ALAN WAKE 2 analizzato da un vero scrittore horror | Michele Monteleone | Aspettando i TGA

In occasione dei The Game Awards, RoundTwo passa in rassegna tutti i candidati al Game of the Year con vecchi e nuovi ospiti! In questo video Michele Monteleone, scrittore e sceneggiatore, ci da il suo punto di vista su Alan Wake 2 e sulle similitudini tra la sua vita e quella del protagonista
Live trasmessa originariamente il: 22/11/2023
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[@nicolozarcone5379]

Bel dialogo, a cui avrei voluto partecipare attivamente anch’io. Ho trovato praticamente poca gente o nessuno per parlare di Alan Wake 2 in maniera così approfondita. Tantissimi se lo sono persi e se lo perderanno questo gioco. É un vero peccato.

[@valdiotti]

Bellissimo dialogo, illuminante!!!

[@antoniomartini8495]

L espressione di marco quando Fossa e Michele lodano la parte del musical 😂😂

[@MariaGianna]

Ma questo ospite è così simile a me… La importanza di finire tutto ciò che si è iniziato… Aggiungere scherzosamente particolari alle proprie vicende di vita per romanzarle un po’… La fighaggine dei loop temporali Dovevo fare la scrittrice 🤷🏻‍♀️

[@LilFrahOfficial]

Non si è mai in ritardo, se si ha qualcosa da raccontare lo puoi fare anche ora

[@giacomopisanu3832]

Super bello questo video peccato essermi perso la live 😢

[@itreboiz]

2:27 attenzione a ferie a sorpresa programmate dalla moglie 😂

[@JeruS]

La Torre Nera avrà per sempre il mio cuore

[@edoardobaratelli]

Finito oggi. Gran bel gioco ed horror eccellente (anche se penso sia parecchio influenzabile dal gusto personale). Ma che gli venga negato il valhalla per il finale!

[@rickyfast]

Non posso guardare questo video finché non giocherò alan wake 2 ma posso a fossa che siamo a 704 euro più le cuffie!

[@Mr_Red_Eight]

❤

[@alien_baby7924]

Dialogo abbastanza piatto e vuoto, a mio parere. Mi dispiace perchè mi aspettavo una bella discussione avvincente, invece si è parlato poco del gioco e molto più di tutt'altro. Non so quale sia stato il momento più basso della discussione, tra "il blocco dello scrittore quasi non esiste" (io disegno e ho art blocks praticamente una volta al mese) alle critiche sulla parte musical del gioco. Per non parlare di quando si è criticata la fantomatica ripetitività del gioco. Quella "ripetitività" serve a portare il giocatore allo stesso livello mentale del personaggio, devi provarlo e non basta che il personaggio te lo dica. Questo tipo di "critiche" mi danno proprio l'idea che il gioco non sia stato capito, dato che ha veramente tantissimi piani di lettura. Ad un certo punto ho addirittura sentito una panzana tipo "è un gioco molto europeo, non mi aspettavo sarebbe stato così apprezzato, sopratutto con la critica americana" Ma se il gioco è stato accolto in modo estremamente positivo proprio dagli utenti americani, al contrario, la maggior parte del pubblico che non ha "capito" e apprezzato il gioco sono proprio i videogiocatori europei/italiani... Manco a dirlo, il gioco prende ispirazione da opere come Inception, true detective, the silence of the lambs, twin peaks, the twilight zone... Molto europee, di sicuro. Almeno ho trovato qualcuno che ha criticato la pessima traduzione italiana, praticamente esente da adattamento. Ecco come ci ritroviamo con Scratch tradotto "Graffio" quando l'intenzione in lingua inglese è quella di uno scarabocchio, di una cancellatura.

[@RoundTwoTwitch]

Se cerchi un canale che incensi a spron battuto il tuo gioco preferito, mi spiace, non è questo il posto giusto. Perdonami ma arrivare a giustificare la ripetitività come una scelta autoriale è l'elemento che dimostra in maniera lampante che stai parlando per partito preso, con lo scopo di glorificare qualsiasi elemento del prodotto - anche quelli apertamente disfunzionali. Per il resto evito anche di commentare la questione sul gusto europeo vs americano: secondo te non c'è la possibilità di leggere e raccontare gli immaginari e i contesti socioculturali americani inquadrandoli da una prospettiva europea? Anche Red Dead e GTA sono americani, però sono scritti da inglesi e si sente in ogni istante. Se non noti la lente europea nella scrittura di Sam Lake, mi spiace, chi non ha capito sei proprio tu.

