Tutta la vita all'ultimo banco. Contro una scuola solo per i migliori con Maria Pia Baroncelli

[@giancarloterrassan7664]

Buongiorno, sono anni che discuto il problema che esiste nel sistema scolastico, schiantandomi sempre con fondamentalisti dell'istruzione, che vivono ancora agli inizi del secolo passato e non vogliono vedere che il mondo é cambiato e che anche la scuola deve cambiare per addattarsi all'attualità. I sindacalizzati, sostenitori di determinate ideologie politiche sono un'altro problema all'interno del mondo docente, i quali, al posto di dedicarsi a insegnare la disciplina, pura e dura, la usano per manipolare i propri alunni per poter perpetuare il loro "status quo". - É con enorme piacere che ho assistito, anche se in differita, a questo interessantissimo dibattito. Complimenti Michele e complimenti alle due ospiti.

[@gommythet]

Credo di non aver mai sentito un dibattito tanto giusto e sensato sul tema scuola (lo dico da insegnante). Grazie!

[@flaviob1405]

anche a me a fine terza media i prof hanno scritto: "si consigliano scuole professionali". Per fortuna (almeno) i miei mi hanno mandato alle itis-informatica. Non mi piaceva quella scuola e mi hanno bocciato due volte... alla fine, dopo un laurea in ing meccanica, un dottorato e la rava e la fava, questa cosa delle medie ancora mi brucia e son sicuro mi abbia quasi rovinato.

[@paolopanizzon1840]

E qui si apre il dibattito sulla natura a mio avviso da sindrome di stoccolma degli italiani che sostengono un sistema che gli ha causato danni psicologici

[@sara28147]

grazie per il contributo, sarebbe servizio pubblico

[@parenoy5789]

Stupende queste live con tema la scuola

[@andrea-rk6yu]

Della nostra classe alberghiera (22 studenti) solo 4 persone hanno continuato il lavoro nel settore. Gli altri , hanno scelto chi più chi meno settori estranei a quello che si é studiato ( chi farmacia , chi veterinaria , economia e commercio e così via ) e più o meno questo é stata la media anche delle altre classi alla fine della maturità. Quando ho iniziato in prima superiore eravamo più o meno 12 classi da 20/25 studenti ciascuna del nostro anno, ho finito la quinta con 4 classi da 18/20 studenti . Praticamente sono serviti 250 studenti per sfornare 15/20 operatori del settore alberghiero . Una pazzia

[@LisaKinspergher]

penso che il motivo del conservatorismo scolastico sia un riflesso di chi ci va ad "amministrare" o gestire la scuola: la maggior parte di professori/presidi/maestre/maestri approva il sistema scolastico attuale, lo ha approvato durante l'infanzia, e ci è tornato a lavorare perché lo approva, evidentemente. È molto difficile trovare professori e presidi che tornano nel sistema scolastico perché lo hanno odiato, e spesso chi vorrebbe riformarlo si trova da solo... C'è una sorta di path-dependence e chi ci lavora non ha proprio incentivi per cambiarla

[@hobbes1887]

Totalmente d'accordo

[@paolopanizzon1840]

un sistema robusto che si auto alimenta attirando persone che cercano un buco con salario (il grosso) o personaggi tristi imbevuti di ideologia elitarista mediterranea (i pochi che poi salgono nelle gerarchie del sistema)?

[@toffonardi7037]

ti assicuro che la maggior parte del corpo docente italiano è fatto da falliti che fanno quel lavoro perché altrimenti andrebbero a zappare la terra

[@marcoolio3138]

Naaa

[@dfolegna]

Maria Pia ha detto cose sacrosante, faccio presente che lo stesso problema esiste anche all'universita, dove si "illudono" i giovani a provare senza un filtro iniziale vero e poi alcuni docenti si vantano che il loro corso e' superato solo dal 10% degli studenti. Cosa che in qualsiasi paese, civile non sarebbe mai accettata. Posso confermare che in certi corsi STEM, tanto richiesti a parole, ci sono corsi fatti per allontanare persone e non per introdurre le basi delle discipline. Basterebbe rendere pubbliche e obbligatorie le statistiche. So per certo che in alcuni corsi, la difficolta del testo e' modulata affinche la percentuale sia sempre bassa e la difficolta aumenti se ci sono troppi iscritti. Un esperimento da fare sarebbe scambiare i compiti tra vari corsi in italia e tra paesi esteri e poi misurare i risultati. Qualche bravo giornalista potrebbe farlo.

