Almodovar in confronto era un chierichetto. Scherzi a parte: siamo nel 1994-5, il film ha un ritmo eccessivamente frenetico, esaltato, davvero fastidioso perche' a tambur battente, senza quasi nessun cambio di marcia - neanche nel secondo tempo, quando, a rigor di logica, dopo il balletto esilarante, la cadenza avrebbe dovuto rallentare, invece tutto resta accelerato all'eccesso. Cosi' si vanifica la bravura degli ottimi attori e dei dialoghi molto ben fatti. Peccato... una regia piu' capace avrebbe quadruplicato la resa della pellicola. Cosi', stanca, spossa, annichilisce lo spettatore, anche il piu' tenace e vigoroso. Percio', quando, finalmente, si viene al "dunque", negli ultimi trenta minuti, in cui si ragiona con meno pulsazioni, tutto e' stato bruciato. Peccato di nuovo, dico. La chiusa e' narrativamente ben fatta, sorprendente: ma solo i pochi esseri umani non a rischio cardiopatia la vedranno. E qui chiudo davvero