Tutti in ufficio, Amazon boccia lo Smart Working: perché?

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#amazon #smartworking #ufficio

[@francescofavro8890]

"lavorare da casa è alienante" mentre invece farsi 1 ora di viaggio per andare in un cubicolo è wholesome

[@shamandalies8736]

Che poi solo nei migliori dei casi è un'ora 😭

[@Scorpionik]

1 ora andare e 1 per tornare quest'anno saranno 508 ore. Più di 21 giorni della nostra vita che quest'anno sprechiamo per andare e tornare da lavoro.

[@akarem91]

Solo ai CEO piace la presenza.

[@giorgiodoveri2585]

@@akarem91 degli altri* I CEO stanno mezzo anno in vacanza se vogliono, e l'altra metà possono lavorare da Honolulu se proprio non devono presenziare a qualche riunione. Non è mai stata questione di produttività o soldi di altro tipo (non solo almeno), ma di status (principalmente). Io sono il capo e io posso fare quello che mi pare. Voi poveri stronzi no

[@akarem91]

@@giorgiodoveri2585 intendevo proprio questo. Bravo!

[@DavideCesare1984]

Per 10 anni ho lavorato lontano da casa, ho passato 2h al giorno in macchina, speso un miliardo di pedaggi, benzina e manutenzione, finito una macchina. Ora lavoro in full smartworking, andando in ufficio solo qiando voglio/serve, e mi ha svoltato la vita

[@shamandalies8736]

Io in ufficio sto malissimo e sono rincoglionita tutto il giorno. Ci tengono stipati come animali da allevamento intensivo, non xambiano i filtri ai condizionatori, non c'è ricambio d'aria, siamo troppi in uno spazio piccolo e in inverno è un continuo ammalarmi. Poi vabbè, viaggio di due ore e mezza ad andare e due ore e mezza a tornare, se non avessi lo smart mi sarei già ammazzata. Oltre a questo sono gravemente anemica e con una pressione bassa da svenimento. Sarà un caso estremo ma senza lo smart non potrei davvero lavorare.

[@lorenzotucci1198]

cambia lavoro

[@Mr.Ricochett]

Scusa l'off topic ma ma anche io sono anemico e vivo con pressione bassissima ma non mi sono mai occupato fino ad ora della cosa. nel tuo caso da cosa dipende? Per dire, a volte mi sento mancare se mangio troppo e lo stomaco si prende "troppa energia".

[@niclaci6093]

​@@lorenzotucci1198grazie di questo brillante inutilissimo consiglio

[@SalsadArte]

Esatto, per certe persone non è una scelta

[@andreaprovenza]

Posso spendere i soldi da casa ma non guadagnarli. Fantastico!

[@edoardottt]

è letteralmente un layoff di massa senza licenziare nessuno👍🏻

[@emanuelestaffieri6690]

si sta cosa sempre fatta le multinazionali, a partire da fiat e Mediaset che imponevano trasferimenti assurdi per indurre le persone a licenziarsi

[@lelestuff]

Si e no, comunque i più propensi ad andarsene sono i lavoratori più formati/professionalizzati, inoltre non reintegrando il lavoro agile si incentiva alle dimissioni si, ma allo stesso tempo l'azienda perde di attrattività per i futuri lavoratori di alto profilo. Non nego sia una mossa per incentivare le dimissioni ma potrebbe fare backfire.

[@KarlGLHF]

@@lelestuff però ragazzi stiamo parlando anche di amazon. Per 100 che si licenziano dare un valido aumento a quei 5-10 top che ti vuoi tenere ci metti 0... ed ecco che tutto torna

[@simonebellisario3682]

esatto

[@giuseppemessina3336]

@@lelestuff Non è un grosso problema in questo caso: gli operatori dei call center Amazon non sono lavoratori di alto profilo e mai lo saranno. Facilmente rimpiazzabili.

[@lucadebonis5242]

La pandemia ha dimostrato che molti lavori si possono svolgere da casa, specialmente quelli del settore IT. Pensate quanto è bello svegliarsi 10 minuti prima della timbratura del cartellino, non spendere per l'uso del veicolo, mangiare meglio a casa risparmiando ed essere già arrivati a casa un secondo dopo la fine dell'orario lavorativo! E per l'azienda significa pagare meno buoni pasto, posti auto, riscaldamento e costi per la pulizia. Un sogno!

[@elle_90]

Con la pandemia, ho capito che potevo svolgere il lavoro da casa e non in ufficio e addirittura mettermi in proprio e non lavorare più dal dipendente. Il lavoro da remoto è stato una manna per impostare collaborazioni con altre aziende o professionisti, ognuno che lavora da casa dal proprio studio in un’altra città o in un’altra regionequesto permette una flessibilità maggiore e un investimento per mettersi in proprio decisamente minore non avendo una sede e non avendo tutta una serie di spese fisse iniziali. Ormai anche la questione delle stanze riunioni per incontrare i clienti e relativa si possono affittare o si può andare direttamente dal cliente con un tablet a fare la presentazione.

[@nimeryaspawnbrd1049]

Mio marito, web dev da oltre 20 anni (tutti nella stessa ditta), full smart dall'inizio del 2018, conferma al 100%: da remoto solo vantaggi. Per la cronaca, la sua azienda ha mantenuto anche la possibilità di lavorare in presenza e ibridi vari, per venire incontro alle diverse esigenze dei dipendenti. E non solo ha mantenuto i buoni pasto, ne ha aumentato l'importo (insieme a welfare ed altri bonus) a metà pandemia, come riconoscimento dell'incremento nella produttività 😅

[@elle_90]

@@nimeryaspawnbrd1049 lo sai, dipende tutto dal tipo di lavoro che si ha da come le mansioni vengono svolte, eccetera. Se tanto devi stare nel cubicolo tutto il giorno a digitare sulla tastiera, lo puoi fare ovunque. Se invece hai bisogno di vedere quello che fanno i colleghi in maniera intensiva o lavorare sullo stesso progetto a fianco è diverso così come se l’azienda, oltre a una parte uffici, ha anche una parte, diciamo pratica Officina, cantiere, eccetera, da tenere d’occhio o con cui mettersi d’accordo per alcuni lavori

[@elle_90]

@@enricodefelip3148 beh in realtà non sono cavoli dell’azienda ma della cassa infortunei che paghi uguale anche in lavoro remoto

[@Artaudette]

Al mio compagno (programmatore in un'azienda grande ma dalla mentalità vecchia) danno comunque i buoni pasto, ma non so in virtù di quale accordo. Sarebbe meglio non li avesse se potesse restare a casa un giorno in più, come accadeva l'anno scorso ma i due giorni di smart sono il massimo che i sindacati sono riusciti ad ottenere lottando contro dirigenti obsoleti e segretamente schiavisti. Mi ha anche detto che le condizioni di lavoro sono peggiorate e che prima lavoravano in uffici con altre 2 o 3 persone mentre ora li hanno collocati in un open space in cui sono stipati come polli in batteria. Se hanno bisogno di comunicare con qualcuno telefonicamente usano un cubicolo di plastica.

[@alexandrosgoulas]

Not to be dramatic ma a me lo smart working ha letteralmente cambiato la vita, non riesco ad immaginare lo stesso equilibrio vita - lavoro spendendo più di 40 ore settimanali tra ufficio e spostamenti vari. Se dovessero cancellarlo totalmente non avrei alcuna esitazione a guardare altrove

[@F4BIO771]

considerando quello che si fa in ufficio, si potrebbe tranquillamente fare mezza settimana in presenza e il resto in smart working, è che i dirigenti vogliono vedere i sottoposti crepare in ufficio in sacrificio alla produttività estrema, cosa che poi non va manco di pari passo.

[@LLuukk93]

@@F4BIO771 oh addirittura crepare.. per 40 ore a settimana.. ma daiiii Luk93

[@YOSEPHALLEN92]

​@@LLuukk93 ingenuotto

[@alessandra_uriel]

​@@LLuukk93si infatti non crepi subito, ma è un tortura lenta.

[@LLuukk93]

@@YOSEPHALLEN92 non lo so magari avete ragione voi, 40 ore in ufficio si crepa, io ne faccio 50-52 in caseificio e credo, ripeto credo, (e non sono mica morto) quindi presumo che 40 ore di ufficio non siano un dramma... Luk93

[@gennarodistasio3777]

Tornare in ufficio è un passo indietro a tutti gli effetti. La mia azienda ha imposto 3 giorni a settimana in presenza, ha ottenuto un botto di dimissioni. Inoltre lavorando da casa capita spesso finire una mezz’ora dopo senza nemmeno chiedere straordinari, in ufficio appena scoccano le 6 si scappa.

