SUONARE A MEMORIA imparando da grandi | 3 modi per migliorare

[@stellaporra3281]

Sono pianista e osservo che i bambini suonano sempre a memoria, non solo perché per loro la lettura è una cosa difficile in più da fare, ma anche perché non hanno la percezione della tastiera e hanno bisogno di guardarsi le mani. Così in genere fanno tutti i principianti. Quando voglio imparare a memoria un brano oggi, cerco di sentirmi di nuovo come loro, non do nulla per scontato e se necessario mi tolgo gli occhiali... infatti ero molto miope sin da bambina ma non portavo gli occhiali per vergogna, perciò ero abituata a fare praticamente tutto a memoria, compreso studiare come la musica era impaginata visto che il mio maestro mi faceva degli appunti indicandomi ovviamente lo spartito e io dovevo ricordarmi esattamente cosa fosse scritto in quel punto. Il problema sorgeva quando avevo fatto degli errori di lettura, magari un diesis che mi era sfuggito... perciò per me la prima lettura di un brano doveva essere perfetta. Mettevo da sola le diteggiature e mi curavo che fossero identiche per quanto possibile in passaggi simili ad esempio tra esposizione e ripresa di un primo tempo di sonata. Se, com’è ovvio, il cambio di tonalità imponeva delle differenze ognuna prendeva nella mia testa la forma del bivio come nelle storie a bivi di topolino. Così, mandavo immediatamente a memoria i tranelli e ripetevo i passaggi incriminati di seguito “la prima volta così...la seconda cosà”. Ero molto motivata, perché l’alternativa era l’uso degli occhiali!!! Nella musica più complessa armonicamente e che magari non capivo, mi affidavo totalmente all’orecchio e alla memoria fisica e mettevo sempre le stesse diteggiature, crollasse il mondo, a meno che non si rivelassero scomode in velocità, cosa che imponeva uno studio ulteriore che però in quanto tale era tristemente indimenticabile! Se il mio maestro mi cambiava le diteggiature, mi armavo di coraggio e le studiavo da capo una volta per tutte. Non rinviavo mai ad altro momento perché sapevo che le cose sarebbero solo peggiorate. Questo approccio mi ha avvantaggiato moltissimo nella memoria ma mi ha penalizzato moltissimo nella prima vista!!! Oggi che per ragioni ovvie suono tutto a prima vista o perlomeno tendo a fare una lettura capo fondo molte volte, non ricordo nessun brano a memoria di quelli che ho sottomano. Credo sia solo una questione di approccio. Ma quando sono soprappensiero ancora suono sul tavolo i brani sino al quinto anno a memoria, addirittura a mani speculari (ad esempio la sinistra può suonare la parte della destra non solo normalmente ma anche a specchio, cioè usando le stesse diteggiature come se il pianoforte fosse speculare come le mani). I tuoi metodi li ho usati invece per imparare a memoria le partiture d’orchestra quando dovevo dirigere e sono stati metodi utilissimi. Quello che vorrei dire è che il cervello è meraviglioso e che i metodi di studio più vari sono tutti possibili, purché si abbia l’accortezza di prendere coscienza di tutto quel che si può fare e di applicarsi come fosse un gioco perché al cervello piace giocare con le molte cose che sa fare. Personalmente ho usato i seguenti metodi: cantare la parte o sentirla con l’orecchio interno ripercorrendola tutta. Discorso melodico, discorso armonico, discorso ritmico, separatamente, cioè come giochi a sè. (Per capirci provate a cantare jingle bells senza ritmo, diventa una sfilza di MI che sembra un antifurto... una cosa che non si può dimenticare e permette di capire come la nostra memoria si concentra sul ritmo bypassando la melodia. In altri passaggi succede il contrario a seconda di quale elemento è più interessante, ma... ne siamo consapevoli?) Ricordare visivamente lo spartito. Memoria fisica, tattile, ma anche psicologica. Tutto è possibile ed è una cosa molto divertente o almeno può esserlo per il nostro cervello se siamo disposti a dargli retta. Scusate la lungaggine. Grazie del tuo video, sei sempre di grande stimolo.

[@tommasoluison]

Buongiorno @Stella, sono io a ringraziarti per questo tuo bellissimo commento, o meglio racconto. L'ho letto più di una volta perchè hai lasciato tantissime idee e spunti di riflessione! Mi ha molto colpito il discorso sulla miopia (anche io sono miope), e pensavo a come un difetto visivo e l'imbarazzo degli occhiali abbiano stimolato una risposta così positiva sullo sviluppo della memoria e dei vari tipi di memoria, che riprendi poi nella seconda parte del discorso. E poi non avevo mai riflettuto sulla questione del gioco, che come dici tanto piace al cervello... Mi viene in mente di come anche la rima, nella poesia, nelle filastrocche, ecc., sia una funzione della memoria e abbia in sè questo stesso tratto ludico per il nostro cervello. Mi hai dato moltissime idee a cui pensare, grazie ancora.