[@aldomaddalena594]

Il mio prof di filosofia del diritto lo disse esplicitamente il primo giorno di lezione. Solo da noi si considerano grandi, personaggi che bocciano il 95%degli studenti. Come se un allenatore si vantasse del fatto che 25 su 30 dei suoi calciatori, gioca male

[@aldomaddalena594]

Oltre al tema di scambiare la difficoltà con la preparazione

[@uplbdevcom]

E’ assurdo pensare di risolvere il problema degli studenti svantaggiati a livello socioeconomico, di lingua e cultura di provenienza eterogenei, o con altri problemi strutturali che rendono piu’ difficoltoso l’apprendimento, facendo collassare i licei, che comunque almeno funzionano, con gli istituti tecnici e professionali dove lo svantaggio si concentra e viene malamente gestito. Per ogni tipo di “svantaggio” ci devono essere percorsi di recupero e integrazione ben programmati, specifici, e forniti di RISORSE a partire dalla scuola elementare fino alla secondaria superiore, naturalmente diversificati secondo il grado dell’istruzione e molti altri criteri. RISORSE che dovrebbero essere anche destinate ad un aumento drastico delle retribuzioni degli insegnanti che sono fra le piu’ basse in Europa e comunque insufficienti per sopravvivere in grandi citta’ a meno di non avere altre entrate in famiglia - non possiamo riqualificare la scuola se gli insegnanti rimangono dei working poors. Trovo inoltre ridicolo definire “civili’, come e’ stato fatto piu’ volte nel video, solo i paesi che hanno una scuola secondaria superiore unica, come negli USA, Australia etc. Secondo questo criterio la quasi totalita’ dei paesi europei sarebbero “incivili”, ma scherziamo ? Sappiamo anche benissimo che dalle high schools americane escono anche studenti - mai bocciati, certo - che non sanno ne’ leggere ne’ scrivere, e che lo svantaggio economico, sociale, razziale etc. esplode dopo la scuola secondaria, quando un certo numero di studenti vanno a lavorare da Mc Donald, e lo faranno per tutta la vita, e altri entrano nelle universita’ Ivy league, con tutte le varianti fra questi due estremi. A che serve “mascherare” i dislivelli fino a 18 anni quando poi i destini erano gia’ per lo piu’ decisi a partire dalle elementari, in base alla famiglia , il luogo o la razza di origine ? Inoltre la dicotomia italiana, e per lo piu’ europea, fra licei ed istituti tecnici e professionali e’ riprodotta negli US, Australia, N. Zelanda etc. nella dicotomia fra scuola pubblica e scuola privata (a pagamento, per chi appartiene a certi ceti sociali - opzione molto piu’ largamente diffusa che in Europa). Ovviamente la scelta della scuola privata, magari dalle elementari in poi, o dall’asilo, e’ gia’ un “destino”, che non viene deciso a 14 anni ma, in questi paesi “civili”, praticamente dalla nascita in base al censo, e incanala i bambini in un percorso che porta alle migliori universita’ e ai top jobs e li tiene lontani da qualsiasi individuo non “omogeneo” .. Vorrei anche sottolineare il fatto che dagli anni 60 del secolo scorso un diplomato di istituto tecnico in Italia puo’ iscriversi a qualsiasi facolta’ universitaria, che la sig.ra Baroncelli ne tenga conto quando li definisce un “destino” ..

[@enricomassignani]

​@@aldomaddalena594dipende se l'obbiettivo è formare 10 ingegneri eccellenti o formarne 100 mediocri.

