Aprire SOCIETÀ all'ESTERO e lavorare in ITALIA. Il reato di ESTEROVESTIZIONE

Come si identifica la fattispecie di 𝗲𝘀𝘁𝗲𝗿𝗼𝘃𝗲𝘀𝘁𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗲𝘁𝗮𝗿𝗶𝗮? Quali sono gli accertamenti dell'Amministrazione finanziaria e come è possibile difendersi?
𝗖𝗼𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝗶𝗿𝗲 𝗼 𝘁𝗿𝗮𝘀𝗳𝗲𝗿𝗶𝗿𝗲 𝘂𝗻’𝗮𝘇𝗶𝗲𝗻𝗱𝗮 𝗮𝗹𝗹’𝗲𝘀𝘁𝗲𝗿𝗼 è l’idea di molti imprenditori. Tra i tanti motivi il fatto di sfuggire all'alta tassazione italiana. Scegliendo un Paese a fiscalità privilegiata, infatti, il vantaggio fiscale che la società può ottenere è importante.
Tuttavia, molti imprenditori non effettuano questo trasferimento in modo corretto. Se questa gestione di un’impresa estera 𝗻𝗼𝗻 𝗮𝘃𝘃𝗶𝗲𝗻𝗲 𝗶𝗻 𝗺𝗼𝗱𝗼 𝗰𝗼𝗿𝗿𝗲𝘁𝘁𝗼 𝘀𝗶 𝗶𝗻𝗰𝗼𝗿𝗿𝗲 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗶𝘀𝗽𝗲𝗰𝗶𝗲 𝗱𝗶 𝗘𝘀𝘁𝗲𝗿𝗼𝘃𝗲𝘀𝘁𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗲𝘁𝗮𝗿𝗶𝗮. Cosa sapere.
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[@andriiregush6028]

Ciao, voglio che mi spiega Lei perfavore, una azienda EDILE estera con sede in republica CHECA po lavorare in Italia? Dove paga tasse facendo lavori Edilizia in Italia? Grazie

[@MAHMOUDahmedSALEM75]

Good luck 🤞 👍 👍

[@thomasthrasher]

Salve, non mi è chiaro cosa significhi che l'attività deve essere svolta all'estero. Io sono residente fiscale estero e ho azienda estera, però offro servizi di online marketing e pubblicità a clienti italiani, anche se svolgo l'attività sempre dall'estero. In questo caso è considerato soddisfatto il primo requisito da Lei indicato nel video? Grazie

[@ProcidaVivoneCommercialisti]

Buonasera e grazie per aver visto il nostro video. In poche parole per poter individuare l’eventuale natura fittizia della localizzazione all’estero bisogna conoscere esattamente sia il luogo in cui SONO PRESE LE DECISIONI strategiche per la società e sia il luogo DOVE E’ PREVALENTEMENTE SVOLTA l'attività di impresa. Se tale requisito è rispettato non si può parlare di ESTEROVESTIZIONE Iscrivetevi al canale per non perdere nessun nuovo video in uscita. Saluti, Antonio Procida

[@giuseppebonelli]

Se sono cittadino italiano ,che vive in Italia, titolare di una LTD inglese che svolge con prove alla mano attività all'estero ad esempio facendo il pendolare per andare all'Estero per fare le riunioni, ecc è esterovestizione? Io vorrei avviare una società di produzione cinematografica con formula di LTD ,non certo un attività tipo un negozio che lavora 365 all'anno, e che stonerebbe cose tipo ho il negozio in Italia, vivo in Italia ma è registrato come LTD.

[@GiovanniAnt]

Devi dichiarare i dividendi da azienda estera quando li fai se vivi in Italia per più di 181 giorni l'anno e non commetti nessun illecito. Dovresti anche trovare un valido motivo per cui l'azienda non può risiedere in Italia dove vivi.

[@giuseppebonelli]

​@@GiovanniAntse apro una sede secondaria in Italia della LTD inglese posso evitare di pagare le spese fisse di INPS?

[@GiovanniAnt]

@@giuseppebonelli Sui dividendi da azienda estera non devi pagare inps con o senza sede in Italia. In ogni caso avere azienda estera e fare sede in Italia è punto follia dal mio punto di vista, ti dicono che lo fai solo per pagare meno tasse.

[@giuseppebonelli]

​​@@GiovanniAntAnzitutto grazie dell' informazioni, sei un commercialista? Comunque tanti dicono che per operare in Italia senza problemi serve la stabile organizazzione, c'è da dire comunque che estero vestizione non è un reato, il reato è ommessa dichiarazione dei redditi che non intendo fare, quindi se dichiaro al fisco quello che guadagno sono a posto anche senza stabile organizazzione, giusto? Ipotesi: fondo oggi la mia società e la lascio dormiente, per adesso non ho nessun problema esatto? Comunque la stabile organizazzione mi darebbe la possibilità di gestire gli affari dall' Italia e evitarmi viaggi per cose che potrei fare qua, tipo gestire la contabilità della società inglese, si fa tutto on line ma se in caso d'accertamento mi scoprono poi dicono che l'amministro dall' Italia. Io vorrei stare tranquillo e a regola con una LTD inglese

[@GiovanniAnt]

@@giuseppebonelli Non sono un commercialista ho esperienza diretta con una società in Romania. Il discorso delle tasse è molto semplice. L'azienda estera pagherà le tasse sugli utili e sui dividendi nel suo paese, quindi nel tuo caso in Inghilterra. Una volta che tu hai in mano i tuoi dividendi, se vivi in Italia devi pagare una ritenuta su quei dividendi perchè risiedi in Italia per più di 181 giorni. Ci sono accordi fra paesi per evitare la doppia imposizione, ma un qualcosa qui in Italia la paghi. Questa storia della stabile organizzazione ti porta forse fuori pista. Se vivi in Italia devi dichiarare allo stato che hai percepito dividendi da azienda estera. Il fatto di lavorare in Italia con un'azienda estera per giunta senza essere iscritto all'AIRE ti dico la verità la vedo male, ti dicono che lo fai solo per sottrarti al fisco. Se poi questa società è ferma non produce fatturato non hai nessun problema per il semplice fatto che se non hai giro di soldi non ti cercano, i problemi però potrebbero nascere. Ne cito uno, il primo che mi viene in mente, tu lavori in Italia, versi i contributi inps? in Italia chiunque lavori deve versare i contributi inps. Ritorniamo sempre al punto di partenza, ti diranno che hai fatto l'azienda estera per pagare meno tasse. Ti do una massima del nostro paese. Se ti sanzionano è hai ragione puoi fare ricorso, nel frattempo pero la cartella la devi pagare, Il ricorso poi lo perdi al 90% dopo 8 anni di travaglio in un tribunale con un avvocato che ti è costato più della sanzione. IL 99% delle persone che hanno azienda estera che conosco, vive in Italia, se la cavano semplicemente perchè l'Iscrizione all'AIRE è un fatto difficilmente contestabile. Sono comunque tutte aziende online, sei hai una sede dove ricevi clienti anche con l'iscrizione all'Aire la vedo male.

[@GiovanniAnt]

Se vivi in Italia per più di 181 giorni e fai i dividendi da azienda estera in Italia non commetti nessun illecito. Basta dichiarare i dividendi da azienda estera e pagare la tassa su quei dividendi.