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Пікірлер
@clamarant
@clamarant 8 сағат бұрын
Caro Andrea, sei stato un tantino prolisso ma ti riconosco la ragione. Una sacrosanta ragione. Si tratta di egemonia, magari partita coi jeans e arrivata al petrodollaro. E' ora che ci si scrolli di dosso qualcosa.
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente 8 сағат бұрын
@clamarant Grazie per il tuo commento. Ho cominciato a infastidirmi notando come loro, che hanno la fortuna d'avere il mondo ai loro piedi grazie all'essere nativi inglesi, abbiano cominciato a propormi i contenuti in italiano da AI… Cazzarola, hai 500k subscribers e vuoi pure quelli italiani, spagnoli, francesi…?! Uhm. Okay, lecito. Allora il problema siamo noi. Dobbiamo veramente smetterla di sentirci inferiori, isolati e di essere così esterofili! Basta. La prima cosa necessaria a cambiare è smetterla di guardarsi l'ombelico, in quanto italiani. Sì, il video è piuttosto lungo. Non è l'unico così, sul mio canale. I miei video sono così per scelta (anche se a 35 minuti ci sono arrivato poche volte): non taglio e parlo a braccio (e parlo molto: come mi vedi, sono, e ci tengo a non essere un prodotto da social). La ragione pratica è precisa: o faccio così o non avrei il tempo di farli, oltre a essere profondamente in disaccordo con la tendenza ormai conclamata di andare sempre più veloci in qualsiasi cosa. Naturalmente in questa mia convinzione c'è il risvolto della medaglia: il tempo altrui. Quasi nessuno è disposto ad ascoltarmi tanto a lungo… ma questo canale è nato per parlare di scrittura nel solco di riflessioni ragionate, non per diventare un influencer o chissà con quale megalomane ambizione. È per dialogare con chiunque sia disposto a parlare. La verità è che sto cominciando a provare gioia reale ogniqualvolta qualcuno riflette con me, nei commenti. Quindi sto ragionando su come procedere a vantaggio di tutti: di chi ascolta e mio. Posso ancora essere me stesso (senza cioè perdere centinaia di ore all'anno editando i miei video) e ciò nonostante dare un contenuto più… denso. La lunghezza non conta, se c'è densità - funziona come con i romanzi, direi.
@GianfrancoMilioli
@GianfrancoMilioli Күн бұрын
Buon lavoro.😊
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente Күн бұрын
@GianfrancoMilioli grazie!
@andreamassacesi
@andreamassacesi 2 күн бұрын
Non hai neanche la rottura di scatole di dover scrivere all'autore per avere chiarimenti su un termine o un passaggio, dato che l'autore sei tu! Purtroppo alcuni autori indipendenti hanno già iniziato a mettere in vendita su Amazon i loro testi tradotti automaticamente.
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente 2 күн бұрын
@andreamassacesi Esatto! Se non funziona, cambio io. Non devo chiedere! Forse chi non ha mai tradotto sul serio non afferra la grande differenza che fa. Sono moltissime le situazioni in cui è meglio cambiare. Traducendo all'inglese a volte faccio quasi una sorta di ulteriore revisione. Sì, ma al momento si capisce subito che non c'è una vera traduzione. Fra cinque anni? Uhm… Per me la scrittura creativa è troppo complessa per pensare ci sarà qualità in cinque anni, anche con la velocità delle AI. Direi che fra dieci, ecco, forse i traduttori (di narrativa) meno quotati avranno un serio problema d'impiego. Nota: difatti io credo che metterò una nota a fine descrizione del libro. Una cosa tipo: "The translation of this novel was done by the author and then edited by a professional English native speaker editor. This is not an AI translation." Penserò a come formularlo bene, ma chiarirò ogni dubbio su cos'hanno di fronte. (E ne ho pieno diritto, visto l'investimento in tempo - mio - e denaro - l'editor.)
@Osservatoredimondi
@Osservatoredimondi Күн бұрын
Non avendo mai tradotto sul serio so che c'è una bella differenza tra chi lo fa ogni tanto e chi è davvero traduttore. Una grandissima differenza. Sarebbe interessante sapere cosa ne pensano i madrelingua inglese di queste traduzioni automatiche
@andreamassacesi
@andreamassacesi Күн бұрын
@@Osservatoredimondi, gli errori li fanno anche i traduttori professionisti, e questo te lo posso assicurare. Perché essere traduttori professionisti non ti esime dai tempi stretti di lavoro, che magari si accettano per guadagnare (giustamente) di più, dalle distrazioni che possono capitare a chiunque o dalla scarsa familiarità con il genere di testo (saggistica, narrativa, narrativa di uno specifico genere) su cui si lavora. Per quanto riguarda le traduzioni automatiche, ovviamente un madrelingua inglese dovrebbe conoscere molto bene anche la lingua in cui la sua opera viene tradotta. Però potrei farti nome e cognome di un autore indipendente di lingua inglese, che ho scoperto casualmente su Amazon qualche settimana fa, che a distanza di pochi giorni ha pubblicato tutta la sua saga in tre o quattro lingue diverse, compreso l'italiano. Mi è bastato leggere l'estratto gratuito per capire che il lavoro era stato fatto in automatico.
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente Күн бұрын
@Osservatoredimondi Dipende molto da chi legge il testo, Mirco. La vera differenza tra un traduttore professionista e uno come me - un me del futuro, con alle spalle un paio di roma zi tradotti - è la duttilità data da una conoscenza ben più profonda della lingua d’arrivo (anche se non è madrelingua: sono certo che la mia amica traduttrice e interprete professionista saprebbe tradurre molto bene qualsiasi testo all’inglese, nonostante sia italiana; ma lei è veramente brava). Ribadisco, perché non è affatto un dettaglio: io sto lavorando per diventare *traduttore di me stesso*, che è una compito molto, ma molto più limitato (molto liù semplice, pur non essendolo affatto) di tradurre “testi” in un’altra lingua (e per questo si traduce verso la lingua madre, di solito, a meno che non si sia bilingue). E, comunque, l’incoraggiante risultato che ho ottenuto ha comportato mooolto lavoro (ribadisco, fino a sette passaggi, ma con certi brani anche più di dieci), tempi che un traduttore con deadline di consegna non può permettersi. E, aggiungo, uno che dà in pasto alle AI il testo e lo pubblica come viene non ha la più pallida idea di quanta differenza faccia. A me quello che fanno gli altri non interessa. So solo che ai miei romanzi ci tengo e pretendo che la loro traduzione sia all’altezza. Se ottenre il risultato mi costa tempo, studio, sudare sette camicie e alla fine pagare un madrelingua cifre abbordabili (ma per me importanti) affinché faccia il solo proofreading (servizio minimo che mi sono guadagnato con le sette camicie), be’, lo faccio. Le AI stanno a zero con la narrativa. Il risultato al momento è gravemente insufficiente. E DeepL è la migliore in circolazione al momento. Laciamo stare le altre…
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente Күн бұрын
@andreamassacesi Poco gli importa di ciò che scrive, mi sa…
@Osservatoredimondi
@Osservatoredimondi 2 күн бұрын
Deepl non lo conoscevo e per curiosità ho voluto provarlo su un mio testo. Hai ragione: il traduttore tende a semplificare. Ho provato la sezione scrittura assistita e i miei "assorbiti dal subconscio per poi slittare nella dimenticanza" e "Il ticchettio rimbalzava secco sulle pareti bianche, marcando con forza il suo essere araldo del tempo che passava e non tornava più" li ha cambiati in "assorbiti dal subconscio per poi essere dimenticati" e "Il ticchettio rimbalzava secco sulle pareti bianche, a indicare con forza che il tempo passava inesorabilmente senza poter essere più ripreso": stesso significato ma la letterarietà si è persa. Il Ragazzini l'ho pure io (dai tempi delle superiori) 😃
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente 2 күн бұрын
@Osservatoredimondi Quello è un primo problema, sì. Costante. La semplificazione, il suggerire costantemente traduzioni al ribasso. Ma ti ci abitui e comunque, per uno come me, importa molto il modo in cui nella versione "Write" cambia la struttura della frase. Il problema è che non soltanto semplifica, ma suggerisce anche cose sbagliate, travisa… È normale. Due frasi e già un mondo da correggere, come vedi. Un'altra cosa che fa in continuazione è cambiare verbi più letterari con verbi fraseologici: mi fa venire i nervi, ogni tanto (difatti il mio glossario sta crescendo, perché quello è un modo per tagliar le gambe all'eccessiva semplificazione). Ribadisco, se qualcuno pensa che le AI possano tradurre un testo di narrativa, be', non sa di cosa parla. (E DeepL è il traduttore di gran lunga più affidabile esistente al momento - se qualcuno pensa che lo sia ChatGPT, sbaglia della grossa; il secondo migliore è Google Translate, che fa dei casini inenarrabili… Ma a volte lo uso per comparare le due soluzioni, quando non sono affatto convinto di DeepL e della mia conoscenza). Poi DeepL ha anche i suoi lati molto positivi: ogni tanto mi suggerisce vocaboli e/o soluzioni notevoli, a cui non avevo pensato. Quindi è un buon strumento. Ma preso quel testo, dopo c'è taaanto lavoro. Proprio tanto. È una vera e propria traduzione fatta da una persona, la mia, che all'inizio viene velocizzata da uno strumento digitale impreciso e davvero poco affidabile. Scrivo di continuo suggerimenti. Se si occupassero di creare opzioni di un certo tipo (volte a impostare, faccio un esempio, che "he is/she is" venga sempre tradotto come "he's/she's") lo strumento sarebbe meno frustrante e renderebbe ancora più veloce l'inizio della traduzione. Invece è tutto "do not", "she is", eccetera. Passi metà del tempo a cambiare le cose che, se invece avessi tradotto a mano, avresti scritto subito come necessario. Insomma, tutto un mondo… Però resta il fatto che lo strumento mi aiuta a impostare il testo, con tutti i suoi limiti. Quindi per me è valido. Forse arriverà il giorno in cui lo metterò da parte. Ma non ne sono affatto sicuro, perché queste AI che usano LLM (modelli linguistici avanzati) migliorano tutto il tempo e, magari, quel giorno sarà più precisa e d'aiuto. Nota a latere: una lingua come l'inglese, che cambia più rapidamente di altre, necessita di un dizionario aggiornato. Il Ragazzini delle superiori, vista la nostra tenera età, è un po' troppo vecchio per essere considerato autorevole… 😅
@nicolabomentre9495
@nicolabomentre9495 4 күн бұрын
Che box e quello della nord mondi incrociati?merita?
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente 4 күн бұрын
@nicolabomentre9495 A me piacque abbastanza. Il che è tutto dire, perché io con le avventure che hanno troppo a che fare col mare non vado d'accordo. Era molto interessante l'ambientazione. Il cofanetto è bellissimo, grazie alle cover dei romanzi: ispirano molto senso del meraviglioso. Per vederne una foto è questo: www.amazon.it/ciclo-delluniverso-dei-mondi-incrociati/dp/8842908681 (è quello che ho io). A me Michael Scotto Rohan piace come scrittore. La sua trilogia dell'Inverno del Mondo la trovai ugualmente affascinante. Non è uno di quegli scrittori che ti fa star seduto sul bordo della sedia, in ansia, ma ha un nonsoché di originale. Ha una voce tutta sua… (Almeno, così me lo ricordo io: sono passati così tanti anni…)
@nicolabomentre9495
@nicolabomentre9495 4 күн бұрын
Ma quindi la folgoluce non ti ha preso per nulla?il 5 romanzo comunque chiude un arco narrativo penso di aver capito
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente 4 күн бұрын
@nicolabomentre9495 A me non prende per nulla il Brandon Sanderson odierno. A partire dalla scrittura, che considero insipida. Davvero banalotta. A cinquant'anni suonati la prosa è il 50% del piacere che la lettura mi dà (per tanti motivi; ovvero, non si commetta l'errore di credere che sia mera questione estetica). E la scrittura, purtroppo, se mi fa quell'effetto lì, m'impedisce di leggere migliaia di pagine. Non mi ci metto nemmeno. Ho iniziato "La via dei re" e l'ho abbandonato. Credo a pagina 300. Volevo che mi piacesse a tutti i costi… difatti di solito mollo molto prima. La stessa cosa m'è accaduta con Michael Fletcher: cercavo di capire cosa ci fosse di così bello… e l'ho mollato a pagina 250. Il mio scrittore di riferimento è Steven Erikson. Ora sto leggendo R. Scott Bakker e potrebbe diventare il mio secondo punto di riferimento, per quanto riguarda il fantasy. Se si paragona Sanderson a quei testi, si capisce anche perché lo considero molto più vicino allo YA che al fantasy per adulti. E a me lo YA non interessa affatto. (Per non parlare della prosa di Erikson e Bakker, specie del secondo, che la trasparenza di Sanderson se la sogna a colazione.) Ma, Nicola, sono io. Se Sanderson piace, avrà dei meriti. Mi piacerebbe fosse più chiaro cosa sta facendo e cosa rappresenta, però, perché dal mio punto di vista è bravissimo a fare quello che fa, ma non è un fantasy adulto con intenzione letteraria, che è ciò che interessa me. Sì, chiude un arco narrativo e, secondo Sanderson, lui aprirà il prossimo arco narrativo fra nove anni. (Vuol dire che ha dei piani precisi per il tempo che c'è nel mezzo. Chi lo sa cosa… Non lo seguo per davvero. Ascolto Booktuber di cui stimo il giudizio - con cui posso anche non essere d'accordo, ma mi piace come argomentano le cose e come leggono.)
@mattiapozzobon3557
@mattiapozzobon3557 4 күн бұрын
Io mi sono avvicinato a BS perché, una volta riaffaciatomi dopo molto tempo alla lettura del fantasy, ne sentivo molto parlare e mi son detto " se voglio essere sul pezzo bisogna che legga qualcosina di questo tizio"..poi ho trovato La Via dei Re a 9 euro al supermercato e il gioco era fatto: mi sono impelagato con una saga da 5 volumi e 1400 pagine ciascuno. Anche a mio avviso la prosa di BS è piuttosto piatta, molto funzionale e La Via dei Re mi ha annoiato per le prime 800 pagine. Non ci sono guizzi è tutto abbastanza statico. Ma, ma l'ambientazione e il fantomatico sistema magico (locuzione che non mi piace granché) con gli spren, è qualcosa di metafisico che mi ha solleticato anche a livello intellettuale. Parole di Luce è molto meglio risletto alla via dei re, e ingrana molto prima e la discesa e il climax mi hanno gasato non poco. Tra non molto inizierò Giuramento, il terzo volume, speriamo sia all'altezza del precedente. Sono d'accordo sul fatto che la scrittura, anzi, il narratore trasparente, sia più facile rispetto a una prosa più ricercata, tuttavia dissento rispetto al fatto che si tratti meramente di elencare azioni....forse nel caso BS è così, ma in realtà si tratta di entrare nella testa del personaggio portatore di PDV e vivere le vicende secondo il suo filtro psicologico, assaporare gli odori, i brividi, vivere i pensieri mischiati alle azioni e, farlo bene non è facile nemmeno questo, seppur più semplice di uno stile più autoriale. BS incarna forse al meglio lo spirito di questo tempo, purtroppo...