[@SimoneAustoni]

It's not a bug, it's a feature Vuoi tagliare personale senza rotture? Voilà

[@andreatinarelli-q5n]

Magari è proprio quello che vogliono, licenziare senza fare notizia

[@maxon999]

​@@SimoneAustoniconcordo Dove lavoro io (realtà piccola, 80 dipendenti) applicano regolamenti apposta per fare andare via gente, studiati quasi su misura

[@Ale-hs3gz]

Alle 18 l'orario "scocca comunque". A meno che non paghino straordinari. In fondo non pagano spazi, energia e quant'altro. Ovvio che i lavoratori da casa sono degli alienati.

[@LLuukk93]

mah sarà una mia idea ma credo che da casa la gente renda ben meno! Luk93

[@sachasumma6130]

Il problema al solito non è l'ufficio o lo smart working, ma è l'obbligo di tale scelta. Io personalmente lavoro meglio e mi piace lavorare dall'ufficio, ma mi viene lasciata la libertà di decidere quando farlo (salvo imprevisti). Ci sono persone che magari stanno molto lontane dall'ufficio, subiscono mobbing ecc e quindi se vogliono dovrebbero poter lavorare da casa. La produttività non si misura in ore dietro una scrivania ma in risultati ottenuti

[@danicognisci1184]

Per abbassare le polveri sottili dell'area, per lasciare qualche soldino nelle tasche dei lavoratori(risparmiando i costi per il trasporto in ufficio), per dare un vero aiuto alle famiglie nell'organizzazione.. full remote per chi ha diritto e riduzione da 40 ore a 36 per chi è costretto a lavorare on presenza...tipo fabbrica, catena di montaggio...etc etc etc.

[@sargeras9119]

Non ho mai tollerato il falso mito del "senso di appartenenza", non appartengo all'azienda e l'azienda non mi appartiene, al massimo posso sviluppare un senso di coesione con gli altri colleghi. Non dimentico comunque che lavoro per i soldi, non per fare comunella con i colleghi, se mi torna più comodo e più conveniente lo smartworking, onestamente, frega niente dei colleghi. Inoltre non è vero che le comunicazioni sono più rapide di persona, tra email, chat varie e telefonate siamo sempre raggiungibili e rapidamente.

[@mirkoema]

90 minuti di applausi...gente che posta foto, va a feste aziendali, si fa vedere super aziendalista e poi il mese dopo cambia azienda....e ricomincia daccapo...io non riuscirei.

[@alessandra_uriel]

In ufficio nessuno è raggiungibile all'istante. In un anno in ufficio ho mandato più email che lavorando un anno da remoto.

[@MiladydeWinter79]

quindi sicocme non frega niente a te allora deve essere così per tutti?

[@elle_90]

@@alessandra_urieldipende dall’ufficio, in alcuni uffici basta girarsi e chiedere. “Ehy tizzi dai un occhiata qui” “Ehy caio guarda un attimo sul mio pc non torna una cosa” Si apprendono cose per osmosi e stando a sentire i discorsi degli altri e in generale. Personalmente ritengo una via di mezzo tra remoto e in ufficio l’ideale.

[@TonnoNinja]

Basta lasciare la scelta ​@@MiladydeWinter79

[@giorgiodoveri2585]

Detesto gli obblighi quando non ce n'è alcun bisogno, quindi come dico sempre: no al 100% in ufficio, no al 100% remoto, si all'ibrido ma soprattutto grande SÌ alla scelta dei singoli (ove possibile) o al massimo dei singoli team leader. E vado anche oltre: sì al lavoro da dove cacchio mi pare nel mondo, purché la privacy e la sicurezza informatica sia garantita

[@felicepompa938]

Lo smart parziale (1/2 giorni in presenza) aiuta molto anche la crisi immobiliare, perché consente di prendere alloggio più lontano dal luogo di lavoro. Rivitalizzando gli Hinterland urbani e fermando la lievitazione dei prezzi.

[@ilariapoddine]

Precisamente. Siamo adulti ed in grado di coordinarci autonomamente su quando serve incontrarci in ufficio e quando no. Fissare uno o più giorni concreti lo trovo molto inutile, non sempre serve, a volte serve di più.

[@elle_90]

Bisogna vedere se la scelta dei singoli è in linea con il bene dell’azienda. La cosa ideale non sarebbe nemmeno il lavoro da remoto ma una flessibilità anche oraria nel senso al netto di alcune ore reperibilità poter lavorare allora che si vuole sarebbe l’ideale ad esempio, se devi fare le tue otto ore Poter lavorare sei AM e due pm sarebbe l’ideale o meglio ancora avere un minimo di orario prestabilito che so quattro ore mini ed il resto essere valutato a livello di prestazione quindi se riesci a farlo un minore meglio per te

[@giorgiodoveri2585]

@@felicepompa938 se mi devo muovere per andare in ufficio ci sto tutti il giorno 🤣 però sicuramente a ognuno il suo. Per questo dico viva la libertà di scelta e no ai diktat aziendali

[@giorgiodoveri2585]

@@ilariapoddine diciamo che indicate un giorno per il "team building" ci può stare, se no la gente va in ordine sparso ed è un po' inutile andare da soli in ufficio a scaldare la sedia o trovarsi sempre con la solita persona. Però che sia UN giorno e possibilmente non obbligatorio

[@talosblack1343]

Faccio lo sviluppatore (o programmatore) ho sempre avuto l'obbligo di almeno una volta a settimana in sede. Il mio ufficio è ad 1h da casa e quando vado in sede sono molto meno produttivo. Anche kn Italia stanno cambiando le cose, sono molte le aziende che hanno adottato una situazione ibrida con 3 giorni in presenza a settimana o 2. In Italia il motivo è: il costo degli affitti e l'ottimizzazione dei costi delle sedi, spesso vuote. Fintantoché posso lottare di evitarmi 2h di mezzi al giorno io lo faccio, queste 2h da vivere me le tengo atrettissime

[@paolopastorelli1089]

A mio avviso, il senso di appartenenza non lo generi sottoponendo i dipendenti allo stress aggiuntivo di andare in ufficio ma garantendogli flessibilità di poter scegliere e di esprimere il proprio potenziale come meglio credono. In questo senso, se posso, credo tu abbia un pregiudizio: sei un datore di lavoro, è naturale che la vita professionale sia quella privata, e non ti sei mai spostato da dove sei cresciuto. Per molte persone il lavoro da dipendente significa lasciare famiglia e amici e trasferirsi in un posto alieno, cosa che il telelavoro permette se non di eliminare quanto meno di ridurre. E' una differenza abissale, qualcosa che ti cambia la vita anche di più di un aumento di salario

[@OfficialRikyeah]

@@paolopastorelli1089 word

[@taylor_tony]

Non sono d'accordo che il senso di appartenenza si crei garantendo flessibilità di poter scegliere come esprimere al meglio il proprio potenziale. O meglio, non credo sia una verità tipica per la maggior parte delle persone che potrebbero beneficiare di questa flessibilità. Credo, che più in generale, il senso di appartenenza lo percepiamo quando siamo parte di un gruppo di cui percepiamo comunanza di intenti e con cui siamo familiari tramite il contatto fisico ripetuto. La presenza in ufficio, facilità sia la percezione di comunanza di intenti, perché vediamo altri lavorare con noi, sia la familiarità, perché interagiamo con i nostri colleghi spesso, soprattutto non solo a voce o per iscritto, ma anche con vista e tatto

[@paolopastorelli1089]

@@taylor_tony abbiamo opinioni diametralmente diverse in merito. Capisco che per alcune persone sia più produttivo e utile andare in sede, soprattutto se di una certa età, e non vorrei passasse il messaggio che lo ritengo inutile: dico solo che secondo me i benefici del telelavoro superano di grande misura i problemi. Obbligare a stare in ufficio "perché unisce" si basa sull'idea che siamo tutti uguali, con le stesse priorità e gli stessi interessi; cosa non vera. Alcune persone si divertono a fare gli aperitivi al pub altre a giocare online a casa e non c'è un modo giusto o sbagliato di godersi la compagnia. Lasciare la libertà permetterebbe a chi preferisce andare in sede di esserci mentre chi non vuole di stare a casa

[@EliMangini84]

Fanno bene a protestare e licenziarsi... Queste generazioni non le fregano più, l' "appartenenza all'azienda" !? Scherziamo!? 😂 Ci abbiamo messo un po' ad imparare ma chi non è proprio con l'acqua alla gola fa bene a farsi valere

[@Simon-ex9hu]

Possiamo ammettere qualunque vantaggio di qualunque grandezza al lavoro in presenza e ciò non sarà mai sufficiente a bilanciare i vantaggi del non dover andare in ufficio. Non c'è +5% di produttività che tenga, o affiatamento nel team, o potenziamento della creatività che possa bilanciare il fatto che io devo passare ogni giorno 1-2-3 ore sui mezzi per arrivare all'ufficio.

