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Quando arriva l'autunno, Mel si trasforma. E si apre al mondo.
Quello della Valbelluna, dove questo gioiello si trova, ma anche a tutto il resto del territorio, veneto ma non solo.
Mele a Mel, infatti, è una festa che travalica i confini, sia quelli politico geografici, sia quelli mentali, perché si espande ormai naturalmente.
Ma andiamo con ordine.
La festa nasce nel 2000, come sentirete nel video, e se all'epoca lo scopo era quello di valorizzare e vendere le mele, prodotto principe del territorio (ma ora sta tornando anche il vino), oggi è diventato la vetrina per l'agricoltura di qualità del tutto il comprensorio, con decine di piccole aziende che si mettono in vetrina con le loro ricercatezze, che spaziano dalla cosmesi naturali alla produzione casearia, dall'erboristeria all'oggettistica artigianale, dallo zafferano al pane con grani particolari e molto, molto altro ancora.
Ma non è solo questo. Mele a Mel è un inno alla voglia di lasciarsi scoprire e di uscire così da quel retaggio di chiusura al quale spesso viene associato il comprensorio montano e pedemontano bellunese, che in realtà racchiude tanti e tali tesori di sapori, di cultura e anche sociali in grado di stupire.
E sapete come ha fatto Mel ad affrontare questo tabù?
Semplicemente aprendo le porte, o meglio, i portoni dei cortili, che rimangono chiusi per tutto l'anno, ma che in occasione della festa si rivelano ai visitatori e agli stessi zumellesi, spesso ignari della bellezza che si cela dietro i catenacci.
E nei cortili, quindi, cosa c'è? C'è il mondo zumellese in tantissime sfaccettature, che partono sicuramente dai prodotti agricoli, ma si allargano con grande naturalezza ai mestieri di un tempo, alla cultura contadina che si perpetua attraverso il ricordo e attraverso i sapori, i grandi protagonisti di tutta la festa.
Difficile contenere in poche righe l'enorme ricchezza di valori e di emozioni sprigionati da un evento come questo, che di fatto nobilita il concetto stesso di festa paesana, perché è dedicata al paese, alla sua identità e alla sua storia, espresse da tutta una comunità che si mette al servizio dei turisti sfoggiando una grande capacità empatica, molto più forte, a mio avviso, di tante altre manifestazioni sulla carta più blasonate...
Buona visione!
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