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Bancarotta fraudolenta, falso in bilancio e truffa allo stato. 3 reati gravissimi di cui deve rispondere la ministra del turismo del governo Meloni Daniela Santanché, ma di cui nessuno parla più. Tutti distratti dalla guerra tra ebrei e palestinesi.
Allora giusto per non perdere di vista la logica e l’etica, vi propongo un ripasso sulle dimissioni dei ministri dei passati governi, cominciando proprio da quelli presieduti da Silvio Berlusconi, amato pigmalione della pitonessa senza vergogna.
Renato Ruggiero, Claudio Scajola, Giulio Tremonti, Domenico Siniscalco, Roberto Calderoli, Francesco Storace, Aldo Brancher, Sandro Bondi,
Nunzia De Girolamo.
Passiamo adesso ad altre dimissioni di ministri di altri governi
Clemente Mastella, Josefa Idem, Maurizio Lupi, Claudio Terzi di Sant’Agata, Federica Guidi.
Tralascio le ministre renziane Bonetti e Bellanova dimessesi per far cadere il governo Conte 2.
Per non dire le dimissioni bizzarre del grillino Lorenzo Fioramonti, che a dicembre 2019 ha lasciato l’incarico di ministro della Scuola solo perché sosteneva di non essere riuscito ad ottenere i fondi per l’università e la ricerca che aveva promesso in campagna elettorale.
Ebbene, nell’attuale governo Meloni abbiamo Daniela Santanchè che lo ribadiamo, è indagata da ormai un anno per bancarotta fraudolenta, falso in bilancio e ultimamente anche di truffa ai danni dello Stato per la gestione delle sue aziende, e nessuno l’ha ancora fatta dimettere da ministro del turismo.
Cosa deve accadere ancora per la salvaguardia della dignità di questo Paese agli occhi dei cittadini e del mondo?