[@lucamaglie1228]

Smart tutta la vita, sono rinato ed è passata la depressione. Per me era alienante spendere piu di due ore al giorno a stare in macchina per arrivare a lavoro , tornare a casa, lavarsi, mangiare e dormire , cosi per 5 giorni su 7 senza avere le energie per fare altro.

[@AndreaFasani]

La cultura del luogo di lavoro esiste e può essere un'ottima cosa. Detto questo i posti in cui è bello lavorare sono davvero pochi e quando non è così francamente preferisco da remoto. Non ho bisogno di socializzare con persone con cui non ho nulla da condividere e i problemi spesso non si risolvono in presenza (nei posti di lavoro sani può essere un vantaggio, ma con capi assenti, situazione incasinate o altro almeno da remoto hai più spazio per te e la tua sanità). In sostanza chi impone il lavoro in presenza e sempre di solito ha una pessima cultura del lavoro. 3 giorni in ufficio di media invece è un buon compromesso.

[@Shiro8905]

Onestamente, vedere anche qui la falsità che "sul posto di lavoro ci sono meno distrazioni" mi delude. Lavoro in ufficio e le distrazioni sono infinite, dai colleghi della stanza accanto che fanno baccano, alla gente che ti entra continuamente in ufficio per mille cavolate che si potrebbero gestire con una mail, per finire con semplicemente i propri colleghi di ufficio che fanno il loro lavoro in maniera a volte poco silenziosa. Senza contare poi le distrazioni meno produttive che vedo molti miei colleghi fare come le pause caffé/sigarette che si prolungano molto più del dovuto (io fortunatamente non fumo e manco bevo il caffé, al massimo prolungo la pausa pranzo, ma per quella devo timbrare, quindi non mi conviene), chi si mette sul cellulare continuamente, chi apre i social o altri siti dal pc di lavoro... Almeno per le persone che vivono da sole o comunque senza figli/familiari a carico, a casa ci sono meno distrazioni.

[@alandamico]

infatti, si vede che ha avuto poche esperienze di lavoro diverse per poterne parlare.

[@elle_90]

Dipende tutto dalla dimensione dello studio o dell’ufficio in cui si lavora più è grande e più e di responsabilizzato spesso e quindi c’è più caciara. Un’azienda dove ci sono 5-10 persone in ufficio con anche il titolare o il socio, hanno una struttura completamente diversa.

[@Shiro8905]

@@elle_90 Ovviamente ci sono delle differenze, ma a meno che tu non sia completamente da solo nel tuo ufficio, cosa che penso sia rara, avrai comunque mille distrazioni. Senza contare che in ogni caso, se vuoi distrarti e fare altro, puoi farlo anche in ufficio, il senso del mio discorso è quello, smettiamola con questa idea che in ufficio ci sono meno occasioni per essere poco produttivi.

[@elle_90]

@@Shiro8905 più che altro in ufficio si vede se cazzeggi o se lavori

[@Shiro8905]

@@elle_90 Assolutamente falso. A meno che tu non abbia un capo che passa letteralmente tutto il suo tempo alle tue spalle (e quindi è un pessimo capo, perché non farebbe il resto del suo lavoro), puoi cazzeggiare benissimo anche in ufficio. Io ho il mio capo ufficio alla scrivania accanto, ma potrei mettere youtube o altri siti sul mio pc senza problemi. Ho colleghi che mettono la radio o podcast mentre lavorano in ufficio, anche senza cuffie. Nessuno ti dice nulla se esci per farti un caffé/sigaretta e torni dopo 10 minuti. Ripeto, l'idea che in ufficio si cazzeggia meno è qualcosa di antico. In ogni lavoro (a parte forse quelli più bistrattati, come i corrieri o altri dove vieni solo sfruttato, di sicuro non quelli d'ufficio) ci sono momenti morti dove puoi cazzeggiare, se vuoi.

[@unafantasticafantasticheria]

Io penso che la soluzione migliore sia quella di definire giorni in ufficio in cui si facciano riunioni e si focalizzi sul lavoro di team mentre i giorni da casa sono i giorni in cui devi concentrarti e fare ad esempio un compito che ti chiede focus. Io cerco di organizzarmi cosi, poi quando da casa devo lavorare in sincronia con altri, ad esempio ho spesso bisogno di informare o consultarmi, come fare in ufficio, apro un meeting lungo in cui entra chi vuole quando può e a volte lavoriamo in silenzio indipendentemente ma possiamo parlarci quando serve..

[@eLuca098]

Conosco una persona che fa 40 km per andare a lavoro (e 40 per tornare), adesso, va bene tutto ma fare tre ore tra le code al giorno quando si può lavore da casa con meno stress e andare in ufficio solo per cose per cui è necessario non sarebbe male

[@shamandalies8736]

Ecco, io uguale. Per andare in ufficio due ore e mezza ad andare e lo stesso a tornare!

[@EttoreEsposito]

Facevo 150 km andata e 150 ritorno. Non saprei come tornare a fare quella vita

[@mariapittalis2147]

40 km sono mezz'ora circa di auto 😂

[@eLuca098]

@@mariapittalis2147andando agli 80 km/h, velocità che non raggiungi in tangenziale frenando ogni tre metri

[@Uolverino7036]

​@@mariapittalis2147dipende dal traffico, io ne faccio 30 e a volte servono anche 50 minuti

[@pauly7347]

Io la vedo così: Amazon voleva licenziare un po' di gente ma anziché farlo subito obbliga tutti a tornare in ufficio, qualcuno se ne andrà, meno persone da licenziare e quindi meno costi. Io ho la formula 3 giorni ufficio, 2 smart working, onestamente mi piace, ci sono periodi in cui faccio più giorni in ufficio (a volte perché il lavoro lo richiede, a volte perché lo voglio io), periodi in cui mi piacerebbe fare più giorni da casa (banalmente questo 14 agosto non è che l'ufficio fosse così pieno, ma le regole sono queste). Ho iniziato a lavorare a fine 2021, non conosco il lavoro senza smart working, me lo togliessero sarebbe un buon punto per cambiare azienda (poi ovviamente si valuta anche altro).

[@yuccayucca29]

@@pauly7347 esattooooo

[@DiogeneJones]

Costringere la gente a tornare in ufficio spesso vuol dire costringerli a guidare avanti e indietro. Il che, a pensarci bene, è un po' ipocrita per le aziende che, a parole, puntano sulla sostenibilità...

[@MrChoklad]

per non parlare dei rischi. Con tutte le morti per strada che ci sono continuare con la cosa che la gente deve fisicamente spostarsi e andare nei posti (nel 90% dei casi con la propria macchina perché trasporto pubblico è ridicolo) è davvero imbarazzante. E' quasi come se potessimo usare tutta questa tecnologia per renderci la vita più semplice invece che continuare a soffrire per nessun motivo

[@gabrielegermelli3536]

Io dico solo che ad andare a lavoro, oltre al costo del viaggio, che è relativo perché ho delle agevolazioni concesse dall'azienda per l'abbonamento annuale al mezzo pubblico, perdo quasi 3 ore di vita ogni giorno. 3 ore che non torneranno più e che nessuno mi restituirà mai (per altro, nessuno me le paga), per fare cosa poi? Cose che potrei tranquillamente fare a casa. Smart working tutta la vita. A meno che non comincino a pagarmi dal momento in cui esco di casa la mattina al momento in cui entro in casa la sera (13 ore). Allora se ne potrebbe parlare; ma, fino ad allora, smart vince 10 a 0.

[@fabioalex7213]

Io direi che dovresti essere pagato dal momento in cui ti svegli, dato che ti svegli per andare a lavoro, altrimenti continueresti a dormire.

[@gabem.5242]

In ufficio ho l'obbligo del 51% dei giorni lavorativi del mese in ufficio, e nessuno si é mai lamentato, anzi: spesso capita che a casa si finisce mezz'ora dopo perché lo senti come un "meglio che lo faccio adesso che non mi devo fare il Raccordo per tornare a casa" e ti organizzi meglio, quindi torni in ufficio dove davvero hai tempo per scambiare idee coi colleghi, non sei oberato di casini da mettere a posto. Dove lavoravo prima era "Se al manager va", e spesso vedevi manco una o due dimissioni, ma interi grupponi ogni 2-3 mesi che dicevano "vai a farti fottere" a chi di dovere. Non mi sroprende che, dopo averli lasciati, la vecchia azienda sia finita in gestione controllata.

