Пікірлер
@marcellovacca3155
@marcellovacca3155 2 күн бұрын
Mah...
@helgazubiz1750
@helgazubiz1750 11 күн бұрын
Non riesco ad apprezzarlo. Non riesco
@gianlucamattei264
@gianlucamattei264 14 күн бұрын
❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤
@silvanocremonese4835
@silvanocremonese4835 2 ай бұрын
Ci illumina di immenso.
@levoni81
@levoni81 2 ай бұрын
Cattivo e nasale, manca vitalità
@luigiarcuri3098
@luigiarcuri3098 3 ай бұрын
Ma per favore! Leopardi si rigirerà nella tomba ascoltando questa lettura. Bene è un patetico inganno.
@alee8685
@alee8685 5 ай бұрын
Per qualche tempo la sapevo tutta a memoria
@adamelcore9881
@adamelcore9881 6 ай бұрын
Carmelo nel declamare le poesie è particolare, scarso direi. Non credo che il poeta la leggesse così, né l'abbia pensata in questo modo
@MaurizioCortini-em2fu
@MaurizioCortini-em2fu 6 ай бұрын
Questo ascolto è un viaggio all'interno di se stessi. Capolavoro assoluto sia la poesia che l'interpretazione
@antoniomaccora593
@antoniomaccora593 9 ай бұрын
Se fosse recitato con tono normale si potrebbe seguire il bellissimo testo del Leopardi piuttosto che essere distratti dal gracidare di Bene.
@luigiarcuri3098
@luigiarcuri3098 3 ай бұрын
Parole sante!
@fabriciocalvero473
@fabriciocalvero473 10 ай бұрын
Bella poesia
@g.c.9904
@g.c.9904 10 ай бұрын
Preferisco questa interpretazione a quella di Foà. Foà sembra raccontare una Fiaba a un bambino. Bene alterna apatia e disperazione.
@caroline.m.barbosa
@caroline.m.barbosa Жыл бұрын
Cast: Giulietta Simionato (Isabella), Cesare Valletti (Lindoro), Mario Petri (Mustafà), Marcello Cortis (Taddeo); Carlo Maria Giulini (Direttore)
@carlofosco7211
@carlofosco7211 Жыл бұрын
Sembra un dilettante....
@Roberto-dc5tb
@Roberto-dc5tb Жыл бұрын
Leopardi Genio assoluto, esprimere in pochi versi la condizione umana
@tizianofumi9102
@tizianofumi9102 Жыл бұрын
E un grande!!!
@martineden80
@martineden80 Жыл бұрын
C’è molto dei Fratelli Karamazov qui ❤️
@giuseppealfano9727
@giuseppealfano9727 Жыл бұрын
XXIII CANTO NOTTURNO DI UN PASTORE ERRANTE DELL’ASIA Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, Silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai, Contemplando i deserti; indi ti posi. Ancor non sei tu paga Di riandare i sempiterni calli? Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga Di mirar queste valli? Somiglia alla tua vita La vita del pastore. Sorge in sul primo albore Move la greggia oltre pel campo, e vede Greggi, fontane ed erbe; Poi stanco si riposa in su la sera: Altro mai non ispera. Dimmi, o luna: a che vale Al pastor la sua vita, La vostra vita a voi? dimmi: ove tende Questo vagar mio breve, Il tuo corso immortale? Vecchierel bianco, infermo, Mezzo vestito e scalzo, Con gravissimo fascio in su le spalle, Per montagna e per valle, Per sassi acuti, ed alta rena, e fratte, Al vento, alla tempesta, e quando avvampa L’ora, e quando poi gela, Corre via, corre, anela, Varca torrenti e stagni, Cade, risorge, e più e più s’affretta, Senza posa o ristoro, Lacero, sanguinoso; infin ch’arriva Colà dove la via E dove il tanto affaticar fu volto: Abisso orrido, immenso, Ov’ei precipitando, il tutto obblia. Vergine luna, tale E’ la vita mortale. Nasce l’uomo a fatica, Ed è rischio di morte il nascimento. Prova pena e tormento Per prima cosa; e in sul principio stesso La madre e il genitore Il prende a consolar dell’esser nato. Poi che crescendo viene, L’uno e l’altro il sostiene, e via pur sempre Con atti e con parole Studiasi fargli core, E consolarlo dell’umano stato: Altro ufficio più grato Non si fa da parenti alla lor prole. Ma perchè dare al sole, Perchè reggere in vita Chi poi di quella consolar convenga? Se la vita è sventura, Perchè da noi si dura? Intatta luna, tale E’ lo stato mortale. Ma tu mortal non sei, E forse del mio dir poco ti cale. Pur tu, solinga, eterna peregrina, Che sì pensosa sei, tu forse