36 - Zerocalcare è riuscito a confermarsi? [Pillole di Cinema & Serie TV]

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[@michelacampus]

Zerocalcare riesce a portare sulle tavole talmente tanti livelli di profondità e talmente tanti mondi che é quasi impossibile non rivedersi, non riconoscerne i mostri interni ed esterni, non rispecchiarsi nei pensieri, nei dubbi, negli ideali... Ogni personaggio rappresenta una parte di noi, nel bene e nel male, un amico, un compagno, un collega. Dentro le sue tavole c'è una generazione di individui capiti, com-presi, rappresentati in maniera reale, senza piangerie, senza menzogne, non idealizzati né sottostimati. La grandezza di Michele come artista é che é una persona complessa ed autentica. In un mondo che cerca di schematizzare tutto, Zerocalcare ci fa vedere tutte le sfumature del Possibile

[@percibaldoantinori9006]

Quando nel finale decidono di agire in quel modo sono stato molto contento per Cesare. Se secco gli si fosse avvicinato, mentre andava via, e gli avesse chiesto:"s'annamo a pija er gelato?", penso che sarei scoppiato in lacrime.

[@keysersozefede]

Secondo me sarebbe stato troppo un finale mieloso.

[@emanueleburiani8320]

Troppo presto, troppo opportunistico,per ora ha guadagnato il loro rispetto, entrambi hanno capito che le proprie idee sono divergenti ma hanno lo stesso fine, secondo me dopo un po' di tempo , una cena insieme...a secco uscirà un po' di sangue dal naso , ma quel gelato se lo prenderanno

[@qazxswed17]

Strappare lungo i bordi è stata quasi la prova generale di questa serie, sono entrambe riuscite benissimo ma Questo mondo non mi renderà cattivo per me ha una marcia in più, sia dal punto di vista narrativo che dei contenuti, chiari fin da subito, con la parte comica inevitabilmente sacrificata (ma non per questo meno efficace, l'armadillo è in formissima) e una fortissima denuncia sociale, politica e contro i media, senza contare la crescita dei personaggi che qui acquistano ancora più spessore (Secco non è più solo un meme, Sara non è solo la voce della ragione e il confronto con Zero è la parte più bella e straziante della serie, Cesare è un'aggiunta straordinaria) e pure il lato tecnico con la messa in scena, le animazioni (con più tecniche tra cui la stop motion) e una colonna sonora in cui veramente chiunque poteva rivedersi. Il finale è un po' troppo veloce, concordo che sembra un episodio di mezzo non quello che dovrebbe chiudere la storia, ma allo stesso tempo mi è sembrato più che giusto con le sue note dolci e (molto) amare per chiudere il cerchio, serie strapromossa per me, una conferma delle potenzialità dell'autore anche in questo mezzo e pure nel doppiaggio dove, nonostante si autoperculi al riguardo, mi sembra pure molto più a suo agio.

[@massimomartinelli9601]

Io ho 64 anni, e penso che Zerocalcare parli certamente DI una generazione, ma parli a tutti; "Strappare lungo i bordi" mi ha straordinariamente commosso, in particolare il "crescendo" dell'ultima puntata che hai descritto così bene. La pillola mi ha colpito molto è sono curioso di vedere la nuova serie. Non essendo uno ossessionato dall'idea della sorpresa ma dal percorso del racconto, le tue recensioni le guardo sempre per intero, zona spoiler compresa, senza curarmi se è un film che ho già visto oppure no. Ma in questo caso faccio un'eccezione e mi fermo prima.

[@laBibliotecadiAlessandria]

Fai bene secondo me a fermarti. Avevo parlato di molte scene che, secondo me, è meglio scoprire piano piano

[@paolofanin]

Se posso dire la mia.. sono sulla cinquantina ormai e apprezzo da tanti anni Zerocalcare... il suo modo di raccontare le cose mi colpisce sempre tantissimo. Penso che uno dei suoi punti di forza sia proprio il fatto di colpire sempre nel segno sia nei fumetti che nelle "strisce" durante la pandemia che in queste due serie Netflix. Ritengo che ergerlo a "paladino di una generazione" significhi porre un limite al suo effettivo valore... per carità va benissimo considerarlo così ma Zero non è solo questo, è un artista da apprezzare pienamente al di là del'età. Si ride, ci si commuove, ci si arrabbia e ci si emoziona sempre tanto... nessuna sua opera mi ha lasciato indifferente. Noto anche che a volte la trama sembra perdersi in mille rivoli che "sembrano" non collegati tra loro ma poi alla fine tutto torna... e ci porta sempre dove vuole lui. Le "critiche negative" che ho letto riguardano il romanesco o lo schieramento politico... tutte cose che cmq per me sono secondarie alla sua potenza espressiva, che dovrebbe farlo apprezzare da tutti.. così non è, pazienza. Come direbbe lui... "ce sta".

[@anonimo6603]

Dopo aver visto la sesta puntata sono andato a dormire, il giorno dopo vedendo che Netflix mi mostrava la prima stagione mi son detto: ma l'hanno levato? Non mi ero assolutamente accorto che fosse il finale di stagione. Ma trovo che abbia comunque un suo perché, in quanto la vita non è come una serie televisiva, non è un crescendo fino all'ultima puntata. Quindi che sia un episodio tutto sommato come tutti gli altri, ha il suo senso, ha il suo contesto. Ciò che apprezzo di questa stagione è che per quanto esponga le sue idee politiche queste non sono in bianco e nero, sono ragionate e dunque autocritiche. Non è semplicemente il dare un messaggio ma è far ragionare su questo, senza denigrare chi sta dall'altra parte. Capisco quindi perché piace anche a chi non condivide le sue idee, perché non è polarizzante. Credo comunque che questo sia un prodotto veramente importante, mi verrebbe da considerarlo al livello di un Fantozzi o di Boris. Un prodotto che parla di una certa Italia a degli italiani fin troppo abituati a prodotti americani, avere nuovamente qualcosa di popolare che parla di noi e del posto in cui viviamo è qualcosa di veramente raro. Oramai anche quando scriviamo dei libri, ci mettiamo nomi americani e li scriviamo ambientati in paesi che non abbiamo mai visto, questo per me è stato un danno culturale. Conosciamo meglio le leggi americane che le nostre, per dire.