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente 4 күн бұрын
@mattiapozzobon3557 Sono contento ti dia soddisfazioni. Spero sia così fino alla fine. (Non sono riuscito ad arrivare a pagina 800 nemmeno lontanamente… Comunque, ribadisco: non ho detto che i suoi siano brutti libri. Per dirlo dovrei riuscire a finirli e la sua scrittura m'impedisce di farlo, perchè sono TAAANTE pagina. Se tu che avevi una forte motivazione ti sei annoiato fino alla pagina 800, capirai che uno come me, che si stufa molto presto…) Quello di cui parli tu, però, è la “scrittura immersiva”, non la scrittura trasparente. È probabile che Sanderson parli molto dello “show, don't tell” estremo del presente, quindi anche di immersivo. Ma parla anche di una prosa che non si noti, che è un concetto diverso rispetto all'immersivo. Ora non saprei ritrovare certi suoi video, ma ricordo distintamente alcune affermazioni chiare che parlavano in tal senso (molto vecchi, ormai… Davvero non saprei quali siano, anche perché erano pezzi in video più lunghi). Immersivo e trasparente, per me, sono due cose differenti.
@Osservatoredimondi
@Osservatoredimondi 4 күн бұрын
Disamina che in gran parte condivido. Su chi è Sanderson l'ho detto nel tuo altro video: più che scrittore è impresa. Tu dici che fa la prima stesura e poi la passa ad altri per rifinirla e visti i tanti ringraziamenti che fa nei suoi libri, penso che sia così (anzi, io dicevo addirittura che dei pezzi glieli scrivevano altri). Si tratta d'intrattenimento? Sì. Siamo dinanzi a qualcosa di commerciale? Sì. Anche se devo dire che ha qualcosa in più del solo intrattenimento e commerciale. Questo logicamente dipende da romanzo a romanzo: non paragonerei una Folgoluce o la prima trilogia dei Mistborn alla serie Skyward. Direi che c'è un prima Sanderson e un dopo Sanderson: un Sanderson all'inizio aveva qualcosa di diverso di quello venuto con l'essere conosciuto dal grande pubblico. Senza fare come Martin (della serie: aspetta e spera), preferirei meno uscite di questo autore ma che abbiano un qualcosa in più, che magari si sia più attenti a certi aspetti e dettagli, che si cerchi meno d'includere il più pubblico possibile (si può dire che la storia dell'inclusività ha rotto le scatole? E rifanno le fiabe, rivedono i miti, mettono le mani su D&D... e che 🏀🏀). Viste le capacità di Sanderson, parlando personalmente, non accetto che in momenti critici di una storia il protagonista si perda in pensieri amorosi per la tipa che gli piace, non importa se si tratta di uno ya (critica rivolta a Skyward e Gli Eliminatori); non accetto che ci siano personaggi che si mettano a parlare di peti sulle sedie o bisogni fatti nelle armature (cosa ancora più imperdonabile per me se si tratta di Folgoluce). Non m'importa se bisogna arrivare ai più giovani: parlare di peti e bisogni fisiologici fa schifo (purtroppo è una cosa non solo di Sanderson e dei libri, ma anche di altri generi, come le serie anime, a esempio Dragon ball Daima, dove Goku fa la cacca, non si lava e puzza). Poi c'è modo e modo: se si parla di ciò in certi situazioni (il degrado di una persona malata in certe condizioni) può avere un senso, ma così per fare divertire, per fare ridere, no: non fa divertire, non fa ridere. Ribadisco: fa schifo. E da autori con le capacità di Sanderson mi aspetto di più e di meglio. Posso apprezzare le tipologie delle sue storie (almeno in parte, se guardo le ultime uscite), ma queste cose non le accetto. Tutti i suoi libri sono cinque stelle? No. Assolutamente no. Per esempio, gli ultimi due romanzi delle serie Skyward sono da due stelle (generose): raggiungono la sufficienza. Anche se l'ultimo di questa serie mi ha abbastanza deluso: ha quegli elementi degli ya che non apprezzo. Si può dire che il dopo Sanderson è stato con lo sguardo abbastanza rivolto allo ya, cosa che il Sanderson della prima trilogia Mistborn non era. Sul modo di fare scrittura. Non è quello di cui hai parlato riguardo questo scrittore. Per me è altro e non riuscirei a farlo. O meglio, non vorrei farlo: piuttosto faccio altro. Perché quando faccio una cosa, la voglio far bene, voglio dare qualcosa di più. O almeno cerco di farlo (non è detto che riesca, ma l'impegno, il lavoro, ci sono). Brandon Sanderson è un buon scrittore, meglio all'inizio quando non aveva volto lo sguardo allo ya, ma non è al livello di Guy Gavriel Kay, sia come stile, sia come profondità. Perché Kay ha un che di poetico e una sintesi che a Sanderson manca: in un libro dice quello che altri dicono in tre o quattro. Spero Sanderson ritorni all'inizio, ritrovando quello che ultimamente ha perso. (Se qualcuno legge per la prima volta quello che ho scritto su Sanderson (Andrea lo sa già), io sono un lettore di Sanderson e ho letto tutto di quanto stato tradotto. Ma non sono un fan o un fanatico: il fatto che abbia apprezzato le sue storie, non significa che abbia perso il saper essere critico. Anzi, lo sono di più verso chi apprezzo, perché mi aspetto sempre il massimo, non mi accontento del compitino).
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente 4 күн бұрын
@Osservatoredimondi È evidente da anni… però i lettori pensano che sia un grande scrittore. Per me non lo è, proprio per le scelte che ha fatto e per come ora, che potrebbe invece permettersi di farne di opposte, addirittura peggiore le cose. Tu hai scritto che secondo te è "qualcosa di più" di uno scrittore. Secondo me, invece, così facendo è qualcosa "di molto meno". Comunque, ribadisco, a me la persona piace. Le sue scelte sono sue e non mi riguardano. Altra cosa, che invece ritengo grave, è passare l'idea di essere una sorta di genio con quel kickstarter del piffero, che invece è per me l'esatta dimostrazione che non è un genio, ma un venditore di pentole. E mi si può decantare la sua creatività quanto si vuole (ci sarebbe da discutere anche su quello, se continui e riciclare sempre lo stesso modo di crearle, le tue storie, ma lasciamo perdere…), ma dal punto di vista della scrittura vera Brandon Sanderson vale davvero poco al momento. Valeva di più agli inizi: era una vera promessa. Oggi è una delusione, anche per me. Vorrei veramente che il Re del Fantasy avesse tutt'altro spessore, specie perché ci si riferisce a lui come “adult fantasy”, che è la stessa cosa che scrivo io. Ai miei occhi è l'emblema di cosa non va nel fantasy oggi - assieme a George Martin, anche se quest'ultimo per motivi quasi opposti. Forse è ciò che non va della società del presente ed è ingiusto mettergli sulle spalle un simile carico. Sanderson, però, ha fatto delle scelte che supportano l'andazzo generale, addirittura lo fortificano… E io non potrò mai apprezzare una cosa del genere. Ciò detto, sono fermamente convinto che la mia opinione valga *uno* e non più di uno. Tanto quanto quella di altri. Quindi auguro ogni bene ai suoi affezionati lettori e tanta salute a lui. Lo so già da tanti anni che le cose che io desidererei per il mio amato, amatissimo genere fantasy non si avvereranno mai. Sono rassegnato.
@Osservatoredimondi
@Osservatoredimondi 4 күн бұрын
@@LoScrittoreDivergente Beh, Andrea, se sapessi che idea ho in generale degli imprenditori, sapresti che il mio proprio proprio non è un complimento (anche se, va precisato, ciò che critico è la mentalità odierna del fare imprenditoria, che ha poco rispetto per gli altri). All'inizio Sanderson era adult fantasy, ora ha virato più sullo ya; non è una scelta che apprezzo molto. Avrei capito di più se avesse fatto questa scelta all'inizio per crearsi un pubblico ampio; ora no. Quando parli del suo ultimo lavoro, quello che da diversi è considerato il peggiore, ti riferisci al quinto lavoro della Folgoluce? (che se ho ben capito bene è l'ultimo della prima metà della serie, dato che in totale dovrebbero essere dieci romanzi)?
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente 4 күн бұрын
@Osservatoredimondi Hai chiarito benissimo il tuo pensiero, Mirco. Sottolineavo semplicemente a cosa mi riferivo prima che tu commentassi il mio video; quell'essere "più di uno scrittore" suona come se Sanderson fosse addirittura meglio… Ma insomma, ci siamo capiti… e, in linea di massima, abbiamo la stessa idea - con le ovvie, sacrosante differenze. Sì, mi riferisco a “Wind and Truth”.
@nicolabomentre9495
@nicolabomentre9495 4 күн бұрын
Quando esce questa saga?
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente 4 күн бұрын
@nicolabomentre9495 "Wind and Truth" è il quinto romanzo della saga che inizia con "The Way of the Kings", tradotto in italiano come "La via dei re" - traduzione letterale del titolo, per una volta. Questo quinto è il romanzo conclusivo del "primo arco". Lo stesso Sanderson ha detto che il prossimo romanzo in quest'ambientazione lo scriverà "fra nove anni"! (Non gli credo, specie dopo queste opinioni così contrastanti, alcune delle quali molto critiche.) (Il mio discorso è generale, comunque… Non soltanto su questo romanzo.)
@mattiapozzobon3557
@mattiapozzobon3557 7 күн бұрын
Fai bene, Andrea! Sei un vulcano di iniziative e di risorse! Non sono un appassionato di Sanderson, ma sto leggendo la Folgoluce e la sto apprezzando...ma che ha combinato Sanderson???
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente 6 күн бұрын
@mattiapozzobon3557 Grazie Mattia! Ho ricevuto da poco (sono fuori casa, quindi devo controllare per bene) il proofreading professiinale: mi ha detto che è stato semplice, cioè che la mia traduzione è buona! 💪🏾 Su Sanderson farò un video, cercando di non crearmi tanti nemici (non vedo perché, non è che ne parlerò male, ma coi fanatici non ragioni…). Lui non ha fatto nulla, porello, ma è sempre stato evidente (ai miei occhi… e l’avevo anche detto) come fa a scrivere così tanto e perché scrive così. La verità è venuta a galla col suo ultimo romanzo, a mio avviso in modo lampante.
@Osservatoredimondi
@Osservatoredimondi 6 күн бұрын
@@LoScrittoreDivergente Aspettiamo il video, allora. Magari è qualcosa che mi è venuto in mente anni fa, dinanzi alla sua prolificità. Secondo me, bisogna chiarire una cosa: Brandon Sanderson non è solo uno scrittore, è un'impresa, un brand, una società fatta di tante persone. Sanderson ha le idee, getta le basi delle storie, come si devono sviluppare, ma non può scrivere tutto lui per realizzare ogni progetto, pertanto della parti le lascia scrivere ad altri (visionandole in seguito, correggendo ciò che non va): il suo è un lavoro di team, dove i lavori vengono suddivisi. Posso sbagliarmi, questa è solo una mia idea, che è nata anche da un altro fattore: di Sanderson ho letto molto, praticamente tutto quello che è stato tradotto in italiano (e anche qualcosina non ancora tradotta in italiano), quindi un po' il suo modo di scrivere lo conosco e in alcuni casi il suo stile è diverso dal solito. Il che fa venir da pensare che è stato un altro a scriverlo. In questo non ci trovo nulla di male (finché le storie sono buone e danno qualcosa), anche se personalmente sono per scrivere le cose da solo (parlo di ideazione e stesure e per l'editing, anche se sono aperto a tutto ciò che porta a migliorare il lavoro, quindi critiche e suggerimenti esterni). Forse sarà una cosa da orso (con gli anni lo sono diventato, ma diciamo che su alcuni aspetti cose ho sempre avuto un certo tipo di idee), ma ognuno ha il suo modo di fare, no 😉?
@mattiapozzobon3557
@mattiapozzobon3557 6 күн бұрын
@@LoScrittoreDivergente nel senso che fa come i pittori del rinascimento che accoglievano nella propria bottega dei garzoni cui delegare il grosso del lavoro? Anche io ho sempre sospettato che non facesse tutto da solo, una mole di romanzi tale in un certo lasso di tempo non è umanamente possibile...sarebbe curioso rapportare le parole dei romanzi pubblicati al numero di giorni...
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente 6 күн бұрын
@Osservatoredimondi e @mattiapozzobon3557: non si tratta “soltanto” di quanto dite. Devo fare un video per spiegarmi bene. Il punto è, come sempre: cos'è la scrittura? E chi è uno scrittore? E qual è la percezione dei lettori odierni di queste due “cose”? Ho qualcosa da dire, nel pieno rispetto delle differenze, ma non è una questione di lana caprina. A mio avviso è essenziale.
@mattiapozzobon3557
@mattiapozzobon3557 6 күн бұрын
@@LoScrittoreDivergente sono assai curioso...ma alla luce delle tue rivelazioni potrei non finire la saga😱
@Osservatoredimondi
@Osservatoredimondi 7 күн бұрын
Il discorso è interessante, ma in quanto a consigli, beh, non ne ho nessuno da dare. Sì, qualcosa so, ma sono nella tua stessa condizione: niente social, ne voglio stare fuori. Però c'è qualcosa da fare, dire un a piccola preghierina che fa così: "Bûs dal cûl, dèm na man!" (se vuoi faccio la traduzione dal dialetto, ma penso si capisca abbastanza😁 (che è successo con Sanderson? Benché mi piaccia, seguo solo per sapere le uscite dei suoi libri, per il resto, se non sono interessato a una cosa, impiego il tempo per i mei progetti e non ne ho abbastanza.)
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente 7 күн бұрын
@@Osservatoredimondi 😂 Anche quello aiuta… se fai tutto il resto bene, però.