intendi, Questo viver terreno, Il patir nostro, il sospirar, che sia; Che sia questo morir, questo supremo Scolorar del sembiante, E perir dalla terra, e venir meno Ad ogni usata, amante compagnia. E tu certo comprendi Il perchè delle cose, e vedi il frutto Del mattin, della sera, Del tacito, infinito andar del tempo. Tu sai, tu certo, a qual suo dolce amore Rida la primavera, A chi giovi l’ardore, e che procacci Il verno co’ suoi ghiacci. Mille cose sai tu, mille discopri, Che son celate al semplice pastore. Spesso quand’io ti miro Star così muta in sul deserto piano, Che, in suo giro lontano, al ciel confina; Ovver con la mia greggia Seguirmi viaggiando a mano a mano; E quando miro in cielo arder le stelle; Dico fra me pensando: A che tante facelle? Che fa l’aria infinita, e quel profondo Infinito Seren? che vuol dir questa Solitudine immensa? ed io che sono? Così meco ragiono: e della stanza Smisurata e superba, E dell’innumerabile famiglia; Poi di tanto adoprar, di tanti moti D’ogni celeste, ogni terrena cosa, Girando senza posa, Per tornar sempre là donde son mosse; Uso alcuno, alcun frutto Indovinar non so. Ma tu per certo, Giovinetta immortal, conosci il tutto. Questo io conosco e sento, Che degli eterni giri, Che dell’esser mio frale, Qualche bene o contento Avrà fors’altri; a me la vita è male. O greggia mia che posi, oh te beata, Che la miseria tua, credo, non sai! Quanta invidia ti porto! Non sol perchè d’affanno Quasi libera vai; Ch’ogni stento, ogni danno, Ogni estremo timor subito scordi; Ma più perchè giammai tedio non provi. Quando tu siedi all’ombra, sovra l’erbe, Tu se’ queta e contenta; E gran parte dell’anno Senza noia consumi in quello stato. Ed io pur seggo sovra l’erbe, all’ombra, E un fastidio m’ingombra La mente, ed uno spron quasi mi punge Sì che, sedendo, più che mai son lunge Da trovar pace o loco. E pur nulla non bramo, E non ho fino a qui cagion di pianto. Quel che tu goda o quanto, Non so già dir; ma fortunata sei. Ed io godo ancor poco, O greggia mia, nè di ciò sol mi lagno. Se tu parlar sapessi, io chiederei: Dimmi: perchè giacendo A bell’agio, ozioso, S’appaga ogni animale; Me, s’io giaccio in riposo, il tedio assale? Forse s’avess’io l’ale Da volar su le nubi, E noverar le stelle ad una ad una, O come il tuono errar di giogo in giogo, Più felice sarei, dolce mia greggia, Più felice sarei, candida luna. O forse erra dal vero, Mirando all’altrui sorte, il mio pensiero: Forse in qual forma, in quale Stato che sia, dentro covile o cuna, E’ funesto a chi nasce il dì natale.
@mauroV550
@mauroV550 Жыл бұрын
👍🕊️✨💞 Carmelo Bene, l'essere "cupo", l'uomo ombra che dà l'essenza alla Luce
@Steven-lm5kc
@Steven-lm5kc Жыл бұрын
Meglio quella recitata da Arnoldo Foà
@davide6656
@davide6656 Жыл бұрын
Associo Carmelo Bene a Caravaggio, come associo Caravaggio a Carmelo Bene. Due giganti che solo tra loro possono comprendersi tra loro e tra noi.
@Cristina.V.58
@Cristina.V.58 Жыл бұрын
Meraviglioso…. ❤❤❤👏👏👏
@francescoc.6592
@francescoc.6592 Жыл бұрын
visto cosìmi sembrano tanto delle prese per il culo ste cose
@santebini449
@santebini449 Жыл бұрын
Io non so se c'è o ci fa. Roba da prenderlo a calci nel culo per lo scempio che fa di questa bellissima poesia. Mai sopportato questo individuo.
@Roberto-dc5tb
@Roberto-dc5tb 2 жыл бұрын
L'approdo finale di ogni filosofia di ogni tempo.
@iactaaleaesto
@iactaaleaesto 2 жыл бұрын
Semplicemente perfetto, unico ed inimitabile!
@giuliorenzobighin8165
@giuliorenzobighin8165 2 жыл бұрын
Come una eco di flusso coscienziale in un continuum mirabile ed interiorizzato.Da applausi.
@antoniomugnano621
@antoniomugnano621 2 жыл бұрын
Il più grande friggitore d'aria della storia del teatro e del cinema italiano
@marcellovacca3155
@marcellovacca3155 7 ай бұрын
Olio d'oliva o di semi?
@michevicus2987
@michevicus2987 7 ай бұрын
​​@@marcellovacca3155 battuta meravigliosa, la tua!