[@doctortubes5046]

É di una bravura eccezionale. É un legittimo erede dei migliori.

[@Edinsaonensis]

Espongo il mio punto di vista non sulla serie (che devo vedere) ma sul discorso della generazione, mia e quella di Gioele nati quindi negli anni '80, e del loro smarrimento. Spero che qualcuno voglia esprimere il suo punto di vista. A me sembra che il momento di rottura sia arrivato negli anni 2005-2015. Ci avevano sempre detto di studiare ed applicarsi e sarebbe bastato ad ottenere il famoso Posto Fisso o comunque un buon posto di lavoro ed una vita tranquilla e cosi via. Invece in quegli anni mi ricordo le ore perse presso le agenzie interinali a fare cose con piú o meno senso e quel senso di frustrazione nascente. Mi ricordo anche l'Università che la vidi da luogo della conoscenza, nella mia ingenuità iniziale, trasformarsi in un posto in cui la gente o di laureava alla belin di cane o studiava perchè non trovava lavoro e di fatto rimandava l'impatto con la deprimente realtà fuori. Di fatto il mantra che ci avevano inculcato si rivelava molto fragile. E secondo me Zero questo lo ritrae benissimo, anzi sin troppo bene. A volte sembra lui l'Armadillo nelle nostre coscienze.

[@quartadimensione532]

❤️🌹

[@laBibliotecadiAlessandria]

Verissimo

[@francescolandro3070]

e - sempre incombente e minacciosa sullo sfondo - La Colpa..: «non ce l'hai fatta.?, non è bastato.?, colpa tua.!, altri "ce l'hanno fatta", vuol dire che avresti potuto ottenere lo stesso anche tu, se solo avessi sbagliato di meno...»

[@carminebuonanno5833]

Condivido ogni parola. Mi sono laureato nel 2011 a 25 anni e credevo che avrei trovato lavoro e fatto carriera. 11 anni dopo a 36 anni sono disoccupato e mi sento un fallito che nella vita non ha combinato nulla

[@quartadimensione532]

@@carminebuonanno5833 io non commento perché sono laureata in fisica in corso di magistrale ...nessun futuro qui in Italia sinceramente 😔

[@imperitalica]

Allora, questa serie mi ha colpito nel profondo anche più della prima, non vi dirò nel dettaglio quale personaggio, ma c'è un personaggio che ha (tranne per qualche particolare) letteralmente la mia stessa storia... Quindi mi sono davvero emozionato nel vederla signori, grazie Gioele che hai recensito questa bellissima serie animata tutta Italiana🗿

[@Edinsaonensis]

ZeroCalcare è il cantore scazzato della nostra generazione.

[@marianomanuelantonelli5762]

Aivoja

[@seck100]

Ma perfavore

[@marianomanuelantonelli5762]

@@seck100 non puoi negare che sia scazzato

[@giuseppeamato9159]

Siamo sicuri che tutta una generazione deve scegliere se stare con casapound o con il leoncavallo? Spero di no. E poi al netto dei suoi pregi c’è sempre l’idea che i voti delle persone non si contino ma debbano essere pesati, se la,pensano come me va bene altrimenti anche se sono tanti sbagliano. Un pensiero alla Nanni Moretti direi. Insomma non ha una idea democratica della società anzi. Probabilmente lo fa anche senza accorgersene tanto ne è impregnato il suo pensiero.

[@francescopompei730]

È bello quando dici che ti interessa sapere cosa ne pensano gli iscritti perché è davvero così.

[@laBibliotecadiAlessandria]

Beh, se non ci fossero discussioni, tutto questo avrebbe poco senso

[@FrameSettantadueART]

Approfitto di questa pillola, per farti sapere che almeno una decina di ex allievi dei corsi dove svolgo lezioni di anatomia artistica e animazione 2D (sono un animatore da 30 anni), la TheSign Academy di Firenze, hanno partecipato alle serie tv! Un abbraccio a loro e un bravo a te! :D

[@laBibliotecadiAlessandria]

Complimenti a loro, hanno fatto un lavorone!

[@emanueleburiani8320]

Ricordo lo sketch dei segnetti e ancora rido, grazie ai tuoi ex allievi per il loro duro lavoro

[@trinita8147]

Sono pienamente d'accordo con te su tutto tranne che per un dettaglio, il finale, secondo il mio modesto parere, è perfetto proprio per il modo in cui conclude tutto senza realmente concludere niente. Una serie profonda, agrodolce (più agro che dolce) che si conclude semplicemente come si conclude una storia, senza balzi inaspettati ma solo con quel lungo e lento andare avanti nuotando oppure affondando in quella difficile situazione che è la vita. Tra l'altro il momento che a me ha colpito di più è quello dello sguardo di Secco, mi ha spezzato vedere ribaltato il suo personaggio in quel modo, quel suo modo di fare con un motivo così drammatico dietro. Eppure alla fine è lui la voce della ragione per Zero.

[@riccardotroiano12]

Condivido, in questa serie non conta il finale, ma il viaggio. La sua urgenza è raccontare e di questo ne sono più che grato ❤

[@carminebuonanno5833]

La quarta puntata è stata quella in cui mi sono più rappresentato di "Questo mondo non mi renderà cattivo"

[@laBibliotecadiAlessandria]

Strappa veramente il cuore

[@novusordoseclorummcmlxxvi5487]

Pur non essendo un appassionato in senso stretto della fumettistica, qualche eccezione la apprezzo, in special modo se la tavola riesce a rappresentare visivamente, oltre che col testo, il pensiero dell'autore. Zero lo seguo da diversi anni proprio per questo, dalla sua prima opera non mi perdo uno dei suoi lavori, e quest'ultimo è davvero bellissimo, concordo con quanto hai detto. Maturo, autoironico, profondo, crudo, commovente.

[@GiuboTv]

non sono un fan di Zerocalcare ma non è mai tardi per diventarlo. Intanto un titolo che è una mia ragione di vita... anche se la cattiveria a volte è una maschera che devi indossare più per necessità che per convinzione

[@shion_kim]

Sono contenta che hai recensito l'ultima serie di zero calcare e mi ritrovo moltissimo sulla visione della NS generazione che ancora nn ci rendiamo conto che la generazione adulta siamo noi ... E a tutt'ora ci troviamo a fare la vita precaria a causa di lavori precari e che fatichiamo a prendere coscienza che siamo noi che la vita dobbiamo prenderla in mano la famosa "autodeterminazione" arriveremo alla soglia dei 50 e ci sentiremo ancora eterni adolescenti ?senza prenderci mai coscienza politica che sociale?😅 Per fortuna che ci sta zerocalcare

[@LadyStarlight79]

Sono cresciuta con Zero, l'ho visto nascere. La serie è splendida ma non avevo dubbi. Lui è una garanzia 💕.