@gianmarcopozzi2145
@gianmarcopozzi2145 9 күн бұрын
Sono pienamente d'accordo su tutto, anch'io, nonostante non abbia letto quanto te, sono stufo di tutti questi libri che ti intrattengono per un paio d'ore, ma alla fine non ti lasciano nulla. Però c'è una cosa che ho cominciato a chiedermi, secondo te tutti quelli che scrivono fingendo di essere qualcos'altro, che scrivono in maniera cinica e disillusa o fingendosi depressi solo per avere il favore del pubblico come li dovremmo percepire? Magari dietro le loro opere c'è anche un pensiero, ma sono cose super scontate e solo per mettersi in mostra. O ad esempio tutta quella gente che scrive imitando lo stile di Tolkien, ma che, secondo me, ne offende solo la memoria. Non so se mi sono spiegato... 😄
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente 9 күн бұрын
@gianmarcopozzi2145 L'imitazione è una normale fase di maturazione. Non va giudicata troppo severamente, se si tratta degli inizi. Ma, naturalmente, non si parla di autrici e autori fatti e finiti. (E non ha molto a che fare con l'età, anche se la maturità nella vita conta con la maturità della scrittura.) Quello che io vedo, ultimamente, è qualcosa di molto peggio dell'imitazione dello stile di Tolkien (ma magari, guarda! Imparerebbero a scrivere meglio…) C'è l'adesione disciplinata a canoni dettati da altri, che con la scrittura CREATIVA non hanno nulla a che fare, mentre hanno tutto a che fare col commercio, il mercato, ciò che vogliono GLI ALTRI. E uno scrittore non fa mai le cose perché gli altri le vogliono, ma perché le vuole LUI (o LEI). Bisogna conoscere quelle cose? In qualche modo - non è necessario conoscere i nomi delle varie teorie e regolette dei miei coglioni -… SÌ. Bisogna saper gestire un punto di vista, bisogna saper scrivere in un certo modo, eccetera. Bisogna, insomma, far proprie tutta una serie di tecniche narrative che ti permettano di fluidificare la tua esperienza di scrittura. Se padroneggi la materia, non ci pensi più e puoi FLUIRE, ovvero occuparti di raccontare la storia come TU credi sia meglio. È però fondamentale AFFRANCARSI dai minkia-guru della scrittura. Sono tossici. Non conosco scrittore vero e bravo che non faccia le cose a A MODO SUO. Insomma, per rispondere direttamente: non giudicare troppo aspramente chi imita. Se però è un'autrice o un autore che dovrebbero essere maturi e, peggio, vengono pubblicati da case editrici, allora la tua critica costruttiva negativa la puoi tranquillamente esprimere. Fallo sempre con educazione e sempre nel massimo rispetto dell'altro. Non sai mai come sia nato un certo risultato, non puoi giudicare il dietro le quinte… Così come la dietrologia ha rotto il cazzo. Ovvero, Gianmarco, pensa al testo e basta, MAI alle persone che l'hanno prodotto e ricordati che anche il tuo parere è SOGGETTIVO. Purtroppo, se scorri le recensioni a uno qualsiasi degli autori italiani di genere, noterai molto presto che ci sono fin troppe persone che così non fanno. P.S.: secondo me Tolkien si sentirebbe soltanto lusingato. Poi, però, comincerebbe a sottolineare quali sono le differenze con cognizione di causa… E lì sarebbero KZ AMARI. :D
@gianmarcopozzi2145
@gianmarcopozzi2145 9 күн бұрын
Buonasera a tutti e buon anno. Come vi sono andate le feste? Io sono andato a trovare la mia famiglia e sono esausto. Andrea grazie mille per averci ascoltato e aver cominciato con i video per scrittori alle prime armi. Questo discorso mi tocca particolarmente, non sono PER NIENTE bravo a gestire le critiche. Non ho ancora pubblicato nulla quindi non so come andrà con le critiche fatte da sconosciuti, ma già quelle dei miei amici sono un incubo. Se io scrivo qualcosa e sono soddisfatto del risultato, ma poi lo faccio leggere e mi viene detto che il tal personaggio non è simpatico o che l'ambientazione è banale, cosa devo fare? Da un lato apprezzo i consigli e vorrei che i miei lettori fossero felici, dall'altro lo scrittore sono io e se mi piace quello che ho scritto è veramente giusto cambiarlo per loro? Ormai ho cominciato a far leggere sempre meno i miei testi per evitare i giudizi. 😄
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente 9 күн бұрын
@gianmarcopozzi2145 Buon anno anche a te. Questo discorso tocca particolarmente TUTTI. :D Non esiste un modo preciso per gestire le proprie emozioni. Ci sono, però, alcuni fattori che determinano la loro violenza e che semplificherò con un elenco: • Il modo in cui si è prodotto il testo (quanto impegno) • Le aspettative • La prospettiva reale sulle cose • Capire i lettori Tradotto in italiano corrente, se sai di aver dato il tuo massimo, senza risparmiarti in nulla, mantieni le tue aspettative (sforzo quotidiano: discorso molto lungo…) realisticamente basse e capisci che il giudizio su chi sei come scrittore nel presente non significa che sarà lo stesso del futuro, perché crederlo significa sia presumere di essere già bravissimi sia soffocare l'idea di potersi migliorare… Be', vedrai che le critiche cominceranno ad apparirti meno aspre. Dulcis in fundo, l'ultimo punto, ho imparato sulla mia pelle che i lettori, considerati come un insieme di persone, ti dicono tutto e il contrario di tutto. Letteralmente. C'è chi ama la cosa A e odia la B. C'è chi ama la B e odia la A. C'è chi le odia entrambe e c'è chi le ama entrambe. È impossibile mettere tutti d'accordo e piacere a tutti. Anzi, concetto da ficcarsi bene nella testa: non piacerai affatto o piacerai poco alla maggior parte dei lettori. (E finisce un po' lì.) Ora, importante: questo significa che non ascolti i lettori? Be', in un certo senso sì. Te ne freghi. Tuttavia metterla così è un po' troppo drastica. Bisogna imparare a capire quali critiche negative (e quali positive) hanno senso. Come dicevo nel video, alla prima parola che va sul personale o che parla di come il “lettore” avrebbe scritto il testo, puoi tranquillamente ignorarlo. Non è un giudizio di valore. Garantito al 100%. Ma ci sono anche le critiche negative costruttive, quelle che toccano aspetti che TU senti di poter gestire meglio in futuro. E qui il discorso si fa ancora più complesso: per essere scrittori, bisogna essere dotati di autocritica. Bisogna essere MOLTO autocritici, ma MAI troppo. Bisogna, insomma, imparare sulla propria pelle, dai propri errori, dalle proprie reazioni esasperate, dalla quantità di scemenze o di mere, relative soggettività che ti vengono dette (che chi dice ha il diritto di dire, ma non può pretendere siano considerate oggettive), così come da tutte le cose positive che ti accadranno lungo il cammino, minori in quantità, ma non in importanza. Credo d'aver reso l'idea di quanto sia complicato quest'aspetto. Purtroppo è VITALE. Mi sa che dovrei farci un video, dicendo queste stesse cose e approfondendo… Me lo segno.
@Osservatoredimondi
@Osservatoredimondi 13 күн бұрын
Discorso già affrontato: si risponde alla domanda del mercato. Ciò significa che i lettori vogliono qualcosa che non faccia pensare più di tanto. E le case editrici ci si adeguano e di conseguenza anche una parte degli autori se vogliono restare nel giro. La cosa preoccupante in tutto ciò è il non voler pensare. Forse si preferisce evadere dalla realtà perché ci sono tante preoccupazioni cui far fronte, e nel momento in cui si stacca dalla realtà si vuole qualcosa di poco impegnativo. Le ragioni di questo modo di fare sono tante (modelli avuti, ragioni culturali, influenze dei media) e il discorso verrebbe lungo. Tuttavia non si può non pensare come, consapevoli di ciò, gli autori non provino a staccarsi da questo andamento del mercato e diano qualcosa di più.
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente 12 күн бұрын
@Osservatoredimondi Guarda, a me cosa scrivono gli altri autori e cosa leggono gli altri lettori non deve riguardare. Ognuno è veramente padrone di sé stesso e io non sono nessuno per giudicare cosa sia "bene" e cosa sia "male". Il punto è un altro: non sarò mai d'accordo con chi paragona certi autori ad altri, perché "l'intrattenimento è nobile in sé". Certi scritti di nobile, nobilissimo intrattenimento non varranno mai quanto altri. E per me finisce lì. A me infastidisce l'equiparazione. E l'equipararsi, be', come ho detto chiaramente, a me pare un gran bel mentirsi. Tutti hanno dignità, ma la consapevolezza è ancora un valore (e come scrittori e come lettori).
@Osservatoredimondi
@Osservatoredimondi 12 күн бұрын
@@LoScrittoreDivergente Come dici tu, l'intrattenimento in sé non è male. Ci sono momenti in cui ho bisogno di leggere qualcosa di leggero (rimanendo nel fantastico, faccio un esempio, se trovo in una bancarella dell'usato un R.A.Salvatore che non ho, lo prendo e lo leggo volentieri; poi per un pezzo non leggo altro di lui perché è sempre la solita storia, ma ogni tanto c'è la nostalgia del passato o meglio, la nostalgia di quello che si è provato quando si era giovani 😄), però poi ho bisogno di altro. Fare paragoni in questi casi non ha senso, ci vorrebbe un po' di onestà. Purtroppo, ormai le prese in giro dominano e si segue l'andazzo.
@Osservatoredimondi
@Osservatoredimondi 16 күн бұрын
Innanzitutto, auguri di buone feste 😀 Quello che dici è vero e purtroppo è anche molto triste (ne so qualcosa) sul fango che viene gettato addosso. Maturità, esperienza, consapevolezza: sono tutti elementi direi indispensabili per scrivere buoni testi. La velocità, lo sfornare libri a raffica, non fanno per me, perché voglio qualcosa di buono, qualcosa che resti. Illusioni, certo (soprattutto con un mercato del genere), ma quando faccio qualcosa, voglio farlo bene, di qualsiasi ambito si tratti: le cose raffazzonate non fanno per me.
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente 16 күн бұрын
@Osservatoredimondi La soddisfazione di fare le cose per bene non te la dà nessun consenso.
@mattiapozzobon3557
@mattiapozzobon3557 22 күн бұрын
Grande, Andrea!👏👏
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente 22 күн бұрын
@mattiapozzobon3557 Grazie, Mattia.
@gianmarcopozzi2145
@gianmarcopozzi2145 22 күн бұрын
Grande Andrea, sei migliorato un sacco a disegnare! Ho appena comprato "La rocca dei silenzi" e non vedo l'ora di leggerlo!!! Ti ammiro molto per il tuo percorso da autore veramente indipendente e vorrei sapere cosa pensi del premio Arcimago. Sai pensavo di partecipare alla prossima edizione. Secondo me è un'iniziativa interessante, ma la struttura di un premio mi fa temere che possa tenere fuori gli autori veramente innovativi, proprio come stanno facendo i grandi editori. Ci tengo molto alla tua opinione perché sei un autore fuori dalle logiche di mercato che non ha paura di dire quello che pensa. Spero avrai tempo di rispondermi, scusa il disturbo. 😄
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente 22 күн бұрын
@gianmarcopozzi2145 Ciao Gianmarco. Grazie per le belle parole: se qualcuno segue e apprezza, mi sento meno solo. Allora, la risposta la divido in due: generale e specifica. In generale: non credo né ho mai creduto ai premi (partecipai a uno soltanto, per curiosità; venni premiato - secondo o terzo classificato… non ricordo! È ininfluente. Non mi presentai… Te lo dico perché quel racconto diventò ed è il prologo de “La Rocca dei Silenzi”: “Il fuoco delle tenebre”). Non soltanto non credo ai concorsi: non mi piacciono. Li considero una scusa per la vanità; per fortuna non tutti i partecipanti hanno una simile debolezza (ne conosco alcuni che sono bravi e tutt'altro che in cerca di gloria facile). Inoltre, temo che ciò che temi sia un problema reale: ben che vada i concorsi sono una propaggine delle logiche di una qualche casa editrice “vicina al premio”, la quale considera il premio stesso “fare scouting”. È più conveniente così, naturalmente: far fare agli altri il lavoro di scrematura prima e di selezione qualificata poi è un modo molto economico di fare scouting. Non è vero scouting… o, meglio, è ciò che lo scouting è diventato: una robetta triste che dà risultati discutibilissimi. Perché? Perché il vero scouting è quello che cerca di proporre voci nuove, ma nuove sul serio. Chi faceva scouting, un tempo, voleva sorprendersi, oltreché trovare la gallina dalle uova d'oro (che ogni tanto non fa male a nessuno e lo si capisce). Invece oggi lo fanno senza mai mettere in discussione la propria linea. Ne hanno una, decisa a priori in base a convincimenti privi di fondamento, che loro stessi sanno essere "previsioni probabilistiche" e non certezze; e sono convinti vada bene così, pretendendo che gli eventuali candidati più adatti del premio si allineino al già deciso. Suona arzigogolato (e probabilmente lo è). Allora semplifico: tu editore vuoi una scrittura precisa perché quella va al momento. Ti domando, cara CE, cosa cazzo ha di nuovo un clone? Non ti serve fare scouting. Fra un po' ti basterà ChatGPT. Non è un caso che siano tutti lì a scervellarsi su quali potrebbero essere i "trend del 2025", ora. Ci sono dei video da scompisciarsi su KZbin. Ne ho visto uno oggi di un'agente esperta - inglese - che ha candidamente ammesso che non ne hanno la più pallida idea. E basava le sue previsioni sui contratti che già sa sono stati stipulati e su cos'è andato nel 2024. Insomma, anche un deficiente fa le stesse previsioni… Ora, il Premio Arcimago. Non ne so molto, non avendo partecipato. Ho guardato con interesse, perché volevo capire, una diretta registrata del canale KZbin Scandal Wonder, in cui sono stati invitati i finalisti. La mia idea non è molto positiva (sottolineo, prima che si fraintenda: parlo del premio e NON sto parlando dei finalisti; non li conosco, non so cos'hanno scritto e non mi permetto). Nulla di nuovo sotto il sole, scendendo proprio al succo del discorso. Le solite nobili premesse vengono sviluppate nel solco dei precetti delle “scuole di scrittura creativa”. Quello che devono affrontare i candidati è interessante, molto più di altri concorsi; a me è piaciuta la logica (le premesse, in questo caso, sono quella serie di fasi; se esistono altri premi così, io non li conosco…). Bene. Ora, però, chi è che dice loro come fare e cosa fare? Te lo dico fuori dai denti: l'idea per cui un vero scrittore è colui che applica le regole della scrittura creativa, ma non soltanto, che lo faccia in base al mercato del momento (cavalcando il meglio possibile l'onda) e si prepari a seguire le indicazioni delle case editrici, che hanno la pretesa, congiuntamente agli editor, di fare “editing strutturale” (cosa a cui io non sono MAI stato sottoposto in vita mia), affinché si confezioni un prodotto "che abbia il potenziale di vendere" è quanto di più lontano dalla mia idea di “percorso formativo”. Ma proprio anni luce… Naturalmente, Gianmarco, il discorso è molto più complesso di così (e io non ci tengo a scontrarmi con nessuno: ho già dato, credimi). Quella è una ricetta, non la verità. Poi, ognuno di noi è diverso. Ognuno di noi, specie agli inizi, passa per una sua propria idea di “successo”. Ognuno di noi ha le proprie ambizioni. C'è chi le ha grandi, c'è chi vola più basso. Sono tutte cose lecite, quindi anche le tue ambizioni lo sono. Il problema (del Premio Arcimago) è impostare le cose in un certo modo e non parlare fino in fondo e onestamente circa quali sono le conseguenze, di cosa accade, di come funziona l'editoria. Se parli chiaramente di qual è la realtà, però, i corsi di scrittura creativa non li vendi. Ora, naturalmente si può fare - e puoi fare - come il Premio Arcimago insegna, ma temo che la consapevolezza di cosa accade seguendo quegli insegnamenti non venga trasmessa a dovere. Il perché è presto detto: chi organizza quel premio è convinto d'aver ragione su tutta la linea. Concludo così: non ci vedo nulla di male che tu faccia quell'esperienza. Il male non è il Premio Arcimago, è chi va per il mondo come un allocco. Quindi partecipare, ascoltare con rispetto chi ha più esperienza e ha qualcosa da dirti, provare a mettere in pratica, sono tutte cose buone. Scrittori si è, ma la maturità si raggiunge con l'esperienza e ogni esperienza è formativa in sé. L'importante, credo che a questo punto capirai bene cosa sto per scriverti, è fare esperienza continuando a usare sempre e comunque LA PROPRIA TESTA. Non esiste un vero scrittore a questo mondo che non usi la sua, di testa. Ce ne sono di famosi che vendono tanto e anche di quelli che moriranno nell'anonimato. E sono una minoranza (ma comunque tanti, più di quanti si possa leggere in una vita, garantito!).
