Curriculum del "signor" Gortani: Laureatosi all'Università di Bologna in Scienze naturali nel 1904, sino al 1910 ha svolto attività di assistenza e ricerca sia presso l'Istituto di geologia e paleontologia del predetto ateneo, sia presso l'Istituto di pedologia dell'Università degli Studi di Perugia[1]. Eletto deputato nel 1913, la sua attività nell'ambito della XXIV legislatura del Regno d'Italia, conclusasi nel 1919, è stata inframmezzata dalla partecipazione come volontario nella prima guerra mondiale, attivandosi per i profughi della Carnia e rischiando la corte marziale per aver criticato le scelte militari prima della disfatta di Caporetto[2]. Nel 1922 ha vinto la cattedra di Geologia presso l'ateneo di Cagliari, trasferendosi tuttavia, nel giro di un biennio, prima all'Università degli Studi di Pavia e poi, nel 1924, succedendo nella stessa cattedra a Giovanni Capellini, all'ateneo di Bologna, dove è rimasto sino al collocamento a riposo, ricevendone la nomina a professore emerito nel 1953. Qui, peraltro, è stato lungamente direttore del ricordato Istituto di geologia e paleontologia, di cui ha arricchito biblioteca e museo, in particolare con materiale relativo al paleozoico Mediterraneo. Ha anche fondato e diretto il Giornale di Geologia. Autore di oltre 300 pubblicazioni scientifiche e letterarie, ha rivestito nella sua opera particolare importanza la missione geologica nella Dancalia svoltasi, tra il 1936 e il 1938, per conto dell'Agip e sotto l'egida dell'Accademia d'Italia. Della regione, assieme a Angelo Bianchi, ha realizzato la relativa rappresentazione cartografica. I suoi lavori geologici hanno riguardato soprattutto le Alpi Carniche, la Sardegna e l'Africa Orientale Italiana, nonché la ricerca e la genesi degli idrocarburi[3]. Eletto all'Assemblea Costituente, ha partecipato anche alla I legislatura del Senato della Repubblica Italiana. Socio dell'Accademia dei Lincei, dell'Accademia delle Scienze di Torino e dell'Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, Gortani è stato presidente della Società Geologica Italiana nel 1926 e nel 1947. Fondatore dell'Istituto Italiano di Speleologia, a lui sono stati dedicati il Museo carnico di arti e tradizioni popolari di Tolmezzo, il Museo Paleontologico di Portogruaro, due grotte, rispettivamente nei territori di Chiusaforte[4] e di Zola Predosa[5], nonché la gortanella, un genere fossilifero del permiano austriaco scoperto nel 1966.[6] Il 3 dicembre 1963, il pubblico ministero bellunese Arcangelo Mandarino lo incaricò della prima perizia di accertamento sulla frana del Vajont. da Wikipedia...