Alle origini di Homo e delle grandi diffusioni della preistoria - Giorgio Manzi

Nella congiuntura critica in cui viviamo a causa del blocco della vita sociale e delle attività professionali dovuto all’emergenza Covid-19, la Fondazione San Carlo propone una programmazione speciale in streaming per riflettere sui processi della globalizzazione, sulle loro origini, i loro sviluppi e i loro esiti, talvolta inattesi e imprevedibili, sia per le comunità che per i singoli individui.
I contributi di questa serie, che abbiamo chiamato “Globalizzazioni. Storia e teoria di un’esperienza antropologica e politica”, mostrano che la globalizzazione non è un fenomeno prettamente contemporaneo e unidimensionale, ma ha origini rintracciabili nel tempo profondo, ha avuto una lunga evoluzione nel corso della storia e coinvolge oggi molteplici piani, che spesso si intersecano fino quasi a sovrapporsi e a diventare indistinguibili tra loro, dalla politica alla comunicazione, dalla circolazione delle merci alla mobilità delle persone, dall’intervento dell’uomo sugli equilibri ambientali alle nuove frontiere della ricerca.
I contenuti proposti compongono un percorso plurale, che comprende conferenze e interviste con specialisti intervenuti negli ultimi anni all’interno dei cicli di lezioni organizzati dalla Fondazione, spettacoli e letture teatrali con gli attori di Emilia Romagna Teatro Fondazione, workshop con gli studenti delle scuole superiori della provincia di Modena.
La conferenza “Alle origini di Homo e delle grandi diffusioni della preistoria”, tenuta da Giorgio Manzi, docente di Paleoantropologia all’Università di Roma «La Sapienza», è il primo appuntamento della serie.
#FSCstreaming #laculturanonsiferma

[@giannilorici7233]

Bravissimo Giorgio Manzi!

[@doksucks]

Interessantissimo grazie per upload!

[@giovannimorini2587]

Un grazie a Fondazione ed al prof. Manzi!

[@mirkopiersante4666]

Ascoltare il prof. Manzi è sempre un piacere! Grandissimo diffusore👍🏻

[@Homo-sapiens999]

Molto interessante!

[@mariaferraioli350]

Grazie!

[@s.m.7721]

Salve, di quale anno è questa lezione? Grazie

[@lartetulumne]

È possibile che Sapiens si sia evoluto in Africa intorno a 200.000 anni fa dopo che i suoi antenati introgredirono nel continente dall’Europa circa 300.000 anni fa?

[@matteomastrodomenico1231]

No

[@Vladimir...........]

Ragioni come se l'evoluzione fosse teleologica. L'evoluzione non esiste perché in fondo ce l'umanità. L'evoluzione non ha una finalità. Ha una funzionalità non finalità. Più evoluto meno evoluto sono concetti di chi non ha capito bene Darwin.

[@marcogentile7292]

👏👏👏👏👏👏👏

[@s.m.7721]

Molto molto interessante, un bel miscuglio di Homo!

[@annamariamistrello7093]

Interessante!...

[@robertosalati5699]

Notevole

[@eldaravetta3672]

A CHE PUNTO POSSIAMO COLLOCARE I GIGANTI E COME POSSIAMO CLASSIFICARE I PIGMEI ???

[@giorgiofichera9661]

6 GRANDE GIORGIO

[@fabioborio2901]

Ma le varie specie si sono estinte o sono tutte confluite in noi?

[@kisho2679]

nuovi tipi di hominoidi potrebbero nascere, o passati hominoidi potrebbero riemergere, se l'homo sapiens scomparisse (per esempio tramite autodistruzione o eventi naturali)?

[@kisho2679]

dove in Cina si hanno trovato artefatti di homo sapiens?

[@baficchioz]

.ma quindi questa é la tesi diffusionista giusto?..ci sono altre teorie o questa é quella riconosciuta come unica?. Grazie

[@FondazioneCollegioSanCarlo]