[@stellaporra3281]

Tommaso Luison gioie e dolori della vita di noi musicisti! Ti ringrazio io per l’opportunità di condividere un percorso che non è mai semplice per nessuno e proprio per questo sempre stimolante. Sulle rime della poesia credo sia proprio così: mi ha fatto ricordare che la mia professoressa di Greco sosteneva che i poemi omerici erano cantati e la loro metrica ripetitiva era fatta apposta per una cultura orale in cui le cose non si potevano tramandare che ripetendole a voce.... si penso proprio che tu (e lei) abbiate ragione!

[@vitoarig9647]

Complimenti Maestro, non solo per la bravura e la capacità didattica ma anche per l'umiltà, pregio raro, questo! Io ho iniziato a 55anni ad imparare a suonare il violino {2 anni fa!}, quindi il mio livello è meno che principiante: trovo molto utili tutti i suggerimenti ed anche se non sono assolutamente in grado di svolgere molti dei suoi esercizi, trovo comunque le sue lezioni molto stimolanti. Grazie, la sua passione, sobria, è contagiosa.

[@tommasoluison]

Gentilissimo @Vito Arig La ringrazio di cuore per il Suo commento! Felice che i miei video siano di stimolo per violinisti di tutti i livelli e di tutte le età! Un saluto

[@francomariadonati7060]

Consigli molto interessanti !!Il mio metodo, insegno pianoforte e canto, e solo da qualche mese mi dedico un po' al violino, quindi sono un principiante di quasi 62 anni, è quello di esibirmi per amici ecc.., quindi già menzionato da te !! Trovo un'ottima soluzione il trascrivere !! Grazie Tommaso e a presto

[@tommasoluison]

Grazie a te per il feedback @Franco Maria! Un saluto

[@a.wal19]

Ciao...io ho iniziato a suonare violino a 58 anni ...con poche conoscenze di musica e solo nei brani più elementari riesco a leggere lo spartito e suonare contemporaneamente. Nella maggior parte dei casi, per forza di cose, devo suonare a memoria... Per memorizzare mi aiuta dividere lo spartito in settori che studio separatamente, che abbiano un senso musicale. Ascolto il brano seguendolo sullo spartito. Quando non posso studiare con lo strumento ( di notte o mentre sono fuori casa) ripeto mentalmente la parte immaginando il movimento delle dita. Ripetere i movimenti fisici mentalmente mi aiuta tantissimo. Poi mentre eseguo mi lascio portare dalla musica e mi fido del mio violino. Nei casi più difficili alterno la lettura alla memoria, segnando sullo spartito dei riferimenti .... E aggiungo : suonare sulle basi, oramai se ne trovano on line praticamente per ogni brano

[@tommasoluison]

Buongiorno Walter! Grazie per i vari suggerimenti e complimenti per la scelta di iniziare a suonare il violino sebbene in età matura. Sono convinto che le soddisfazioni non mancano e non mancheranno! Un saluto

[@61marcy]

Salve, mi complimento per i suoi video, concordo su molte soluzioni tecniche da lei adottate per mamo sinistra e l'arco. In quanto alla memoria, oltre alle soluzioni da lei proposte, io cerco di imparare a dire a voce tutte le note da memorizzare e cercare di comoscere il brano dal punto di vusta formale ed armonico. Questo mi ha aiutato molto. Imfine quando nell'esecuzione vi è un vuoto di memoria vado subito a leggere lo spartito per capire quale è stata la causa dell'errore, se un problema di arcata o di dittegiatura.

[@tommasoluison]

Grazie @Marcello, ottimi consigli a integrare un argomento per me molto affascinante qual è il suonare a memoria. Un cordiale saluto Tommaso

[@angelopeirce2063]

Suono da oltre 40 anni due strumenti: mandolino e chitarra x lavoro ed ho un orecchio relativo direi perfetto... Da più di un anno il violino mi ha letteralmente stregato al punto di imparare a leggere la musica su uno spartito e la cosa mi affascina molto e mi aiuta con la memoria... Xro' spesso sento il bisogno di dare al brano che eseguo quel pizzico di personale che mi gratifica tanto e da sfogo alla mia creatività acquisita con gli anni. Sarà senz altro una mia illusione ma ciò mi fa sentire più appagato e sicuro...

[@tommasoluison]

Buongiorno @Angelo grazie per il messaggio. È interessante che tu sia partito da una modalità a orecchio e quindi con la necessità della memoria e poi adesso la lettura della parte ti aiuti anche nella pratica della memoria con il violino. Se ho capito correttamente, un caso molto particolare! Grazie un saluto!

[@BregoDrummer]

Ottimi suggerimenti! Grazie!

[@lorisbarbieri1712]

Salve, io ho cominciato a suonare la chitarra classica tardivamente e non so nemmeno leggere la musica, mi trovo bene con le tablature, penso sia possibile ricordare un brano anche riscrivendo quelle, naturalmente cercando di imparare a leggere lo spartito originale.

