URANIA: 70 Anni e Sentirli?

Adoro Urania, la collana di fantascienza che ha dato tanto a tutti noi. Vorrei fare alcune riflessioni costruttive e speriamo che nessuno se la prenda.
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[@barby841]

Mio padre leggeva Urania .A me ha sempre affascinato la copertina ,infatti ho scoperto che l'illustrazione sulla copertina è di un grande ,grandissimo illustratore .Da pittrice apprezzo molto la qualità estetica,ma ripeto mai letto .Grazie

[@flaviodionigi3351]

Ciao Flavio. Intanto grazie del tuo video e del tuo intervento sul tema Urania. Ti dirò, io ho iniziato a leggere la collana da circa tre/quattro anni (sono del '94), in particolare autori italiani. Ecco, credo che in questo vi sia ora il massimo investimento in Urania. Franco Forte punta molto sulla fantascienza nostrana, e mi sembra stia dando una bella spinta per avvicinare anche il pubblico mainstream al genere. Tra l'altro, se non sbaglio, tra i suoi progetti dovrebbe esserci proprio quello di portare autori italiani in libreria. Ma sono d'accordo. I social e forse qualche scelta in ambito marketing andrebbero ripensati. Il target di Urania è over 40, ma i giovani sono il futuro. E dato che la fantascienza è anche futuro... bè, speriamo bene! :)

[@brokenstories]

i giovani al momento sembrano poco interessati alla narrazione di un futuro che forse sentono già alle proprie spalle.

[@Alessar30]

Grazie per il saluto verso minuto 8:10 ;) bel video, mi è piaciuto!

[@demiszampelli9548]

Urania è un pò come Edwige Fenech, ha sempre il suo fascino ma non ci toglie più il sonno. In sintesi il discorso è questo.

[@lorenzo7849]

Inspirato da Paperbacks from Hell, mi sono recentemente accattato due Urania a firma Thomas Tessier: "Una creatura della notte" e "I fuochi azzurri". Letto il primo (notevole) e in attesa di iniziare il secondo (copertina eccezionale con una vacca squassata da una nube tossica). Condivido l'analisi sull'appeal retrò (le mitiche impaginazioni a doppia colonna) e sullo scarso appeal contemporaneo. Sulla questione declino della fantascienza bisognerà tornarci...ci sarebbe tanto da dire. Ps. anche io ho quel esemplare di "L'uomo in fuga". Fantastico. Hai centrato il punto dicendo che questi volumetti sono endemici, sono migliaia, circolano fra casseti e bancarelle, ma sono sempre con noi. Urania è come la Settimana Enigmistica: inimitabile.

[@brokenstories]

sì, dovremmo tornare a parlare del "declino " della SF

[@sergiobeccaria671]

Grandissimo merito di Urania è di avermi fatto conoscere Philip K. Dick e J. G. Ballard, a cui aggiungo volentieri Thomas Disch, R. A. Lafferty e Roger Zelazny. Ovviamente, è grazie a Urania e al mondo meraviglioso delle copertine di Karel Thole che mi sono avvicinato alla fantascienza: l’ABC della fantascienza (Asimov, Bradbury, Clarke), Robert Heinlein, Robert Sheckley, Frederic Brown, Fritz Leiber, Theodore Sturgeon, Richard Matheson… Oggi seguo ancora Urania e trovo ammirevole la gestione di Franco Forte, che ha pubblicato autori del calibro di Ian McDonald, Charles Stross, Alastair Reynolds… Certamente, non c’è più il fascino dell’attesa e della ricerca, che pervadeva i miei pellegrinaggi all’edicola e alle bancherelle, soprattutto durante le vacanze estive. Erano altri tempi e io ero un ragazzino. Comunque è bello che Urania festeggi i suoi 70 anni! Convengo con te che potrebbe investire un po’ di più nella comunicazione sui social e rendere il blog un po’ più accattivante. Nel complesso, però, non posso lamentarmi. Più in generale, anche se la compianta Editrice Nord ha lasciato un vuoto incolmabile in tutti gli appassionati del genere, bisogna riconoscere che oggi l’offerta è molto valida. Oltre a Urania, ci sono Delos Digital, Zona 42, Hypnos, Edizioni 451, Fanucci… Anche per questo non posso lamentarmi.

[@FenPaoloDer]

possiedo i primi 1400 numeri e li leggo tutt'ora molto volentieri.