@marcellovacca3155
@marcellovacca3155 7 ай бұрын
​@@michevicus2987 Già. Però una lancia a favore di Bene la voglio spezzare. Oggi con KZbin si possono ascoltare praticamente tutti gli interventi che sono stati registrati di una persona. Ebbene, ascoltando molti interventi di alcuni grandi nomi spesso ci si può accorgere che avevano la tendenza a ripetere spesso le stesse cose, quasi come in un format che, più o meno involontariamente, sciorinavano. Beh, Bene non si ripete mai, almeno per quello che ho visto io. Aria fritta? Può darsi.
@prospectoful
@prospectoful 2 жыл бұрын
Ridicolo.
@cittadifonditube
@cittadifonditube 2 жыл бұрын
Non ho letto nulla di questo autore ma dai frammenti nei vari libri di psicanalisi che leggo mi incuriosisce molto
@antoniosenese9082
@antoniosenese9082 2 жыл бұрын
Non so proprio spiegare Deridda.
@_XY_
@_XY_ 2 жыл бұрын
Degli eterni giri Dell'essere mio frale Qualche bene avra fors altre A me la vita è male
@rosariarametta3873
@rosariarametta3873 2 жыл бұрын
Qualcuno si meraviglia dei pareri negativi sull'interpretazione di Carmelo Bene. L'attore priva la poesia di quel senso di confessione,di intimità del dialogo. È affettato e teatrale.Non si può sentire!
@_XY_
@_XY_ 2 жыл бұрын
👏👏
@alessandrarollo484
@alessandrarollo484 2 жыл бұрын
La grandezza
@yaelpalombo4604
@yaelpalombo4604 2 жыл бұрын
Voce dal sottosuolo sì
@vitoluigicampanile661
@vitoluigicampanile661 2 жыл бұрын
Ci sta male anche lui. Quando pensiamo all’amore, pensiamo al sentimento tra una donna e un uomo, come se fosse indispensabile questa forma, incatenati ad essa. Bastano due minuti per frantumare ogni inganno. Grazie Carmelo.
@ornellaguidotti3072
@ornellaguidotti3072 3 жыл бұрын
Non si potra' mai dire la verita' ad un'altra persona, senza averla detta prima a sé stessi.... e poi e' vero, almeno cosi' io penso, preferire la domanda alla risposta e scusa se dico grazie Federico
@alcidebava1854
@alcidebava1854 3 жыл бұрын
È alticcio ehhh.....🥂🥂🥂🥂🥂🥂. Mi moglie è un essere dolcissimo , ma scherziamo .. bravo cronista ..:. Doveva essere proprio ubriaco fradicio
@june.622
@june.622 3 жыл бұрын
La ricerca senza trovare. Sogno puro. Fellini era fantastico. Fellini è fantastico.
@michigun8784
@michigun8784 3 жыл бұрын
Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,1 silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai, contemplando i deserti; indi ti posi. 5Ancor non sei tu paga di riandare i sempiterni calli? Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga di mirar queste valli? Somiglia alla tua vita 10la vita del pastore. Sorge in sul primo albore move la greggia oltre pel campo, e vede greggi, fontane ed erbe; poi stanco si riposa in su la sera: 15altro mai non ispera. Dimmi, o luna: a che vale al pastor la sua vita, la vostra vita a voi? dimmi: ove tende questo vagar mio breve, 20il tuo corso immortale? [p. 89] Vecchierel bianco, infermo, mezzo vestito e scalzo, con gravissimo fascio in su le spalle, per montagna e per valle, 25per sassi acuti, ed alta rena, e fratte, al vento, alla tempesta, e quando avvampa l’ora, e quando poi gela, corre via, corre, anela, varca torrenti e stagni, 30cade, risorge, e piú e piú s’affretta, senza posa o ristoro, lacero, sanguinoso; infin ch’arriva colá dove la via e dove il tanto affaticar fu vòlto: 35abisso orrido, immenso, ov’ei precipitando, il tutto obblia. Vergine luna, tale è la vita mortale. Nasce l’uomo a fatica, 40ed è rischio di morte il nascimento. Prova pena e tormento per prima cosa; e in sul principio stesso la madre e il genitore il prende a consolar dell’esser nato. 45Poi che crescendo viene, l’uno e l’altro il sostiene, e via pur sempre con atti e con parole studiasi fargli core, e consolarlo dell’umano stato: 50altro ufficio piú grato non si fa da parenti alla lor prole. Ma perché dare al sole, perché reggere in vita chi poi di quella consolar convenga? 