6 -- John Keynes e la funzione dello Stato nell'economia -- Alessandro Roncaglia

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L'obiettivo principale dell'opera di John Maynard Keynes è quello di mostrare come un'economia di mercato non tenda automaticamente alla piena occupazione e che, dunque, il ristagno della produzione e la disoccupazione costituiscono una minaccia per l'organizzazione civile della società. Da questo punto di vista, la stessa sopravvivenza del capitalismo richiede, allora, un costante intervento dello Stato per stimolare l'attività economica e per sostenere l'occupazione. Keynes appartiene alla rara categoria di economisti che hanno avuto la possibilità di mettere in pratica le loro teorie. È nato a Cambridge nel 1883 e, dopo essersi laureato in matematica nel 1905 al King's College, sotto l'influenza di Marshall si è dedicato agli studi di economia, pur continuando ad avere incarichi professionali di altro genere, fra i quali quello di investitore finanziario. Dal 1912 è diventato direttore dell'Economic Journal, un incarico che ha mantenuto fino al 1944. Alla vigilia della Prima Guerra Mondiale ha ricoperto il suo primo mandato politico come consigliere presso il ministero del Tesoro, che ha poi rappresentato ufficialmente durante la conferenza di pace con la Germania tenutasi a Parigi, nel 1919. Solo dopo la Grande Guerra, però, Keynes ha raggiunto la sua fama di economista innovativo. La grande depressione del 1929 ha dato infatti completamente ragione alle sue teorie. La sua riflessione sugli anni della crisi e il dibattito suscitato dalle sue idee gli hanno consentito di gettare le basi per quell'analisi macroeconomica che ha caratterizzato la sua produzione successiva e per cui è divenuto famoso. Dopo essere stato a capo, nel 1944, della delegazione britannica alla conferenza di Bretton Woods, e dopo aver partecipato alla commissione per l'istituzione della Banca Mondiale, Keynes è morto di infarto, nel 1946, a soli 62 anni.

Пікірлер: 11
@gianfrancoardisson953
@gianfrancoardisson953 4 жыл бұрын
Quello che non aveva previsto Keynes, riguarda l'Italia e, per intuirlo, occorre avere una visione sul lungo periodo degli effetti dell'intervento dello Stato nell'economia. L'interventismo economico, in Italia, si è coniugato con la cultura clientelare, molto forte nel nostro paese, generando il Mostro dell'INTERVENTISMO CLIENTELARE. Il Mostro sta, trasformando la competizione sociale, che, se pur controllata dallo Stato, dovrebbe avvenire nel mercato tra operatori economici, in competizione tra fazioni politico / clientelari, non altrettanto positiva dal punto di vista economico. In Italia, anzi, si è instaurato un circolo vizioso: più aumenta la capacità dello Stato (del politico) di intervenire in economia, più si consolida la cultura clientelare . Questa a sua volta condiziona le scelte fatte dall'elettorato che divengono, sempre più, a base clientelare. Il politico, ovviamente, per ottenere voti e consensi dovrà, a sua volta procurarsi, e ostentare potere (e cultura) clientelare, con una successiva ricaduta sulla base che lo ha eletto. E COSI' DI SEGUITO
@conformistablog1887
@conformistablog1887 10 жыл бұрын
sul tema vi segnalo il seguente articolo: ilconformistaonline.wordpress.com/2013/11/15/che-cose-questa-crisi-e-come-provare-a-uscirne-parte-1/
@LorEnzo-pk4hz
@LorEnzo-pk4hz 3 жыл бұрын
il grande problema di keynes sono i keynesiani
@andreslebon3869
@andreslebon3869 9 жыл бұрын
Stregoneria
@andreslebon3869
@andreslebon3869 8 жыл бұрын
+Nome Cogno Dimostrarlo? I fatti parlano da soli.... La teoria di Keynes e' un brodo composto da lingue di rospo, zampe di gallina, ali di pippistrello, denti di drago e sangue di topo, il tutto accompagnato da formule magiche dal significato accessibile solo per pochi eletti.. e il mondo, questo brodo, se lo e' bevuto credendo che funzionasse davvero. Ciao
@andreslebon3869
@andreslebon3869 8 жыл бұрын
+Nome Cogno Io credo sei tu che devi dimostrare che le cialtronerie Kenesyane funzionano..non si puo' mica dimostrare che gli ufo non esistono.