[@carolinaschiavone9546]

Strappare lungo i bordi l'ho vista due volte, Questo mondo non mi renderà cattivo forse la vedrò anche una terza volta. Zero parla sicuramente alla generazione dei trenta/quarantenni, ma anche a quelle precedenti. Io ho quasi 57 anni e mi sento di appartenere a quello stuolo di persone che hanno fatto tutto quello che era richiesto per costruirsi un futuro e trovare un posto nel mondo, ma ahimé 'sto posto non c'era e non c'è stato modo di ritagliarselo, gli anni sono passati e ancora mi dico "Da grande voglio fare...". La sensazione di essere stati in qualche modo traditi ce l'abbiamo in tanti mi sa... Io si. Condivido in pieno la lotta per provare, un giorno dopo l'altro, a non cadere nella trappola di prendersela con gli altri (magari più deboli o sfigati) o peggio a pontificare su come sarebbe giusto porsi rispetto ai grandi temi che siano i diritti umani, la salvaguardia dell'ambiente, la pace nel mondo. Grazie a Zerocalcare per i suoi spunti (non dimentichiamo le strisce) e grazie a te, Gioele, che ne hai parlato, condividendo il tuo punto di vista!

[@francescolandro3070]

Altra differenza tra questa serie e la precedente: l'altra volta dovevo fare una faticaccia ogni volta che discutendone con qualcuno cercavo di trovare le parole per spiegare il mio giudizio.., adesso invece mi basterà girare questo link e dire «senti qua!».., bella, bellissima recensione..!

[@laBibliotecadiAlessandria]

Grazie!

[@soniasgarbossa2432]

Il mio commento è semplicissimo.... non conoscevo Zero Calcare ma "strappare lungo i bordi" era stupenda, ma "Questo mondo non mi renderà cattivo" è semplicemente la cosa più bella che io abbia mai visto su Netflix

[@exedes185]

In questa serie Zero critica molto se stesso si vede non solo come uno che ce l'ha fatta, ma uno che ha lasciato indietro gente che poteva aiutare e questi ne hanno avuto anche conseguenze. Ad un certo punto però un pò si auto assolve. Ci sono diverse tematiche e sono delineate in modo più o meno netto non sono troppo sfumate, il finale supponendo che sia voluto cosi tagliato forse rappresenta la vita che và avanti e niente si risolve tutto va avanti come era partito.

[@natosbagliato22]

Hai fatto davvero una bella analisi in cui mi ritrovo tanto. Personalmente ho quasi pianto al monologo di Sara, ma in generale una serie fantastica, vero che l’ultimo episodio sembra quasi troncare il discorso ma a mente fredda a perfettamente senso. Mi mangio le mani per nn averlo scoperto prima

[@paolobrevi9871]

A mio parere Cesare è il vero "eroe" della serie, intrappolato nel suo personaggio, ne esce, è l'unico che capisce veramente la questione dei profughi, ed è l'unico che ci rimette.

[@ugofch]

Direi proprio di sì, anche se si sta avvicinando pericolosamente (per il consenso e la credibilità di cui gode ora) ad un modo troppo diretto e politicamente schierato di trattare i temi sociali, rischiando di diventare un simbolo, suo malgrado. Senza nulla togliere ai vignettisti, che riescono a riassumere una storia in una tavola (o poco più), non vorrei che alla fine abbandonasse il suo universo di fumettista, per unirsi a quella schiera, perché molti lo apprezzano proprio per il suo lavoro, così completo e diverso da quello degli altri. Oltretutto, gli "alfieri" di qualsiasi idea politica, hanno la brutta abitudine di farsi sfruttare e di durare poco: questo è deleterio per quegli autori che cercano di rivolgersi ad una platea sempre più ampia. Affermo questo perché finora è riuscito a produrre opere veramente valide, ricche di concetti che realmente educano le persone ad osservare il mondo sotto altre prospettive: farlo così, attraverso il punto di vista di una persona che mette continuamente in discussione le proprie idee, funziona, mentre farlo partendo da una posizione ben chiara e con una meta già stabilita, non lo fa altrettanto efficacemente. Ad oggi, lo reputo un ponte tra diverse generazioni: un bambino, poi adolescente, cresciuto in un'Italia pervasa da una cultura che appartiene alla mia generazione, diventato un ragazzo seguendo quelle tracce ed infine un adulto, oggi. Questa è una prerogativa di molti della sua generazione, che fanno costanti riferimenti agli anni '80/'90, portando come esempio i giovani (20/30 anni) di allora, perché erano ancora il simbolo delle lotte di piazza, del fervore musicale e culturale, dell'inizio della globalizzazione: erano una generazione incontrollabile, che continuava ad uscire dagli schemi, nella ricerca spasmodica di qualcosa in più (non parlo dell'aspetto economico, per cui avevano già combattuto le generazioni precedenti, ma di quelli della libertà di decidere del proprio futuro e della possibilità di creare una società plasmata secondo i propri ideali). Purtroppo l'ho conosciuto, solo per caso, con "Kobane Calling", mettendo insieme le poche informazioni sulle sulle vicende curde, grazie all'opera di Alex Pineschi e Karim Franceschi, che negli stessi anni combattevano contro Daesh: l'ho letteralmente riscoperto durante la pandemia, visto che era uno dei pochi che riuscisse a sdrammatizzare la vita durante le "quarantene", per poi iniziare a seguirlo regolarmente. I suoi personaggi, le sue paranoie ed i suoi ragionamenti, sono quanto di più reale e concreto avessi mai potuto immaginare: pur essendo presi dalla realtà, vengono rappresentati in maniera egregia, portando il lettore ad immedesimarsi in almeno uno di loro (l'unica differenza tra me e l'armadillo è la posizione della protuberanza ... lui ha la gobba e io la panza). Concludo con un piccolo consiglio, rivolto a chi si avvicina per la prima volta a questo autore: la trasposizione video dei fumetti non consente di godere appieno della qualità delle tavole e non permette di cogliere tutte le sfumature ed i riferimenti in esse contenute, quindi preparatevi a vedere le serie tutte di un fiato, per poi rivederle utilizzando il fermo immagine, vi garantisco che ne varrà la pena (qui sul "tubo" troverete molti filmati che indicano dove cercare e come interpretare alcuni "easter eggs" che magari non fanno parte del vostro patrimonio culturale).