[@alien_baby7924]

​​@@RoundTwoTwitchMi trovo nuovamente in forte disaccordo. Il gioco è sicuramente tra i miei preferiti ma purtroppo non è esente da difetti. Uno dei punti deboli è il gameplay che, come da voi sottolineato, è debole se confrontato alla narrativa del gioco. Soprattutto nella parte di Saga, che invece voi elogiate, il gameplay non è che un survival/horror e nemmeno dei migliori. Nel gameplay con Alan c'è un ottimo elemento (per quanto scriptato) che ci permette di "riscrivere" la storia, cambiando così i connotati della scena, oltre che i puzzle ambientali. Altro punto dolente e di poca credibilità dal punto di vista narrativo, è il fatto che Saga, colei che dovrebbe rappresentare la parte logica, analitica e razionale nel gioco (parole degli sviluppatori) Non batta minimamente ciglio nel momento in cui il suo caso comincia ad avere una svolta paranormale, invece che logico/investigativa. Questi sono piccoli esempi di storture che possiamo trovare nel gioco e non sono le uniche. Non mi si venga quindi a dire che non c'è spirito critico nelle mie parole. Passando al resto del commento: Cinematograficamente parlando, tanti registi (Peter Jackson uno di questi) durante la pre-produzione, guidano il cast di attori in attività che sono mirate a "disimparare" Disimparare a camminare come hanno sempre camminato, a mangiare come hanno sempre mangiato, a parlare come parlano. Una volta fatta tabula rasa di tutto, una volta reso il cast modellabile come lo è una pagina bianca, allora si comincia davvero la produzione. Questo lavoro è stato fatto nello Hobbit per ragioni evidenti, dato che nessuno nasce sapendo come si fa a comportarsi da nano. In Alan Wake succede la stessa cosa: Le ripetizioni sono volute, poichè è solo ripetendo che si prende coscienza di dove la narrazione ci vuole portare. Perciò ripetiamo, perchè Alan ha ripetuto! Ha ripetuto così tante volte che non sa più qual è la testa e qual è la coda. Allo stesso stadio va portato il videogiocatore, non basta dirlo, bisogna portarcelo. Più ripetiamo, più salta all'occhio quel dettaglio in più che quasi ci sembra fuori posto. Quello è il dettaglio che ci guida verso la soluzione. Tra l'altro, una di queste pedanti ripetizioni, è proprio un perno portante nella trama che serve a farci capire la differenza tra la timeline di Saga e quella di Alan. La prima è una linea retta, la seconda è una spirale. Gli overlaps che si sovrappongono e nei quali i due si incontrano, hanno delle tempistiche differenti per tale motivo. Quindi no, è evidente che il gioco non è stato strutturato così perchè si è avuto voglia di allungare la zuppa. Per quanto riguarda Sam Lake e la scrittura, c'è la volontà di trasmettere al giocatore la cultura del suo luogo di nascita. È vero che ci sono simbolismi e richiami folcloristici alla sua terra, sono disseminati ovunque. Da questo punto di vista possiamo definire Alan Wake come un gioco "Europeo" Tuttavia, come ho già scritto nel commento precedente, Alan Wake è esattamente influenzato da personalità come David Lynch o Stephen King. Sam Lake ha proprio l'intenzione di ricalcare opere come Inception, the twilight zone, True detective e in generale lo stile Noir con racconti di una NYC corrotta. È tutto materiale decisamente poco europeo. Preferisco sorvolare su quanto detto per RDR, lì si che facciamo cominciare una spirale.

[@sophiwinchester5227]

​@@alien_baby7924 Non avrei saputo dirlo meglio. Concordo al 100%

[@alien_baby7924]

@@sophiwinchester5227 grazie per il tuo sostegno, mi riesce difficile trattenermi dal commentare quando si parla di giochi con il potenziale narrativo di Alan Wake. Purtroppo, per quanto antipatico da dire sia, si tratta di un gioco "elitario" perchè, non prendiamoci in giro, non tutti hanno la materia grigia necessaria per capire ogni suo aspetto.

[@sophiwinchester5227]

@@alien_baby7924 Alan Wake ha tantissimo potenzia, che viene purtroppo oscurato dalla complessità del mondo di gioco. Non è semplice starci dietro, andrebbe giocato più e più volte per differenziare le trame e gli strati che le compongono. A mio parere hanno fatto molto bene a introdurre un co-protagonista, da il punto di vista di una persona che di paranaturale non conosce nulla, sicuramente avrebbero dovuto farla un po' più scioccata a mio parere, ma la sua presenza io l'ho apprezzata. Il dualismo tra Alan e Saga mi è piaciuto molto, lei ha il palazzo mentale lui ha la stanza dello scrittore, lei cerca di trovare le risposte al suo caso mentre Alan intrappolato in questa dimensione senza tempo e costretto ad rifare le stesse azione volta dopo volta, cerca non lasciarsi sfuggire la ragione. Che poi le loro linee temporali non sono nemmeno di pari passo, ad un certo punto ti domandi veramente, cosa sta succedendo, Alan è veramente uscito o è ancora intrappolato nel Dark Place?