[@brokenstories]

un vero patrimonio!

[@danielesegalla3412]

Caro Flavio, complimenti per i tuoi video su Urania, scoperto da un mio amico negli anni mitici del 1970-1980, ti chiedo un aiuto, se puoi su un raccontino che riguardava la sopravvivenza di un gruppo di elettrodomestici in assenza del padrone! E poi un altro: racconto di vita di una barista

[@brokenstories]

non ne ho la minima idea, sorry

[@AldoLuigiMancusi]

Ho smesso di comprare Urania poco dopo l'arrivo di Franco Forte, non esattamente un genio che, suo malgrado, si è trovato a essere successore dell'immortale Montanari, un mito a cui non finirò mai di dire GRAZIE per avere ripubblicato senza tagli alcuni capolavori dell'era Fruttero Lucentini

[@Silere22]

Perdonami, ma da quando Urania ha smesso di "tagliare" parte dei libri?

[@filfil2733]

Ho 48 anni e leggo SF da almeno 35, quindi ne ho letta di ogni tipo, dalla space opera degli anni '30 al solarpunk dell'ultimo periodo. Di Urania ovviamente tanti e continuo a comprarli anche se non tutti i mesi. Più che altro le testate "figlie": Urania collezione e Jumbo. Mi trovi d'accordo con la tua analisi sul poco appeal che ha ultimamente. Nota a margine: Per quel che mi riguarda la collana a cui sono più legato e che cerco sempre sulle bancarelle con scarsissimi risultati sono i Cosmo Oro della Nord.

[@brokenstories]

quelli è più difficile reperirli in effetti. Tirature più basse!

[@archetipo70]

Le tue critiche ad Urania sono assolutamente fondate, ma colgono nel segno se consideriamo i volumetti che troviamo nell'usato, ovvero gli Urania degli anni pre-Lippi. Oggi Urania ha sfidato la resistenza degli appassionati e si fa pagare un pò di più rispetto ai suoi standard storici, ma i vantaggi sono evidenti: non ci sono più tagli, vengono proposte nuove traduzioni, le saghe vengono pubblicate per intero e ne vengono pubblicate di nuove. Inoltre Franco Forte ha implementato una sinergia tra edicola e libreria che sta funzionando, ci sono collane come Urania Jumbo e gli Oscar Draghi Urania che hanno permesso finalmente di superare il limite soffocante della foliazione da edicola e di poter presentare opere corpose come la saga di Rama di cui tu stesso hai parlato, oppure la saga della Rivelazione di Reynolds o la prima trilogia della serie della Cultura di Iain Banks. Poi è chiaro che il fantasy ha numeri migliori, basta osservare gli scaffali delle librerie ed il rapporto sovverchiante a favore del fantasy rispetto alla fantascienza in una collana come Oscar Fantastica. Ma l'Urania tagliuzzata per far stare Asimov in edicola è per fortuna un ricordo di almeno trent'anni or sono.

[@JaxGala1]

Mi ritrovo molto nel commento di Roberto Rossi qua sotto al quale aggiungo anche due punti: 1. la generale emorragia di lettori (che forse solo la pandemia ha un pochino rallentato) e in particolare di lettori giovani; 2. La caduta delle edicole. Ormai in edicola non ci si va quasi più manco a comprare il giornale, figuriamoci una serie di libri ogni due settimane che non ha nomi di punta (in media) e che, confermo, è spesso associata alle bancarelle o agli scaffali di tuo zio o tuo padre (che tra un pochino diventeranno gli scaffali di tuo nonno visto il passare del tempo). Oltretutto libri che si trovano SOLO in edicola, perché non mi pare di averli visti mai in libreria. Da questo punto di vista qualcosa deve cambiare, a meno che ad Urania non vada bene così e visto che sono in piedi da 70 anni probabilmente han ragione loro. P.s. perché la fantascienza non viene quantomeno fatta leggere nelle scuole all'ultimo anno? In fondo è una parte fondante della letteratura del secondo novecento, eppure....

