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Bellissima questa romanza della Bohème pucciniana, cantata dal basso Ezio Pinza nei panni del filosofo Colline. Questi decide di impegnare la propria zimarra, cioè il suo pastrano, al Monte di Pietà, al fine di raggranellare un po’ di denaro e poter in qualche modo lenire le sofferenze dell’amica Mimì, irrimediabilmente malata. Questo gesto di generosità, è particolarmente commovente, perché non solo prelude alla morte di una persona cara, ma viene vissuto come la fine della spensierata età giovanile.