Vigevano, il Pd: "Rendiamo gratuita la mensa scolastica"

Mense gratuite per i bambini residenti a Vigevano e più controlli sul cibo avanzato dai bambini, che non potranno più portarsi il panino da casa. Sul tema è tornato a dare battaglia il Partito democratico nel consiglio comunale di giovedì sera, in cui è stato approvato il nuovo regolamento sul servizio di ristorazione, in vigore dal prossimo anno scolastico.
Gli esponenti di opposizione, nell’esprimere la loro contrarietà al regolamento, si sono detti preoccupati che le tariffe possano aumentare con il nuovo bando. Come ha sottolineato il capogruppo del Pd in consiglio, Alessio Bertucci, “la mensa nelle scuole deve essere un momento educativo” e, come tale, deve essere gratuita. Bertucci ha fatto l’esempio di altre città, come la vicina Rozzano, che hanno reso gratuito il servizio mensa nelle scuole.
Una delle novità contenute nel nuovo regolamento sulla mensa scolastica a Vigevano è anche il menù imposto. Vale a dire, chiunque porti il cibo da casa e decida di rinunciare al servizio mensa non potrà più aderire, fino all’inizio dell’anno scolastico successivo.
Il Pd chiedeva il doppio menù, per dare un’alternativa ai bambini che non mangiano ciò che viene offerto a loro o, in alternativa, di consentire a loro di portarsi il panino da casa. Questo per prevenire il rischio di sprechi ulteriori di cibo, rifiutato e avanzato dagli utenti. A tal proposito, i dem chiedevano di monitorare i cibi scartati dai bambini, anche attraverso una raccolta dati. Un concetto ribadito anche dal consigliere Giuseppe Squillaci, del gruppo “Forza Italia PPE Vigevano 2025”, che chiedeva controlli periodici.
Ma dal Comune hanno fatto sapere che il doppio menù significherebbe acquistare più derrate alimentare e un ulteriore aumento dei costi, già lievitati per i rincari delle materie prime. Inoltre la qualità del cibo viene monitorata da un agronomo alimentare. Mentre il menù viene stabilito da Ats e non può variare in base ai gusti dei bambini.
Per quanto riguarda infine l’ipotesi che il cibo venga rifiutato dagli utenti, il Comune ha fatto sapere che nel capitolato di appalto sulla mensa verrà richiesto al gestore un progetto di gestione degli scarti e del loro successivo riutilizzo.