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A cura di Lisa Beccaro
La deformazione del suolo in aree vulcaniche è principalmente determinata dall'interazione tra litologia, morfologia, sismologia e vulcanismo. Negli ultimi decenni, le tecniche multi-temporali di interferometria radar satellitare si sono dimostrate un mezzo efficace e fondamentale per lo studio e il monitoraggio dell’evoluzione degli spostamenti del suolo nel tempo, permettendo di approfondire la conoscenza delle dinamiche attive in tali ambienti. Il presente lavoro è focalizzato sull'analisi delle deformazioni del suolo di Ischia, un'isola vulcanica situata all'estremità nord-occidentale del Golfo di Napoli e caratterizzata da una lunga storia eruttiva e sismica. La parte centrale dell'isola è dominata dal Monte Epomeo, un horst vulcano-tettonico la cui formazione è legata alla risorgenza calderica ischitana. Esso è delimitato da un complesso di faglie e fratture che rappresenta la via preferenziale attraverso cui il sistema idrotermale profondo si manifesta in superficie. Gli eventi sismici avvengono principalmente nella parte settentrionale dell’isola e il terremoto più recente e intenso (Mw 3.9) si è verificato il 21 agosto 2017. In questo studio, dati radar ad apertura sintetica (SAR), con diverse risoluzioni temporali e spaziali, sono stati elaborati mediante la tecnica interferometrica denominata Small Baseline Subset (SBAS) al fine di identificare le deformazioni avvenute durante un intervallo temporale di circa due decenni. Tutti i risultati sono stati validati utilizzando misure GPS acquisite in corrispondenza alle stazioni geodetiche presenti nell’isola. Le mappe raffiguranti le velocità medie di spostamento ottenute elaborando dati Envisat, Sentinel-1 (banda C) e COSMO-SkyMed (banda X) saranno presentate, assieme agli effetti della deformazione del suolo causati dallo sciame sismico avvenuto nell’agosto 2017.