga, dell’alcol e della trasgressione. In quel momento quel bambino ferito ha iniziato a gridare. La mia famiglia ha tentato in tutti i modi di aiutarti ma a 23 anni sono andato a vivere per strada. Ero arrabbiato contro Dio. Sono arrivato ad essere una larva umana, era un inferno. Quando era tutto perduto il Signore mi ha mandato un sacerdote che mi ha acceso una luce. A quel punto scelsi la vita e sono entrato in comunità. Oggi sono un uomo libero senza aver bisogno di bere. Dio mi ama così come sono. Oggi coltivo la passione per la pizza. Voglio farmi una famiglia e metto Dio al primo posto”. La testimonianza di Claudio nell’Aula Paolo VI davanti a Papa Francesco nell’ambito della XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sul tema: I giovani, la fede e il discernimento vocazionale.