[@robertorossi9312]

A mio parere, il declino della narrativa SF in generale e di Urania in particolare potrebbe avere diverse ragioni, tra cui, in ordine sparso 1) anagrafica (guardiamoci in faccia: il passare degli anni appanna il gusto per la meraviglia e la capacità di padroneggiare la tecnologia che della SF è una componente essenziale quindi i vecchi appassionati la gustano meno). 2) la disillusione: abbiamo meno fiducia del futuro, nella scienza e nella tecnologia di un tempo (o di quando eravamo giovani): è qualcosa che è presente sin dagli albori della SF (talune opere di Wells) ma che dopo la bomba atomica è diventato sempre più importante 3) il supporto: la SF è il genere del futuro, del possibile, ma la carta stampata - e forse la parola scritta in generale - non è più lo strumento narrativo del futuro, ma, al massimo, del presente e del passato. 4) tanta altra roba che non so individuare. A mero titolo informativo e per mettere la mia opinione nella giusta prospettiva: il mio tipo di SF preferito è quella "di esplorazione": i personaggi arrivano in un certo posto nello spazio (se vuoi, laddove nessuno è mai stato prima, come inizia la serie classica di Star Trek) o nel tempo, scoprono o si imbattono in qualcosa e... Oggi che si possa arrivare in un posto sconosciuto, specie, per esempio un pianeta, è molto più difficile da credere che negli anni '50, '60. Poi leggo anche altra SF, ovvio. Quella che mi interessa meno è quella sociologica, ma leggo anche quella.

[@riccardovannozzi568]

Perché non farne una versione con audiolibro.

[@brokenstories]

Di tutti gli Urania?

[@IMitidelTuboIlarioGobbi]

Sai, purtroppo nelle bancarelle trovo soltanto alcuni episodi della saga di un autore, mi monta il nervoso ad avere una serie incompleta e non li prendo :(

[@brokenstories]

io sì, magari con gli anni li trovo tutti...

[@giovanbattistamilani5000]

Pari pari come te. Stessa ricerca spasmodica sulle bancarelle SFHorror, stessi autori letti all'epoca. Chooky, L'anomalia, Ciò che uscì dal Lago Michigan. Il ritorno a Urania, per quanto mi riguarda, ha attraversato tutta la vita, in maniera ciclica. Concordo su tutto quello che hai detto.

[@brokenstories]

Devo recuperare Chooky

[@paoloconsoli9999]

Io non ho ancora capito, dai vari lanci pubblicitari, se questa edizione celebrativa proporrà opere integrali o sforbiciate. Comunque, da non conoscitore del mondo di Urania, ho sempre trovato irresistibili le sue copertine. :)

[@brokenstories]

presumo integrali, dai

[@nicolapedone7555]

Non ho mai letto Urania, qualcuno può consigliarmi alcuni titoli da leggere? Grazie

[@brokenstories]

La collana Urania 70 attualmente in via di pubblicazione come precisato nel video è senz'altro un la buona selezione di titoli. Prova con questi.

[@nicolapedone7555]

@@brokenstories grazie!

[@valentinolucadello2578]

perfettamente d'accordo .cmq compro ancora urania come aquisto il caro vinile il problema mio sarà quando passerò a miglior vita quelli che erediterà tutto questo spero non portano il tutto alecocentro. 😫🤣

[@MetaBassy]

Guardando e asoltando sento una vena di indignazione e non capisco perché. Magari è solo un modo di parlare

[@brokenstories]

Nessuna indignazione

[@MrHarvester82]

PIAZZA ARBARELLO SEMPRE NEI NOSTRI CUORI Sì, comunque è vero tutto, è valido anche per me che son dell'82. Quasi sempre presi lì o in via Po e basta. Perchè tanto sono 1 euro e 50. Perchè non prendo i nuovi? Per lo stesso motivo per il quale mi devono tirare con le pinze a sentire un gruppo rock o metal post 2000. Perchè credo fermamente che viviamo in un'epoca disgraziata, una delle peggiori forse dove capitare e se devo spendere il mio tempo a leggere / ascoltare qualcosa, meglio affidarsi a ciò che è più probabile sia valido. Poi le ciofeche c'erano anche negli anni 70 eh, per carità. Però di meno. Molto di meno.

[@cristianozecchin4255]

Non Frank Herbert... James HErbert!!

[@brokenstories]

Lapsus, sorry

[@cristianozecchin4255]

@@brokenstories per il resto interessante disamina... un paio di critiche secondo me costruttive!! (la distribuzione in edicola forse è da rivedere? il sito/blog, anche se... guardiamo un po i siti che ci sono nell'editoria...vedi tanti altri....)