Che video meraviglioso e interessante! Come in una corsa nelle montagne russe delle emozioni ho sbarrato gli occhi, tremato, digrignato i denti, poi in un finale sconvolgente ma contemporaneamente catartico Guadagnino è riuscito per la seconda volta a strapparmi il cuore (mai definizione più appropriata) e a farmi piangere. Horror romantico, road movie, racconto coming of age.. è un sacrilegio darne una definizione univoca perché si perdono le infinite metafore, i significati reconditi, i rimandi culturali e sociali che il regista ci ha abituato a trovare allenando la nostra mente ad una lettura più profonda. L’accettazione della diversità e la lotta disperata alla frustrazione per la conseguente alienazione, ma soprattutto la fame di amore tout court..di un genitore, di una sorella, di qualcuno che si riconosce in te e ti completa. Visivamente ed emotivamente non ci molla un attimo: colonna sonora da brividi che accarezza le meravigliose inquadrature di spazi sconfinati, cieli e periferie del Midwest ma anche di primissimi piani di pelle, sangue, lacrime, capelli spettinati.. per Guadagnino stimolare i 5 sensi (olfatto e gusto qui in primis) è sempre una sfida e una sua cifra identificativa. E noi spettatori siamo di nuovo lì dentro (come a Crema in casa Perlman e x un attimo la presenza di Stuhlbarg nella sequenza con Chalameth quasi ci disorienta) a toccare e sentire il dolore fisico e dell’anima dei protagonisti. Thimothee Chalamet e Taylor Russel bellissimi reietti sgangherati e schermigliati in cerca d’identità e di appartenenza sono straordinari e intensi nella loro fragilità. L’ennesima conferma per il primo e una rivelazione per la seconda. Ho aspettato trepidante questo film. Non poteva darmi più di così