Il diffusionismo è una teoria ottocentesca relativa allo sviluppo culturale delle società che, nell’ambito di scambi tra società considerata a un diverso livello di sviluppo, postula la preminenza di una o poche società in grado di produrre innovazione culturale, mentre le altre possono solamente ricevere le novità dall’esterno, così spiegando la diffusione nello spazio di tratti culturali comuni.. Ciò a cui fa riferimento Manzi è invece un’ipotesi che non si riferisce allo sviluppo culturale, ma allo sviluppo della specie homo sapiens. In questo senso, si sostiene che non vi sia stato uno sviluppo lineare delle diverse specie di homo (per esempio dai primati antropomorfi all’homo di neanderthal all’homo sapiens), ma che in un panorama in cui, in momenti e in regione diverse, si sono sviluppate diverse specie di homo (sapiens, neanderthal, denisov, ecc.) e che tutte le specie, ad esclusione dell’homo sapiens, si siano estinte. L’homo sapiens è la specie di homo che, nata in Africa, si è diffusa in tutto il mondo, riuscendo a sopravvivere fino ad oggi, soppiantando e, in parte, incrociandosi con il coevo homo di neanderthal (di cui permangono tracce genetiche ancora oggi nel corredo genetico dell’homo sapiens). Sulla base delle evidenze archeologiche, paleontologiche, genetiche, ecc. attualmente disponibili, tale ipotesi è oggi quella più accreditata.

[@BlackRoseImmortal75]

@@FondazioneCollegioSanCarlo strano perchè numerose scoperte, nemmeno così recenti suggerirebbero ben altri tempi.. che si fa a sto punto coi sapiens trovati in grecia datati 210 mila anni?

[@lartetulumne]

Fondazione Collegio San Carlo Ma se la definizione di specie è “un gruppo di individui in grado di produrre una prole a sua volta fertile” (Buffon) come possiamo chiamare Neandertal, Sapiens e Denisova “specie” se si sono incrociate con successo? Tutt’al più possiamo chiamarle “popolazioni” o “etnie”... Floresiensis può essere un’altra specie (forse), mentre le tre sopra no in teoria...

[@giovanniarecco5098]

@@lartetulumne in realtà quella definizione di specie non è utilizzata sempre: esistono molte specie che incrociandosi con altre possono produrre una progenie fertile, ma si continua a classificarle come specie distinte perché secondo vari criteri sono considerate sufficientemente differenti da altre specie. Similmente a quanto accade per sapiens-neanderthalensis, ad esempio, nelle popolazioni di lupi americani si trova spesso DNA di coyote in proporzione variabile, ma si continua a considerarle specie distinte. Il concetto stesso di specie non è "assoluto" ma ha uno scopo pratico, quello di classificare le popolazioni di essere viventi, e il criterio adottato non è univoco, tant'è che da quando sono disponibili gli esami del DNA sono sorte dal nulla nuove specie basandosi sulla differenza genetica (ad esempio gli elefanti africani sono ora di due specie diverse, anche se probabilmente si potrebbero incrociare senza problemi, perché le differenze genetiche sono considerate quantitativamente sufficienti per giustificare la suddivisione). D'altra parte se si utilizzasse unicamente il criterio della capacità di produrre progenie fertile, per essere sicuri che due specie simili siano effettivamente distinte occorrerebbe provare ogni volta ad incrociarle.

[@simonecaricato2613]

La ridotta distanza genetica tra le specie HOMO non ha escluso la possibilità di procreare prole fertile,tenga conto che l'antenato comune tra Sapiens e Neanderthal è più antico di 400.000 - 500.000 mila anni

[@lorenzomarini5112]

Origine dell'uomo Sono un artista metafisico L'origine dell'uomo è stata promossa dalla veglia (dallo spirito) nel momento in cui la stessa è emersa nel lobo frontale dell'ominide in assenza di sonno dal resto cerebrale, evolvendo progressivamente le Funzioni organiche superiori umane (la Ragione, la Riflessione, il Retto giudizio ecc.), indi circa 6.000 anni or sono si è collegata alla Coscienza non locale realizzando l'uomo attuale.

[@antoninospitale4646]

Forza con le prove degli interventi alieni😤

[@tropicano63]

Molto interessante Daje Manzi

[@giancarlomeniconi9498]

Buongiorno. La scienza moderna prende in considerazione la modificazione genetica o la domesticazione da parte di soggetti esterni alla base della nascita dell'homo sapiens. Grazie.

[@matteomastrodomenico1231]

No, perché non esistono prove a supporto di questa tesi.

[@a3iuuu]

@@matteomastrodomenico1231 Esistono invece, e anche molte. Genetisti in tutto il mondo ne parlano.

[@FedericoCiceroni]

@@a3iuuu no, non ne parla nessuno, a parte pseudo ricercatori che si spacciano per professori

[@luca_ba3829]

Lo sa il professore che i marsupiali sono anche nelle Americhe? Mi sembra di no...