@Osservatoredimondi
@Osservatoredimondi 22 күн бұрын
Riguardo al Premio Arcimago. Avevo pensato di proporre un mio lavoro; all'inizio la cosa sembrava interessante, ma col passare del tempo mi sono convinto sempre meno a partecipare e alla fine ho desistito. Sarà una sciocchezza, e magari a qualcuno farà scappare da ridere, ma il fatto che sia richiesta una copia di un documento d'identità dell'autore mi ha suonato strano; di solito, lo si richiede ai vincitori, quelli che andranno sotto contratto, non a tutti i partecipanti.
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente 22 күн бұрын
@Osservatoredimondi Forse volevano evitare prese per i fondelli, assicurandosi un impegno serio dai partecipanti (se invii il tuo documento…) A ogni modo non lo so, perché, come scritto, io ai concorsi letterari non ho mai pensato, quindi nemmeno conosco le prassi comuni. La tua è una scelta personale e in quanto tale rispettabile, Mirco. Non capirei se qualcuno la deridesse.
@MattiaLanetti85
@MattiaLanetti85 21 күн бұрын
@gianmarcopozzi2145 Buondì gentaglia, solitamente non commento mai e quindi oggi che ci ho provato non so dov'è finito il mio commento, urrà! Ora lo riscrivo, se per caso è finito in revisione o cose del genere Andrea scusa, non sono molto portato per la tecnologia elimina pure questo o il primo commento. Per prima cosa la nuova copertina è bellissima, Andrea ti seguo da un po' e stai facendo dei progressi fantastici. Detto questo per una volta ho qualcosa da aggiungere alla conversazione, perché dovete sapere che ho partecipato alla scorsa edizione del Premio Arcimago e sono stato buttato fuori alla parte in cui i giudici erano gli "influencer", se così vogliamo chiamarli. Non per niente ci sono stati almeno due casi di brogli, non so se vi interessa, ma se volete saperne di più potete vedere il video "Premio ARCIMAGO: Ti racconto la mia esperienza negativa (PARTE 1)" di Suono di Miele. La parte due potete saltarla perché è palese che quelli di Rotte Narrative l'hanno contattata e l'hanno imboccata su quello che doveva "correggere". In conclusione, Gianmarco non credo ti convenga partecipare, ci sono diverse cose sospette che non mi tornano (richiesta documenti compresa), ma sono ancora nuovo di questo mondo quindi forse mi sbaglio. Voi cosa ne pensate?
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente 21 күн бұрын
@MattiaLanetti85 Non vedo nessun altro commento, Mattia. (Non ti preoccupare: il sistema dei commenti di KZbin è veramente involuto per il 2024. Lo trovo fastidiosissimo, ma mi permette di dialogare con voi sotto i miei video e ne sono felice. Diciamo che su altri social la sezione commenti è decisamente migliore.) Credo che il video che citi mi sia passato di fronte, ma (cit.) “sono troppo vecchio per queste stronzate”. Ora, naturalmente non dico che se i brogli ci sono stati, Mattia, per te sia stato piacevole. Insomma, non sto sminuendo la questione. Semplicemente, dal mio punto di vista di scrittore con una certa esperienza, ciò che io vedo di sbagliato nel Premio Arcimago ha molta più importanza di una eventuale (e tutt'altro che sorprendente, se così fosse) “allegra gestione” dei finalisti e dei premiati. L'Italia, da sempre, non è che si distingua nemmeno ai suoi massimi livelli per trasparenza. Anzi, proprio quando c'è qualcosa di vero in palio che fa sbrilluccicare gli occhi a molti - ovvero non la gloria - le cose si mettono male… Ciò che io penso, Mattia, è che bisognerebbe essere SEMPRE molto chiari su cosa ci sia in palio, quando si tratta una materia meravigliosa e delicata come i sogni e le aspirazioni di altri esseri umani. Sono un fottuto idealista, mi sa, oltreché ormai disilluso, dopo essere stato un illuso. Il problema è ciò che ho definito (in un brano del mio romanzo autobiografico) così: “le menzogne spacciate per realtà che, a loro volta, producendo una prospettiva distorta, trasformano altre menzogne in bisogni e soluzioni”. Morale: lascia stare i brogli, si stanno semplicemente facendo gli affaracci loro. L'unica cosa che conta per te e per chiunque altro aspiri a “diventare scrittore” è fare esperienza. Tanta. Leggere tanto. Scrivere tanto. E poi, certo, anche questa di cui ci racconti qui, tutt'altro che piacevole, ma che t'insegna qualcosa su come funziona il mondino editoriale e ciò che gli gravita attorno: considerala preziosa. Ogni lezione lo è. La domanda, per te, è molto semplice: qual è la tua priorità, circa la scrittura? Vuoi diventare bravo, ma bravo davvero, o vuoi pubblicare? L'una non esclude l'altra, ma la priorità che dai all'una o all'altra conta molto. Se a te interessa diventare bravo, il Premio Arcimago non conta un fico secco. Se vuoi pubblicare, uhm… be', nemmeno! 😅 (Ma la questione importante, delle due, è la prima.) P.S.: grazie per i complimenti sulla cover!
@Osservatoredimondi
@Osservatoredimondi 22 күн бұрын
Occhio Andrea che a diventar bravi a fare le cover poi ti diventa un lavoro 😉
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente 22 күн бұрын
@Osservatoredimondi 😅 Non c'è pericolo. Dovessi moltiplicare una tariffa onesta per le ore di lavoro che impiego a farne una… sarei piuttosto caro! 😁 (Troppo per la qualità finale.) Comunque conto di diventare bravo sul serio, sempre nell'ambito dell'amatoriale. So di potercela fare, passetto dopo passetto.
@eliantide
@eliantide 23 күн бұрын
Grandissimo Andrea! Ho subito acquistato il cartaceo. Non vedo l'ora di cominciarlo e spero mi arrivi prima di Natale!! 😀
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente 23 күн бұрын
@@eliantide Ehi, Elia. Grazie per l’interesse! Dovrebbe arrivare prima. Ho ordinato una nuova copia oggi e mi arriva sabato. Ma, certo, vivo in Spagna… quindi lì Amazon può avere tempistiche diverse. Soprattutto, attendo la tua opinione alla fine! 🤘🏽
@Osservatoredimondi
@Osservatoredimondi 23 күн бұрын
Di Gemmell mi è piaciuto La leggenda dei Drenai; tecnicamente parlando, non è niente di straordinario: è scorrevole, fa il suo dovere d’intrattenimento, ma nient’altro. Però riesce a prendere il lettore e questo perché Gemmell è riuscito a mettere nel romanzo qualcosa di suo: ha voluto riflettere la propria esperienza e per questo è riuscito così bene a trasmettere il rapporto che si ha con la morte e il venirne a patti. La forza dei personaggi sta proprio in questo: non nella loro capacità di combattere, non nelle loro qualità, ma nel guardare in faccia la morte. Non ci sono buoni o cattivi, ma solamente uomini che cercano di fare quello che possono per vivere, e nel farlo riescono ad assaporare ancora di più l’esistenza. Anche la magia, poco presente per un fantasy, affronta il tema della morte, mettendo i personaggi faccia a faccia con essa, guardando quello che c’è oltre la propria dipartita. In un mondo editoriale dove spesso il fantasy è stato visto come qualcosa di adolescenziale e basta, non è poca cosa quello che ha Gemmell ha voluto affrontare e trasmettere con La leggenda dei Drenai.
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente 23 күн бұрын
@Osservatoredimondi Non sono d'accordo sul fatto che David Gemmell non sia niente di straordinario tecnicamente. Il suo stile è scientemente essenziale, ma c'è precisione e profondità in ogni cosa che scrive. Non lo considero mero intrattenimento: i tagli che dà dei suoi personaggi sono profondi. A me emoziona e non posso dire altrettanto della stragrande maggioranza degli autori in circolazione, compresi alcuni dei più blasonati, che sono molto lucette e fanfare, ma quando cerchi il succo finisci sempre per restare un po' a bocca asciutta, se sei uno che ha letto tanto. O te lo spiattellano in faccia, volgarmente, come a dirti: "Toh, emozionati". E io resto freddo. La sua prosa rispecchia la sua personalità e io ho sempre trovato la sua personalità affascinante. Poi, rispetto ai trend attuali, proprio come dici tu: ha parlato di cose adulte a modo suo. Ed esiste un abisso tra lui e la famigerata compagnia dei Contemporanei, salvo eccezioni. Non a caso, guarda, proprio dopo "Manto del vespro", ho deciso di rinvigorire la nostra amicizia e ho iniziato a leggere Waylander. In sole trenta pagine mi ha dato più di interi romanzi blasonati… Quindi CONTINUO a leggere! Ciao!
@Osservatoredimondi
@Osservatoredimondi 23 күн бұрын
@@LoScrittoreDivergente La questione tecnica dipende da due punti a mio avviso: la traduzione e cosa si intende per straordinario. Sul primo punto, alle volte con la traduzione si perde qualcosa, e quindi dipende se si legge in italiano o in inglese. Sul secondo punto, per me è straordinaria la prosa di Guy Gavriel Guy e Gemmell non arriva ai suoi livelli, quindi per me non è niente di straordinario; buono, essenziale, ma non lo metto al livello con Kay. Sanderson per me, facendo un altro esempio, ha buona prosa e tecnica, ma non è ai livelli di Kay. Non boccio Gemmell a livello di prosa, anzi, lo apprezzo, ma lo straordinario per me è altro; poi, a livello di storie, ho sentito di più La leggenda dei Drenai piuttosto che Il lupo dei Drenai, mentre ho trovato abbastanza buono, e a tratti molto interessante, Le spade del giorno e della notte.
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente 22 күн бұрын
@Osservatoredimondi Guy Gavriel Kay è un grandissimo scrittore, sono d'accordo. E anche io lo considero superiore a Gemmell. Ma, mi sa, non di tanto quanto lo consideri tu… Ho questa impressione. Fare quello che fa Gemmell è difficiile. Non a caso come lui c'è soltanto lui.
@andreamassacesi
@andreamassacesi 24 күн бұрын
Ciao, Andrea. Innanzitutto ti ringrazio di aver letto il romanzo breve (sono d'accordo sul preferire questa espressione a "novella") e di averlo qui recensito. Mi spiace molto che non ti sia piaciuto. Reiss è un archeologo di origini israeliane e in questo lavoro traspare tutto il suo retroterra culturale: l'ambientazione, con le sue tribù, la centralità della legge divina e dei suoi interpreti, e le atmosfere bibliche, è infatti evidentemente ispirata alla storia del Vicino e Medio Oriente Antico. Il tono, che giustamente a te è sembrato algido, distaccato, è a mio avviso dovuto proprio all'intento di raccontare la storia come se fosse una parabola biblica. Conosco bene sia Gemmell che Cook ed Erikson e, come ho tentato di argomentare nel mio saggio breve proprio in appendice a Manto del Vespro, sono concorde nell'affermare che il military fantasy sia qualcosa di difficilmente definibile ma che non può prescindere dalle implicazioni umane e emotive della guerra e della vita militare. Il paragone con Gemmell non è, ti assicuro, un discorso di grandezza e capacità stilistica di Reiss: il raffronto viene dai temi centrali della storia, "individui normali che fanno cose straordinarie", per riassumere usando un'espressione dello stesso Gemmell. Riguardo la copertina: purtroppo ci furono gravi ritardi nella traduzione della seconda uscita della collana, che avrebbe dovuto essere proprio Cuore di Ossidiana, e fu quindi deciso dall'editore, data la brevità del testo, di far tradurre e poi pubblicare Sunset Mantle. L'autore della splendida copertina originale, lo straordinario Richard Anderson, non rispose ai tentativi di contattarlo e, dati i tempi strettissimi, nessun artista accettò di realizzare un'illustrazione ad hoc. Ti ringrazio molto per aver apprezzato il lavoro di revisione della traduzione e di pulizia di refusi che feci in occasione della ristampa del libro. Posso assicurarti che nelle versioni cartacee dei romanzi della collana i rientri ci sono tutti ma farò presente a chi di dovere la tua giusta osservazione. P.S. No, non smetterò di suggerirti letture ma preferirei avere un altro modo di comunicare con te oltre a scrivere commenti qui sul tuo canale KZbin. Ho cercato se ci fosse un tuo indirizzo e-mail qui o sul tuo sito ma non ne ho trovati... o forse non sono stato capace io di cercare bene. Un abbraccio!
