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Continui litigi per le auto che ostruivano il vialetto davanti casa sua, minacce ripetute a vicini e passanti. Questo il motivo della strage di Trentola Ducenta (Caserta), dove Luciano Pezzella guardia penitenziaria ha impugnato la pistola di ordinanza ed ucciso padre e figlio, Michele e Pietro Verde, suoi vicini di casa, nonché Vincenzina (la moglie e madre) ed un agricoltore del posto che si trovava per puro caso nel vicoletto, dove si era recato per comprare cassette per la frutta. "Sposta l'auto, sennò ti sparo" ripeteva costantemente Pezzella, che oggi è passato dalle minacce ai fatti. Quattro vittime, una ragazza la fidanzata di Pietro salva per miracolo perché al momento degli spari è rimasta chiusa in casa. La famiglia Verde è stata sterminata a pochi giorni dal matrimonio di un terzo figlio, che vive a Varese, che stava tornando in Campania per convogliare a giuste nozze. "Da un matrimonio a quattro funerali" commenta un vicino.
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