[@yuripalazzo3512]

"tutti conosciamo quell'amico che era bravissimo a scuola ma non si è realizzato..." ci ho pensato un attimo, io non ne conosco e mi sono reso conto che probabilmente è perché quell'amico sono io 😅

[@laBibliotecadiAlessandria]

Fa ridere, ma non so se posso farlo 😸

[@yuripalazzo3512]

Cosa?😂

[@laBibliotecadiAlessandria]

Nel senso che fa ridere, ma è anche triste 😸😸

[@yuripalazzo3512]

@@laBibliotecadiAlessandria non dirlo a me 😂 Vabbè uno prima o poi ci deve far pace col suo passato

[@eurekat]

Bellissima analisi. Bellissima serie, ancora più profonda, completa e meglio scritta della prima. Sono più grandicello ma le ferite sono le stesse. Il finale è come quando ti metti a letto dopo una giornata stupenda.

[@Salvo3mm3]

Il Quarto episodio incentrato su Sara è stupendo

[@laBibliotecadiAlessandria]

Si, strappa il cuore

[@enricam.7561]

Bellissima serie, fantastica Pillola, grazie mille, come sempre.

[@ginocolella4921]

Delle volte sai essere veramente bravo. Complimenti.

[@oashi666]

Vista tutta la pillola: come la precedente, non vedo l’ora di non vederla. 😂😂

[@federicasardanelli9019]

Ragazzi, gia' il titolo della serie e' un capolavoro, ci rendiamo conto?

[@MatquadReloaded]

Per me il finale è stato molto emozionante ed al pari della serie precedente, forse perché sono di Tivoli e Rebibbia la conosco molto bene, quindi tutto il paragone con la fossa delle Marianne lo ho amato tantissimo.

[@STIFLER89aaa]

Aiuto sono il 666esimo mi piace ahahha diabolico. Ad ogni modo un bel prosiguo con una morale bellissima: Dovevamo essere la generazione più fortunata,più ricca con più possibilità,peccato che era tutta propaganda alla fine. Bellissimo Video DOC

[@giovannicoppola6480]

Sinceramente a me è piaciuto molto, mi ha fatto sorridere ,riflettere ed anche piangere , proprio come strappare lungo i bordi , meraviglioso l'ho finita in un giorno .

[@giulyluciani411]

Mamma miaaa .. stavo per proporti sta cosa AHAHAH 😂❤

[@MultiFederico01]

Zc è quello che mi fa dire ,che nella mia vita ,alla fine non ho sbagliato così tante cose ,cioè sicuramente abbiamo fatto ,facciamo e faremo un sacco di stupidaggini. Ma alla fine ci rivendichiamo le nostre scelte di vita ,giuste o sbagliato che siano ,sono le nostre. Siamo entrambi romani e spesso abbiamo vissuto esperienze simili per la contiguità del percorso politico e il discorso che gli fa Sara ,mi ha spezzato ,mi ci sono rivisto (purtroppo ,o per fortuna non so) tanto.

[@alfonsolabaiadeltabacco7459]

Caspita, zerocakcare e' un mistero per me.... Amo i fumetti ma questo non mi prende proprio.... E sto ancora piangendo la dipartita di Cavez

[@in.giro.con.frank.]

Anche secondo me manca un guizzo finale ma la serie e l'autore sono meravigliosi

[@CasoStranoManuele]

Bella recensione. Mi sono ritrovato in quello che hai detto. Anzi, sei riuscito a dare forma a quello che pensavo, perché francamente le recensioni non propriamente positive che avevo letto qua e là non mi convincevano affatto. Penso che la storia di Cesare sia molto potente. E che il tema dell'eroina (o comunque delle dipendenze) sia sempre attuale. Il finale, sembra semplicemente dire: non è la storia che conta ma come te la racconto. E mi è piaciuto perché molto delicato. Mi piace Zerocalcare ma leggo tantissimi altri fumetti per cui non sono un fan sfegatato ma spero che continui così. Forse anche per un po' di sano campanilismo.😁

[@Niesus]

Ho scoperto Zerocalcare durante il Lockdown con i suo videoclip, se devo essere sincero non mi ha colpito molto il suo stile di storia e fumetto, della serie Strappare lungo i bordi ho visto solo alcune parti su KZbin. L'unica parte che mi è rimasta in mente è quella del funerale della ragazza e la frase "Siamo come fili d'erba".

[@frauzponti]

Bellissima lettura. Come per SLIB, anche questa dovrò rivederla almeno un'altra volta per un mio giudizio. Unica differenza rispetto alla tua visione è che io vedo la vicenda di Cesare come fulcro, il resto è un contesto, comunque imprescindibile dal racconto.

[@mariateresafedericoni2726]

Mai visto /letto Zerocalcare ma questa tua bellissima e toccante disanima mi è piaciuta tanto.. Mi ci sono rivista, eccome, anche se non appartengo alla fascia 30/40 ma a quella 50/60...

[@mariateresafedericoni2726]

Nessuno mi corregge??? Me ne sono accorta adesso!! 🤣😂🤣😂Ho scritto disanima anziché disamina... Pardon😅

[@laBibliotecadiAlessandria]

Mi sarei sbagliato anche io 😸😸

[@mariateresafedericoni2726]

@@laBibliotecadiAlessandria Sei un vero signore 😘

[@massimoluparini5379]

Finita di vedere da poco. Vista prima parte del tuo video, vista serie, finito il tuo video. Io sono un boomer ( 😂/🙁...come mi fa ridere/ infastidisce la classificazione per generazioni se viene strumentalizzata), è vero, noi siamo stati più fortunati, ma certe situazioni si possono applicare anche a quello che è successo alla nostra generazione...certi sentimenti, certe riflessioni, certi soggetti sono di qualunque tempo, penso, anche se effettivamente sono più propri del mondo di oggi e dei quarantenni di oggi. Bravo!

