VALLE DEI TEMPLI UNESCO TEMPIO DELLA CONCORDIA AKRAGAS n

TEMPIO della CONCORDIA, Calendario Astronomico Equinoziale (albe e tramonti) V secolo a.C. Antica Akragas oggi Agrigento Sicilia Sikelìa
(Tramonto Equinoziale con "Madreterra", testo e musica del maestro Vincenzo Spampinato, Inno ufficiale della Sicilia
Tempio Siceliòta nella
Valle dei Templi Patrimonio UNESCO tempio di Giunone tempio di Ercole tempio di Giove Tempio di Zeus tempio dei Dioscuri tempio di Demetra tempio di Apollo Telamone Porto Empedocle filosofo Empedocle Esseneto Luigi Pirandello Andrea Camilleri
ESSENETO, il più grande velocista delle Antiche Olimpiadi!
(Diodoro Siculo, Biblioteca Storica, libri XII e XIII)
Esseneto di Akragas (Agrigento) nel 412 a.C. vinse più volte nella corsa dello "STADION", una gara di velocità in un percorso di 192 metri circa. Lo "stadion" era la gara più prestigiosa. Chi vinceva, veniva spesso considerato come il vincitore degli interi Giochi e l'olimpiade prendeva il nome del vincitore della corsa dello "stadion", il quale doveva accendere il fuoco dei giochi successivi. Per ben quattro olimpiadi Esseneto fu il vincitore assoluto di questa disciplina. Diventò così famoso che al suo rientro gli agrigentini lo accolsero con grande entusiasmo e grande fervore. Si racconta che per il vincitore che tornò in patria, venne creato un ingresso della città mai attraversato da altri, si abbatté un pezzo di muro di cinta e si creò un varco apposta per il grande campione delle Olimpiadi. Si racconta che, quando Esseneto entrò in città, venne accompagnato da 300 bighe di cavalli bianchi e furono celebrate feste in suo onore per diversi giorni. (Diidoro Siculo, libri XII-XIII)
EMPEDOCLE (ca.492 - ca.432 a.C.)
È stato un filosofo e politico siceliota, vissuto nel V secolo a.C. ad Akragas (oggi Agrigento a 45 km da Caltabellotta).
Fu il più importante filosofo naturalista prima di Socrate. All'attività di maestro pensatore, aggiunse anche quella di medico e taumaturgo, al punto che la sua figura divenne leggendaria. Partecipò alla vita politica della sua città dalla parte della libertà democratica contro l'oligarchia e i tiranni. Condusse una vita da girovago in Sikelia (oggi Sicilia), Magna Grecia e nel Peloponneso, dormendo in ogni luogo, specialmente sulla spiaggia. La sua morte è misteriosa: si racconta che si sia gettato nell'Etna per farsi credere un dio. Nel poema sulla Natura, Empedocle espone la sua concezione cosmologica, cercando la ragione del divenire come mescolanza e dissoluzione delle quattro radici di tutte le cose, che egli identifica negli elementi ultimi della realtà: fuoco, acqua, terra e aria. Empedocle diceva che il divenire è determinato dall'azione di due forze opposte, l'Amore che tende a unire gli elementi e l'Odio che tende a dividerli. L'azione di queste forze genera i cicli cosmici. Quando domina solo l'Amore si ha la perfetta unità e armonia di tutte le cose in cui non c'è nessuna distinzione. L'Odio invece separa questa unità e fa sorgere così le cose particolari del mondo e conduce poi alla dissoluzione delle cose e al caos, finché l'Amore non interviene a invertire la tendenza per ripercorrere il ciclo. Nel poema Purificazioni, Empedocle sostiene la teoria della metempsicosi con la quale si attua la legge di giustizia che esige l'espiazione delle colpe. Nell'esprimere il suo pensiero Empedocle mostra una grande forza poetica, come si rileva dai suoi scritti. Empedocle sintetizza alla perfezione anche il mio modo di pensare. Geniale precursore del pensiero moderno e molto vicino alle filosofie orientali.