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Non sono uno sperticato fan della canzone francese che spesso trovo francamente insopportabile, forse anche a causa della mia scarsa conoscenza della lingua che non mi permette di apprezza sempre appieno i testi. Devo però ammettere che alcuni brani assurgono ai vertici della canzone mondiale. Autori come Brel, Brassens, Aznavour, Ferre e molti altri hanno spesso creato veri e propri capolavori che sono stati puntualmente tradotti in molte lingue e interpretati dai più grandi vocalist internazionali.
E' il caso della canzone in oggetto. Les amants d'un jour, testo scritto da Claude Delécluse e Michèle Senlis e musica di Marguerite Monnot ma resa famosa da Edith Piaf, fu tradotta in italiano con grande sensibilità da Herbert Pagani. L'hanno cantata, tra gli altri, anche Gino Paoli, assai influenzato dagli autori d'oltralpe, Milva e Ornella Vanoni, nonostante, per il tema scabroso, fosse ferocemente censurata dalla pruriginosa RAI democristiana degli anni 60.
In Italia in quegli anni, infatti, non era ammesso trattare argomenti come l'amore fuori del matrimonio e il suicidio.
Ne è stata fatta anche una versione omosessuale.