[@davidesaviano3731]

Io sto incrociando le dita perché nella serie si parla che sta prendendo un film a cartoni animati e non una serie. È spero che lo fanno

[@djsangre]

Anch’io ho passato i 40 e ho i libri di Zerocalcare. Concordo che la prima serie era migliore, soprattutto della seconda non mi è piaciuto il finale. Tu hai fatto una bellissima analisi e sono d’accordo, però non riesco a scrollarmi di dosso quella sensazione del “manca qualcosa”, anche se mi è piaciuta. Forse non è alla serie che manca un finale, ma a noi 40enni.

[@fabioguadagni6283]

Ho visto tutte e due le serie. Sinceramente sono dei prodotti unici in questo tempo: parlano di problemi reali e di sentimenti, senza volerti fare la morale. Come dice Gioele, dopo aver visto una puntata, ti capita per forza di ripensare a qualche situazione della serie che in qualche modo hai visto da vicino. Penso che proporrò a mia figlio adollescente di vederla, perché a suo modo è educativa/istruttiva della complessità della vita, al di là del linguaggio un po volgare.

[@antonellarusso9187]

prima di ascoltarti: per me ha centrato il punto di raccontare una storia dove si parla di una delle ennesime pieghette e risvoltino di cosa vuol dire essere un essere umano in un tessuto sociale E' la cosa che preferisco di lui, insieme alla sua creativa irriverenza espressiva Distruggere la lingua italiana per farla fiorire di metafore e espressioni nuove, mi piace tanto Gli spiegoni mi hanno lasciata perplessa: sono una cosa che fa anche nei fumetti, ma all'ultimo mi sono sembrati all'improvviso troppi. Poi io mi chiedo: ma Netflix è la piattaforma giusta per uno che racconta le storie che racconta lui e che i Porro d'Italia non capiscono? Ok, ora ascolto

[@laBibliotecadiAlessandria]

Per rispondere alla tua ultima domanda, credo che Netflix sia l'unica piattaforma che, a patto gli porti un risultato economico, gli lascia piena libertà. Te la vedresti questa serie sulla RAI?

[@antonellarusso9187]

@@laBibliotecadiAlessandria Come intro a una fiction in cui Virna Lisi fa la suora missionaria? XD Si, sicuramente Netflix è l'unica disposta a dare libertà espressiva in cambio di denaro, al momento in italia, ma non è che penso che altri player sarebbero meglio, ho il dubbio che nessuno sia adatto Tramite netflix il lavoro di zerocalcare raggiunge un sacco di gente che non essendo in grado di analizzare quello che sta vedendo, la bolla come una storia "pro immigrati" Lo dico perchè li ho visti di persona e ci ho parlato =_= Un fumetto implica un maggiore atto di volontà del lettore, che lo deve andare a comperare, quindi lo sceglie e avendolo scelto è più disposto a cercare di capire che sta leggendo Una serie su Netflix arriva a molti che non hanno idea di chi sia sto tizio, di che parla, che andrebbe anche bene, ma nemmeno sono disposti a capire chi sia sto tizio e di che parli Forse aveva ragione Guglielmo da baskerville, certe opere non devono essere a disposizione di chiunque, ma solo di chi fortemente le vuole, perchè volendole è disposto a farsi mettere in discussione da esse o forse io sono vecchia e mi da solo fastidio che capre ignoranti tipo Porro sparino giudizi a cassio su un autore così tanto bravo e sensibile

[@laBibliotecadiAlessandria]

Però è un peccato. Anche solo dieci persone che non lo conoscevano, fossero riuscite ad interessarsi, sarebbe comunque un vantaggio

[@antonellarusso9187]

@@laBibliotecadiAlessandria ok, allora per questo vantaggio tocca sopportare i Porro del paese :)

[@luciostufano4719]

andiamo a pija un gelato

[@laBibliotecadiAlessandria]

Quello ci andrei sempre

[@superbadile9524]

Grazie per il tuo contributo su questa serie. Mi trovo abbastanza in linea con la tua analisi, forse ho interpretato in modo diverso la metafora della fossa delle Marianne paragonata alla vita in periferia: tu parli di persone che si sono arresi alla loro condizione e non sono in grado di andare a reclamare i propri diritti con chi vive in città. Io penso piuttosto che queste persone si sono adattate perfettamente all’ambiente ostile, senza andare alla ricerca di un luogo diverso: se ci pensi, il murales di Zerocalcare presente a Rebibbia recita “non abbiamo nulla, non ci serve niente”.

[@laBibliotecadiAlessandria]

È un'interpretazione che spero sia quella giusta perché da molta più speranza

[@superbadile9524]

@@laBibliotecadiAlessandria ho semplicemente dedotto da quello che dice Zerocalcare citando la metafora. Non che gli abitanti lo abbiano scelto, ma si sono adattati, così come le creature degli abissi

[@vincenzomariaaffaldani7783]

Buon giorno, sto preparando un collegamento per l’esame di maturità, il macro tema è guerra e pace, ed ho pensato di collegare a fisica gli elektro-boote, ma non ne so il funzionamento, mica me lo potreste spiegare qui con un documento. La mia idea era di parlare dell’elektro-boote e collegarmi ai circuiti elettrici. Per favore datemi una mano 🙏🙏🙏🙏🙏🤗🥰

[@79iacopo]

Vorrei sottolineare un passaggio di cui tu hai parlato e che nella serie passa un pochino sottotraccia, anche se in realtà così non è perché Zerocalcare lo fa capire ma non lo conclude. Mi riferisco al fatto di rinunciare o meno a qualcosa in nome dei propri valori: Zero dovrà andare in trasmissione e tutti si aspettano da lui che prenda una posizione su quello che sta accadendo, ma il produttore lo avverte di non rilasciare dichiarazioni in merito, per evitare di giocarsi una parte del suo pubblico... Alla fine in trasmissione non ci va, quindi la cosa si risolve da sola, ma da quello che è parso di capire a me avrebbe dato retta al produttore, un po' come Sara da cui Zero rimane molto deluso... Purtroppo a volte la cosa giusta da fare è molto controproducente e mentre è facile giudicare il prossimo, quando tocca personalmente le cose cambiano drasticamente...

