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Oggi voglio raccontarvi di un'avventura che abbiamo vissuto quest'estate fra la Valle d’Aosta e la Svizzera. Il tutto è partito da un amico, Cristian Cesa. Il quale un giorno ci disse: “Lo conoscete il Tour Des Combin?” Noi rispondemmo che non lo conoscevamo, sapevamo che poteva essere un giro attorno a un 4000 visto che eravamo in Valle d'Aosta, ma nulla di più. Brevemente ci spiegò questo famosissimo tour. Ammetto che all'inizio io ho accolto questa proposta con una paura incredibile e che quasi mi bloccava. Complice il fatto che, nonostante la paura, fossi emozionato, e grazie alla spinta positiva di Silvia, decidiamo che l’avventura si farà. Cominciamo a programmare il tutto prenotando i vari posti. Finalmente arriva il giorno della partenza, che abbiamo deciso di fissare ad un alpeggio, posto a 1800 metri, sopra l’abitato di Allein.
Io di solito faccio molta fatica a svegliarmi. Questa volta appena sveglio vedo che Silvia guarda il meteo svizzero e noto che all'una e mezza al Col Fenetre De Durand, uno dei passi più alti che avremmo dovuto attraversare con le bici in spalla, è previsto un temporale. Istantaneamente salto in piedi, comincio a prepararmi in fretta e furia per partire il prima possibile. Nel giro di mezz'ora siamo pronti con le borse già montate e partiamo. Ci dirigiamo nella direzione della conca di By. Percorriamo un sentiero, con una pendenza mai proibitiva, accanto al ru di By. Arriviamo alla Conca di By. Da qui dopo poco parte il vero e proprio portage. Non possiamo purtroppo più continuare a pedalare, ma per fortuna un signore gentilissimo decide di aiutarci. Io percorro l’intero dislivello che ci separa dal Col Fenetre de Durand con le mie stampelle e dopo un po' ci troviamo in cima al passo. Dopo aver ammirato il paesaggio unico che ci circonda, inforchiamo nuovamente le bici e scendiamo alla volta del Lac de Mauvoisin. Ed eccoci finalmente alla forestale che corre lungo il lago. Ora tutte le difficoltà sono alle spalle e possiamo arrivare al campeggio, dove ci concediamo una bella birra e una doccia calda. L'indomani mi sveglio e tutto spavaldo, guardo la traccia e dico: “ma sì.. 25 chilometri con 1.200 di dislivello, cosa vuoi che sia?” “Quello di oggi sarà sicuramente un giro veramente molto semplice”. Infatti poco dopo essere partiti ci imbattiamo subito nei primi problemi, un sentiero molto tecnico, pianeggiante, ma molto roccioso, con gradini che mi rende molto difficile la progressione. Parte una forestale che ci porta direttamente in un sentiero che rimane in quota. Il sentierino diciamo che è non stato facile, perché era tutto sali e scendi e probabilmente da enduro. Comunque grazie all'aiuto di Silvia riusciamo a farlo e riusciamo a raggiungere di nuovo la forestale. Ora ci mancano gli ultimi 6 chilometri e 600 metri di dislivello per arrivare alla Cabanne de Mille. Dopo circa due ore di pedalate ci troviamo proprio lì, alla Cabane de Mille. Quella sera abbiamo la fortuna di ammirare una via lattea, che raramente abbiamo avuto modo di gustare durante la nostra vita. Il giorno dopo di buona mattina ci alziamo e partiamo. Dopo essere scesi a Bourg Saint-Pierre, passiamo accanto al Lac Des Toules. Da qui inizia la famosa salita, su asfalto, che porta al passo del Gran San Bernardo. Ci troviamo catapultati in cima, ai 2473 metri del colle del Gran San Bernardo. Casino più finito. Scappiamo il prima possibile da questo mondo che non ci appartiene. A un certo punto ci dividiamo, io prendo un sentiero che è parte della famosissima via Francigena.
Il viaggio oramai sta per volgere al termine. Ed eccoci di nuovo alla malga ove abbiamo deciso di lasciare il furgone. Appena arrivati festeggiamo per il grande traguardo che abbiamo appena raggiunto e ci sdraiamo felici ad osservare le montagne davanti ai nostri occhi!
Come dice Silvia, prima di partire per questo viaggio ero una lumaca impaurita che non voleva uscire dal guscio. Nel vivere questo viaggio, mi sono trasformato in una farfalla che non avrebbe più voluto che questa avventura pazzesca, finisse!