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" Tra i devoti che ogni giorno visitavano il luogo in cui era sepolta Sant’Agata, una volta giunse anche una pellegrina speciale. Erano passati circa cinquant’anni dal martirio, quando dalla vicina città di Siracusa giunse la giovane Lucia che accompagnava la madre Eutichia, gravemente ammalata.
Lucia, inginocchiata sulla tomba della vergine e martire catanese, pregò con fervore per la guarigione della madre. Fu allora che sant’Agata le apparve: “ Sorella mia Lucia ”, le disse, “ perché chiedi a me ciò che tu stessa puoi porgere a tua madre? ”. E poi aggiunse: “ Anche tu, proprio come me, subirai il martirio per la tua fede in Cristo ”.
Lucia ritornò a Siracusa col cuore pieno di gioia e di speranza. La madre guarì e la profezia del suo martirio si avverò un anno dopo: santa Lucia è stata infatti martirizzata il 13 dicembre del 303, durante le persecuzioni di Diocleziano. "
Incontro straordinario dopo 1723 anni dopo il primo pellegrinaggio
L’arcivescovo Renna ricorda la “Spes non confundit “ di Papa Francesco dicendo che: «I più grandi testimoni di speranza sono stati proprio i martiri con la speranza di incontrare Cristo risorto e con la speranza che la vittoria nella fede è più grande della vittoria nella violenza».
Il venerabile corpo di Santa Lucia è arrivato in cattedrale al termine di un pellegrinaggio che ha toccato Siracusa, Carlentini, Belpasso e Aci Catena. Sono stati tantissimi i fedeli che si sono ritrovati ad accoglierla in piazza Duomo. Con l’incontro fra le due Sante Reliquie, che è stato un momento molto toccante.
“Come Lucia, visse il suo Giubileo, in pellegrinaggio da Agata, così fate anche voi”, ha esortato Monsignor Luigi Renna. “Agata e Lucia, testimoni che la santità è contagiosa”, ha invece ribadito l’arcivescovo metropolita di Siracusa Monsignor Francesco Lomanto. Anche in HD