[@laBibliotecadiAlessandria]

Può essere, anche se io invece la vedo al contrario, credo che qualcosa avrebbe detto. Perché lui, da privilegiato, non avrebbe perso nulla

[@saimonebees9581]

Bé, ma quello è il punto, che vive lo stesso conflitto e per questo la dichiarazione di Sara lo lascia così spaesato. Se prima aveva la sua influenza a sostenere il lato idealista, col suo crollo a Zero resta il lato „pratico“ di non dire niente di controverso.. e quindi di nuovo a seguire il percorso di Sara. E poi è vero che non deve prendere nessuna decisione in trasmissione perché non ci va, ma dà per scontato che si risolva tutto in un paio d‘ore e di non prendere le botte. Entrambe ste ipotesi non sono poi così probabili, non sarebbe impossibile che cercasse un modo di non andare in trasmissione.

[@79iacopo]

@@saimonebees9581 a parte la tua ultima riflessione a cui non avevo pensato e che ci sta, intendevo dire proprio quello che hai detto tu.

[@saimonebees9581]

@@79iacopo :) Effettivamente non era chiaro il passaggio in cui intendevo che non è sicuro che il personaggio di Zero avrebbe fatto la stessa scelta di Sara, di mettere davanti il pragmatismo agli ideali. Sembra tendere in quella direzione perché gli è crollato un pilastro, ma la scelta di andare in manifestazione è un „autosabotaggio“ contro il pragmatismo.

[@daniele9777]

A me è piaciuta molto. Ma molto davvero.

[@laBibliotecadiAlessandria]

Anche a me

[@elisabettamacghille4623]

Purtroppo sono entrata nel fiume del tempo di cui parla Eraclito nel suo πάντα ῥεῖ più a monte, quindi rimango legata a Zanardi ed Andrea Pazienza, Ranxerox e Liberatore, Arzach, Moebius, Jodorowsky e Les Humanoïdes Associés col suo Métal Hurlant (= BIBBIA) non riesco più ad entusiasmarmi per l'oggi .. in ogni caso grazie, mi hai spiegato un po' di cose che di sicuro non avrei potuto conoscere.

[@doctortubes5046]

Io sono legato ai classici che hai citato, ma Zerocalcare lo é anche di piú !! C'é moltissimo Paz nei suoi cartoons. E non solo... Non perdertelo.

[@elisabettamacghille4623]

@@doctortubes5046 Lo farò! Grazie. Però Zanardi era così cattivo, così malvagio ed immorale, così magnificamente politicamente scorretto! .. che bei tempi! Se almeno ce lo avessero detto a noi pivelli d'allora ..

[@doctortubes5046]

@@elisabettamacghille4623 per quanto Zanardi fosse una caricatura, mostrava elementi feroci realmente propri degli anni '70

[@elisabettamacghille4623]

@@doctortubes5046 sì feroci, hai ragione! Ma anche in un certo modo poetici, con qualche pennellata di gloria. Anni '70 e inizio '80, anni duri, cattivi, tossici ed assassini, anni ancora in bianco e nero altro che 4G! Ma non anni viscidi e ipocriti come questi. A Genova si sparava in quegli anni: Coco ammazzato in Salita Santa Brigida, una traversa di via Balbi vicino all'università, Esposito sparato sull'autobus e Guido Rossa della FIOM ammazzato vicino a via Napoli. Erano ancora tempi quelli in cui sulle calate davvero potevi incontrare "il tipo strano che s'è venduto per 3000 Lire sua madre a un nano!" (Vale atque vale, Faber!). Noi pivelli si facevano le ore piccole alla birreria Bavarese alla Nunziata, oppure alla Panteka sopra Principe, una bottiglia di rosso sul tavolo, nei polmoni Nero Afagano Special, Libano e Marocco mentre si parlava di rivoluzione, del grande sciopero dei minatori inglesi, di Maggy Tatcha the bitch e di PCI che si vendeva ai porci! Poi si faceva colletta per vedere Patty Smith o Iggy Pop, mentre i Ramones suonavano al Palasport, Lou Reed allo stadio di Marassi e i Clash a Milano ti incidevano ricordi indelebili nella testa! Intanto, il tempo scorreva inesorabile e .. nessuno se n'accorgeva.

[@magnus5612]

a me la prima non è piaciuta, e la seconda non ho retto che fino alla metà del secondo episodio, l'ho trovato noiosissimo e commerciale troppo commerciale.

[@giorgioguerra5320]

A me piace molto, ha un modo veramente suo proprio di porsi. L'unica cosa è che mi sembra che alla fine, più o meno, si ripete sempre. Intendiamoci, e lo ripeto, mi piace proprio e da romano posso apprezzare molte sfumature.

[@quartadimensione532]

Grazie.

[@laBibliotecadiAlessandria]

Grazie mille!

[@Tommaso251287]

E' sostanzialmente molto carino, ottimo cartone per adulti. A livello di gusto personale empatizzo molto coi personaggi, ben descritti, lineari e contradditori come le persone sono nella loro semplicità, ma il tiro della periferia romana, e dell'Italia, risulta essere troppo circoscritto per emozionarmi fino in fondo, ma qui entra in gioco il mio gusto personale che non toglie nulla alla bella serie che è.

[@NeuroPOP1]

Io mi sono addormentata a metà della seconda puntata, ho tutte le intenzioni di riprendere ma penso sia un po’ un segnale negativo 😢

[@enricolev]

Condivido tutto, anche a me il finale ha lasciato un po' così, non perché brutto (affatto), ma perché sembra ancora incompleto. Per il resto, contiene ancora più riflessioni rispetto a Strappare. Io nella vicenda di Sara ahimè mi ci riconosco a pieno.

[@flavioelioadriano]

Ancora una volta sono d'accordo con te.