[@shamandalies8736]

Io mi sono scocciata di queste aziende che ti tolgono il telelavoro quando gli pare e piace

[@LLuukk93]

sbaglio o prima di toglierlo te lo hanno dato? comoda la vita da casa eh, pause quando vuoi... però magari si sono resi conto che la resa dei dipendenti è calata di brutto da casa.. magari eh... Luk93

[@shamandalies8736]

​@@LLuukk93io ho le pause schedulate e comunque sono stata eletta dipendente dell'anno lavorando full remote per un anno :)

[@LLuukk93]

@@shamandalies8736 complimenti, credo.. ma non ahi risposto alla mia domanda i capi che dicono sulla resa genrale? se fosse migliore a casa nons tarebbero ad inimicarsi i dipendenti forzandoli a rientrare no? vado a logica... sbaglio? Luk93

[@davideseregni]

Ritengo che lavorare da casa sia, nella maggior parte dei casi, preferibile in quanto non vi è spreco di tempo e risorse per il trasferimento casa-lavoro oltre a consentire al dipendente di operare da un ambiente più intimo e accogliente, senza trascurare il vantaggio del non dover subire un'interazione forzata con gli altri dipendenti. In sostanza ritengo che poter lavorare da casa, soprattutto se con estrema flessibilità, sia molto più pratico, funzionale e consenta una migliore produttività

[@elle_90]

Un lavoratore medio lavorando da remoto guadagna sulle due ore al giorno. Sia per il tragitto con la con la macchina sia per il parcheggio sia per il doversi preparare in maniera decente per andare in ufficio la mattina inoltre potrà sembrare strano ma si ottimizza anche la pausa pranzo Mettendo sull’acqua magari o accendendo il forno mentre si sta lavorando. Si guadagna tanto tempo anche in altri ambiti lavatrice e lavastoviglie possono essere fatte in orario di lavoro estese in pausa. Si può iniziare a lavorare molto prima o finire molto dopo senza problemi e avere i vivere le ore centrali della giornata. Io ad esempio l’inverno Lavoro la mattina presto e il pomeriggio tardi, cioè quando è buio e nelle ore centrali della giornata faccio quello che voglio d’estate al contrario lavoro nelle ore calde per avere libere le altre.

[@doubleAbit]

Il tuo lavoro non presuppone che tu debba stare in una città specifica, fai intrattenimento su KZbin quindi potresti anche girare i video su marte. Il problema sono tutti quei lavoratori che sono costretti ad emigrare e vivere in città non loro, lontano da parenti e amici soltanto per poter avere accesso ad opportunità di lavoro decenti. Il lavoro da remoto in questo caso democratizza le opportunità ed evita che tanti talenti del sud siano forzati a muoversi verso il nord soltanto per avere una vita decente

[@elle_90]

Va anche detto che non tutti i lavori possono essere fatti da remoto alcuni richiedono il 100% in sede altri percentuali minori quanta percento 30% eccetera. Le aziende non sono deficienti potendo farebbero lavorare tutti da remoto perché gli costa meno ad esempio possono avere un ufficio più piccolo, però questo solo se l’efficienza viene mantenuta e non sempre possibile.

[@val3ntyna]

Se domani la mia azienda abolisse il lavoro da remoto (3 giorni a settimana), mi licenzierei, anche perché in caso contrario dovrei trasferirmi a Milano. Io perderei questo lavoro ma anche l'azienda perderebbe me. Quindi non capisco la scelta di Amazon di tornare indietro.

[@marta9gdf1112]

Vedo praticamente tutti a favore dello smart, ma secondo me dipende moltissimo dalla seniority e dalla qualità dei colleghi. Io ho iniziato a lavorare l'anno scorso andando tutti i giorni in presenza (salvo eccezioni come le vacanze di Pasqua e alcune settimane estive), e ho imparato tantissimo grazie ai colleghi che avevo intorno, anche se non lavoravamo agli stessi progetti e se i miei superiori erano in un'altra sede. Mi sono poi trasferita dopo 8/9 mesi in un'altra città, sempre con la sede della mia azienda, ma in cui lavorano tutti sempre da casa. Beh, non solo nell'ultimo anno sento di essere cresciuta molto meno per la mancata interazione con tutti gli altri, ma mi sento molto meno parte di una squadra. Fare solo il proprio non ti dà la stessa energia di sapere che remate tutti nella stessa direzione. È anche una questione di attitudine, sono una persona socievole e stare tutto il giorno da sola non mi gratifica come stare con persone simpatiche e da cui posso anche imparare. Secondo me un 2/3 giorni in ufficio e i restanti a casa sarebbero un buon compromesso, ma sempre senza obbligo aziendale

[@Scorpionik]

Leggo i commenti e mi chiedo perché, quando il tipo di lavoro e la situazione a casa lo permette, in tanti vorrebbero che il remote fosse limitato. Perché? Io faccio consulenza informatica lavorando in team a rotazione e ovviamente ho notato che con alcuni colleghi è più facile lavorare che con altri. A volte mi capita di essere l'unico che lavora in full remote. Se si seguono i riti del framework in uso e ci si organizza un minimo con le chat e videochiamate si lavora alla grande. Il problema risiede sempre nel saper lavorare bene ed organizzarsi perché gli strumenti ci sono. Basta averne voglia. In ufficio abbiamo openspace dove spesso parte il cazzeggio; è naturale. Da remoto invece decidi tu quando farlo partire! Io ho stretto amicizie con colleghi che ho visto pochissime volte dal vivo, ma che sento tutti i giorni. Il senso di appartenenza lo si ha solo se si lavora su un progetto serio e se hai un rapporto sano con i tuoi colleghi, a prescindere dal mezzo di comunicazione. Sarei per la libertà di scelta

[@GiulioFornasar]

LOLLone "lavoro da casa alienante". Credo che se fai delle ricerche standard "lavoro e alienzazione" oppure se chiedi al tuo.chatbot preferito "parlami dell'alienazione relativamente al lavoro" la storia di questo argomento venga fuori un filo diversa dalla divisione del lavoro in poi 😅

[@luigilain5692]

proposta: dal momento che il lavoratore da casa non inquina, fornire sgravi fiscali alle aziende che fanno smart working? in questo modo, se ci sono motivi importanti per far andare la gente in presenza, si continua. ma almeno le aziende non dovrebbero far venire la gente solo per cazzimma.

[@Rey99m]

"non inquina" dipende da molte cose, in un posto con inverni rigidi un dipendente con una casa vecchia che va a lavoro con i mezzi pubblici inquinerebbe di più a stare a casa che ad andare in ufficio

[@luigilain5692]

@@Rey99m mi sembra un caso molto marginale.

[@Rey99m]

@@luigilain5692 oddio di dipendenti che vanno a lavoro coi mezzi pubblici è pieno

[@peppolicchiopappo7274]

@@Rey99m bah però a casa sua non deve esserci nessuno per tutta la giornata, molti hanno compagni/compagne che lavorano anche loro da remoto, coinquilini che studiano o lavorano da remoto o figli che sono a casa per mezza giornata

[@Rey99m]

@@peppolicchiopappo7274 il mio punto è che non è scontanto che il lavoro da remoto inquini di meno, anzi dipende da n fattori

[@Sonichead]

Le aziende tolgono lo smartworking per impedire la svalutazione dei loro asset edilizi.. Tutto qua.. Non per la produttività, non per avere comunicazioni più efficaci (che tanto avviene tutto via chat pure in presenza). Con lo smartworking i bar, ristoranti etc vicino all azienda fanno meno utili, molti chiudono e l area perde valore dal punto di visita edilizio. E le aziende ci tengono a quel valore lì..

[@Petestratoguitar]

Dipende, molte aziende hanno uffici in affitto. Non penso che gli interessi del loro valore, anzi ben venga se scende così pagano un canone inferiore

[@retrodevremastered6613]

in ambito consulenza IT, la produttività è minore in ufficio. Hai molte distrazione.. addirittura i miei capi mi dicevano nei periodi di maggiore carico di stare a casa (prima del covid) per arrivare al risultato senza farsi distrarre da colleghi che eventualemente venogno a romperti le scatole per risolvere problemi loro che non hanno voglia di risolvere per conto proprio. In definitiva un lavoro per obiettivi smart il lavoro da remoto è raccomandabile.

