Complimenti.

non si sente niente

Mamma mia che strage di Genova dopo la torre che crolla e Poi anche il ponte

REPTILIAN

complimenti Elisabetta

Dov'era la Confindustria di Genova quando la pubblica amministrazione degli Anni Cinquanta, pianificando la costruzione del viadotto autostradale, impose al progettista di prevedere solo undici appoggi a terra per un viadotto lungo quasi 1200 metri? Si vuole dimenticare che l'assurda curva a destra che il viadotto compie subito dopo l'uscita dal tunnel di ponente dipese dal preciso scopo di salvaguardare gli stabilimenti industriali sottostanti? Si finge forse di non sapere che anche il suddetto tunnel fu tracciato in modo da non danneggiare gli insediamenti industriali dell'Italsider e perciò l'uscita fu spostata a nord di settecento metri? Il 14 Agosto del 2018, pochi istanti dolo il crollo dell'opera del Morandi, Genova ha scoperto la smisurata importanza di quel viadotto, mentre all'epoca in cui fu impostato il suo progetto ogni altra cosa situata fra le due colline ebbe in confronto ad esso un'importanza incomparabilmente maggiore. Non fu accettato l'abbattimento, neanche parziale, di alcunché fosse stato già costruito o in funzione in tutto il percorso: i palazzoni dei ferrovieri, i capannoni dell'Ansaldo, la spianata con venti binari e persino il muretto di confine fra via Fillak e l'area ferroviaria testè rammentata. Fosse stata adoperata una misura anche minima di ragionevolezza da parte di tutti (imprese locali, proprietari di immobili, ferrovie, ...), il progettista avrebbe potuto disegnare un "ponte normale", concepito secondo principi consolidati dell' ingegneria, ossia con campate di breve lunghezza sorrette da numerosi e robusti pilastri. Un viadotto con siffatte caratteristiche sarebbe durato per almeno un altro secolo e mezzo e oggi Genova non si troverebbe nelle disgraziate condizioni in cui si versa. Invece, niente da fare! Campate lunghe 250 metri, sostegni impossibili ottenuti costringendo il cemento armato a subire sforzi contro la sua natura, pilastri che, per potersi appoggiare al terreno, dovettero rispettosamente accontentarsi dello spazio rimasto (vedasi via Fillak, in cui la grande "A" fu "incastrata" fra i palazzoni e il muro delle ferrovie, lasciando addirittura un'apertura in mezzo dimensionata apposta per non restringere la carreggiata neanche di un solo centimetro!), e addirittura il mirabolante equilibrismo costruttivo che permise di disporre tutte le campate senza neppure pretendere la temporanea interruzione delle movimentazioni ferroviarie! Gli unici che hanno diritto di piangere e di accusare sono i familiari delle vittime. Nessun altro!

Sono interessato a sapere se c'è qualche panificio che cerca un lavoratore dipendente fornaio. Grazie

salve, sono mauro gori, colui del ic centro storico che ha scritto la relazione su questo progetto,per la precisione la 3 b, quella classe a cui non avete fatto entrare nel porto a causa dello sciopero, ora ditemi, perche una società oi quattrini e con un importanza politica tale dovrebbe offendersi perche un bimbo ha effettivamente scritto quello che è successo? avreste potuto fare piu bela figura ignotandola, o meglio chiederci ulteriori spiegazioni per il futuro, invece di comportarvi come bimbini offesi. ah p.s. quanti soldi avete dato alla dirigente per farli fare quella interminabile ramanzina? o forse è vostra socia? cordiali saluti, attendo una risposta.

...che bella persona Stefano Colli Lanzi. determinata e rispettosa delle PERSONA