@andreslebon3869
@andreslebon3869 8 жыл бұрын
+Nome Cogno No per favore..il New Deal non ha funzionato affatto, anzi, dovuta alla politica pazza delle grandi spese e alla alta imposizione fiscale ha prolungato la Grande Depressione fino a quasi la fine della seconda guerra mondiale, ossia fino quasi alla sua morte(di Roosevelt).La recuperazione economica Americana si e' dovuta ad altri fattori, uno di questi e' stato proprio la guerra. Durante quest'ultima, gli Stai Uniti si son fatti d'oro, tutte le nazioni coinvolte nel conflitto infatti hanno dovuto importare enormi quantita' di beni e parte della macchinaria bellica dagli Stati Uniti, il tutto pagato in oro, diventando cosi' la nazione con la piu' grande riserva aurea del mondo. Questo perche' tutta la produzione industriale degli alleati si blocco' o si indirizzo' verso la produzione di materiale esclusivamente bellico. Un altro fattore importante e' stata la conferenza di Bretton Woods in cui si istitui' un nuovo ordine mondiale dove, tra le cose piu' importanti, si decise di riaprire i confini nazionali al commercio internazionale ponendo fine cosi a decenni di protezionismo nazionalista, e dove poi si stabili' un nuovo sistema monetario con il dollaro legato all oro, come moneta di scambio internazionale. Questi cambi impulsarono grandemente il commercio internazionale e quindi la prosperita' delle nazioni che si beneficiarono di essi, incluse le nazioni europee. Che dire poi del miracolo economico post guerra di alcune nazioni come la Germania prima e l'Italia dopo, Keynes non ha nulla a che vedere con questi "miracoli". La grande ripresa di queste nazioni e' dovuta in parte a Bretton Woods come ho menzionato prima e parte soprattutto perche' abbandonarono politiche social-fascio-naziste ,intraprendendo al contrario politiche economiche orientate verso quelle di libero mercato, con bassa imposizione fiscale, controllo della spesa pubblica e mantenendo un' inflazione molto bassa. La spesa pubblica dell'Italia in quegli anni del boom era del 30% circa, in questi anni siamo al 120%...i risultati si stanno vedendo. Il piano Marshall aiuto' si, ma non piu' di tanto, UK ricevette il 26% del piano mentre la Germania, solo 11%. Il Regno Unido non si riprese perche' il Labour party entro' al potere introducendo il Welfare State e altre cose socialiste keneysiane, al contrario, come abbiamo visto la Germania che era molto piu' in rovine, si. Per non parlare poi dell'India e di tutte le ex colonie britanniche che sono state influenzate dal keynianismo..i risultati sono stati catastrofici...insomma, si potrebbe parlare o scrivere e anche leggere molto di piu'..Un saluto.
@andreslebon3869
@andreslebon3869 8 жыл бұрын
+Nome Cogno I dati sulla occupazione a cui ti riferisci sono differenti da quelli che io ho trovato, ma anche se fossero veritieri non sarebbero di per se un criterio per giudicare la bonta' di una determinata politica economica, nell'UNione Sovietica per esempio c'e' sempre stata la piena occupazione ma erano in uno stato di miseria perpetua, lo stesso dicasi per Nord Korea e altri paesi Socialisti. Piena Occupazione equivale a piena produttivita' e prosperita'? Non credo proprio. Io ho scritto che la guerra ha giovato gli Stati Uniti, ovviamente mi riferivo alla guerra che combattevano gli altri, per le ragioni che ho gia'menzionato. La seconda guerra mondiale inizio' nel settembre del 1939, l'attacco a PearlHarbor avvenne nel dicembre del 1941 e solo nell'agosto del 1942 gli americani misero "Boots on the Ground" in Europa, ossia, praticamente furono coinvolti nella guerra solo appena 2 anni e mezzo, per di piu' fuori dal loro territorio senza avere nessuna tipo di distruzione al contrario degli altri paesi coinvolti nel conflitto. La Svezia e la Svizzera, sono paesi neutrali e non mi risulta che la loro mancata distruzione e ricostruzione abbia causato loro un minimo di miseria. Ho scritto che gli alleati importarono "PARTE della macchinaria bellica" , vedi il "Cash and Carry Plan". Il Gold Standard venne sopeso, quindi? L'oro e' sempre stato e sempre sara' il denaro per eccellenza e gli Stati Uniti per questo si fecero pagare comunque in oro, per quello accumularono 2/3 di tutto l'oro presente nel mondo.Questo non vorra' dire nulla per te, ma per gli americani si, visto che da quella posizione di vantaggio imposero che tutte le valute del mondo sarebbero dovute essere legate al dollaro e sua volta all'oro. Anche oggi non c'e' il Gold Standard, vuoi dirmi che tu non accetteresti uno stipendio pagato in oro? In Bretton Woods io non parlavo dei tassi di cambio, ma dei cambi presi in quella conferenza e non parlavo neppure di movimenti internazionali di capitale bensi di quelli di beni di consumo. Per quanto riguarda questa stravagante idea che piu' spendi e piu prosperi mi sorprende ogni volta che la sento, e pensare che la si insegna pure nelle universita'.Come si fa a credere che ditruggere una cosa e poi ricostruirla ti rende