[@Petestratoguitar]

Totalmente d'accordo. Oltretutto in grosse aziende IT che hanno sedi sparse per la nazione è molto comune avere team composti da persone che si trovano in sedi diverse. In ufficio fondamentalmente passi il tempo a fare riunioni su teams con colleghi, clienti o fornitori che comunque non possono essere fatti in presenza, se non in rarissimi casi, proprio perché ognuno si trova in una città diversa

[@guidofoc7057]

Io lavoro "da remoto" cioe' da casa ormai dal 2019, prima dello scoppio del COVID. Gli svantaggi che ho notato sono questi: 1) isolamento personale dai colleghi (che si' ho spesso in call, ma prima praticamente vivevamo insieme) 2) mancanza di confine precisto tra "riposo" e "lavoro" 3) ansia "da prestazione" dove non sai bene se sei considerato un peso o un asset. Come produttivita' penso che la mia sia maggiore di quando lavoravo in ufficio. In generale ora sono piu' ansioso, anche perche' sono l'unico a lavorare in famiglia, e questo non aiuta la qualita' della vita. Insomma se potessi tornare in ufficio probabilmente lo farei.

[@silviamarchesi9581]

Per il lavoro da remoto, io lavoro in una azienda della GDO che ha 18000 dipendenti diffusa dal Friuli fino alla Puglia. Siamo in lavoro da remoto fino ad un max di 4 giorni settimanali, ovviamente gli impiegati a monte non gli addetti di punto vendita. In 4 anni l' azienda ha chiuso due sedi, risparmiato in costi energetici, malattie mensa e rimborsi da trasferte, addirittura ridotto il personale di quasi 600 unità grazie alle uscite agevolate, quasi annullato la richiesta di permessi grazie al lavoro flessibile. È plausibile che piaccia anche alle aziende, e non solo a noi, che risparmiamo almeno 45 minuti al giorno nel traffico? Io credo di sì. Chi non vuole lavorare non lavora anche in ufficio, sicuro...

[@mattia_carciola]

Amazon, come tutte le big tech, non vuole perdere gli investimenti sugli immobili, la produttività è solo un arrotondamento in confronto. Tutti i bei discorsi si applicano per lo più ad aziende molto più piccole, tipo appunto Breaking Italy

[@davidebarbiero6076]

Nelle aziende piccole c'è un problema di utilizzo dei par. Chi lavora in smart tende a non usarle per cui per non dover tirare fuori soldi vogliono obbligare la gente a lavorare in presenza per spingerli a consumarli. Nelle aziende informatiche che seguo succede spesso. La cosa divertente è che spesso le aziende non sono più strutturate per raccogliere tutti i lavoratori.

[@maicocentofanti8067]

Purtroppo il lavoro da Remoto é finito. Vivo in Irlanda da 6 anni e, tutte le aziende tech lo hanno abbandonato. La mia azienda subito dopo aver licenziato 13000 persone ha imposto il lavoro in presenza. Molti colleghi stanno lasciando il lavoro perché non riescono ad avvicinarsi all'ufficio. Licenziamento a costo zero.

[@SolaireOfAstora97]

Lavorare da remoto ha vantaggi per azienda e per lavoratore, forzare la presenza in ufficio è controproducente.

[@lisoladiuilson2039]

Io insegno nella scuola media è durante il coprifuoco da COVID ho usato il lavoro da casa sia per fare lezioni sia per le riunioni: collegi docenti, consigli di classe ecc. Mentre fare lezione a distanza è stato traumatico, impossibile infruttuoso. Le riunioni on line sono di qualità nettamente superiore per vari aspetti: acustica , brusio, riscaldamento, illuminazione, non dover viaggiare oer raggiungere piccole scuole di campagna e rischio di incidenti stradali, risparmio di tempo e di carburante, livello di attenzione, confort della sedia. Per tutti questi motivi le riunioni le seguo e capisco malto meglio da casa.

[@alandamico]

E' la prima volta che ti scrivo ma giustamente chiedi l'opinione del pubblico. Peccato che la tua opinione sia personale e influenzata dal fatto che sei un imprenditore con dei dipendenti, è normale che tu voglia tutti in ufficio. In questo caso è un peccato che la tua opinione travalichi un poco l'informazione oggettiva in questo caso, ponendo maggior enfasi quando parli in maniera negativa allo smart working. Questo è deludente. La qualità della vita di (quasi) tutti i lavoratori è migliore con lo smart working e obbligare a tornare in ufficio dovrebbe passare come un ricatto piuttosco che un "cambio di rotta".

[@gabri6413]

bah è una visione di azienda. Shy ha dato delle motivazioni anche valide, come l'importanza del incontrarsi fisicamente con i colleghi o con il titolare che facilita molto la comunicazione, è oggettivo. Ma anche il fatto di creare rapporti umani con il titolare può essere proficuo al dipendente visto che può mettere meglio in risalto le sue qualità e capire con più precisione quelle dei propri colleghi . Penso che se una persona si trova cosi male nell'ambiente di lavoro, che siano i colleghi, il titolare o anche banalmente la distanza del luogo di lavoro dovrebbe prendere in seria considerazione la possibilità di cambiarlo

[@alandamico]

@@gabri6413 anche questa una visione limitata, non devi pensare che uno sta a casa perchè non ama l'ambiente di lavoro , ma sta a casa per evitare si impiegare in media diverse ore alla settimana chiuso nel traffico per raggiongere il posto di lavoro. Ricordiamo che non tutti hanno il luogo di lavoro vicino, e che senso ha fare KM quando poi devo stare tutto il giorno davanti ad un computer. Poi ora con video chiamate e tutta la tecnologia possibile il parlarsi diventa molto semplice. Poi posso essere d'accordo che una visione ibrida sarebbe il successo, cioè 3 giorni smart e 2 giorni in presenza. Cosi azienda e dipendenti son contenti.

[@giorgiannicartamancini3917]

​@@gabri6413 Il problema è che non tutti hanno un lavoro disponibile dietro casa, per i rapporti coi colleghi ti porto il mio esempio: ho la fortuna di andarci d'accordo, pure col responsabile ma di fatto nella mia città saremo meno di dieci mentre alla sede centrale di Roma sono più di un centinaio per cui il risultato è che se ci ritrovassimo in ufficio staremmo tutti in chiamata con gente diversa, creando pure un certo, fisiologico, caos. Mettici pure che in ufficio è già tanto se trovi una sedia ed ecco perché ci si va una volta al mese quando va bene, giusto per fare due chiacchiere

[@gabri6413]

@@giorgiannicartamancini3917 hai portato degli esempi giusti ma infatti nella tua azienda mi pare di capire che non hai l’obbligo di presenza. Legato sia al tipo di lavoro che fate ed anche proprio al fatto che non avete uffici che vi permettano di lavorare al meglio. Se c’è anche il problema delle sedie fa capire che in questo momento non è interessata l’azienda a farvi lavorare in sede in maniera fissa. Se un domani però cambia la politica aziendale, reinvestendo sulla vostra sede permettendo il lavoro in presenza degno, ed obbligandolo non è che è brutta e cattiva, lo fa perché pensa di migliorare la produttiva. Chi avrebbe serie difficoltà nel raggiungere il luogo di lavoro giustamente dopo mette sul piatto la possibilità di cambiare azienda. Anche perché la distanza dal luogo di lavoro è una delle prime cose da tenere in considerazione quando si decide in che azienda iniziare a lavorare

[@HoGcarlo]

io lavoro in remoto da 2 anni e se andassi in ufficio non ne troverei alcun beneficio , le mie attività sono tutte da portale (azure) , quando c'è da parlare con il cliente si fa su teams, stessa cosa con alcuni colleghi che lavorano dalla francia

[@AngusAkavis]

In tema smart a me stupisce molto che il discorso non venga mai approcciato nel seguente modo: il responsabile di un team o reparto, decide. Perché deve essere l'azienda (magari grande) in generale a decidere se tutto o niente? Perché deve essere tutto o niente, quando i compiti, i reparti, i lavoratori, sono così diversi? Si dia un po' più di autonomia a basso livello, in modo che il responsabile che conosce veramente il suo team, decide. Detto questo comunque secondo me si troverà per forza un equilibrio, se non fosse altro per il fatto che lo smart è molto comodo, dunque c'è chi potrebbe accettare una paga un po' più bassa in cambio di questo benefit. E quindi gioco-forza, le leggi del mercato faranno il resto....

[@DKDIB]

Da noi è così, infatti. 🤷‍♂ L'azienda ha dato delle linee guida generali, sia su come distribuire il lavoro da remoto (2 giorni in ufficio e 3 da casa, di cui 1 dato dal fatto che tutti i nostri palazzi, il venerdì, sono chiusi), sia sulle eccezioni da identificare e poi l'ultima parola spetta ai manager, che valutano caso per caso.

