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Come per altri artisti noti per il soprannome, anche Iacopo Robusti ha seguito la stessa sorte: è rimasto ai posteri come Tintoretto. Tra i principali pittori del XVI secolo accanto a Tiziano e Giorgione, si è distinto nella scuola veneta per "un bel umor che seppe ardire con la lingua non meno che con i pennelli" come ci tramanda Marco Boschini ne "La carta del navegar pittoresco" (1660), poema in quartine che canta le glorie della pittura veneziana da Giambellino al Tintoretto. Tintoretto dipinse tele di dimensioni notevoli - fino a 12 metri di lunghezza - con temi prevalentemente sacri, tra cui le note scene dal Vecchio e dal Nuovo Testamento per la Scuola di San Rocco, accanto a ritratti altrettanto famosi come quello di Iacopo Soranzo (1550).
Video realizzato con il contributo di Maria Cristina Minicelli.