[@ghiro5461]

Rebibbia? Guarda, abito nella periferia di Roma ( vicino Rebibbia, anzi, se voglio andare a Rebibbia mi bastano due 2 Atac. Un per arrivare a Ponte Mammolo e un altro per arrivare a Rebibbia che sono o lo 041,040, e un altro di cui non ricordo il nome che parle dal Verano e va a Rebibbia. Quest'atac di cui non ricordo il nome che va da Rebibbia al Verano fa le stesse tratte della metro B fino a Tiburtina, ti dico solo che si vede come la periferia di Roma Sud/Est è molto abbandonata a se stessa senza considerare che vicino S lunga Prenestina c'è un piazzale in cui c'è il degrado più totale) e dico solo che le zone Casilina/Prenestina fino Largo Preneste/Porta maggiore sono abbastanza abbandonate a se stesse

[@giuseppe006]

per me la forza delle opere di zerocalcare sta nel trattare temi pesanti in modo profondo, con vari punti di vista, ma in un modo originale tutto suo, come i dialoghi con l'armadillo. credo che lui abbia voluto terminarla così perchè la faccenda dei migranti, soprattutto col nuovo governo, è un tema troppo attuale. per me quel finale significa: vi ho fatto vedere cosa pensano le persone più pratiche, vi ho fatto vedere cosa penso, spero che non siate superficiali e che NON VOTIATE DX...

[@laBibliotecadiAlessandria]

Non so, secondo me invece il tema personale era più forte di quello politico

[@lalderman1915]

Non so perché ma ero convinto che il doppiatore del commissario era il professor Aldo Giannuli

[@laBibliotecadiAlessandria]

😸😸😸😸

[@quartadimensione532]

❤🌹🌹🌹

[@matters77]

Zerocalcare è il Ruggero Acque di Netflix o Ruggero Acque è lo Zerocalcare di Football Manager? 😂 Cmq la scena del consiglio comunale è surreale persino nella sua intelligenza. Per finire, Michele Rech è il cantore della nostra generazione, e ancora più della mia, romano di borgata come lui anche se di pochi anni più grande.

[@joseluisaltamirano1531]

è bello Zerocalcare, ma non mi piace. Mi sembra un po' artefatto... è uno che ce l'ha fatta e poi vuole raccontare quelli che non ce la fanno, come se fosse la sua vita? non lo so, non riesco ad aderire cordialmente al suo messaggio...anche se lo dice proprio bene

[@laBibliotecadiAlessandria]

In realtà nella serie parla anche di quello e si interroga allo stesso modo

[@giorgiomsantini]

Ho fatto male a sentire la tua recensione, ora sono abbastanza sicuro che non la vedrò mai questa serie: non voglio affrontare la mia misera realtà attraverso il racconto dell'autore. Preferisco fare un po' ancora lo struzzo fino a quando ogni speranza sarà persa

[@laBibliotecadiAlessandria]

Però da anche tanti spunti di fiducia

[@vulcan_hack7248]

Se la guarderai mai, fallo almeno quando sei un minimo in fiducia.

[@urraghe1080]

Debbo premettere che, secondo me, il mondo fumettistico sia assai diverso dalle serie animate e non solo per lo sviluppo e i tempi della trama. In parte non sono daccordo con te. Credo che sia più intimista la prima e più "sociale" la seconda. Credo anche che la seconda sia più "Romanizzata" nel linguaggio - ho trovato difficolta anche io che sono un locale - e certamente piu legata al "politico" in senso ampio legato al territorio. Se la domanda è se mi è piaciuta e se vale la pena ...... Ovviamente si è una serie splendida, anche solo per la descrizione delle paure, dei dubbi di Zerocalcare e come giustamente dici tu per il suo senso di colpa nei confronti dei suoi amici e della rabbia degli sconfitti. Ma la mia è solo un opinione. PS: non riesco ad entrare piu negli uffici pubblici senza ridere quando vedo "colleghi che indicano cose"

[@laBibliotecadiAlessandria]

😸😸😸😸

[@novecentophotos4251]

Pensavo che Tor Sta Ceppa fosse Tor Cervara… la serie è bellissima ma strappare lungo i bordi rimane il top. Hai avuto problemi a capire il romano?

[@laBibliotecadiAlessandria]

Per nulla, anche nella prima serie

[@elmrisbarbieri8456]

Hai mai recensito/ visto bojack horseman? Fino a prima delle serie di zerocalcare la consideravo la miglior serie animata di tutti i tempi, ora la metto alla pari con le 2 serie di zero. Anche se ambientati in contesti completamente diversi penso che ci siano grandissimi punti di contatto tra le due opere nei temi trattati e nei modi di trattarli

[@laBibliotecadiAlessandria]

Solo alcune puntate. L'ho scoperta tardi e non mi sono mai messo a recuperarla

[@elmrisbarbieri8456]

@@laBibliotecadiAlessandria te la consiglio caldamente visto che ti è piaciuta strappare lungo i bordi. Da guardare in lingua originale perché il doppiaggio perde molto. Passata la prima stagione diventa un capolavoro og i singolo episodio

[@orsociondolone1237]

Ho seguito la pillola ma vista l'età ero totalmente fuori argomento

[@laBibliotecadiAlessandria]

Ma no

[@Lafarfallaverde7746]

Personalmente non ho mai apprezzato il fumetto e ancor meno la serie Netflix...ho sempre trovato l'umorismo cartaceo di zerocalcare banale e privo di qualsivoglia interesse, con qualche rarissima spruzzata di intelligenza qua e la. La serie, invece, è addirittura peggiore a mio avviso: ho sempre pensato che fosse una cosa difficilissima trasporre efficacemente un fumetto in immagini che scorrono e si muovono, con dei doppiatori che, letteralmente, hanno l'ingrato compito di "far vivere" quei personaggi sullo schermo. La serie, tuttavia, è andata oltre le mie peggiori aspettative: la qualità dell'animazione è pessima, il doppiaggio è una roba inascoltabile e l'ironia(prelevata di peso dai fumetti) è decisamente ancor meno memorabile di quanto già non fosse nei suoi, ampiamente sopravvalutati, fumetti. Questa la mia opinione per quanto concerne la prima stagione(che non ho nemmeno concluso, ho stoppato definitivamente poco dopo la metà senza più andare avanti)mentre la seconda, di cui attualmente si parla tanto, mi rifiuto nel modo più assoluto di andare a visionare, per non perdere inutilmente altre preziose e irrecuperabili ore della mia vita. A parte tutto questo è sempre un piacere assoluto seguire i tuoi video, che considero di altissimo livello, anche quando magari abbiamo una visione diversa sull'argomento in questione...e, credimi, non succede spesso.