[@marcofarine137]

Io sono un quasi full remote. Lavoro 4 giorni a casa e 1 in ufficio (4 volte al mese devo presentarmi in ufficio). Il full remote mi ha permesso di mantenere e gestire uno sport che richiede allenamenti di una grossa entità (Power lifting). Lo smart working è una visione differente di lavorare ed è un modo di dedicarsi anche a loro stessi.

[@gabrieleserafini4172]

Amazon che vuole diminuire personale senza licenziare

[@lorenzofurlani8021]

"Io meloniano" is the new "Sempre sia lodato"

[@Verdekiwi]

Il problema di Amazon è il classico esempio del CEO che non ha idea di cosa facciano i dipendenti, ne se la cosa sia fattibile prima di parlare. A quanto pare, Amazon attualmente non ha spazi per tutti i dipendenti, con un grosso problema di mancanza di spazi che “qualcun altro” dovra’ risolvere

[@leonardobertuzzi3042]

una nota, Fitto è stato nominato per "coesione e riforme", all'apparenza sembra da poco ma in Europa si sta parlando molto di un cambio dei trattati. Nominare un conservatore di ECR in questa carica è in realtà molto importante, ogni possibile proposta sul cambio di trattati verrà probabilmente gestita da lui e quindi da ecr possibilmente spostando molto la direzione in cui questi possono andare(es ecr è molto favorevole a trattati militari ma non a molti economici che considera necessario lasciarli alle singole nazioni)

[@zittusloller5703]

Io adoro il concetto di smart working, ma quando mi ci sono ritrovato durante la pandemia ho scoperto di perdere la concentrazione e la motivazione piuttosto facilmente (non solo a causa di distrazioni esterne, ma anche a causa della solitudine). Immagino che semplicemente nonsia per tutti, o quantomeno che per chi ha maggior difficoltà a mantenere l'attenzione sia necessario lavorare su sè stesso per riuscire a superare il problema. Personalmente mi sto impegnando in tal senso, perché vorrei poter lavorare da casa in futuro

[@elle_90]

Dipende dalla persona e dal tipo di lavoro. Ci sono alcuni lavori che vengono assegnati via via in ufficio senza un piano a lungo termine o almeno alcuni dipendenti hanno il piano a lungo termine e altri sono un po’ jolly per fare task specifici di volta in volta, quelli che hannoun progetto a lungo termine trovano più facilmente la motivazione un lavoro da remoto, mentre quelli che hanno tanti piccoli task, magari hanno difficoltà

[@francescosabatini1754]

Da persona che lavora 2 giorni a settimana in smart working, posso sicuramente dire che generalmente in ufficio si è più operativi, a casa ci sono molte distrazioni extra, ma se l'azienda decidesse di far tornare tutti in presenza lo vedrei come un affronto, come se mi diminuissero lo stipendio. La soluzione migliore per me sarebbe di fare settimane alternate di smart working e di presenza obbligatoria, di modo tale che ci siano le settimane in cui effettivamente si è tutti vicini, collaborazione, confronti etc, altre settimane tutti a casa a svolgere in autonomia e calma il proprio lavoro. Anche perché, parliamoci chiaro, se vedo tutti i giorni le stesse persone non è "stimolante", non ho grandi novità da dare e consigli da chiedere, se magari le stesse persone le rivedo dopo una o due settimane qualcosa da chiedere ce l'avrei anche.

[@tizianaderosa4788]

Per me andare a lavoro, nonostante stia bene con i colleghi, è un problema. Chi ha problemi di salute fisica o mentale giova molto del lavorare da casa, io farei la metà della mutua. Cosa che a breve non farò più perché perderò direttamente il lavoro. Andare obbligatoriamente in ufficio lo trovo assolutamente non inclusivo.

[@LLuukk93]

che problema di salute ci sarebbe che impedisce di andare in ufficio? allergia al lavoro? Luk93

[@Staples-King]

​@@LLuukk93 pretende di sapere tutto di tutto e di tutti e di poter spiegare a tutti cosa ha senso, cosa è importante e cosa no, perché solo il lavoro duro e spaccaossa ti rende degno di esistere e di avere un'opinione. Allorquindi, ci dica, dall'alto della sua immensa saggezza: secondo lei non possono esistere persone con disabilità che lavorano ma con dei setting specifici (magari da casa)? Penserebbe di chiedere anche a loro se sono "allergiche al lavoro"?

[@LLuukk93]

@@Staples-King possono esistere ma non sono la massa che attualmente è indignata perchè glia stanno togliendo al comodità di lavorare da casa o sbaglio? quanti poterbbero essere questi alvoratori con disabilità tali da non poter andare in ufficio? lo 0,005% degli attualmente in smart working? e poi io non ho detto che non sia possibile ho chiesto quale nello specifico fosse la patologia che affliggeva l'autrice del primo commento. Luk93

[@Staples-King]

@@LLuukk93 "chiedere quale sia la patologia", a parte il fatto che di per sé è irrispettoso e denota una certo livello di maleducazione (e se non capisce perché vuol dire che ho colto nel segno) ma di certo aggiungendo "allergia al lavoro" non ha fatto altro che mostrare la sua frustrazione e cercato di "canzonare" una persona che, per prima cosa, non conosce, e che magari potrebbe anche avere una disabilità, e lo ha fatto solo per il fatto che ha espresso un'opinione in contrasto/diversa dalla sua.

[@sharymirko]

In merito allo smart working credo che dipenda molto dai settori... Io ad esempio sono un programmatore e devo dire che da quando lavoro solo in smart, la mia produttività è aumentata ma sorprendentemente sono anche aumentate le mie ore di gioco in giochi abbastanza meccanici come FIFA o Rocket League. Questo, banalmente, mi rende felice e più propenso a lavorare bene per qualcosa che mi consente di giocare e lavorare allo stesso tempo e di non avere pensieri pesanti a livello economico. Ha aumentato anche la mia curiosità nelle specifiche dei progetti che sviluppo, perché durante il gioco penso a come ottenere i risultati richiesti che vengono da parte di specialisti di settori, come la finanza, che non mi competono minimamente; dunque la mente mi costringe a dovermi informare per ottenere una risposta alla domanda partorita durante una partita!

[@lucaskummbar6089]

Lavoro a 100km da casa (1,26h di treno + 20m a piedi) ma non ho un lavoro che è possibile fare spesso in smart. Tuttavia per la parte organizzativa e burocratica mi è necessario almeno un giorno a settimana di lavoro in isolamento e libertà di gestione oraria, quindi possibilmente in pigiama da casa. Sul luogo di lavoro, proprio per le caratteristiche del mio ruolo, mi è impossibile focalizzare l'attenzione. Coordinatore di comunità per disabili intellettivi [AMA].

[@ciobanu98]

Da dipendente considero lo smart working una benedizione. Da imprenditore lo limiterei al minimo indispensabile

[@clau95ITA]

Lo smart working dovrebbe essere legge, per questo tipo di lavori ovviamente. Per me è inconcepibile che si torni indietro

[@AbsolutelyGeek]

Il lavoro agile funziona benissimo quando esternalizzano in paesi con stipendi ridicoli, ma non quando è un vantaggio per il lavoratore... ovvio direi no...

[@fabriziobenedetti4180]

Ci potrebbe essere una forte influenza da parte della neurodiversita', sul lavoro remoto. Forse, i neurodivergenti, sono ugualmente produttivi ( di piu') in remoto, rispetto in ufficio. Mentre il contrario potrebbe succedere per i neurotipici. Sarebbe bello che qualcuno indagasse su questa cosa.

[@lorenzomezzina7741]

per quella che è la mia esperienza, una buona soluzione è alternare smart e presenza. è vero che stando sempre in smart si fa meno squadra e a lungo andare la produttività potrebbe calare, così come essere sempre in presenza può essere scomodo per i singoli individui. alternare le due modalità mi aiuta a vivere meglio il quotidiano, mantenendo alto il senso di appartenenza nell'azienda (per quelli che credono sia una parolaccia, vi garantisco che esistono aziende in cui si sta bene). poi, ripeto, è la mia esperienza. ho anche visto aziende in cui questi ragionamenti erano impossibili da fare.

[@Verdekiwi]

Grazie shy per essere l’unico italiano che conosce la parola TELELAVORO. Per favore non chiamatelo smart working. In UK lo chiamiamo Working from Home (WFH abbreviato), perché non c’e’ bisogno di inventare nomignoli per una cosa tanto semplice

[@marcopr8]

Da quando in questura sono in smartworking servono 6 mesi per avere un passaporto. Contano anche i diritti dei cittadjni e non solo quelli dei lavoratori

[@luisatammiso9697]

@@marcopr8 nel caso di servizi al cittadino/ utente lo smart working non dovrebbe proprio esistere....

[@francescopoli5695]

Ma se i salari non aumentano, a nessuno viene voglia di far parte di una "cultura lavorativa" che ti sottopaga o sfrutta...