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente 24 күн бұрын
@@andreamassacesi Come dicevo, non sono in grado di fare recensioni accurate. Mi sarei dovuto informare meglio su Reiss, prima di accendere la webcam. Considerarla una (sorta di) parabola ha senso, col senno di poi; capisco. Quindi è una scelta precisa, sia nel tono che nella profondità della caratterizzazione. Be’, evidentemente non sono tipo da parabole. Poi, parlando di Gemmell e della tua precisazione, siamo d’accordo. Tuttavia - nel video mi sono dimenticato di dirlo - non definirei Gemmell “military fantasy”, ma “heroic fantasy” (che poi, credo che a nessuno dei due freghi molto di queste etichette commerciali; conta ciò che resta). Nemmeno Erikson lo è per davvero, military: è troppe cose, lui. L’unico duro e puro a me sembra Glen Cook, lui sì un vero military fantasy - ma ho letto soltanto il primo della sua saga, quindi… non saprei! Ho letto è apprezzato il tuo saggio alla fine, ma mi spettava parlare del romanzo breve, non di giudicare il lavoro certosino tuo e degli altri professionisti di Lettere Elettriche. (Segnalo che è rimasta una parola tutta in maiuscolo nel testo, se vi va di toglierla di mezzo; un avverbio, se non ricordo male. Il testo a me è sembrato davvero pulito; qualche raro, fisiologico refuso.) Sulla copertina: ribadisco, per carità, non sta a me giudicare. Sono però uno strenuo difensore degli illustratori e al loro fianco in questi tempi duri, perché al pari dei romanzi le illustrazioni hanno allietato sin da bambino e accresciuto il mio immaginario. Le amo da sempre: per me fantasy è anche sinonimo di illustrazione vera, fatta a mano. Quindi ci tengo. Non dev’essere così per tutti, però: resta opinione soggettiva. Grazie per riportarmi il retroscena, ma come detto nel video già dal volume seguente le cose sono cambiate e io apprezzo lo sforzo di Lettere Elettriche di curare anche quell’aspetto. Per comunicare con me, siempre.parao AT gmail DOT com. 🙂 Grazie per ascoltare i miei sproloqui.
@zgcosta7212
@zgcosta7212 27 күн бұрын
Sai che spesso sono gli altri e le altre a dirmi quante recensioni e/o stelline ho sui miei libri? Non ci bado, così neanche mi accorgo delle monostelline vendicative e non esplicative. E non seguo le "classifiche" di amazon. Amo quando mi lasciano, non necessariamente sul digital store, un'impressione di lettura circostanziata, spiegata, capace di suscitare riflessioni. Poi credo di essere l'unica che non si offende quando scopro che mi hanno dato tre stelline (dicono vengano considerate una valutazione negativa). Anzi, se c'è un ragionamento dietro, lo condivido volentieri.
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente 27 күн бұрын
@zgcosta7212 Ciao Laura! Eh, ma tu ne hai tante di recensioni e hai moltissimi romanzi che vanno per il mondo. Così non si può star dietro a certe cose. I miei numeri sono talmente bassi che vado a vedere una volta al mese e c'è qualche novità una volta su tre. Punto. Quindi noto. Le stelline veramente non mi significano nulla. Sono d'accordo con te. Le eliminerei proprio, perché invece alcuni dalle stelline si fanno condizionare. Sarebbe molto meglio avere soltanto pareri scritti. Egoisticamente, come dico nel video - la pensiamo allo stesso modo - se un voto negativo o non entusiastico ha delle motivazioni, sono interessatissimo a sapere il perché. (Difatti questo video è nato da una valutazione bassa al primo de “Il giorno dopo” e alta al secondo: mi frustra non sapere *perché*! Allora preferisco niente e, credo, sarebbe molto meglio. Poi, figurati, come dice Alessandro Girola, non è che il sistema cambierà. Ormai va così, come tante altre cose su cui so che tu e io siamo in linea e che la piega presa, di società e scrittura parlando, può soltanto acuirsi. Grazie per passare e sorbirti ogni tanto i miei sproloqui: so che a te costa, quindi apprezzo doppiamente. ❤️
@eliantide
@eliantide 28 күн бұрын
Ti consiglio, se può ancora valere un suggerimento, "Il popolo dell'autunno" di Bradbury.. nn so se classificarlo come classico, forse lo è. Credo però corrisponda a quello che cercavi qnd hai pubblicato il video. Non è un propriamente un fantasy, rientra in un genere fantastico tutto suo, ma è contenuto come numero di pagine, ha un inizio e una fine, prosa e tematiche meravigliose. In pochi ne parlano. Ah, complimenti per il canale. Ti seguo da poco..apprezzo molto il tuo modo di pensare. 😊
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente 28 күн бұрын
@eliantide Ciao Elia! Certo che il suggerimento è ancora valido. “Il popolo dell'autunno” è una vita che voglio leggerlo… Come vorrei leggere tutto di Bradbury, francamente. Mi hai incuriosito ancor più, quindi lo metto in lista. E grazie per i complimenti. (In realtà vorrei essere capace di fare video come gli altri: editare, tagliare, ridurre all'essenziale… ma trovo la cosa talmente noiosa e il mio canale talmente privo di pretese che finisco quasi sempre per parlare a braccio e mi accontento di come viene - inutile dire che così la maggior parte di chi passa sul canale finisce per scappare e non tornare mai più. Indi per cui, sei un eroe! 😁)
@Osservatoredimondi
@Osservatoredimondi 29 күн бұрын
Le stelline per me sono come i like: hanno un valore limitato. Potrebbero essere evitate perché spesso sono usate in modo negativo per dare contro a qualcuno che non sta simpatico (e i tempi di FM insegnano); si usano perché siamo nell'era dell'immediato, del veloce, dove il livello di attenzione ha raggiunto livelli davvero infimi. Mi viene sempre in mente il film Idiocracy... Sui refusi mi fai tornare alla memoria un'osservazione su un mio lavoro, dove una lettrice mi aveva fatto osservare che c'erano molti: mi sono riletto l'opera (più di quattrocento pagine) e ne ho trovati due. Quando le ho chiesto se erano quelli, mi ha detto di sì. Premesso che non ne vorrei mai averne nessuno, bisognerebbe saper usare le parole alle volte (due non li definirei mai molti):
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente 28 күн бұрын
@Osservatoredimondi Veramente difficile che 400 pagine abbiano soltanto due refusi. Ma fissarsi sui refusi è una sciocchezza, a meno che non siano veramente troppi (nel mio caso lo erano e il commento della lettrice giustificato).
@andreamanenti
@andreamanenti 29 күн бұрын
Ciao omonimo. Chiunque si trovi in quel ruolo - su internet e sui social in genere - ha uno scopo principale: fare tante views. Ne deriva che più parli di nomi molto conosciuti, più e meglio performa il tuo canale (e i tuoi guadagni). Detto questo, una soluzione ci sarebbe, molto semplice: usare il grande nome per attirare e dopo averne parlato per un po', almeno in coda, proporre nuovi nomi meno conosciuti, che siano almeno un pochino correlati al nome principale, magari spegando in che modo, e in cosa invece si distaccano rispetto al mainstream o al best seller. Falli i nomi dei booktuber che ti piacciono, però! Keep on. 💫
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente 29 күн бұрын
@andreamanenti Lo scopo dichiarato è parlare di ciò che amano e in modo critico. Capisco il voler fare “views”, ma si sa anche che per far soldi su KZbin non fai il Booktuber: i guadagni non ti permettono di vivere, ma nemmeno lontanamente. A meno che tu non abbia davvero tanti subscribers E, conditio sine qua non, accetti sponsors (come Daniel Greene, per capirci - il quale grazie ai suoi subscribers ha venduto una quantità di copie dei suoi primi due romanzi indecente, pur essendo molto acerbo come scrittore: questa è la realtà; però come booktuber è molto bravo - non lo seguo; sono iscritto e, se fa qualche video interessante, lo guardo). Quello che ho lasciato dopo la scrematura è Mike’s Book Review, perché è il più regolare e tratta principalmente fantasy. Ecco, lui, che ha 125.000+ iscritti ha detto chiaro e tondo che i guadagni del canale al massimo gli pagano le vacanze. Insomma, le “views” secondo me non giustificano l’andazzo generale. Amano i libri e ne ricevono a gratis tonnellate dalle CE: non vogliono perdere il vantaggio. La conseguenza di questo vantaggio è che si riducono a essere megafoni nei fatti. Ci sono anche quelli che si sono imposti di parlare di indie, ma sono rari. Allora, a parte Mike’s Book Reviews, seguo Elliot Brooks (che parla anche di indie, pur se limitatamente); mi piace molto - ma fa video saltuariamente - Tori Morrow. Il mio preferito in assoluto, però, l’ho scoperto di recente: amo come parla dei libri che legge, con passione, chiarezza e senza mai essere scontato. È Rammel Broadcasting. Di italiani seguo Flavio Troisi, Michele Monteleone, Scandal Wonder (lodevolmente specializzato sugli indie nostrani) e Recensioni (in)adeguate (scoperto da poco). Noto comunque un atteggiamento troppo attento alle CE anche tra gli italiani: di conseguenza seguo quelli di cui apprezzo il modo di argomentare le proprie letture. Importante sottolineatura: non m’interessa affatto che siano delle mie stesse idee. Difatti spesso divergo, ma mi piace ascoltare chi ha opinioni diverse. Mi fa riflettere e non mi fossilizzo. Seguo anche Lost Boys Show, ma non chiamerei Girola un booktuber: lui è un’altra cosa. Quelli che cerco di evitare come la peste sono i booktuber che si mettono a parlare di scrittura creativa, dando lezioni senz’aver fatti dalla loro (quelli non vogliono views, vogliono futuri lettori… lecito, ma anche basta con ‘ste regolette da prima elementare).
@andreamanenti
@andreamanenti 26 күн бұрын
@@LoScrittoreDivergente d'accordissimo. Intanto ora seguirò anche io quelli che hai citato! Così mi faccio un'idea. Gli italiani li conoscevo già quasi tutti, ma gli altri no. Ciao!
@andreamassacesi
@andreamassacesi 29 күн бұрын
Ciao, Andrea, e bentrovato anche qui. Sono d'accordo con te sul fatto che negli ultimi giorni non si sia fatto altro, sui canali specializzati (posso assicurartelo: anche sui social che non frequenti), che parlare di Wind and Truth. Ma, come sai, si tratta di Sanderson, uno scrittore di genere che ha polverizzato ogni record di una campagna Kickstarter, e non solo quello. Per celebrare l'uscita del libro, negli USA si è tenuta una convention solo per lui, coinvolgendo anche scrittori indipendenti, cosplayer e artisti vari. Ormai è una star, allo stesso livello di un King o di un Follett, come vendite e successo. Se domattina uscisse Winds of Winter (magari!) sono convinto che l'hype sarebbe ugualmente alle stelle. Personalmente credo che tutto questo monotematismo sia naturale, anche per interesse di Tor Books, ovviamente. P.S. Ti consiglio, se non lo conosci già, il canale A Critical Dragon di Philip Chase, che apprezzo molto, quello di Petrik Leo e quello di Jed Herne, che nel suo podcast ha ospitato diversi autori indipendenti con cui sto lavorando. P.P.S. Bei tempi, quelli del forum di FM!
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente 29 күн бұрын
@andreamassacesi Ciao Andrea! Per carità, che sia normale all’uscita del romanzo capisco. Quello che invece trovo piuttosto fastidiosa è la quantità di spazio dedicata sempre agli stessi - senza nulla togliere ai loro meriti, per carità. Ma da degli “esperti” mi attendo di più. Sembra quasi che a cadenza regolare vogliano parlare di ciò che tira come da “pianificazione”, per mantenere i fanboy incollati ai loro canali. Non mi piace per nulla: ha il sapore capitalistico delle star hollywoodiane mentre gli sceneggiatori fanno la fame, per dirla con una frase a effetto. Perdono autorità ai miei occhi e comincio a dubitare pure dei loro giudizi, quando gli autori sono superstar. Grazie per i consigli. Non conoscevo Jed Lerne! Iscritto: vediamo… Philip Chase lo seguo. Petrik Leo m’ha trattato con sufficienza quando ho osato commentare che, sottolineando il “secondo me”, “I pilastri della terra” di Ken Follett sarebbe stato un romanzo perfetto tagliando in toto le ultime 200 pagine, pur avendolo amato. Naturalmente mi sono disiscritto. Aggiungo: in Italia si sentiva la mancanza di qualcuno che trattasse di più gli indipendenti (arriviamo sempre tardi, noi - anche con la qualità media degli indipendenti, certo…). Scandal Wonder sta colmando la lacuna. Spero cresca in consapevolezza e riesca a migliorare la qualità audiovisiva. Ce ne sono altri, che nascono e stanno crescendo… Insomma, da noi qualcosa si muove (ottimo anche per le piccole CE). Bei tempi FM, sì, perché avevo molte più energie (e tempo). Ma come consapevolezza e capacità, mi tengo le odierne. Chi non tornerebbe indietro se gli garantissero la testa del presente?
@andreamassacesi
@andreamassacesi 29 күн бұрын
@LoScrittoreDivergente , assolutamente d'accordo sull'ultimo punto: è la condanna dell'essere umani, dopotutto. Ma te li posso dare due consigli di lettura? Il Principe di Nulla, di R. Scott Bakker (Mondadori) e Manto del Vespro, di Alter S. Reiss (Letterelettriche... e qui sono in conflitto d'interessi, te lo dichiaro subito per onestà intellettuale).
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente 29 күн бұрын
@andreamassacesi Bakker lo attendevo da tanti anni (quando terminai Erikson, lo iniziai… ma ero stanco, dopo tanto Malazan, e volevo leggere in italiano; così rinunciai). Avevo (ri)cominciato in inglese proprio poco prima che Mondadori lo pubblicasse… Il mio solito tempismo. È imprescindibile, tra i contemporanei. Uno di quegli autori che hanno qualcosa da dire. E per fortuna che ancora esistono, nonostante le mode stiano divorando il panorama… (e per questo mi lamento circa i booktuber: vorrei mi aiutassero a scovare chi ha reale valore, perché è indubbio esista; mi sa, però, che anche la mia idea di “valore” è démodé, come lo sono io…). “Manto del Vespro” ci stavo facendo un pensierino già quando ne parlò Flavio Troisi. E non preoccuparti per il “conflitto d'interessi”: a me piace chi è appassionato. Sono veramente impermeabile alle logiche lagnose di Internet, per cui se parli di ciò che fai allora sei un egocentrico presuntuoso e arrogante: cazzate! Ci mancherebbe che non ti piaccia “quello che traduci”. A me sembra strano il contrario. Con me non ti devi preoccupare di apparire inopportuno (ma se è ritrosia naturale, la tua, ti capisco: a me accade la stessa cosa quando devo pubblicizzare i miei, di romanzi. Difatti sono un fallimento commerciale, io). Posso dirti una cosa, sincera sincera? Capisco perché Fletcher abbia tanto successo - ne vedo il potenziale: è sicuramente sopra la media di quello che c'è in giro (e guarda caso avete dovuto importarlo voi piccoli di Letterelettriche…) -, ma “Cuore di ossidiana” non è la mia idea di “valore”. La narrativa fantasy somiglia sempre di più a “videogame romanzati” e sempre meno alla letteratura che io auspico di leggere. Fletcher non è LitRPG, ha qualità, mi piace la personalità della sua prosa, ma alla fin fine non mi ha lasciato nulla e ho deciso di non continuare. Per il mio palato i pochi guizzi che vanno più in profondità sono troppo pochi… e mi annoia. Diventa ripetitivo. Bisognerebbe giudicare a fine trilogia, ma le trilogie hanno rotto il c, se non sono composte da romanzi autoconclusivi. La mia, più che una vana speranza, è un'utopia, tuttavia sono davvero convinto che bisognerebbe tornare alle basi. UN romanzo. Scrivilo bene. Lascia qualcosa, mentre racconti una storia avvincente. Poi passa al prossimo. No… È quasi impossibile chiederlo, al fantasy, oggi.