[@richardferry3904]

Gentile professore Manzi. Vorrei chiederle se qualche scimpanzé sia sceso dagli alberi. E se questa cosa potrebbe ancora accadere?

[@sandroorlandoni2614]

A dire il vero gli scimpanzé passano gran parte del loro tempo a terra.

[@albertopisano7822]

Apprezzo il buon Manzi...se non sbaglio ha compreso la tonalita'...non fossi un appiedato...dopotutto meglio il femore di uno scomparso piuttosto che altro...indebito.

[@eldaravetta3672]

AVEVANO IL CONCETTO DEL BENE E DEL MALE ??????

[@evelinapaganin6196]

Non mi degno di dire niente ,solo pietosamente che assurdità

[@matteomonti2436]

bello ....si bello..... ma PERCHE il professor non accenna nemmeno una volta anche se usa spesso la parola DNA e della nostra vicinanza agli simpanze non dice la maggiore differenza che c e tra noi e la scimmia e cioe i cromosomi: noi 46 la scimmia 48 ....perche e successo e come puo questo produrre in cosi poco tempo una popolazione di 7 miliardi di individui ........forse ho sbagliato documentario ma mi sembra che omettere l argomento sia ...poco corretto. poi uno puo dire anche solo che ad oggi non si sa il perche sopprattutto perche non possiamo andare cosi indietro ma almeno ricordarlo visto che si parla del famoso 98,5% di DNA comune ....e poi perche succede.......se crediamo a darwin perche passiamo da 48 a 46 ......un caso ......?

[@lartetulumne]

Non solo l’uomo ha un numero di cromosomi diverso da 48

[@sandroorlandoni2614]

Ad avere 48 cromosomi sono oranghi, gorilla e scimpanzé, cioè le grandi scimmie antropomorfe. In tutte le altre scimmie il numero di cromosomi è estremamente variabile. Se non se ne parla in questo video è perchè non è un dato particolarmente rilevante; come dimostra chiaramente il caso dei gibboni, in cui varia da 38 a 52, il numero di cromosomi può cambiare con una certa facilità e senza che ciò comporti rivoluzioni o cambiamenti drastici.

[@diegoscarpanti10000]

Ancora con la favola dell'evoluzione?😅

[@adrianosecchi1]

Ma dove si trovano i fossili che dimostrano la trasformazione dell'uomo da scimmia a uomo? Come facciamo a capire quando un cranio contiene un cervello razionale, come quello umano, oppure no? Mi spiego meglio, l eschimese e l'africano hanno due crani estremamente diversi, ma entrambi hanno una razionalità umana, quindi in base a quale criterio scientifico operate la distinzione tra cranio razionale e cranio privo di un intelligenza pari a quella dell'uomo moderno? Non solo ma com'è avvenuto questa trasformazione da huomo a huomo sapiens? Come mai non riuscite a fare generare da due scimmie un uomo? Come mai la razionalità si è sviluppata solo nell'uomo, con tutti i miliardi di specie che esistono?

[@adrianosecchi1]

Come mai le vostre teorie, se sono scientificamente dimostrate, non vengono formulate in termini matematici?

[@piter6637]

Ma che vuoi dire???

[@federicorona55]

1) da profano, posso dirti che dovrebbe trattarsi, tra le altre cose, di una valutazione dello sviluppo cerebrale all'interno del cranio (per farla semplice, maggior estensione = maggior intelligenza), oltre che di una valutazione di quelle che erano le tecnologie e gli usi che sono giunti a noi tramite reperti archeologici 2) le teorie evoluzionistiche sono spiegate anche matematicamente (pure Odifreddi ha dedicato a questo argomento qualche comizio)

[@simonecaricato2613]

Dove ha trovato le fonti per cui Africani ed Eschimesi hanno crani diversi!?

[@emmylou-ks1md]

Mi sa che ha capito male. Non è che l'uomo si è evoluto dalle scimmie, semplicemente l'uomo e le scimmie attuali hanno un antenato comune. L'uomo non è il "nipote" della scimmia, è piuttosto il cugino. Siamo partiti tutti da un antenato comune. Le scimmie che conosciamo oggi, anche fra milioni di anni, non si "trasformeranno" in uomo. Saranno sempre scimmie e magari presenteranno delle variazioni, dei cambiamenti dovuti all'evoluzione, ma sempre scimmie saranno.

[@rubestagliazucchi1321]

Preistoria ? ma come,sono sorpreso ! ci ha creati dio,dio che dialoga con tutti i papi,i papi infallibili !