[@viaggigratis]

In questo momento storico per l’Italia lo smartworking è una specie di ammortizzatore sociale… immagina di tornare tutti in ufficio con gli stessi stipendi di prima e con costi raddoppiati… conviene la naspi

[@bergrugu]

Vuoi il senso di appartenenza? Incremento dei salari proporzionale agli utili dell'azienda 💕 Questo trimestre abbiamo avuto un incremento di utili del 1.3%? Benissimo! Salari aumentati dell'1.3%

[@gabri6413]

Esistono in alcuni casi, in genere si utilizza come premio produzione. Non va in base alla crescita degli utili ma è un tetto, di produzione o anche guadagno dato all’azienda, che se superato garantisce dei soldi in più ai dipendenti/collaboratori

[@rizhael9403]

E poi c'è intesa san paolo che toglie sempre più filiali fisiche xD per dire. Comunque come tutte le cose ci sono pro e contro a seconda del caso. Io ne ho sentite di persone che durante il covid erano felici dello smart working così si alzavano 2 min prima dell'inizio del turno, che si prendevano varie pause distraendosi con il gatto, con il postino, col dare da bere alle piante, ecc e comunque producendo il necessario. Ci sono tanti aspetti da considerare e dipende anche dalle persone

[@lostwoods91]

Chi non è programmatore non può capire quanto la scenetta con i 5-6 dipendenti con i portatili seduti allo stesso tavolo che discutono amorevolmente sia impraticabile con il nostro mestiere 🤣

[@matteomola8855]

Io mi trovo in una situazione ibrida, essendo che la mia azienda ha diverse sedi in tutta Italia. Lavorare in ufficio per me vuol dire lo stesso fare tante call che fanno perdere tempo, mancanza di team Building e anche connessione che spesso salta, oltre il fatto del viaggio casa-lavoro. Almeno stando a casa mi risparmio i viaggi e ho una connessione più stabile, oltre che essere più comodo stando a casa mia

[@rosariocuria]

Ma è così complicato lasciare la libertà del lavoratore di svolgere le proprie mansioni in ufficio o a casa? La verità è che ci sono padroni (perché così vanno chiamati) che banalmente non sopportano l'idea di avere un minor controllo sul lavoratore e lo preferiscono inchiodato alla scrivania dell'ufficio.

[@gabri6413]

un po' troppo pessimista come visione dai 😅 non vedo cosa ci sia di sbagliato nel voler maggior controllo sulla propria azienda. se una persona sente troppo stringenti le politiche aziendali basta che ne cerchi un'altra più nelle sue corde🤷‍♂

[@rosariocuria]

@@gabri6413 C'è di sbagliato che l'interesse dovrebbe focalizzarsi solo sul risultato, l'idea del "controllo" è retrograda.

[@gabri6413]

@@rosariocuria ma infatti il titolare si preoccupa del risultato finale mica lo fa per dar fastidio ad cazum 😅 se pensa che in presenza ha risultati migliori è giusto che richieda la presenza 🤷🏻‍♂️

[@riccardomarchetti1666]

Mi pare giusto, la schiavitú deve essere per tutti, non si capisce perchè chi sta in ufficio dovrebbe avere il diritto di poter andare anche in bagno mentre quelli che fanno i pacchi no.

[@marcomoriani8244]

Smartworking: noi lasciamo totale libertà di scelta ai dipendenti, chi vuole andare in sede ci va quando vuole.

[@andreamaccio8628]

Ce ne fosse mai bisogno, porto qualche punto insolito a favore dello Smart Working tratti dalla mia personale esperienza (lavoro in campo IT): 1) Le aziende possono allargare il loro areale di ricerca e selezione: ricordo di aver fatto un colloquio per un'azienda risiedente a più di 100 km da me, i cui dipendenti lavoravano tutti in smart-working, anche da altri paesi. 2) Maggiore flessibilità organizzativa per le aziende: il mio attuale team di lavoro consta in 3 colleghi americani e 2 indiani, oltre me..che ci vado a fare in ufficio?

[@xGinger5]

Wow, condivido l’idea della FOMO, è molto vera quando si lavora da pochi anni/si cambia lavoro. Nella mia esperienza, ho imparato tantissimo sulle relazioni interpersonali/approccio al carico di lavoro oltre che nozioni vere e proprie soltanto condividendo lo stesso ufficio con altre persone!

[@TheZaratustra1989]

I ceo vogliono che le persone sentano la "cultura dell azienda" per fargli credere di fare parte di qualcosa più grande di un semplice stipendio per fare quello che vuoi. È uno strumento di controllo per guadagnare di più e evitare la formazione di unioni a scopo sindacale. La scorsa settimana ho assistito ad un "team building" dove I colleghi di lavoro erano obbligati a presenziarvi, facendo cose che sarebbe troppo lungo da descrivere. Giuro mi è venuta la nausea nel vedere come le persone siano disposte a sfruttare l inconsapevolezza dei loro lavoratori a scopo di lucro.

[@marcocherubini874]

Io impiego 1 ora e mezza andata e 1 ora e mezza ritorno (causa traffico) per andare a lavoro. Se non avessi 2 giorni a settimana di smart working impazzirei. Inoltre, non mi risulta che in presenza si crei “senso di appartenenza” e “spirito collettivo”. Il senso di appartenenza si genera in chi é fiero e contento di lavorare in un’azienda che lo fa sentire valorizzato.

[@rightnow5266]

Aldilà delle chiacchiere sulla cultura aziendale io penso che Amazon, come ha già scritto qualcuno, voglia fare tagli al personale senza pagare buone uscite da licenziamento. Mi aspetto che raggiunto il numero adeguato di dimissioni si rimangi quello che ha detto. Lo smart working è una rivoluzione palesemente positiva per tutti. Equilibrio lavoro/vita privata per dipendenti e bacino potenzialmente infinito di capitale umano per aziende che possono assumere un esperto di un certo settore che abita a Palermo ma che non ha nessuna intenzione di trasferirsi a Milano.

[@daniele36010]

Come al solito la soluzione migliore penso sia ibrida, quindi alternare ufficio e casa, così da compensare, diventa meno stressante andare tutti i giorni in ufficio e meno alienante stare a casa

[@ivansala6866]

Se le aziende dissero un 20% in piú di stipendio a chi va in ufficio gli uffici sarebbero pieni, ma siamo in Italia, costi che aumentano e stipendi che rimangono fermi a inizi 2000, insomma il motivo per cui non si vuole rientrare molto sta nei costi, insomma aumentassero gli stipendi ogni anno.

[@lallamy9648]

Ciao, io sono d'accordo: lavorare da casa può essere davvero alienante. Io non vedo mai nessun collega, parlo solo via cellulare o Teams. Ma l'azienda (americana) per cui lavoro non ha una cultura aziendale vera. Tante parole, ma in fondo a nessuno importa la connectivity, anche perché da dopo il covid hanno visto che risparmiano un botto in riscaldamento, luce, mensa, etc. Quindi a loro sta bene così, e in fondo anche a me, che mi risparmio 40 km per andare al lavoro e 40 per tornare. Sono molto sola, é vero. Ma la libertà che ho ora è un benefit a cui farei fatica a rinunciare. Mangio meglio, ho il bagno in esclusiva e posso parlare ad alta voce senza rompere le scatole a nessuno. È un parere abbastanza equilibrato? 😉

[@riccardopancheri9631]

Fitto alle riforme è come Barbalbero alla mobilità

[@torme9647]

Io lavoro per Amazon dal 2021 , e lavoro da casa .. il mio contratto si basa proprio su questa clausa che.. finché lavorerò per Amazon, lo farò da casa, in SW.

[@gabriele-saccone]

Il disctimine non è tanto il telelavoro però, ma lavorare con gente attorno o meno. Nel mio lavoro Architetto posso dire che dipende dal lavoro che sto svolgendo. Ci sono progetti dove sono più produttivo da solo ed altri dove è necessario un continuo scambio in presenza. Banalmente in due in una stanza con un foglio di carta si viaggia molto più veloce che da soli nella progettazione. Altre situazioni invece faccio molta fatica a concentrarmi se ho persone che fanno cose attorno. In generale però se lavorassi da solo farei di tutto per procurarmi un posto alieno a casa per lavorare in modo da settarmi mentalmente.