@andreamassacesi
@andreamassacesi 29 күн бұрын
@@LoScrittoreDivergente, quanti spunti che hai sollevato! Se non avessi passato la notte a fare una revisione che devo completare entro oggi (e si tratta proprio del terzo romanzo della trilogia di Fletcher, neanche a farlo apposta!) sarei più lucido, quindi ti prego di perdonare eventuali miei strafalcioni. Sì, su Bakker siamo d'accordo. Temo, però, che della seconda serie non vedremo traccia, qui in Italia, anche se spero di sbagliarmi: a parte la complessità e l'ossatura filosofica dell'opera, a differenza di Erikson c'è un cinismo ancora più marcato che non credo (purtroppo) incontrerà i favori del pubblico. Manto del Vespro mi sono permesso di consigliartelo (non l'ho tradotto io ma contiene un mio saggio breve e ne ho revisionato la traduzione in occasione della ristampa) perché è molto breve, è autoconclusivo e secondo me ha degli elementi di originalità, oltre a raccontare una storia a mio personale parere molto toccante. Su Fletcher posso dirti quello che vuoi, dato che conosco per motivi lavorativi ogni riga dei romanzi che abbiamo finora pubblicato. Verissimo quello che dici, in effetti il Sentiero di Ossidiana è nato (sintetizzo) come una campagna di gioco di ruolo di Stormbringer e infatti, se ci fai caso, Khraen può essere paragonato a un Elric ancora più spietato per certi versi e molto più spaesato dall'altra (sai a quali elementi della storia sto facendo riferimento). Di certo Fletcher non brilla per una prosa ricercata o per idee rivoluzionarie (anche se Manifest Delusions, a mio parere, ha un concept geniale) ma funziona perché porta i suoi personaggi all'estremo, perché ha humour, perché rielabora certi elementi classici in modo folle. Vabbè, poi lui è una persona fantastica, ma questa ovviamente è una considerazione personale ed estemporanea.
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente 29 күн бұрын
@andreamassacesi Ah, ecco. Non sapevo. Grazie per i dettagli che ignoravo. Dimostrazione che invecchio, ma ancora percepisco certe cose, pur senza saperle. (Insomma, non sono un rincitrullito… Non ancora!) Per gli stessi motivi, capisco perché piaccia: non facciamoci illusioni, basta guardare il successo dei LitRPG. Sì, concordo con te: Bakker sembra la versione cinica di Erikson. Il che è tutto dire! Però, Andrea… È di quelli che ti fermi a pensare tra una scena e l'altra. Che decidi che "per oggi basta" e ti resta in testa a lungo. Per me questa è la fantasy che ci meritiamo. E, purtroppo, anche io sono piuttosto scettico che la vedremo in italiano. Ma si può sempre leggere in inglese: mi sono liberato dal giogo delle traduzioni da molti anni (oltre tutto ora mi sto focalizzando, perché tradurrò i miei all'inglese: quindi necessito di studiare gli autori - ho iniziato a (ri)leggere Tad Williams, che a detta di molti scrive benissimio in inglese). Basta! Non devi rispondere, che hai un gran daffare. In ogni caso ti auguro grandi fortune con Fletcher: tradurre è molto simile allo scrivere. Quindi una traduzione è una tua creatura, ha valore e io amo molto i traduttori. (Tra l'altro, non sapevo fossi tu a tradurre Flecther: sei bravo! Forse hai fatto guadagnare in varietà al testo originale, perché io ho notato una buona prosa. Secca, a volte un po' troppo, se vuoi… Ma davvero fluida. A me quell'aspetto di Fletcher è piaciuto.)
@corradoachilli2249
@corradoachilli2249 Ай бұрын
Ciao Andrea, ho visto ieri il tuo video e come sempre offri spunti mai banali. Ammetto che non avevo mai considerato il discorso delle solo stelline anonime e su quello concordo in pieno, anche xchè non ho capisco xchè non si possa sapere chi l' ha rilasciata. Però ammetto che le recensioni mi servono, da lettore, io leggo sempre le migliori e le peggiori x capire qualcosa di più... E permettimi di dire che le peggiori sono dei pseudi scrittori, e si vedono subito col loro voler parlare di infodump, pov e via discorrendo, però ammetto che a volte una recensione da una stella mi ha fatto comorare più libri di tanti è stupendo 😂 Du una cosa non sono d'accordo, x cosi dire, x me le recensioni, anche se capisco che possano aiutare uno scrittore, servono in primis ai lettori e quindi possono benissimo essere di pancia, non sono vere critiche letterarie, anche xchè in pochi avrebbero gli strumenti adatti, naturalmente è un mio punto di vista,. Nel mio piccolo, da quando ho ricominciato a leggere, cerco sempre di dare una piccola recensione delle cose che mi piacciono, anche xchè so che x i self o le piccole ce possa dare una piccola mano. 😊
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente Ай бұрын
@corradoachilli2249 Ciao Corrado! Come stai? Ora, siccome io parlo a braccio, non ricordo bene cos'ho detto. Di solito registro, preparo con Davinci Resolve e pubblico. Fine. Non mi riascolto (meglio!). Quindi non so cos'ho detto con precisione. Non credo, però, d'aver detto che le recensioni non le voglio, ho detto che toglierei le stelline e lascerei ai lettori la possibilità di mettere soltanto una recensione. Quella che vogliono, ma SENZA stelline. Niente stelline. Se hai qualcosa da dire su un libro, lo devi fare a parole. Punto. Ti dico questo, perché capisco perfettamente che le recensioni per qualcuno siano utili. Ma non dovrei (credo) aver detto il contrario. Parlavo delle valutazioni usa e getta (stelline, like, reaction del cazzo di qualsiasi social o pseudosocial che sia… inclusi i like ai video qui su KZbin: tutta quella roba è per alienati del XXI secolo).
@corradoachilli2249
@corradoachilli2249 Ай бұрын
@LoScrittoreDivergente si si. Hai parlato solo delle stelline.. e infatti quelle senza commenti le trovo inutili, xchè non mi parlano del libro. Magari mi sono espresso male 😬
@massimoperissinotto1491
@massimoperissinotto1491 Ай бұрын
Ghiaccio e fuoco!
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente Ай бұрын
@massimoperissinotto1491 Montagne, orridi, gallerie e abissi!
@MaicoMorellini
@MaicoMorellini Ай бұрын
E di nuovo, hai ragione da vendere. Le stelle, i like, i cuori, tutto quel mondo lì, fatto di statistiche anonime e di opinioni in pillola, hanno un duplice e orrendo effetto: da una parte squalificano il diritto e il dovere di una critica sensata. Dall'altra creano dipendenza e deformano il modo di pensare. Perché poi, tutti, si va a caccia di quella roba lì. E si inizia a pensare, a scrivere, a vivere nell'ottica del like. Dell'endorfina da gradimento usa e getta. Un abbraccio.
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente Ай бұрын
@MaicoMorellini Roba infida e dopante, peggio dei picchi glicemici! Non è un caso che io le abbia voltato le spalle categoricamente. Magari mi sarò guadagnato di morire in solitudine, lontano dai riflettori e dalle orge di “reazioni”, ma a testa alta. Grazie per passare ad ascoltare questo rincitrullito démodé! Un abbraccio, Maico.
@GiordanoBrunoFerri
@GiordanoBrunoFerri Ай бұрын
Bel video e bella cover (a me piaceva anche la precedente). Come forse ho già detto, il dietro le quinte del processo creativo è per me sempre molto interessante. Attendo con trepidazione la pubblicazione e poi la lettura (finalmente).
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente Ай бұрын
@GiordanoBrunoFerri Eheheh… Ti aspettavo al varco! Il romanzo è già pubblicato in entrambi i formati da ieri. Sono già live sul marketplace .COM di Amazon. Bisogna attendere che si propaghi la modifica fino al .IT (il marketplace italiano di Amazon - vedo che il cartaceo appare… non ancora l'ebook, che se non ricordo male tu preferisci). Direi che entro domani, al massimo venerdì sarà disponibile. Ma è possibile appaia già oggi. (Prima di acquistarlo scarica l'anteprima: non vorrei che per troppa velocità ti appioppino il testo vecchio: se la dedica è "Al silenzio", allora il testo è quello giusto.) Come sempre, grazie: per ascoltare e, soprattutto, per leggermi.
@GiordanoBrunoFerri
@GiordanoBrunoFerri Ай бұрын
La domanda sorge spontanea: quando sarà pubblicata la "nuova" versione de "La rocca dei silenzi"? C'è una data o un periodo?
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente Ай бұрын
@GiordanoBrunoFerri La risposta è "non appena finisco la nuova cover". Quando? Eh, non lo so… Per ora ho disegnato 50 ore. Me ne mancano altrettante? Non credo, ma devo anche decidere cosa mettere nella quarta. Dovrei farcela al 100% entro dicembre. Per il resto, è tutto pronto. Quindi si tratta di attendere i miei tempi biblici da illustratore amatoriale.
@GiordanoBrunoFerri
@GiordanoBrunoFerri Ай бұрын
@@LoScrittoreDivergente grazie, resto in attesa e terrò controllato.
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente Ай бұрын
@GiordanoBrunoFerri Sicuramente farò un video per mostrarvi le mie fatiche illustrative, quando avrò finito. Grazie a te per l'interesse.
@Osservatoredimondi
@Osservatoredimondi Ай бұрын
Su La Ruota del Tempo: la serie tv l'ho lasciata stare perché già dal trailer distorce la storia e parlo dei libri. Sì, comincia come qualcosa di similare a Il Signore degli Anelli, ma poi se ne distacca totalmente e infatti non è bianco e nero, ma è piena di grigi, molto complessa e sfaccettata. Niente young adult. Certo, come già detto in altri commenti, La Ruota del Tempo ha i suoi difetti, ma non sono quelli della solita storia semplice e già vista.
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente Ай бұрын
@Osservatoredimondi Come macro-struttura, mi sembra sempre la questione del bene contro il male, però. Va considerato il tempo in cui fu scritta: è e resta una pietra miliare. Ma ci vuol ben altro per giustificare la lettura di una simile quantità di pagine. La vita va, Mirco…
@Osservatoredimondi
@Osservatoredimondi Ай бұрын
@@LoScrittoreDivergente Sì, si può dire che è così: la storia principalmente ruota attorno al sigillare nuovamente Shai'tan. Ma sviscera altri temi quali la corruzione del potere (mi viene in mente qua una frase di Erikson "alla fine il potere distrugge sempre se stesso": il discorso che fa Tehol Beddict in Venti di morte è uno di quelli che più mi è rimasto impresso), cosa si è disposti a fare per raggiungere un obiettivo; certo, temi già affrontati da altri, ma che sono oltre quanto mostrato dalla serie tv. Poi capisco il tuo discorso sul come impiegare il tempo, ma sarebbe un po' come criticare Shannara dopo aver visto la serie tv realizzata da Mtv senza aver letto i libri...(premettendo che la serie tv di Shannara è fatta davvero male e quella della Ruota del Tempo per fortuna ha avuto una sorte migliore)
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente Ай бұрын
@Osservatoredimondi Infatti nel video io dico chiaramente che parlo soltanto della serie tv. Ciò detto, resto dell'idea che quella quantità di pagine debba essere più che giustificata e non credo lo sia.
@Osservatoredimondi
@Osservatoredimondi Ай бұрын
@@LoScrittoreDivergente Su questo hai ragione. Capisco il trovare soggetti per fare soldi (perché alla fine sempre lì si va a parare), ma si dovrebbe ragionare su qualcosa che è fattibile e, sinceramente, per me La Ruota del Tempo non lo è: troppo materiale da mettere su schermo. Stessa cosa vale per Malazan: (quasi) impossibile farne una trasposizione televisiva. Bisognerebbe puntare su qualcosa di più "corto". C'è da dire però che le serie fantasy non hanno una gran fortuna, a parte Il trono di spade (cominciato bene e finito così così): Shannara, La spada della verità, La Ruota del Tempo, Gli anelli del potere... ci sono più critiche che elogi.
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente Ай бұрын
@Osservatoredimondi Perché non hanno la più pallida idea di cosa sia il fantasy di qualità e, soprattutto, di cosa lo renda di qualità. “È fantasy", quindi qualsiasi cosa va bene… E ora siamo in una mare di m…
@Osservatoredimondi
@Osservatoredimondi Ай бұрын
Concordo con Guerre Stellari: la prima trilogia è la migliore. E con i Midi-chlorian è partito il "ma va........!" (penso che solo con Brooks e I figli di Armageddon sia successa la stessa cosa). Della seconda trilogia salvo i combattimenti di Yoda. Della terza ho visto solo il primo e non sono curioso di vedere gli altri. Il mondo di Guerre Stellari è immenso: libri, film, serie tv, cartoni. Di tutto ciò, a parte la prima trilogia, penso sia davvero meritevole Rogue One: A Star Wars Story; per il resto cose carine, alcune ciofeche (The Star Wars Holiday Special 😟), altre nulla di che (i due film sugli Ewoks, i cartoni sempre sugli Ewoks e sui due droidi), bellini i videogiochi (ne ho fatti alcuni negli anni 90). Ma davvero, tanta, troppa roba.
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente Ай бұрын
@Osservatoredimondi Ho smesso da tempo di guardare Star Wars. È il classico esempio di Capitalismo applicato al marchio: lo usano talmente tanto che lo rendono consunto e insipido, privo di alcuna sostanza e senso.
@Osservatoredimondi
@Osservatoredimondi Ай бұрын
@@LoScrittoreDivergente Vero: per me bastava la prima trilogia (anche se capisco che finché una cosa rende, la si sfrutta: è il mercato dell'intrattenimento. Anzi, così è l'era dell'economia).
@AntonioPanariello-w1i
@AntonioPanariello-w1i Ай бұрын
Dove vivi in Spagna Andrea? Io sono Antonio, ho 30 anni e vivo a Madrid. La penso come te e ho qualche anno in meno di te. Mi piacerebbe contattarti e parlare un po’ di questa tematica.
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente Ай бұрын
@@AntonioPanariello-w1i Ciao Antonio, dalle parti di Barcellona. Ciò detto, perché non dici come la pensi qui nei commenti? Non sono solito avere contatti diretti con chi non conosco, anche perché a periodi non ho nemmeno il tempo di parlare coi miei amici. Invece dialogare sulle tematiche che affronto in internet m’interessa molto.