[@aldomaddalena594]

@@enricomassignani no...dipende dal capire che la difficoltà non è sempre sinonimo di migliore preparazione. Ho fatto esami in cui la maggiore difficoltà anzi era dovuta ad elementi che non c'entravano nulla con la preparazione, anzi, la ostacolavano a vantaggio della performance mnemonica, e, sembra paradossale, concorsi nei quali volevano sapere i fondamenti e i significati più profondi delle cose (nel mio caso istituti giuridici) prescondendo dal mero dato mnemonico.

[@stefano573]

Anche io, alla fine della scuola media inferiore, ho avuto l'indicazione di orientamento all'istituto tecnico; indicazione che poi ho seguito anche se avrei voluto fare il liceo. Oggi, anche se ho conseguito poi una laurea triennale e magistrale, sono una persona che ha sofferto questa imposizione: mi ha inflitto insicurezza e scarsa autostima. Che la scuola non stratifichi le persone, ma contribuisca a costruire la personalitá adolescente e non ad intaccarla.

[@toffonardi7037]

io invece mi pento di avere fatto quella cagata di scientifico

[@morenasimone]

Parlo da insegnante. La bocciatura è un istituto con enormi criticità ma nell'attuale sistema ha comunque un compito importante: ti consente di affrontare il programma (di fatto esiste ancora) proposto a studenti selezionati per poterlo comprendere

[@AlessandroPuzielli]

Il programma non e' stato abolito in favore delle linee guida ministeriali?

[@andreageuna6649]

32:33: ottimo! Una delle cose più serie e condivisibili che io abbia mai ascoltato. Bravissima!

[@michaelmanera8489]

Questa benedetta scuola va cambiata.Non sarà facile, non si riuscirà a migliorare ogni aspetto su tutto il territorio ma da qualche parte si deve iniziare. Almeno dal fatto che a 13 anni ( in una società dove si esce di casa a partire dai 27/30) non si debba scegliere cosa essere o fare "da grandi", aveva senso quando a 20 anni ci si sposava ma oggi è troppo presto

[@matteogarzetti]

48:13 parole sante

[@fabiopiva2260]

In terza media mi sarebbe piaciuto fare il liceo, come alcuni miei compagni di classe con cui facevamo il gruppo dei secchioni; dai test di orientamento mi consigliarono un istituto tecnico industriale; a quel punto dissi ok, ma facciamo un ITCG, e devo dire che alla fine il geometri mi è tornato utile per lavorare nel settore dell'ingegneria civile

[@alfonsokratter2466]

Oggi comunque chi ha fatto l’istituto professionale ha il titolo idoneo per potersi iscrivere all’università. Tanto per la cronaca.

[@uplbdevcom]

Diciamo che e’ cosi’ dagli anni 60 del secolo scorso ..

[@massimomancini]

Discussione di altissimo livello , pubblicata 9 giorni fa , non so quante view abbia avuto ma vedo appena 670 like che per l' argomento in questione mi sembra troppo poco . Sarebbe interessante anche sentire una controparte .

[@enricocignoni270]

Mamma mia, dire che è un problema complesso è riduttivo. Vi ammiro per lo sforzo. L'impegno deve essere totalizzante e omnicomprensivo.

[@Bebe0876]

La battaglia sulla scuola è la madre di tutte le battaglie!!

[@toffonardi7037]

e guarda caso sarebbe la battaglia meno seguita di tutte ecco perché l' Italia è c condannata al proprio declino

[@michaelmanera8489]

Unirsi per il tema scuola è molto difficile poiché nella realtà di un gruppo di genitori di una classe o di un istituto pochissimi si interessano e quando lo fanno spesso hanno una visione molto " buonista" della funzione che deve avere la scuola

[@SorVichi]

Il potenziamento linguistico sarebbe fondamentale: peccato che la classe di insegnamento A023 (italiano per alloglotti) sia prevista solo nel CPIA.