[@sobriofradicio]

nel mio campo (settore imballaggi/cartotecnica) lavorare da casa=non lavorare. Abbiamo tolto la possibilita di fare smartworking contestualmente alla rimozione delle restrizioni per positivitá da covid

[@nicolalandro5455]

Sulla quale del lavoro da remoto credo che molte aziende fatichino a trovare senso di appartenenza e gruppo per le modalità: da un lato l'azienda non se ne cura, dall'altro il dipendente lo usa come scusa per fare altro... Un tool proficuo per lo scopo che ho utilizzato è stato gather in cui puoi fare un personaggio e volendo crearti un ufficio virtuale in cui stare con i colleghi anche da remoto, ho visto anche avere delle room aperte in normali tool di chat e video chiamata, comunque qualunque sia il metodo c'è la necessità di essere da remoto ma un po' più come in ufficio. Almeno secondo me.

[@bianconivalerio]

Se la produttività del lavoratore resta la stessa (è un grosso "se", ma gli studi sembrano dimostrarlo) non vedo perché non favorire lo smart working: i vantaggi sono tanti anche per l'azienda, che abbatte i costi per gli uffici, le auto aziendali, e può attingere ad un bacino di potenziali lavoratori molto più vasto. Poi certo se la produttività cala perché il lavoratore a casa si distrae e non lavora come dovrebbe il discorso cambia. Immagino che si dovrebbe valutare caso per caso ogni singolo lavoratore.

[@mattia_carciola]

Il punto è che dagli uffici ci guadagnano. Non puoi rivenderli se nessun collega te li compra, e spingendo tutti insieme per riportare gente in presenza possono continuare a speculare come pre-covid

[@YOSEPHALLEN92]

Non è un "se" e non è "la stessa" ma è dimostrato che aumenti

[@bianconivalerio]

@@YOSEPHALLEN92 Immagino che le cose possano variare da settore a settore e da lavoratore a lavoratore. Sono convinto anche io che in smart working si possa lavorare come e meglio che in ufficio ma ci sarà anche quello che a casa invece di lavorare si mette a giocare col cellulare. Diciamo che comprenderei l'azienda che decide di richiamare in ufficio quegli specifici lavoratori che da casa hanno una produttività molto bassa, per il resto sono d'accordo con te.

[@bianconivalerio]

@@mattia_carciola Non capisco in che modo ci guadagnino, gli uffici per l'azienda sono un costo, chi è che li paga per tenerli aperti?

[@mattia_carciola]

@@bianconivalerio è speculazione: il fatto di possederli è un valore siccome puoi rivenderli, una perdita di tempo se sono vuoti e se non puoi rivenderli perché sono tutti in smart una grossa perdita economica. In pratica un giro di soldi che non aveva senso di esistere in primo luogo e di cui ora non vogliono privarsi

[@denispoclid3126]

Come in tutte le cose ci sono i pro e i contro sia nel lavorare a casa sia nel andare in ufficio, per quanto mi riguarda c’è una soluzione molto semplice ed efficace, si chiama ibrido.

[@alessandraferrari7657]

Buongiorno dipende se si fa lo smart working o il remote working perché nel secondo caso devi rispettare gli stessi orari che avresti in ufficio e non hai quindi la possibilità di organizzarti la giornata come vuoi. Semplicemente non esci di casa e basta. Certo è meno inquinante e stressante e più economico ma non è la vera rivoluzione che vorrebbero far passare

[@pinguinoafgano4081]

Io la vedo molto semplice. Il benessere dei lavoratori è fondamentale. Gente che lavora male perché obbligata a stare in ufficio senza motivi che non siano un presunto senso di appartenenza (ma di chi verso chi ?) o il micromanagement.

[@RS0593]

Ragazzi, dobbiamo tutti capire che è una cosa assolutamente soggettiva. C'è quello che sta a casa solo perché vuole dormire o quello che va in ufficio per farsi bello davanti al capo ma poi dorme, c'è quello che a casa ha tutto sotto controllo e sa che non perde 2 ore di viaggio e quindi ci dà dentro col lavoro e quello che senza i colleghi con cui confrontarsi non riesce a fare nulla. Piantatela di litigare come dei bambini e voler avere ragione, ormai sono anni che si sentono sempre le stesse discussioni sullo smart working, avete rotto i c****i! 😅

[@manuelaprile5820]

Conosco gente che lavora a Milano come programmatore ma vive in Sicilia. Se li costringessero a venire in presenza più di una volta ogni tanto, dovrebbero pagarli mooolto di più. Quindi alla fine il punto è anche questo, se le aziende davvero danno valore al lavoro in presenza, sono disposte a pagarlo di più? Soprattutto se hanno deciso di stabilirsi in luoghi dove gli affitti e i prezzi sono fuori di testa.

[@alexmulo]

La questione del cosiddetto smart working é molto complessa: - se il lavoro puó essere fatto da remoto perché devo assumere un Americano che mi costa tot invece di un indiano? - nelle grandi aziende con lo smart working molti si nascondono dai colleghi per motivi ben precisi: per esempio avere meno lavoro o non esporsi - quelli nuovi da chi imparano se sono tutti a casa? - se ognuno va in ufficio secondo le sue esigenze quando vedi i colleghi? - uno dei punti cruciali che molti si ostinano a non capire é che non tutti i ruoli vanno bene in smart working. La veritá é che molti dipendenti risparmiano molti soldi e tempo ma la "cultura" aziendale muore perché si tende a fare le stesse cose come si fosse in catena di montaggio. Tuttavia il ruolo di molti lavori intellettuali non é quello che di fare iterazioni da casa. Un tema veramente complesso.

[@mauriziogiusti88100]

In Italia le aziende non amano lo smart working perché c'è la cultura del micromanagement. Lavorare in remoto quando si deve collaborare strettamente è complesso, ma se la sede di lavoro è scomoda perché si sono seguite delle scelte dettate dalla speculazione edilizia e gli uffici sono pensati per essere alienanti, allora tutti i vantaggi spariscono. Poi sul famoso senso di appartenenza, se in un'azienda metà dei lavoratori sono consulenti (body rental) a cosa si appartiene? Prima forse sarebbe il caso di smettere di considerare i dipendenti come bestiame e poi forse possiamo riparlare di tutto il resto.

[@fabioallegri5526]

Lo smart working sarebbe dovuto essere il futuro. Io mi licenziai proprio perché i datori di lavoro lo tolsero

[@BellaBimbaBirbolina]

Io mi trovo bene in smart working esclusivamente se devo finalizzare un report o documenti vari perché non riesco a stare seduta composta ad una scrivania per troppo tempo. Tolto questo, ho un lavoro di presenza in laboratorio di analisi meccaniche quindi non mi posso esimere dall’andarci e sono un soggetto che si distrae più in solitudine che attorniato da persone (adulte no bimbi in età prescolare lol). È normale ciò?

[@dance_toujours]

L'ottimo è la modalità ibrida: non si esclude totalmente la presenza di persona, ma permette comunque sia di beneficiare dei vantaggi del remote working.

[@dannous]

La parola d’ordine di questa epoca ormai è “ibrido”. La mia filosofia è optional Smart. Remoto con possibilità di andare in ufficio quando voglio. Ormai 5/5 in ufficio è improponibile. Spero che in Amazon molto si licenzieranno per dare un messaggio forte. Nonostante quello che dicono il ritorno in presenza è 9 su 10 per controllare il dipendente a vista.

[@MrPierBacco]

Ho rifiutato più di un lavoro qui in Sardegna perché non prevedevano nemmeno una soluzione ibrida.

[@stefanopastore8566]

Bisognerebbe valutare se la presenza sia una condizione senza la quale il lavoro possa andare avanti o meno. Ad esempio, io lavoro al PC e quando i colleghi hanno bisogno di un confronto, si organizza una call. Addirittura la call la facciamo anche se siamo in ufficio. In queste modalità, la presenza fa la differenza solo perché mi prendo il caffè con i colleghi.

[@ijustdoit92]

l'importante è che alla prossima pandemia o disastro non chiedano di fare smart e pagare ugualmente.

[@antonioscarpati2414]

@@ijustdoit92 infatti se ci fosse un altra pandemia allora a chi obbliga di lavorare in ufficio direi :"non posso lavorare a casa perché se no mi alieno"..

[@nonsolorasatura9093]

Lavorare a distanza consente grandi benefici, sopratutto in sistemi che non valorizzano l'individuo, ma espone pure ad un grande problema, al livello di competizione, dato che poi risulterà sull'intero territorio o perfino al livello internazionale. Solo una parte dei lavori fatti a distanza sono sostanzialmente esclusi da questo problema, dato che l'attività da svolgere rientra in una specifica zona.

[@eskimo3806]

Lavorare in presenza TI OBBLIGA a vivere in una dtanza a 700€ nei dintorni di una grande città. Questo sistema va' ribaltato, non si può vivere viaggiando 4 ore al giorno o vivere in città oagando il 50% del priprio stipendio per l'affitto