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Vania Gransinigh, direttrice di Casa Cavazzini, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Udine, ci accompagna alla scoperta del museo, in un video di Giulia Fedrigo.
Un viaggio in cui scoprire le sale di Casa Cavazzini, edificio ristrutturato da Gae Aulenti in cui trovano posto anche alcune tempere murali realizzate da Afro Basaldella e affreschi del Trecento.
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All’ingresso il visitatore è accolto da ritrovamenti archeologici del ‘500 lasciati a vista: qui il benvenuto all’arte è affidato all’installazione “In teoria”, realizzata da Marotta & Russo, composta dai vocaboli che ricorrono più frequentemente nei testi di critica dell’arte del Novecento.
Da qui si dipanano i percorsi di fruizione delle mostre, da quelle temporanee alle collezioni permanenti: il Museo eredita il nucleo di opere della Galleria d’Arte Moderna cittadina, costituito a partire dal lascito del ricco commerciante Antonio Marangoni a fine Ottocento e via via arricchito di opere di rilievo come quelle dei fratelli Dino, Mirko e Afro Basaldella.
Un’area di Casa Cavazzini è riservata alla collezione F.R.I.A.M. (Friul Arts and Monuments), composta da opere donate da centodieci artisti americani in segno di solidarietà per il terremoto del 1976 che scosse il Friuli: tra i pittori e scultori aderenti all’iniziativa figurano i nomi illustri di Roy Lichtenstein, Willem de Kooning, Sol le Witt, Frank Stella, Donald Judd, Carl Andre. Da un punto di vista stilistico la collezione F.R.I.A.M. è estremamente varia: si va dall’Espressionismo astratto alla Pop Art, alle tendenze del New Dada, al Minimalismo, sotto forma di pittura, scultura e fotografia.
Nel 1983 a Udine giunse un nuovo nucleo di opere, la collezione Astaldi, dove a prevalere sono i nomi di Carlo Carrà, Giorgio Morandi, Arturo Martini, Ottone Rosai, Felice Carena, Fausto Pirandello, Arturo Tosi, Renato Gottuso. Nella collezione anche Filippo de Pisis, amico della famiglia Astaldi, e i fratelli Giorgio de Chirico e Andrea Savinio.