[@elenacaffi9535]

Anna Rita Prandini ha tutta la mia comprensione

[@tizianamerivot6539]

Argomento che mi tocca personalmente 😢

[@reptileita]

Per citare Boldrin di un altro video, l'unico problema da risolvere è:"come spingiamo i ragazzi meno capaci verso percorsi più facili", (aggiungo io) in modo che non rompano le palle a chi vuole studiare? Boldrin ripete qualcosa di simile anche in questo video 43:50 1:25:47 Anche qui esprime un concetto simile che si traduce nel ribaltamento del concetto di classe. Introducendo classi di livello.

[@meMetallo]

Sulla questione politica aggiungerei una cosa: con la durata media dei governi italiani è impossibile pensare a una riforma così radicale. Ci vorrebbe una legge in deroga per permettere a chi ha una visione di scuola di poetarla avanti

[@matteogarzetti]

35:32 esatto

[@ilmelangolo]

tattico

[@tizianamerivot6539]

Per alcuni la scuola è un inferno

[@alfonsokratter2466]

Non ho precedenti di un mio dissenso così marcato con un video di Michele cone con questo. Gli spunti sarebbero tanti. Gli iscritti agli istituti professionali arrivano al 13% scarso incluso gli istituti alberghieri che riscuotono un certo successo. Abbiamo capito anche in questo caso che una esperienza personale è una cattiva guida per passare ad una analisi di sistema. Vado veloce: abbiamo ragazzi con sindrome di down che si sono diplomati ragionieri. I giudizi espressi mi sembrano ingiusti del sistema. Vado alla conclusione: in una ora e quaranta non è emerso un grave problema della scuola italiana che è quello della mancanza di uno standard di qualità da sexten in pustertal a Mazzara del Vallo. Risulta quindi del tutto parziale e forse fuorviante limitarsi alle differenze tra i diversi tipi di scuole quando addirittura ci sono differenze tra una sezione ed un’altra all’interno dello stesso istituto. La cultura della scuola italiana è da almeno 50 anni prevalentemente orientata a sinistra. È paradossale sentirsi dire che nella scuola italiana prevalgono atteggiamenti discriminatori verso i meno fortunati. Mi fermo ma trovo la qualità di questo video non all’altezza del canale.

[@toffonardi7037]

rappresenti perfettamente l' italiota medio che adora la scuola italiana e son sicuro che andrai in giro a dire che in America sono tutti ignoranti

[@alfonsokratter2466]

Su un punto ho delle perplessità rispetto a quanto sostenuto da MariaPia. Con riferimento alla situazione attuale. Non rispetto alla riforma che ancora deve ancora (forse) venire. A parte la scuola professionale che accoglie comunque un numero limitato di studenti. mi sembra che DI FATTO c’è una grande omogeneità tra i percorsi proposti oggi dai vari tipi di scuola. All’istituto tecnico per esempio da una ventina di anni sono state ridotte al minimo le ore di laboratorio sostituite dall’insegnamento del diritto. Di fatto abbiamo avuto una liceizzazione del sistema scolastico italiano. Nel frattempo che scrivo sono arrivato alle dichiarazioni di MariaPia circa le presunte responsabilità di Confindustria per spiegare le magagne del sistema e ho capito che tanto vale mandarla in vacca.

[@mr.graves4792]

La riforma dei cicli non si fa perché complicata ( come discusso in questa chiaccherata ) e non porterebbe molti voti. Ci fu un tentativo di Berlinguer nel primo governo Prodi degli anni 90 di riordino dei cicli, ma naufragò perché al seguente ciclo elettorale il primo governo Berlusconi la bloccò. Questo tipo di riforme ha bisogno di tempo per essere implementata ( una decina di anni almeno ) e in Italia non vi é la stabilità e il consenso politico necessario. Non credo sia popolare. Di questi argomenti ( impostazione sbagliata, cicli sballati e impostazione gentiliana ) ne sento parlare giusto qua su Liberi Oltre o sugli editoriali dei giornali ( che temo si leggano in quattro gatti ). Nel mitico Paese Reale dubito che molti ne capiscano le ragioni, ecco. Comunque la scuola italiana in Europa non é la più rigida, vi é di peggio ( si veda al caso dei paesi di lingua tedesca ).