[@princekopa9142]

Il punto di forza di "Questo mondo non mi renderà cattivo" e che Zerocalcare riesce a fare della sana denuncia sociale senza al tempo stesso lasciarsi "annebbiare" troppo dai suoi ideali politici, che comunque sono evidenziati e messi in primo piano. Perché la serie, che vuole sensibilizzare sulla questione delle periferie romane e su come la realtà è spesso strumentalizzata dai media per fare ascolti (Il coccodrillo presentatore è letteralmente la versione "zerocalcaresca" di Mario Giordano, con tanto di parlantina squillante e parrucchino bianco), vuole focalizzarsi sulla questione della verità e su come molto spesso la gente venga travolta dagli estremismi, che siano di destra o di sinistra, perché a conti fatti si sentono abbandonati dallo Stato. In questa serie l'artista Michele, tramite il suo Avatar, sbatte in faccia al pubblico italiano una delle reali cause dell'incremento dell'estrema destra in Italia, ovvero l'abbandono delle istituzioni. E questo viene brillantemente mostrato nella figura di Cesare, l'ex amico d'infanzia di Zero. Cesare era un ragazzo con i suoi problemi, certo, ma che era riuscito in qualche modo a rimettersi in sesto e addirittura provare a condurre una vita onesta. Ha provato di tutto eppure, nonostante la buona volontà e la forza d'animo, nessuno voleva dargli una nuova occasione. Tutti lo hanno abbandonato, persino i suoi vecchi amici (come Zero), finendo inesorabilmente "inglobato" nell'unica realtà politica che gli poteva garantire quel minimo di sicurezza e di accettazione che cercava da tempo, ovvero il circolo fascista locale, arrivando a cercare disperatamente un "simbolo" da incolpare per l'assenza dello stato e del motivo per cui lui, cittadino italiano, non riesce a trovare un lavoro, e lo trova negli immigrati, nello straniero. E nonostante il suo "riscatto", nonostante alla fine capisca di essere stato manovrato dai fascisti per i loro scopi, nonostante lui riesce a capire chi è veramente il colpevole (lo Stato) e addirittura arriva a prendersi calci e pugni dai suoi ex compagni, alla fine è rimasto solo come prima. Perché alla fine lui non è altro che un pesce come gli altri che vive dentro quella gigantesca "Fossa" che è la periferia romana, la Fogna dove la società romana dei "Piani alti" (il centro) scarica tutto il "Marciume", ovvero i poveracci, lasciandoli in balia della corrente, la stessa corrente che ti culla e che, speri, non ti porti a fondo con lei. Sara, dal canto suo, è la voce di buona parte del pubblico italiano medio. A conti fatti, quanto siamo disposti a sacrificare per un nostro ideale? Saremmo capaci, nelle stesse condizioni di Sara, a lottare per una causa in cui crediamo pur sapendo che potrebbe costarci il posto di lavoro dei nostri Sogni? Se per raggiungere il tuo obbiettivo, quello per cui tu e i tuoi genitori hai duramente lottato per avere, devi accettare delle condizioni che vanno al di la della tua moralità? Saresti disposto ad accettare oppure, stoicamente, lotteresti fino alla fine? Domande che sembrano banali ma che, invece, sono molto più profonde e piene d'insidie. Secco, dal canto suo, è il vero "riscatto morale" del mondo di Zerocalcare. Anche lui, come Cesare, ha avuto un'infanzia difficile e si è ritrovato con zero prospettive per il futuro e poche reali speranze per "sopravvivere" nel mondo della Periferia di Roma. Eppure, nonostante tutto, è riuscito a crearsi un posto in quel mondo, usando la sua abilità nel gioco di Poker e al tempo stesso cercando di rispettare la libertà di chiunque, senza scendere a compromessi. E sopra tutto senza prendersela con chi stava peggio di lui. Ironicamente questa serie riesce a rendere più umani persino gli stessi fascisti, dato che Zero ci mostra come anche loro, come tutti gli altri, sono molto spesso persone deluse dallo Stato, abbandonati dalle istituzioni e che cercano un capro espiatorio con cui prendersela. Perché è più facile prendersela con l'immigrato, con lo "straniero", con l'estraneo anziché prendersi le proprie responsabilità e lavorare per migliorare se stessi. Concludo dicendo che "Questo mondo non mi renderà cattivo" è non solo una serie tv ma un vero "reportage" su uno spaccato di vita molto comune nelle città italiane ma che, purtroppo, si finge spesso di non vedere o di "nascondere". E il finale, secondo me, è perfetto cosi com'è. Proprio perché alla fine il messaggio vuole essere diretto e senza troppi giri di parole: Noi siamo esseri umani che fanno delle scelte e che vivono in base alle loro scelte, e che a volte dobbiamo lasciarci trasportare dal fiume e sperare che la corrente non ci inghiotti nella "Fossa".

[@laBibliotecadiAlessandria]

Grazie della tua opinione!

[@ildionigi2591]

Almeno parlasse italiano...

[@laBibliotecadiAlessandria]

Mi sembra assolutamente comprensibile e sono piemontese

[@ildionigi2591]

@@laBibliotecadiAlessandria La questione è l"assoluta preminenza di romanesco e napoletano nei media a scapito dell'italiano. Mi sembra piuttosto escludente. E comunque no. Non è comprensibile.

[@laBibliotecadiAlessandria]

In realtà parlano chiaramente in italiano usando ogni tanto un termine dialettale che viene anche spiegato. Una serie ambientata in una borgata di Roma, però, difficilmente può vedere parlare in milanese

[@ildionigi2591]

@@laBibliotecadiAlessandria De gustibus. Netflix ha ambientato una serie a Chioggia. Tutti gli attori parlavano solo con accenti romano. Nessun attore, nemmeno comprimario con accento veneto. Ti pare normale? Ed è solo un esempio

[@laBibliotecadiAlessandria]

Evidentemente quello è un errore, ma io ricordo, ad esempio, una vecchia sera sulla Mala del Brenta in cui l'accento c'era eccome

[@thekyuwa]

Che palle quando va sul politico. Sì, abbiamo capito, sei di sinistra, anche meno però.

[@laBibliotecadiAlessandria]

Hai capito tutto del video

[@seck100]

Prima volta che non siamo d'accordo su qualcosa, incredibile, non so se esserne triste o se reputarla una eccezione che conferma la regola.

[@laBibliotecadiAlessandria]

Meno male però, almeno se ne può discutere

[@Edinsaonensis]

C'è sempre una prima volta, l'importante è discuterne allegramente.

[@pietrocanonico800]

Come mai se posso?