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Seconda puntata della sfida che si è scelto Franco Nembrini: portare Dante in tv, senza essere Benigni, senza essere un accademico, ma semplicemente un professore di lettere, in grado però di incollare allo schermo. Perchè Dante parla di noi, perché parla dell’uomo all’uomo, del suo desiderio di verità, bene, bellezza. Che solo in Dio trovano compimento. Questa è la lotta, questo il cammino. Davvero giubilare, come fu per dante nel primo Giubileo della storia, così anche oggi: la Divina Commedia è il poema della misericordia, il vero annuncio del cristianesimo. In questa seconda tappa Nembrini accosta i versi della Vita Nova: l’amore cortese, certo, l’origine della lingua, ma soprattutto l’anticipo della Commedia, perchè senza la ferita della morte di Beatrice il Poema non sarebbe nato. Programma in 34 puntate che porta a compimento la sperimentazione fatta lo scorso anno con il ciclo breve “El Dante”, e che (a 750 anni dalla nascita del Sommo Poeta) propone un approfondimento culturale sulla misericordia, tema cardine del Giubileo Straordinario che si è aperto l’8 dicembre. Insieme a Nembrini, in studio, una platea di giovani che, attraverso le domande, cercano di capire meglio la vita e le opere del Poeta subìto svogliatamente da milioni di alunni sui banchi di scuola. Le risposte, oltre che dal professore, arrivano anche attraverso i dipinti appositamente realizzati da Gabriele Dell’Otto, fumettista e illustratore della Marvel. Al centro dello studio, ideato e allestito come cantiere, come spazio di costruzione dell’umano, prende forma, di canto in canto, di settimana in settimana, una statua dedicata al Sommo Poeta e al suo Amore, Beatrice, i cui occhi sono guida e destino della poesia e della scoperta di Dio.