[@enner_live3942]

Se posso permettere un suggerimento: Ascoltare il pezzo con la parte davanti, ripetendo e cantando le note, facendo opera di visualizzazione. È un buon modo per studiare prima di avere lo strumento e si risolvono anche molti passaggi. Ragionare per armonie, ed avere chiari alcuni punti armonici melodici. I passi si svolgono spesso per imitazione ritmico melodica e cambia solo l'armonia :). Se hai chiara l'armonia spesso sai già dove andare, sopratutto quando suoni progressioni.

[@tommasoluison]

Buongiorno @enrico e grazie per i tuoi utili suggerimenti! Io personalmente non amo ascoltare i brani che poi devo suonare per non essere influenzato dall'interpretazione, però in effetti l'ascolto con parte potrebbe essere utile anche in fase avanzata di studio. Da provare. Mi piace molto invece la considerazione su struttura armonica in rapporto alla scrittura melodica. Grazie! Un saluto

[@SparkingJin]

Cavolo, qui la situazione si complica. Suono violino da poco più di un mese (e senza insegnante) e mi riesce veramente facile suonare a memoria nonché a orecchio. Ma nelle esperienze precedenti come ad esempio piano chitarra o canto non è sempre stato così. Ho centinaia di canzoni che posso cantare a memoria sia testo che melodia, ma giuro di non poterne suonare più di 5 con gli accordi su chitarra, così come per il pianoforte dove ho sempre fatto un miscuglio tra memoria e spartiti ma aimé purtroppo non ho mai approfondito per tempo e risorse. Mentre il vuoto di memoria sotto stress ci sta tutto quando non si apporta il giusto metodo, personalmente mi è capitato solo una volta ma niente di grave per fortuna (c'era il resto del gruppo)! Sto cercando di registrarmi spesso mentre suono e già questo crea una situazione di stress quasi come fosse un piccolo saggio.

[@tommasoluison]

@SparkingJin in effetti registrarsi è un'ottima tecnica per mettersi sotto stress! Condivido assolutamente. Un saluto

[@tommasoluison]

Anche oggi una première annunciata solo 10 minuti prima, proprio per i fedelissimi del canale 😀. Avevo promesso una Live ma purtroppo siamo tutti chiusi in casa e con famiglia numerosa c'è poca privacy...ci riprovo la settimana prossima!

[@danilobonaccorsi1981]

Riguardo il secondo punto, la visualizzazione interiore delle ditegguature, in realtà si potrebbe visualizzare con l'orecchio interno anche il sonoro vero? Riguardo invece il trascrivere la parte, quando non ricordavi più le note, ricominciavi da capo finché non riuscivi a scrivere tutto da capo a fondo oppure, dopo una piccola sbirciatina, proseguivi?

[@tommasoluison]

Ciao Danilo, sull'orecchio interno direi di sì, lo davo per scontato, immaginare visivamente e anche sonoramente. Sul terzo punto ero partito in maniera radicale, ossia ad ogni errore si riparte, magari dopo essermi dato un po' di tempo per pensare. In realtà, su Ysaye qualche sbirciatina l'ho data ma proprio solo sugli accordi più complessi...che fatica se ci ripenso...

[@paolamannu6973]

Che cusioso, io preferisco imparare a memoria, mi viene più semplice piuttosto che guardare continuamente lo spartito ma per questo a volte vengo bacchettata.....quale delle due dovrei seguire?👋

[@tommasoluison]

Ciao @Paola forse vale la pena di distinguere tra suonare a memoria durante lo studio a casa o la lezione e suonare a memoria (per scelta) per una performance con pubblico. A volte studiare a memoria può impedire la giusta attenzione a tutti i dettagli. Non vorrei generalizzare però...dipende 🙂. Un caro saluto

[@paolamannu6973]

@@tommasoluison Giustissimo, forse cerco solo una scorciatoia.....

[@marcobraidotti1726]

La parte del cervello che contiene la memoria a me manca totalmente. Pensa che mia moglie mi dice: visto che vai in camera portami il libro. Garantito che torno senza il libro. Comunque proverò i tuoi consigli. Grazie

[@tommasoluison]

@marco quel tipo di memoria manca anche a me te lo posso assicurare 😂! però col violino vale la pena di provarci 😀...un saluto!

[@marcobraidotti1726]

@@tommasoluison 👍🏽

[@lyuba.3583]

Potri avere il suo contatto x le lezione

[@tommasoluison]

Buongiorno @Lyuba K. mi puoi scrivere a [e-mail] oppure whatsapp [phone]. Un saluto

[@antoniomaini2126]

Con il violino è più semplice! Hai una sola parte da memorizzare. Con il pianoforte ( il mio caso ) le parti sono due. Memorizzo a mani separate e poi unisco.

[@tommasoluison]

Ciao @Antonio! Ho grande rispetto e ammirazione per la memoria dei pianisti! ... Poi diciamo che ogni strumento ha le sue difficoltà 😉. Un saluto Tommaso