[@AlessandroPuzielli]

E la Germania e' una delle economie piu' avanzate europee e praticamente il miglior posto per imparare a lavorare come ingegnere

[@matteogarzetti]

31:24 è il blasone: mica vorrai confondere il prof. delle medie con quelli del Liceo.

[@orfeopezzotti]

Mio commento tattico

[@tizianamerivot6539]

Certo manca la preparazione degli insegnanti

[@marcoolio3138]

Parlare di scuola è giusto, ma come spesso accade si parte dal particolare estendendo al generale raccontando(si) delle imprecisioni e delle banalità.

[@alessandrolacorte404]

Io ci sto. A chi devo scrivere?

[@linomilita]

L'attività di laboratorio è seria. Anzitutto oggettivamente ebbe notevole crescita tra seconda metà anni ottanta fino ai primi anni 2000, primissimi, poi calo ore, lasciata andare e famosa licealizzazione orrenda che paghiamo oggi, ovunque. E facciamoci caso, per coprire i problemi e le tante istanze contraddittorie che si richiedono agli ordini di scuola, si ha un approccio moralistico, da prete ora laico, appiccicoso, con parole tradotte dall'inglese male, e sempre all'italiana. Solo quello che ci fa comodo per non fare nulla. Cominciamo dai convitati di pietra. Primo punto: occorre guardare nel complesso per una riforma dei cicli, dall'asilo fino alla fine. E le discussioni e le proposte ci sono già state ai tempi del libro bianco di Delors e di quello verde della Cresson più di trenta anni fa, in UE. E si sa cosa fare. Ridurre di un anno le superiori, eliminare la scuola media. Estendere quella primaria (mutando negli ultimi anni la didattica). Biennio generale, quindi si arriva ai 16, poi si scelgono i percorsi, con la possibilità delle passerelle vere, effettive e certificabili. Non si boccia, ma si ha un libretto. E quindi classi aperte, e si avverte il bimbo o la bimba e i genitori. Sì la. bimba sta arrivando alla fine, ma se lo scorda poi di continuare e riuscire in qualsiasi tipo di percorso successivo. Eliminazione esame ridicolo di stato, dove è promosso il 99 per cento con voti farlocchi. Meglio impiegare soldi e tempi per progetti e recuperi. E i presidi invece di andare in giro, devono rimanere a scuola a parlare con i DSGA e il responsabile ufficio tecnico (un insegnante preposto) per la pianificazione dell'anno successivo, altro che gite come presidenti di commissione. Ridurre le materie (2/n)

[@XxXgabbO95XxX]

Ma come mai la signora Baroncelli ha tutto questo eco?

[@carlovittoriocorona7235]

La signora Baroncelli purtroppo è il classico esempio di madre ossessiva. Fa di un caso particolare ( il suo) e lo estende a tutto il mondo. Ho sentito purtroppo molte banalità ma anche un ritratto corretto ma ci si é dimenticati di dire che il livello della scuola italiana é tra i più bassi dei paesi europei. C’é poi il disprezzo del lavoro manuale che personalmente estenderei ai licei dove invece è pieno di persone inconsapevoli della necessità di confrontarsi con la realtà. Infine c’è il disprezzo del sindacato, tipico dei neoliberisti. GRAZIE SIGNORI forse dovreste voi ad andare a lavorare in fabbrica. PER FORTUNA NON GOVERNATE VOI.

[@toffonardi7037]

il neoliberismo quella cosa CHE NON ESISTE? ma che indicate come causa di tutti i mali del mondo?

[@mauromostardi7576]

Chi si metteva all'ultimo banco di solito era perchè non era molto interessato alle lezioni. Io ero sempre al primo e per scelta mia. Cmq vale pure il detto ultimo nella scuola primo nella vita per cui...

[@mdanese0]

Ct