piu' ricco? Non ci vuole una laurea per capire che e' una gran stronzata, un briciolo di buon senso dai. Secondo Keynes le formiche muoino di fame e le cicale trionfano, ma quando mai e' successo? Non hai mai letto la storia della fallacia della finestra rotta, e' di Bastiat. Studia anche tu. E perche' non dai tu l'esempio dico io? Potresti rottamare la tua auto e poi ricomprala, non importa se ancora funziona perfettamente, l'importante e' lo "stimolo" economico che ne deriva, no?.. perche' limitarsi? Rottama pure la casa e poi ricostruiscila, sai lo stimolo che daresti all'edilizia..jaja. Le piramidi..ovviamente solo dei tiranni potrebbero concepire tali inutili mostruosita' edilizie, chissa' quanto piu' prospero e efficente sarebbe stato l'Egitto se tutte le risorse utilizzate per costruire quei edifici inutili fossero rimaste ai privati cittadini egiziani e lasciare loro la liberta' per decidere in cosa e come investire i propri guadagni, . Una societa' basata sul libero mercato non avrebbe mai eretto tali monumenti. Ma ovviamente nella mente di Keynes, i privati cittadini son solo degli omini che pensano solo ad accumulare in modo compulsivo e irrazionale, per lui gli essere umani sono troppo stupidi per capitanare il proprio destino, solo un' autorita' centrale composta da politici illuminati, "gli eletti", saprebbe dove , quando e quanto investire. Era ossessionato dal controllo, e' stato infatti direttore del British Eugenics Society e supporter di tutta la ideologia a essa legata, non per nulla era un ammiratore degli esperimenti socialisti e nazo-fascitsti di quegli anni e su sua stessa ammissione disse che le sue politiche erano piu' adatte a uno stato totalitario piuttosto che uno democratico. Il Piano Marshall aiuto' certamente la ripresa, nessuno lo sta negando. "E' ovvio che serve un intervento dello stato"? E lo stato da dove accidenti prende i soldi se non dai privati cittadini? O forse tu credi che basta schiacciare il pulsante di una stampante di stato per avere ricchezza. Ovviamente non si puo' considerare keynianismo il spendere soldi in opere pubbliche come quelle che hai citato. La critica va alla tesi secondo la quale comunque spendi non importa come e dove, e' buono per l'economia, tipo l'esempio che fa Keynes sul scavare buche e poi riempirle di nuovo e poi ancora riscavarle, o come Paul Krugman che scrisse che la distruzione del World Trade Center e' stato una manna per economia....follie pure..o quell'altra sull'attacco degli alieni.. jaja..un gran premio Nobel :) Le risorse necessare per ricostruire il WTC si sarebbero potute utilizzare in altri progetti che adesso non potranno veder la luce, non siamo adesso piu' poveri senza di essi? La mia risposta e' si. E' una ovvieta' ma sembra che ci sia molta gente non la piglia.E' lo stesso discorso sulla fallacia della vetrina rotta di Bastiat. Che in Europa vennero applicate politiche Keynesiane a me non risulta. A meno che tu ti riferisca al ricostruire strade, autostrade e infrastutture varie e che tu dici che per il solo fatto di spendere soldi abbiano aiutato la ripresa (?), come abbiamo gia' visto non sono d'accordo. Il Regno Unito, malgrado ricevette la fetta maggiore del piano Marshall, non si riprese allo stello livello di altre nazioni europee, intendevo quello. Sul fatto che la sua potenza economica derivasse dal suo impero coloniale e' una ipotesi molto discutibile, sono molti infatti gli storici che affermano che i costi per mantere quell'impero erano molto superiori ai benefici ottenuti. Dicendo quello poi sembrerebbe che ignori che GB e' stata la patria della Rivoluzione Industriale e leader del mondo industrializzato per piu' di un secolo e che basava la usa ricchezza non nello sfruttare le colonie ma bensi nella sua industria e nel commercio. Ok e' vero riguardo spesa pubblica e deficit, ho confuso i dati. Pero' non capisco questo salto di logica che fai quando dici che l'aumento della spesa pubblica ha contribuito all'aumento del PIL per il fatto che la spesa pubblica passa dal 35 al 45% del PIL nei paesi europei. In ogni caso il PIL per se non e' un idice di prosperita', tornando all'Unione Sovietica infatti, il PIL di quest'ultima e' sempre stato alto, nel 1990 per esempio era 50% degli USA. Nessuno visitando l'Unione Sovietica in quell'anno avrebbe creduto che la loro economia sarebbe stata neanche vicino 50% a quella degli USA, tutt'altro. Con Nehru ottimi risultati?? Ma se la sua presidenza e' stata una calamita', non per nulla frequento' Keynes e la sua cricca di Cambridge, di che risultati stai cianciando?? L'India e' stata sinonimo di miseria fino a pochissimi anni fa e in parte lo e' ancora. Se ti va di leggere una critica che va molto in dettaglio sul Keynianismo ti suggerisco un libro di Henry Hazlitt che si chiama The Failure Of The New Economics, esiste anche gratis in PDF. Buone feste.
@arturseveribilov9514
@arturseveribilov9514 3 жыл бұрын
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