Ungaretti, Montale, Saba (e Leopardi): confronto su alcuni nodi tematici.

[@alessandroficarra6166]

100 e lode! Grazie per tutto. Ho scoperto i tuoi video troppo tardi, sei una forza della natura veramente molto bravo!

[@jacopociravegna]

Bravissimo! Ora buon riposo. E grazie :)

[@AndreaTheKing69]

È stato utilissimo, grazie mille 🔥

[@jacopociravegna]

Grazie a te per avermi ascoltato :)

[@ivana3309]

Conosco poco il Novecento. Ascolto perciò con molto interesse. Grazie.

[@jacopociravegna]

Grazie (anche qui) a te che hai voglia e pazienza di ascoltarmi. Il Novecento è troppo spesso studiato in modo sbrigativo, a scuola.

[@mariafrancescahandraburu3174]

Qual è la differenza tra Ungaretti e leopardi dell'infinito?

[@jacopociravegna]

Le differenze sono molte, a livello stilistico sono palesi, ma provo a scrivere quella fondamentale: Leopardi, nell'Infinito, racconta un'esperienza interiore, è il suo pensiero a spaziare, ma in effetti non avviene una comunione mistica col mondo (lui, in effetti, era materialista sul piano filosofico); Ungaretti, invece, ci parla di esperienze che percepisce come spirituali, per lui il poeta è qualcuno che riesce a cogliere legami che esistono davvero e a viverli come un contatto, appunto, mistico con il sacro della natura.