@AntonioPanariello-w1i
@AntonioPanariello-w1i Ай бұрын
Capisco non ti preoccupare immagino la mancanza di tempo e i vari impegni. Non so come la vedi tu, sicuramente qui in Spagna ho trovato cose che in Italia non c’erano(welfare, mezzi di trasporto che funzionano, rispetto delle regole) ma vedo anche qui un senso di assuefazione. Io sono di Napoli, una città che ha mille difficoltà ma la trovo ancora espressiva e libera da certi schemi. Qui a Madrid se vado in metropolitana la mattina, il pomeriggio e la sera mi sento male a vedere tutti(quindi anche famiglie che stanno insieme) con i loro schermi e nessuno parla. È triste, ma a me rende triste anche vedere una certa conformazione da parte della maggior parte delle persone. Non so come possiamo uscirne, ma spero si trovi una soluzione.
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente Ай бұрын
@AntonioPanariello-w1i Bella Napoli! Invece io sono di Trieste, un'altra città molto bella, ma che invece ha mille problemi di chiusura - e da cui me ne sono andato felicemente. Si dice cosmopolita, in realtà è provinciale (è cambiata da quando me ne sono andato, ma i triestini non sono cambiati affatto… Forse i giovani, chissà. Sono sempre la mia speranza). Già, è così. Tutti trincerai dietro i loro schermi, dai quali poi ne scrivono di tutti i colori, senza mai pensare che le “dicono” lì, sui social, ma faccia a faccia non oserebbero mai. Non ho mai capito quanto sia la fine dell'ipocrisia o se difettino cronicamente di gentilezza d'animo. In entrambi i casi, siamo una società alienata. E stiamo andando dritti dritti verso la distopia più angosciante, dal mio punto di vista, come dico a fine video. La soluzione, io credo, saranno i giovani. A cinquant'anni ho smesso di credere alle soluzioni del singolo da tempo; la politica non mi appassiona più e i politici sono nove su dieci personaggi televisivi da prendere a calci nel sedere, per quanto male servono il popolo. Sono, però, anche il frutto di una popolazione che pensa a sé stessa. Chiusa dietro gli schermi, per l'appunto. In se stessa. Da scrittore vedo questa tendenza acuirsi sempre più anche nella scrittura: conta la diversione, l'intrattenimento. Pensare, ragionare, fare le cose corrette - come smetterla di guardare quel cazzo di schermo e guardarsi in faccia - sta diventando un di più. Ci muoviamo come mandrie da un lato all'altro, da una moda all'altra… E io sono diventato un eremita digitale, ma non nel senso poetico del termine, che ti vede girare per il mondo, facendo vita selvaggia: quando hai figli, una cosa del genere non la puoi più fare per davvero. Sono un eremita digitale nel senso più concreto e realistico del termine: uno che, se decide di abbandonare i social network, nessuno sa più che esiste, né si preoccupa di scoprirlo. Qualcosa vorrà pur dire.
@AntonioPanariello-w1i
@AntonioPanariello-w1i Ай бұрын
Io credo che tu, come me, provi una grande solitudine perché vorresti uscire da un sistema che ormai hai capito che ci ha intrappolato. Ho letto che in alcune scuole sarà vietato lo smartphone prima della terza superiore. Magari! Mi trovo a condividere l’appartamento in Spagna con una persona che gioca alla play dalla mattina alla sera e se mi saluta e mi guarda negli occhi già è tanto. Questa è la nuova realtà, dove la gente preferisce il virtuale che al reale. Tu confidi nei giovani, io penso piú che altro che bisogna arrivare a un punto di rottura, anche violento ma che ci faccia svegliare.
@MaicoMorellini
@MaicoMorellini Ай бұрын
Hai ragione, Andrea. Hai proprio ragione. La palude dei social prendo molto più di quanto restituisce e illude, illude tanto. Poi ci si racconta che "no, devo esserci perché [e poi qui possiamo mettere la motivazione che vogliamo]" ma la realtà dei fatti è che un'ora sui social non vale 10 minuti di passeggiata, di occhi negli occhi, di una pacca sulla spalla.
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente Ай бұрын
@MaicoMorellini My man!
@massimoperissinotto1491
@massimoperissinotto1491 Ай бұрын
Poteva andarti peggio, poteva andarti come a me che sono diventato un eremita col pitale. Mi sto tenendo Sideralema per le feste di Natale, Il giorno dopo mi ha scombussolato, riempito, sconvolto, esaltato... tutto quello che, secondo me, deve fare la VERA letteratura.
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente Ай бұрын
@massimoperissinotto1491 Poteva andarmi MOLTO peggio! Garantito. Grazie, Massimo: sai quanto ci tengo al tuo parere. (Adesso gongolo.) Sono anche molto contento tu abbia potuto, finalmente, leggere “Il giorno dopo” stampato. E con Sideralema sono forse ancor più curioso: è un'altra cosa, contaminata da cose nuove (per la mia produzione fantasy). A partire dal fatto che sono 300 pagine e non 1000. Grazie ancora per avermi letto e per il tuo parere, per me immensamente importante. Un abbraccio.
@MaicoMorellini
@MaicoMorellini Ай бұрын
Aggiungo, io che da sempre guardo con grande ammirazione agli autori indipendenti, a tutto quello che hai detto tu, che servono anche un grande impegno e una grande determinazione. E sì, soprattutto noi che scriviamo narrativa di genere, dovremmo ricordarci di essere liberi. Di osare. Come sempre grazie per la tua sincerità.
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente Ай бұрын
@MaicoMorellini Ehi, Maico! Grazie per passare, ascoltare e, soprattutto, commentare! Si riesce a essere liberi anche con la piccola editoria, se c'è sintonia. Sono certo che tu non ti sia mai prostrato a logiche avulse al tuo pensiero, ad esempio. Non sembri proprio il tipo. La domanda, per te, sarebbe un'altra: e se un giorno, per una strana congiunzione astrale, sentissi la spinta di scrivere qualcosa di veramente estremo, cosa accadrebbe? A ogni modo, anche il mondo della piccola editoria ha i suoi lati faticosi, tanto quanto essere indipendenti. La vera differenza di "noi indipendenti" è che veniamo bollati come incapaci, tutti, nessuno escluso, non importa l'esperienza e le reali capacità - che non vengono nemmeno "controllate" (lette) e che spesso, purtroppo, sono soggette a giudizi aprioristici (“Anche se non mi sembra così male, non può che esserlo, un pessimo scrittore, perché l'editoria non l'ha voluto…”). E uno può dirsi quanto vuole che chi si perde il gusto della scoperta "sono loro", ma resta il fatto che sei "tu" a non essere letto. Ciò detto, io mi sono eremitizzato, ormai. Quindi una buona parte della fatica - promuoversi in qualche modo, facendo sapere di esistere - non la faccio. Quando abbandoni i social network, la fatica diminuisce sensibilmente. Soprattutto la fatica di dover fare buon viso a cattivo gioco, direi.
@MaicoMorellini
@MaicoMorellini Ай бұрын
@@LoScrittoreDivergente sì, devo dire che ho sempre scritto quello che volevo e in effetti, spesso, ho dovuto scendere a compromessi andando a setacciare il sottobosco di piccoli editori che avessero voglia di seguirmi. Il pregiudizio sugli indipendenti è a volte in buona fede (per ignoranza), a volta in malafede (per senso di ingiustificata superiorità) e altre volte giustificato da brutte esperienze. Ma è comunque un giudizio superficiale! Son sempre contento di ascoltarti!
@Osservatoredimondi
@Osservatoredimondi Ай бұрын
Vai con l'eremita digitale! (e siamo in due, dato che io neppure ci sono mai stato sui social, per scelta). Rispondendo alla tua domanda finale, sì, se non hai i social non esisti. Non sai quante volte mi è stato detto. E tutte le volte me ne sono fregato.
@albertodantonio2075
@albertodantonio2075 Ай бұрын
Appena pronta, mi compro anche La rocca 2.0. Sono in ritardo con le mie letture, mi scuso, ecco perché tardano i miei commenti alle tue opere.
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente Ай бұрын
@albertodantonio2075 Ma stai scherzando! Non mi devi niente, Alberto. Non esiste alcun ritardo: si legge quando si può e si ha piacere. Quando leggerai, commenterai. Sono molto grato, credimi, che tu ti sia imbattuto in me e mi legga. Sto disegnando una seconda cover. Ho deciso di cambiare proprio tutto… Vediamo cosa riesco a fare, se viene come vorrei.
@albertodantonio2075
@albertodantonio2075 Ай бұрын
Grazie per queste tue riflessioni. Da lettore quale sono mi hanno riportato alla memoria due autori che ho amato e amo ancora: Alan D. Altieri e Stefano Di Marino. A mio parere due talenti che non sono stati affatto aiutati e valorizzati ad avere il posto al sole che meritavano. Mi farebbe piacere avere un tuo parere in merito, soprattutto su Di Marino visto che lui all'Editore di chiara fama ha dato tantissimo, forse anche troppo...Per avere in cambio... cosa?
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente Ай бұрын
@albertodantonio2075 Non ho avuto il piacere di conoscere di persona nessuno dei due. Di Alan D. Altieri mi ricordo molto bene il suo Magdeburg - che lessi con grande piacere - e che "mi scippò" (virgolette d'obbligo, perché se lo meritava tutto) il Premio Italia: arrivai secondo proprio dietro Magdebug con “La Rocca dei Silenzi”. Era il 2005. Ci ha lasciato presto. Altieri era un vulcano, una persona molto energica e credo abbia ricevuto molto più di quanto abbia ricevuto Di Marino. Entrambi grandissimi scrittori, specie Di Marino, direi, perché era capace di produrre qualità a ripetizione, come se nulla fosse. Tanto di cappello a entrambi, guarda. Avercene! Grandissimi scrittori (di genere perché sì, ma usato come addendum, non come complemento di limitazione). Come, ahinoi, non ce ne sono più in Italia. A differenza loro, io il mondo editoriale l'ho schifato. Ma non sono affatto sicuro la mia scelta sia migliore della loro. È una scelta.
@GiordanoBrunoFerri
@GiordanoBrunoFerri Ай бұрын
Video interessantissimo, attendo impaziente la pubblicazione. Lo prenderò in digitale per questioni di spazio (in cartaceo tra l’altro ho già la “vecchia” edizione Nord). Se il formato cartaceo della nuova edizione sarà lo stesso di “Imperfetto equilibrio”, se posso permettermi, il carattere è un tantino piccolo! L’ho letto senza problemi, ma sono pagine belle piene! Comunque Complimenti!
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente Ай бұрын
@@GiordanoBrunoFerri ah, sì? Ti sembra piccolo? Se l’hai letto senza problemi dovrebbe andare bene. C’è un aspetto importante in questo discorso: le pagine fanno quell’effetto perché i cartcaei che uso sono 6”x9”, che è un formato statunitense, un po’ più grande di quello della Rocca originale. Il che comporta che per leggere una pagina devi leggere più testo. La grandezza del carattere dovrebbe essere molto simile a quella della Rocca edizione Nord, ma quello che uso io (cambria) è molto più snello e arioso (lo amo proprio per questo: i caratteri tipici delle edizioni italiane li trovo pesanti, cone se fosse quasi tutto stampato in grassetto (quasi, eh). Darò un’occhiata, comunque, perché ho fatto cambi, rispetto all’inizio, e magari ho esagerato (ma ricord d’aver controllato). Una cosa è certa: grande como quello della Rocca prima versione indie no: troppo grande. Mi dà fastidio. E crea cartacei molto più voluminosi. Grazie per l’interesse, Giordano Bruno. Poi, se hai voglia (capisco se no, tranquillo), mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi di “Imperfetto equilibrio” (a patto che tu sia riuscito a finirlo: non è detto!).
@GiordanoBrunoFerri
@GiordanoBrunoFerri Ай бұрын
@@LoScrittoreDivergente come dicevo, si legge bene, ma essendo abituato al digitale, dove uso un carattere un po' più grande, all'inizio ci ho messo qualche pagina a "prendere il ritmo". Come tipo di font piace molto anche a me, decisamente più elegante e "professionale" di un comune Times New Roman che ho trovato su alcuni indie e, concordo, troppo grande è sì più leggibile, ma anche meno elegante. Pareri personalissimi, naturalmente. Spero di poter leggere presto iniziare la saga dei Silenzi con la 'nuova' versione della "Rocca"! Per quanto riguarda "Imperfetto equilibrio" posso dire di essere riuscito a finirlo, ma mi è sembrato più lungo delle sue 239 pagine, proprio perché piuttosto denso, sia come quantità di parole per pagine, sia per il contenuto. Non sapevo bene cosa aspettarmi e l'ho iniziato con una certa curiosità. La prima metà è volata via con grande fluidità, poi il mio ritmo di lettura ha cominciato a rallentare. Forse ho trovato l'ultimo terzo di libro più lento del resto, un po' perché non sono un amante di allegorie e dintorni, un po' perché la storia, pur nella sua imprevedibilità, mi aveva ormai insegnato cosa aspettarmi... al'incirca! Un testo veramente personale, si capisce che ti ci sei messo in gioco non poco. Ad ogni modo, le parti più autobiografiche sono quelle che mi hanno coinvolto di più, insieme a quelle che raccontano cosa significa "essere" scrittori (e non semplicemente "fare" gli scrittori). Non un libro facile, complessivamente, anche se scorrevole e ben scritto. Un esempio della qualità che può raggiungere una pubblicazione indipendente. [Spero di non essere stato indelicato!] Sempre se mi posso permettere: prevedi anche una riedizione indie della trilogia della Triade ("Le sette gemme" ecc.)?
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente Ай бұрын
@GiordanoBrunoFerri Grazie per la tua opinione. Sacrosanta. Non sei stato affatto indelicato. È un testo unico nel suo genere anche per me: l’ho scritto e finisce lì. Il resto della mia produzione è “narrativa” nel senso più stretto del termine. “Imperfetto equilibrio” dice tutto quello che ho da dire sulla scrittura ed è, inoltre, una dimostrazione esso stesso delle cose in cui credo: cosa e come vanno a braccetto e il come è tutto fuorché quella robetta limitatissima che sin troppi vogliono farci credere della scrittura. Ma è, va detto, un testo che con l’intrattenimento puro c’entra poco, specie nella sua declinazione più semplicistica (perché, va detto, l’intrattenimento è anche una questione soggettiva; e il mio prossimo video mi sa che sarà proprio su questo argomento). Mi piacerebbe ripubblicare il Primo Ciclo Minore (la mia trilogia d’esordio), ma è uno sforzo immane: dovrei veramente “stravolgerne” la prosa (ho pianificato esattamente cosa fare con tanta riflessione e rileggendo e annotando l’intero testo - è il “file” con cui vorrei fare il video su Scrivener, perché dimostra il potenziale del software). La verità? Non ho la forza né il tempo di farlo, per ora. Però quello è il testo con cui sono sceso dalla montagna di cui parlo in “Imperfetto equilibrio” e ha un valore preciso, non soltanto affettivo. Se lo ripubblico, sarà per esploderne il potenziale con un *vero* editing: quello che non ricevette.