55Se la vita è sventura, [p. 90] perché da noi si dura? Intatta luna, tale è lo stato mortale. Ma tu mortal non sei, 60e forse del mio dir poco ti cale. Pur tu, solinga, eterna peregrina, che sí pensosa sei, tu forse intendi questo viver terreno, il patir nostro, il sospirar, che sia; 65che sia questo morir, questo supremo scolorar del sembiante, e perir della terra, e venir meno ad ogni usata, amante compagnia. E tu certo comprendi 70il perché delle cose, e vedi il frutto del mattin, della sera, del tacito, infinito andar del tempo. Tu sai, tu certo, a qual suo dolce amore rida la primavera, 75a chi giovi l’ardore, e che procacci il verno co’ suoi ghiacci. Mille cose sai tu, mille discopri, che son celate al semplice pastore. Spesso quand’io ti miro 80star cosí muta in sul deserto piano, che, in suo giro lontano, al ciel confina; ovver con la mia greggia seguirmi viaggiando a mano a mano; e quando miro in cielo arder le stelle; 85dico fra me pensando: - A che tante facelle? che fa l’aria infinita, e quel profondo infinito seren? che vuol dir questa solitudine immensa? ed io che sono? - 90Cosí meco ragiono: e della stanza [p. 91] smisurata e superba, e dell’innumerabile famiglia; poi di tanto adoprar, di tanti moti d’ogni celeste, ogni terrena cosa, 95girando senza posa, per tornar sempre lá donde son mosse; uso alcuno, alcun frutto indovinar non so. Ma tu per certo, giovinetta immortal, conosci il tutto. 100Questo io conosco e sento, che degli eterni giri, che dell’esser mio frale, qualche bene o contento avrá fors’altri; a me la vita è male. 105O greggia mia che posi, oh te beata, che la miseria tua, credo, non sai! Quanta invidia ti porto! Non sol perché d’affanno quasi libera vai; 110ch’ogni stento, ogni danno, ogni estremo timor subito scordi; ma piú perché giammai tedio non provi. Quando tu siedi all’ombra, sovra l’erbe, tu se’ queta e contenta; 115e gran parte dell’anno senza noia consumi in quello stato. Ed io pur seggo sovra l’erbe, all’ombra, e un fastidio m’ingombra la mente; ed uno spron quasi mi punge 120sí che, sedendo, piú che mai son lunge da trovar pace o loco. E pur nulla non bramo, e non ho fino a qui cagion di pianto. Quel che tu goda o quanto, 125non so giá dir; ma fortunata sei. [p. 92] Ed io godo ancor poco, o greggia mia, né di ciò sol mi lagno. Se tu parlar sapessi, io chiederei: - Dimmi: perché giacendo 130a bell’agio, ozioso, s’appaga ogni animale; me, s’io giaccio in riposo, il tedio assale? - 2 Forse s’avess’io l’ale da volar su le nubi, 135e noverar le stelle ad una ad una, o come il tuono errar di giogo in giogo, piú felice sarei, dolce mia greggia, piú felice sarei, candida luna. O forse erra dal vero, 140mirando all’altrui sorte, il mio pensiero: forse in qual forma, in quale stato che sia, dentro covile o cuna, è funesto a chi nasce il dí natale.
@riccardozeggio1606
@riccardozeggio1606 3 жыл бұрын
Grande interpretazione!
@robertomasin1484
@robertomasin1484 3 жыл бұрын
Io ci spero.. nel eterno ritorno..
@mariamele2731
@mariamele2731 3 жыл бұрын
Ius stm nguait
@guglielmospadaccini2090
@guglielmospadaccini2090 3 жыл бұрын
Genio
@altera.W
@altera.W 3 жыл бұрын
Troppo bravo. Unico.
@giantin353
@giantin353 3 жыл бұрын
Bello
@angelagallo6136
@angelagallo6136 3 жыл бұрын
Grandissimo
@seanmarshall7529
@seanmarshall7529 3 жыл бұрын
plachi il diverbio sulle capacita' d'attore di Carmelo, o qualsiasi altri... Compito loro e' di dare una interpretazione di un pensatore che scrivendo cerca di svelare domande alle risposte mai fatte... Ma Leopardi! sincronico a qualche acuto disaccordo nostro ci lambisce di quanta luce e pena! Grazie
@ranierorilke9791
@ranierorilke9791 3 жыл бұрын
Definizione di birignao nel vocabolario Treccani: Nel gergo teatrale, dizione ridicola e artificiosa, con pronuncia nasale e con vocali finali prolungate, eccessivamente enfatica, tipica di alcuni attori di teatro, e talvolta anche di cantanti di musica leggera. Vi ricorda qualcuno?
@pierluigicominotto631
@pierluigicominotto631 2 жыл бұрын
La definizione calza a pennello .Possiamo legittimamente utilizzarla in questo caso
@mariacasciaroli4270
@mariacasciaroli4270 3 жыл бұрын
Intressante recitazione emozionante!