Salve. Ma voi conoscete la geografia della val di Cembra ? Non vi rendete conto delle opere che si debbano fare per poter fare passare le rotaie e d i treni ? Sopratutto da Molina a Lavis .Con viadotti , e distruzione di territorio , opere molto costose, che non si ripagano neanche dopo mille anni. Inoltre le ferrovie ( da sempre ) funzionano quando sono molto frequentate , con un alto utilizzo.E questo non è il caso nostro. Vent'anni fa si parlava di Metroland in provincia di Trento. Poi dopo una analisi economica fatta da esperti, venne affossata, perché giudicata insostenibile.Si faccia tesoro di questa scelta.Prosit.
@transdolomites2006Ай бұрын
Buonasera Sig. @dinoioriatti , Desideriamo rispondere al suo commento. In Italia dove da decenni si è seminata una scuola di pensiero contraria alla ferrovia, ogni proposta orientata a questa soluzione ha spesso incontrato un fuoco di sbarramento, il più delle volte rappresentato da argomentazioni superficiali e di pregiudizio che poche volte sono state comprovate da tesi oggettive che dimostrassero le criticità della ferrovia. Questo ha avuto come risultato il fatto che in Italia nel 2021, secondo l'Istat, fossero 39,8 milioni le autovetture circolanti in Italia, ovvero, in proporzione, 673 ogni mille abitanti. Ma un simile parco auto ha significato la costruzione di tutte le strade che sono sotto i nostri occhi anche queste fatte di innumerevoli ponti, viadotti, gallerie con un forte impatto sulla società, sul paesaggio etc. Oltre 3000 morti all’anno registrati sulle strade italiane che cadono nella completa indifferenza delle comunità. 18 miliardi di Euro all'anno, sempre in Italia, il costo sociale che paghiamo a questo modello di mobilità che è sempre più al collasso. In Val Venosta se si fosse tenuto un referendum sulla riattivazione della ferrovia chiusa nel 1990, almeno il 70% della popolazione avrebbe votato contro. La ferrovia invece è stata riattivata nel 2005, è stata migliorata con i lavori di ettrificazione che termineranno il prossimo anno ed oggi è una realtà che la Val Venosta non riuscirebbe più a farne a meno, a livello sociale, economico e turistico. A proposito di Metroland, non dobbiamo mescolare le proposte progettuali: Metroland e la Ferrovia Avisio sono due idee che si differenziano per l'impostazione del progetto. L'unica cosa che le accomuna è il concetto di treno e di raggiungibilità dei territori che noi abbiamo sempre difeso. Metroland era una proposta progettuale lanciata dalla Provincia di Trento nel 2007, che riguardava una visione di Trentino con diverse linee ferroviarie che collegassero le valli alla città di Trento, i cui tracciati erano però previsti principalmente sotto terra in galleria: molti paesi sarebbero stati tagliati fuori dal progetto, in quanto ci sarebbero state poche stazioni e comunque fermate solo nei centri più importanti. La nostra idea di Ferrovia nelle valli di Cembra, Fiemme e Fassa non prevede questo tipo di impostazione: la nostra proposta è quella di realizzare un'infrastruttura per offrire alla popolazione un servizio capillare e accessibile a tutti che serva gran parte dei paesi attraversati, ed allo stesso tempo che sia concorrenziale rispetto all'auto privata negli spostamenti. È ovvio che in val di Cembra le gallerie sono una necessità per via dell'orografia della valle, ma in ogni ambiente di montagna le gallerie sono una opzione necessaria: lo sono per la ferrovia retica come per quelle stradali alpine. Basta andare in Austria e Svizzera per avere un esempio. Solo che per le gallerie stradali nessuno fa obiezioni. I tunnel, ponti, viadotti stradali occupano il doppio dello spazio di quelli di una ferrovia di montagna, ma nessuno fa questo confronto. Il nostro intento è quello di dimostrare che la ferrovia rappresenta una delle opportunità di mobilità alternativa all'automobile. Sulla proposta Ferrovia Avisio sono emersi tanti consensi e ovviamente voci critiche. Il nostro impegno è stato quello di dare risposte mirate, tecnico-economiche che si sono fondate sull’utilizzo dei modelli di progettazione ferroviaria. Che la ferrovia nelle valli dell’Avisio tecnicamente sia fattibile non ci sono dubbi e non ci sono dubbi anche sulla sua sostenibilità economica. Ed è la qualità degli studi che abbiamo sostenuto che si è potuti giungere allo storico traguardo dello studio di fattibilità. Ora dobbiamo attendere gli esiti di questo storico studio che la Provincia Autonoma di Trento ha deciso di affidarne l'incarico a Rete Ferroviaria Italiana nel giugno di quest'anno. Ma abbiamo fatto anche qualcos’altro: ogni studio promosso dalla nostra associazione è sempre stato presentato pubblicamente alle comunità in tanti incontri pubblici, li abbiamo consegnati gratuitamente a tutti coloro che ne hanno fatto richiesta, ed anche all'interno del nostro canale KZbin è possibile visionare le presentazioni sintetiche degli studi. Giungiamo alla conclusione di questo intervento ponendo a Lei ed a chi la pensa come Lei: in tutti questi anni che ci siamo impegnati nel rendere conto pubblicamente della nostra proposta, in che mondo avete vissuto? Rispetto chi pur nella diversità delle opinioni ha fatto la scelta coerente e responsabile di assistere alle pubbliche conferenze. Non altrettanto rispetto merita chi ha preferito stare comodamente seduto sul proprio divano a sparare gratuite sentenze. Se queste dovranno arrivare, esse dovranno pervenire da chi ha la professionalità per fornirle.