@GiordanoBrunoFerri
@GiordanoBrunoFerri Ай бұрын
@@LoScrittoreDivergente ti ringrazio molto per le risposte e la breve chiacchierata!
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente Ай бұрын
@GiordanoBrunoFerri Prima ti stavo rispondendo col cellulare e non avevo i numeri sottomano. Per chiudere con precisione il discorso del formato che uso per i miei romanzi, le parole di “Imperfetto equilibrio” sono poco più di 79mila e i caratteri (spazi inclusi) poco più di 490mila. Il che si traduce, se l'avessi stampato come “La Rocca dei Silenzi”, che hai in versione Nord, 270 pagine, non 239. Quindi in ogni pagina c'è un po' più di testo di quanto si pensi: calcolando, all'incirca, un 12% in più di testo. Non è poco. E siccome mi pare di star dando i numeri, vado a dormire, che è ora! Buonanotte! Grazie a te per la chiacchierata.
@mattiapozzobon3557
@mattiapozzobon3557 2 ай бұрын
Molti di questi sono in cerca di visibilità e quale modo migliore di ottenerla se non attraverso la critica e la polemica impregnata di livore acido? Su googreads ho letto delle recensioni inqualificabili che mi hanno fatto abbandonare immediatamente la piattaforma. Da lettore abbandono l'analisi tecnica di un testo, altrimenti non riesco a godermelo: sono le emozioni che il testo è in grado di generare che mi faranno dire " sì, mi è piaciuto". Ad ogni modo, anche la meccanica valutativa in stelline, mi lascia alquanto perplesso e talvolta evito di fare valutazioni proprio perché incasellare e classificare un romanzo in questa maniera mi indispone.
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente Ай бұрын
@mattiapozzobon3557 Ehi! Scusa, ma KZbin non mi ha mostrato il tuo commento… (Fa schifo il sistema dei commenti su KZbin, sul serio…) Goodreads è un luogo inutile. Ti capisco. A latere, però, dico una cosa: specie se il romanzo ti è piaciuto, dare quantomeno una valutazione in stelline agli autori indipendenti è importante (anche a me fa caca'… ahem! Due anni di lavoro = "4 stelline, che sarebbero 3 stelline e mezza", disse il lettore. 😒). Non ci vede nessuno. Non ci vuole nessuno. Siamo piccoli e neri. Insomma, almeno io, se qualcosa mi piace, la valutazione la lascio. Poi, per quanto riguarda recensire, non recensisco. È più forte di me: mi sembra sempre di dire cose sin troppo soggettive e di cui il mondo può fare a meno; così lascio perdere.
@albertodantonio2075
@albertodantonio2075 2 ай бұрын
"Servire la Storia": ben detto, bellissimo! Da lettore sottoscrivo in pieno. Ecco perchè ti ho suggerito autori che con spade, draghi, cosce e fiamme non hanno nulla a che fare.Inoltre, sempre da lettore, ho il tuo stesso disagio nel lasciare su Amazon la mia recensione fra tante che sembrano vogliano assurgere a saggi di narratologia come se vi fosse una gara a chi dice quanto sia perfetto il libro letto senza dire però assolutamente nulla, in realtà. Copia e incolla imsomma, da un autore all'altro, da un titolo all'altro, per parlare solo di sè e non del libro che si è letto...Io sono anche uno di quei lettori che la storia che legge non se la legge in silenzio: la narro, per sentirne profumi e colori e emozioni. E allora, se lo scrittore non sa usare la punteggiatura e/o la usa a ca' di cane, allora mi inca di brutto.
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente 2 ай бұрын
@albertodantonio2075 Eh… Il discorso è lunghissimo. Ma, se vogliamo, anche molto semplice: a latere di quel “lo scrittore serve la storia” c’è un grande, enorme “raccontare è raccontare”, cosa ci sia dentro il racconto non conta: tutte queste opinioni di nicchia sono talmente stantie e limitate, parlando di scrittura, che faccio video come questi e mi chiedo che senso abbia: dovrei proprio ignorare l’argomento! Nota finale: sto rileggendo la Rocca. C’erano un bel po’ di cose fuori posto (tra le quali anche una cosa proprio di punteggiatura, imposta dall'editor di allora, che io detesto perché è molto "inglese"). Mi spiace.
@Osservatoredimondi
@Osservatoredimondi 2 ай бұрын
Non dici niente di sorprendente: è una cosa vecchia che se si vuole pubblicare ci si debba adeguare al mercato. Pensa che quando cominciai ad avvicinarmi all'editoria per proporre i miei lavori (si parla di quasi vent'anni fa) mi fu detto che se volevo scrivere fantasy dovevo creare personaggi adolescenti perché il fantasy è per adolescenti. 🤨 E pensa che fui criticato quando, rispondendo alla critica che dovevo scrivere senza punto e virgola, con frasi corte, limitare il linguaggio per essere più comprensibile ai lettori perché hanno un vocabolario limitato, risposi che non ero io a dovermi abbassare, ma i lettori che si dovevano elevare, perché se si comincia a fare così, si finisce sempre col perdere qualcosa e a involvere. Mi sono preso dell'arrogante e del presuntuoso (e anche di peggio), ma sono rimasto della mia idea (che condividiamo): lo scrittore non si deve adeguare al lettore. Certo, deve scrivere in maniera comprensibile, corretta e adeguata al testo (se scrivi per bambini non puoi usare certi termini), ma non si deve limitare. Quando leggevo Hemingway alle medie non mi sognavo certo di pensare o dire che l'autore doveva fare in modo diverso, ma ero io che dovevo imparare ed evolvere, prendendo quello che lui voleva dire col suo testo.
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente 2 ай бұрын
@Osservatoredimondi Stai parlando di quello che vogliono le case editrici: è un argomento collegato, ma diverso. Qui parlo dei lettori che pensano di poter dire a chi scrive come deve scrivere… e lo fanno da una posizione che dovrebbe suggerire loro più cautela. Nonostante io sappia molto di scrittura, quando do un parere su un altro romanzo non comincio a fare l'analisi tecnica, anche se sarei perfettamente in grado di farla. Se sono nei panni del lettore, sono un lettore… non uno scrittore! Oltre tutto, francamente, è veramente noioso fare l'analisi di un testo in quel modo, anziché parlare di come hai vissuto la storia. Ma proprio di una noia mortale! Sono semplicemente tutti tesi a dimostrare quanto ne sanno… L'ironia della questione è che così facendo non fanno altro che sottolineare quanto poco ne sanno.
@Osservatoredimondi
@Osservatoredimondi 2 ай бұрын
@@LoScrittoreDivergente mi riferivo proprio a gente non addetta ai lavori (anche se c'è stato chi, dall'interno, mi ha fatto discorsi simili), al di fuori dell'editoria, gente come te e me (tu però sei stato autore edito e hai avuto col mondo editoriale dall'interno).
@corradoachilli2249
@corradoachilli2249 2 ай бұрын
Ciao Andrea, mi riallaccio sia al video di Girola che al tuo, in particolare alla parte in cui dice, , ed è questa la mia opinione, che sono x la maggior parte aspiranti scrittori... A me da proprio quell' idea, e da lettore trovo quelle recensioni oltre che "spocchiose" , xvme inutili. C'è un altro trend che non mi piace che consiste nel dividere il libro inntrama, oersonaggi, stile world Building ecc... Xchè non centra il punto, i libri sono molto di più di una somma di numeri, sono emozioni che trasmettono. Poi manca la consapevolezza, se io leggo, di zombie extraterrestri che mangiano la luna, devo sapere che tipo di libro è, non posso poi dire i personaggi sono stereotipati, se, è lo scopo dell' autore che siano così, s si vogliono fare delle analisi critiche, bisogna anche averebi mezzi x farle... Io son sempre dell' idea che anche il ruolo delle recensioni sia travisato, fevono servire ad altri lettori , non allo scrittore... Cmq vedo sempre volentier i tuoi video, ma non sempre ho l' occasione d commentare
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente 2 ай бұрын
@corradoachilli2249 Ciao Corrado! Aggiungo, sull'importante punto che porti e che condivido - ma qui spalanchiamo un portone - le recensioni non devono nemmeno servire il recensore stesso, ovvero compiacere le case editrici, affinché ti mandino ancora libri. Altro atteggiamento che è piuttosto sospetto, a mio avviso. E potrei anche aggiungere un'altra cosa, perché di alcuni dubito fortemente: bisogna anche averli letti i libri, per recensirli. E, dal mio punto di vista, si sente quando no. Non essendo più sui social, io non so a chi si riferisca Alessandro, quindi non sto parlando di nessuno in modo specifico. Quelli che seguo io (o che ho visto e deciso *immantinente* di non seguire) sono tutti su KZbin. Il proliferare di gente che parla di scrittura creativa è ormai la piena dopo il tsunami e sta trascinando nelle profondità del mare tutto ciò che può. Si sta facendo piazza pulita dell'idea di scrittura per chi dovrebbe abbracciarla, purtroppo. E, come dice Alessandro, credo a ragione, è assai probabile che ai lettori puri non gliene freghi una mazza: i libri, come dici giustamente tu, sono molto di più. (Quel nuovo trend è anche figlio dell'analisi tecnica della scrittura creativa…) Dovrei fare un video anche sugli editor, forse… 😁
@corradoachilli2249
@corradoachilli2249 2 ай бұрын
@LoScrittoreDivergente vero, ma ti posso assicurare che su altri social è pure peggio, ormai si pensa che bisogna recensire così.. bah..io ho la fortuna di aver conosciuto altri lettori che , da una parte han gusti affini, ma che riescono a darmi consigli su libri che non avrei mai letto da solo, sono molto fortunato 😎
@albertodantonio2075
@albertodantonio2075 2 ай бұрын
Non so se leggere il labiale o il sopraccigliare. Mi accontento della trascrizione...
@albertodantonio2075
@albertodantonio2075 2 ай бұрын
Tornaudio l'audio! Graaande!
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente 2 ай бұрын
@@albertodantonio2075 Non sono sicuro d'aver capito: non sentivi l'audio del video? (A me ha sempre funzionato. Non so agli altri.)
@GiordanoBrunoFerri
@GiordanoBrunoFerri 2 ай бұрын
Discorso ampiamente condivisibile. Egoisticamente parlando, mi spiace che non vedranno la luce gli altri romanzi della saga dei Silenzi (in italiano, intendo).
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente 2 ай бұрын
@GiordanoBrunoFerri Sì che vedranno la luce, Giordano Bruno! Come detto, continuerò a scrivere in italiano: non è possibile farlo in un'altra lingua, per me - scrivo per davvero, io, non coi bilancini e le pesette alla "corso di scrittura creativa". Quindi necessito di fluidità creativa e non posso raggiungerla scrivendo direttamente in una lingua straniera nemmeno col binocolo! Usciranno in ritardo, rispetto a quello che avevo previsto, però, credo. Perché adesso sto rileggendo "La Rocca dei Silenzi" - era necessario, come detto più volte - e poi mi metto a tradurre. Già così, comunque, ci sono ben quattro volumi e quasi duemila pagine da leggere. Per un po' dovrebbe bastare… 😅 (Eppoi lo so che prima o poi mi fionderò sul IV, perché la voglia di scrivere qualcosa di nuovo mi verrà. Semplicemente, come detto, non considero più la questione una priorità. La saga la finirò, anzitutto in italiano. Garantito.) Ma tu hai letto i romanzi de I Silenzi? Scusami se me l'hai già detto e me ne sono dimenticato…
@GiordanoBrunoFerri
@GiordanoBrunoFerri 2 ай бұрын
@ non ancora, ma sono in programma, la curiosità è molta. Ho ricevuto oggi la copia cartacea di “Imperfetto equilibrio” che spero di poter cominciare presto. Grazie per la rincuorante risposta! È vero, per un po’ ne ho da leggere, per i restanti volumi dei Silenzi non ho fretta, ma sono felice che vedranno comunque tutti la luce anche in lingua italiana.
@Osservatoredimondi
@Osservatoredimondi 2 ай бұрын
Molte tragedie si potrebbero evitare se si facesse manutenzione, se s'intervenisse dove c'è bisogno per tempo. L'Emilia Romagna, la regione in cui sono, è stata colpita quest'anno come l'anno scorso (e più di una volta) ma vuoi che abbiano imparato la lezione? Niente, la storia si è ripetuta; la strada principale di dove abito, trafficata, è da più di un anno che segnalo che ha bisogno d'interventi perché il torrente che le passa accanto la stava facendo sprofondare: sono intervenuti pochi giorni fa solo perché stava franando via.
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente 2 ай бұрын
@Osservatoredimondi E la manutenzione sarebbe soltanto la punta dell'iceberg, considerando quello che si dovrebbe fare veramente…
@massimoperissinotto1491
@massimoperissinotto1491 2 ай бұрын
Un abbraccio forte, per quanto possa servire
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente 2 ай бұрын
@massimoperissinotto1491 Ma io non mi considero una vittima, Massimo. Non vorrei passare questa egocentrica impressione. Però, sì, è terrificante… Una delle cose peggiori che ho visto. Non sono ancora riusciti a liberare i parcheggi… E piove e piove ancora. Questo è ciò che ci aspetta in futuro.
@massimoperissinotto1491
@massimoperissinotto1491 2 ай бұрын
Terrificante
@GiordanoBrunoFerri
@GiordanoBrunoFerri 2 ай бұрын
Complimenti! Una domanda: uscirà anche in versione digitale "Imperfetto equilibrio"?
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente 2 ай бұрын
@@GiordanoBrunoFerri ciao Giordano Bruno! Io ti devo ancora un video su Scrivener. 🙁 No, non è uscito in digitale perché è un testo troppo personale e non avevo - né ho - voglia che circoli dappertutto, piratato. Mi spiace: sono pro-digitale, io. Ma questo davvero non potevo.
@GiordanoBrunoFerri
@GiordanoBrunoFerri 2 ай бұрын
@@LoScrittoreDivergente grazie mille, il video su Scrivener quando arriverà arriverà, non c'è fretta. Grazie anche per la risposta, nessun problema, lo ordino cartaceo allora. Mi era solo venuto il dubbio di sbagliare qualcosa nella ricerca della versione digitale su Amazon. A presto e complimenti ancora!
@LoScrittoreDivergente
@LoScrittoreDivergente 2 ай бұрын
@@GiordanoBrunoFerri grazie a te per l’interesse!