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Santa Lucia, vergine e martire siracusana, modello di testimonianza forte e vera. Una ragazza, che risponde con radicalità alla voce di Dio che la chiama alla verginità, alla povertà ed al martirio. Lucia nacque sul finire del secolo III, probabilmente nell'anno 284. Era di famiglia facoltosa e nobile. Lucia trova in Dio l'appagamento di tutte le sue aspirazioni e si dona totalmente. Il martirio è fissato dalla tradizione al 13 dicembre del 304. Oggi diventa per noi modello a cui ispirarsi.
A raccontare Lucia sono l’arcivescovo di Siracusa, Salvatore Pappalardo, l’arcivescovo di Bari, Francesco Cacucci che quest’anno presiede il Pontificale e il patriarca di Venezia, Francesco Moraglia. Siracusa deve a Bari le reliquie che sono custodite nel simulacro della Santa Patrona. La reliquia più preziosa è il corpo della martire che si trova custodito nella chiesa dei Santi Geremia e Lucia a Venezia. A Siracusa per due volte sono arrivate le spoglie: nel 2004 e nel 2014. Siracusa ha accolto con gioia e con festa il corpo della patrona dando prova di una devozione.
Lucia è testimone, soprattutto oggi per i suoi coetanei.
Lucia è amata in tutto il mondo: a Roma, per volontà di alcuni siciliani, è nata la chiesa di Santa Lucia del Gonfalone, che ogni anno festeggia il 13 dicembre con una festa che si traduce in un servizio ai poveri.
Lucia è modello di testimonianza anche nel mondo luterano. C’è una via della luce che unisce Siracusa e Stoccolma.
E l’ambasciatore di Svezia in Italia, Robert Rydberg, è a Siracusa proprio per rinsaldare quel legame sotto il segno di Lucia.